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Da Catania arriva “Sanbot”, il robot autonomo che interagisce con oggetti e persone

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Il prototipo del robot, in grado di navigare in ambienti a lui sconosciuti, è stato realizzato a Catania da Marco Rosano, dottorando del dipartimento di Matematica e Informatica dell’università grazie ad una borsa di ricerca finanziata dall’azienda etnea “OrangeDev” con cui collabora da due anni allo sviluppo di tecnologie robotiche e di intelligenza artificiale.

 “Stiamo sviluppando tecnologie di ‘apprendimento automatico’ che permettano a qualsiasi robot di muoversi in autonomia ed interagire con oggetti e persone, anche in ambienti sconosciuti, di cui non si conosce la loro disposizione”. E’ quanto afferma Marco Rosano, il giovane ricercatore dell’università di Catania che ha realizzato il prototipo del nuovo robot “Sanbot”.  “I nostri algoritmi – evidenzia Rosano – lavorano a livello cognitivo, permettendo a Sanbot di ‘comprendere’ la geometria dell’ambiente e il tipo di interazione che può esistere con gli elementi al suo interno, il tutto a partire da immagini scattate in prima persona. È un qualcosa che cerca di imitare il funzionamento della mente umana. Le applicazioni di questa tecnologia sono innumerevoli – continua il ricercatore -. In ambito industriale stiamo osservando come i “robot-montacarichi” usati negli impianti di logistica possano assistere l’uomo durante le operazioni più faticose e rischiose, trasportando in autonomia grossi carichi tra gli scaffali. In ambito domestico i robot aspirapolvere ci aiutano con la manutenzione delle nostre abitazioni e con il maturare della tecnologia potremo presto vedere, ad esempio, robot in grado di assistere i più anziani, che hanno bisogno di attenzioni costanti, o robot terrestri e volanti che potrebbero essere utili nella ricerca e salvataggio dei dispersi, aiutando a salvare vite umane”. 

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