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Sequestrata la nave Aquarius, indagate 24 persone anche alcuni componenti di MediciSenza Frontiere

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L’accusa nei confronti della Ong Medici Senza Frontiere e di due agenti marittimi che ha fatto scattare il sequestro preventivo dell’Aquarius è quella di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non scaricati nei porti italiani come rifiuti urbani. L’indagine di Guardia di Finanza e Polizia, coordinata dalla Procura di Catania, avrebbe accertato uno smaltimento illecito in 44 occasioni per un totale di 24 mila kg di rifiuti.

Nel registro degli indagati sono finiti, oltre ad alcuni membri dell’organizzazione Medici Senza Frontiere, anche alcuni componenti del Centro operativo di Amsterdam

Secondo l’accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non” in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia.

Tra i rifiuti scaricati la procura indica “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari”, gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi.

Attualmente, la nave Aquarius si trova al molo del porto di Marsiglia.

 

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