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Piantine di marijuana in casa a Santa Margherita e lesioni a carabinieri, indagato patteggia

Benito Luigi Graffagnino, di 31 anni, nato a Bristol e residente a Santa Margherita, che nello scorso mese di novembre è stato arrestato dai carabinieri e poi sottoposto all’obbligo di dimora nel comune belicino, ha patteggiato un anno, un mese e 10 giorni reclusione con pena sospesa.

Era accusato di resistenza a pubblico ufficiale e di avere cagionato lesioni personali guaribili in un giorno a due carabinieri, di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti, 6 piantine di marijuana, e di detenzione di una cartuccia calibro 36 per fucile.

Per le piantine il giudice del Tribunale di Sciacca, Dario Hamel, ha riqualificato riconoscendo la lieve entità. Graffagnino è difeso dall’avvocato Mira Cerro.

I carabinieri il 10 novembre scorso, all’interno dell’abitazione del giovane, hanno rinvenuto le sei piante di marijuana coltivate in serre a clima controllato, materiale e prodotti per la coltivazione e la fertilizzazione delle piante.

Il giudice ha disposto la perdita di efficacia dell’obbligo di dimora e la confisca di 1.100 euro che erano stati sequestrati.

Consiglio comunale il penultimo dell’anno, l’opposizione proporra’ la riduzione dell’Imu

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Esaurito ieri sera il dibattito politico con l’assegnazione delle deleghe ad Alessandro Curreri (Leggi nostro servizio al link di seguito), i lavori dell’aula sono proseguiti con l’approvazione di dieci debiti fuori bilancio per un ammontare di circa 309 Mila euro.

Debiti derivanti da sinistri stradali per la maggior parte da buche in strada, fatture dell’ente non pagate e uno più consistente da un procedimento con l’Inail. Tutti debiti derivanti da sentenze passate in giudicato che i consiglieri comunali sono chiamati a votare. Insomma, un passaggio quasi meccanico quello dell’approvazione dei debiti che però ieri sera ha registrato un momento particolare con i due consiglieri Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ che si sono astenuti nella votazione dei primi tre debiti fuori bilancio. Un fatto che ha provocato la reazione degli altri consiglieri di opposizione che sono intervenuti per spiegare la scorrettezza della scelta dei due a discapito degli altri colleghi e hanno chiesto immediatamente la sospensione della seduta.

Alla ripresa, i due consiglieri che avevano motivato la loro astensione come un fatto simbolico per provocazione contro i sinistri stradali provocati dalle buche dovute alla mancata manutenzione delle strade, hanno votato favorevolmente gli altri debiti.

L’aula si e’ poi dedicata all’altro punto all’ordine del giorno, ovvero l’approvazione delle aliquote Imu. Rispetto al passato con l’applicazione di un decreto del 2024, l’ente può decidere l’applicazione della misura delle aliquote dell’imposta. Il punto tecnico ha registrato gli interventi dei consiglieri Calogero Bono, Ignazio Bivona e Paolo Mandracchia che hanno richiesto agli uffici una simulazione sull’applicazione delle aliquote più basse considerando anche la situazione migliore dal punto di vista economico del Comune di Sciacca. Una eventualità che era stata rigettata dall’assessore al bilancio, Fabio Leonte. Dopo una ulteriore sospensione, il consigliere Calogero Bono a nome dell’opposizione ha chiesto il rinvio del consiglio comunale al trenta dicembre e ha annunciato che l’opposizione presenterà un emendamento alla proposta di delibera per la riduzione dell’aliquota.

“Estorsione sui pascoli a Santa Margherita”, le misure cautelari tornano al Riesame

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura della Repubblica di Palermo sulle misure cautelari a carico dei margheritesi coinvolti nell’operazione per estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza, aggravati dal metodo mafioso, svolta nel giugno 2024. Le misure erano state annullate dal Tribunale del Riesame. Adesso sarà un’altra sezione del Riesame a doversi pronunciare e le prime udienze sono già state fissate.

La vicenda riguarda l’ordinanza di arresti domiciliari per Domenico Bavetta, di 42 anni, di Montevago, difeso dall’avvocato Pietro Abate. Dovrà essere discussa al Riesame anche l’ordinanza che riguarda Giovanni Campo, di 33 anni, di Santa Margherita Belice, difeso dall’avvocato Carmelo Carrara, per il quale era stata annullata la custodia in carcere. Torna al Riesame anche la decisione sulla custodia in carcere dei margheritesi Pasquale Ciaccio, di 59 anni, difeso dagli avvocati Carmelo Carrara e Antonino Augello, e Pietro Guzzardo, di 46, difeso dagli avvocati Giuseppe Giambalvo e Giuseppe Oddo.

L’altro indagato è Pietro Campo, di 72 anni, difeso dall’avvocato Carmelo Carrara, per il quale la Cassazione ha dichiarato il ricorso del pm inammissibile, mentre quello della difesa accolto in relazione al capo d’imputazione di concorrenza sleale aggravata dall’associazione mafiosa.

Le indagini, che riguardano un periodo compreso tra il 2016 e il 2022, sono state svolte dallo Sco, dalla Sisco di Palermo e dalle Squadre mobili di Agrigento e Palermo.

Ipotizzano un pervasivo controllo e gestione illecita delle attività agro-pastorali sul territorio di Santa Margherita del Belice, Montevago e Sambuca di Sicilia fino al confine con Contessa Entellina.

Termine assegna le deleghe a Curreri, Pd in aula a staffetta

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Ad inizio dei lavori della seduta del consiglio comunale che stasera ha ripreso laddove la scorsa seduta si erano interrotti per le intemperanze di un uomo, il sindaco Fabio Termine ha attribuito le deleghe al neo assessore Alessandro Curreri che aveva prestato giuramento da due settimane.

Il sindaco ha attribuito al componente di giunta che ha preso il posto di Salvatore Mannino le seguenti deleghe: Servizi a rete, Manutenzione strade, Promozione strategica del territorio e degli eventi, Volontariato e associazionismo, Mobilità sostenibile, Rapporti con i comitati di quartiere, Edilizia scolastica, Aree ludiche e tempo libero, Politiche giovanili.

Le deleghe di Curreri non sono le stesse che erano state attribuite a Mannino che, invece, deteneva Cultura, Pubblica istruzione e Rapporti con il consiglio.

Le deleghe attribuite a Curreri non sono neanche quelle che erano in capo a Antonino Certa, l’assessore del Pd che si è dimesso da due mesi e non è stato ancora sostituito.

Non si chiude la vertenza in atto nella giunta Termine e sicuramente le deleghe verranno quantomeno riassestate con la nomina di un ulteriore assessore anche se il Partito Democratico continua il pressing sul terzo assessore.

Stasera i Dem, che avevano disertato la scorsa seduta, sono presenti con due consiglieri, Gabriele Modica e Giuseppe La Bella (assenti Ambrogio e Ruffo). Un fatto non di secondo ordine che qualche consigliere navigato come Paolo Mandracchia non ha dimenticato di rilevare nel corso del dibattito: “Stasera – ha detto Mandracchia – il Pd e’ presente a staffetta”.

L’Istituto Amato Vetrano sostiene la Mensa della Solidarietà di Sciacca

Durante una cerimonia alla Mensa della Solidarietà di Santa Caterina, guidata da Don Pasqualino Barone, oggi pomeriggio, l’Istituto “Amato Vetrano” di Sciacca ha consegnato un assegno di 500 euro per la stessa struttura solidale. .

La somma è stata raccolta grazie a una campagna di solidarietà avviata in occasione della festività di San Giuseppe e conclusasi a Pasqua dello scorso anno.
La dirigente dell’istituto, Nellina Librici, ha fortemente sostenuto l’iniziativa, sottolineando
l’importanza di aiutare i meno fortunati, specialmente durante il periodo natalizio.

L’assegno è stato
consegnato al responsabile Mimmo Corona dal professor Girolamo Interrante in rappresentanza della scuola, in un evento che ha coinvolto anche gli studenti della classe III S del corso serale alberghiero.

Gli studenti, coordinati dal professore Fabrizio Nicolosi, hanno preparato e servito un pranzo speciale come regalo di Natale per gli ospiti della mensa.
La Mensa della Solidarietà, fondata nel 2011 grazie alla visione e all’impegno di Don Pasqualino
Barone, rappresenta da oltre un decennio un punto di riferimento per chi vive situazioni di disagio.
Nei suoi locali, donati e adattati dalla parrocchia, ogni giorno vengono preparati pasti caldi per
persone in difficoltà, creando non solo un’occasione per sfamarsi, ma anche per condividere
momenti di conforto e socializzazione.
“L’evento – ha detto il professor Interrante – organizzato dall’Istituto Amato Vetrano è un esempio tangibile di come le scuole possano
diventare protagoniste del cambiamento, promuovendo valori di solidarietà e inclusione sociale tra le nuove generazioni”.

Don Pasqualino ha espresso la sua gratitudine, sottolineando che “iniziative come questa contribuiscono a mantenere viva la missione della mensa, che continua ad essere un simbolo concreto di speranza per la comunità”.

Ars approva regolamento per bonus occupazione alle imprese fino a 40 mila euro

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La quinta commissione dell’Assemblea regionale siciliana ha approvato oggi lo schema di regolamento per l’attuazione della norma prevista in finanziaria per la concessione di bonus occupazionali alle imprese che assumono a tempo indeterminato o trasformano da tempo determinato a tempo indeterminato i contratti, con particolare attenzione a quelli che riguardano i giovani, le donne e gli over 50.

La norma, che prevede la concessione di contributi alle aziende fino a 30 mila euro aumentabili ulteriormente fino a 40 mila per alcune categorie di lavoratori e lavoratrici, era stata inserita in finanziaria su proposta di Marianna Caronia.

Per la deputata di “Noi Moderati”, il voto di oggi “segna un momento importante per dare attuazione ad una norma che incentiva l’occupazione nella nostra Regione, sostenendo al contempo le imprese.

L’incentivo di base, che sarà cumulabile con eventuali misure nazionali di sostegno alla nuova occupazione, sarà pari a 30.000 euro, incrementato di ulteriori 10.000 euro per l’assunzione di donne o lavoratori con più di 50 anni, riconoscendo così un’attenzione particolare all’inclusione sociale e alla parità di genere.
Il provvedimento è finanziato con risorse regionali per un totale di 50 milioni di euro annui.

Un elemento di novità è l’estensione del bonus anche agli ordini professionali, che potranno beneficiare degli incentivi per assumere praticanti con contratti a tempo indeterminato. “Abbiamo voluto dare una risposta concreta ai nostri giovani – spiega Caronia – offrendo loro non solo un accesso più agevole al mercato del lavoro, ma anche la possibilità di crescere professionalmente con contratti stabili e qualificati”.

“Questo intervento è un segnale chiaro – conclude Caronia – della volontà di rendere il mercato del lavoro siciliano più equo, inclusivo e dinamico. Favorire l’occupazione stabile significa creare condizioni di sviluppo per i lavoratori e per le imprese, dando una prospettiva di crescita sostenibile alla nostra economia.”

Sarà ora il Dipartimento per il lavoro ad emanare l’avviso pubblico per l’accesso agli incentivi.

Controlli a tappeto della polizia nel centro storico di Sciacca

Gli agenti del Commissariato di polizia di Sciacca hanno fatto scattare nel pomeriggio di oggi un maxi servizio di controllo in centro storico. In particolare, sono stati controllati quindici tunisini che stazionavano nella zona compresa tra piazza Angelo Scandaliato e via Eleonora d’Aragona. Sono risultati tutti in possesso del permesso di soggiorno. Un giovane di Sciacca, invece, è stato trovato in possesso di circa tre grammi di circa 3 grammi di cannabinoidi in via Campidoglio e segnalato alla Prefettura di Agrigento.

Questi controlli, disposti dal dirigente del commissariato di polizia di Sciacca, il vicequestore Cesare Castelli, continueranno e verranno, anzi, intensificati nei prossimi giorni. La risposta della polizia alle esigenze di sicurezza della gente sarà costante e vede già l’impiego di parecchie pattuglie che sorvegliano l’intera città e in particolare il centro storico.

Il blitz del pomeriggio di oggi con il controllo a tappeto nell’area tra piazza Scandaliato e via Eleonora d’Aragona è soltanto uno dei servizi previsti. Ne seguiranno molti altri nei prossini giorni.

Sciacca, controlli antidroga della polizia in pieno centro

E’ in corso in queste ore, un servizio di controllo del territorio da parte del Commissariato di polizia di Sciacca, guidato dal vicequestore Cesare Castelli.

In particolare, si sta perlustrando tutta la zona compresa tra piazza Angelo Scandaliato e via Eleonora d’Aragona nel centro città.

I controlli a tappeto comprendono anche lo spaccio di stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato sono impegnati a perlustrare tutta la zona compresa tra le vie suddette.

Il Commissariato di Sciacca sta facendo, inoltre un grande sforzo soprattutto nelle ultime settimane mettendo a disposizione anche due volanti contemporaneamente per i relativi controlli sul territorio.

Stasera consiglio comunale a Sciacca, il Pd sarà in aula

Stasera consiglio comunale a Sciacca e nelle scorse ore è stato diramato un ordine del giorno suppletivo che comprende le aliquote Imu per il 2025, il riconoscimento di otto debiti fuori bilancio e due pignoramenti presso terzi con ulteriori debiti fuori bilancio. Sul piano politico da registrare la decisione dei consiglieri del Pd di partecipare alla seduta.

Non c’è stata una riunione e tutto resta fermo a quanto stabilito al Castello Incantato (un terzo assessore tra qualche tempo dopo la sostituzione di Certa con impegno, in proposito, da parte del sindaco), ma la presenza dei consiglieri in aula questa sera rappresenterà un segnale di apertura.

Nella scorsa seduta nessuno dei quattro consiglieri era presente e dopo il question time anche il vicesindaco Valeria Gulotta ha lasciato Sala Falcone Borsellino.

Ad oggi, martedì 17 novembre, c’è sempre un assessore mancante nella giunta Termine e non risulta che il sindaco abbia assegnato le deleghe all’assessore Alessandro Curreri.

Maltrattamenti ad anziani in una casa di riposo di Caltanissetta

Comportamenti vessatori da parte degli operatori socio-sanitari e dei gestori della struttura socio-assistenziali, secondo gli investigatori di Caltanissetta, che delineano le ipotesi di reato di maltrattamenti, sequestro di persona, abbandono di persone ed esercizio abusivo di pratiche sanitarie.

I carabinieri di Caltanissetta hanno così eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di nove persone, 6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari accusate di reati commessi nei confronti degli ospiti in una struttura socio-assistenziale

“Il dono di Paolo Nocilla”, defibrillatore allo Stazzone di Sciacca 

Ieri sera, al termine della funzione religiosa per il trigesimo della scomparsa di Paolo Nocilla, nella chiesa dei Cappuccini di Sciacca, è stato consegnato all’amministrazione comunale un defibrillatore donato dai genitori del giovane, Pellegrino Nocilla e Alfonsina Santangelo.

Paolo, scomparso a soli 33 anni dopo tre anni di lotta contro una grave patologia, aveva espresso il desiderio di contribuire al benessere della sua città. Ora quel desiderio è diventato realtà grazie ai suoi genitori che hanno deciso di esaudirlo.

Alla cerimonia erano presenti, oltre ai familiari e amici di Paolo, anche gli assessori Agnese Sinagra, Francesco Dimino e Alessandro Curreri, che hanno ricevuto il defibrillatore a nome della città. Lo strumento salvavita sarà presto collocato in località Stazzone, rafforzando la rete di aree cardioprotette già attive nel territorio.

L’amministrazione comunale ha voluto ringraziare anche Lidia Rizzuto, presidente della sezione Aido di Sciacca e cara amica di Paolo, per il suo impegno. È stata proprio Lidia, con una sua intervista, a ispirare Paolo a contribuire all’acquisto del defibrillatore, sebbene la malattia non gli abbia permesso di portare a termine il progetto in prima persona. Venuti a conoscenza del desiderio del figlio, i genitori hanno scelto di sostenerlo attraverso l’Aido, che ha così potuto acquistare e donare il dispositivo salvavita.

Nella nuova area cardioprotetta, oltre al defibrillatore, verrà installato un pannello con le istruzioni per l’uso e una targhetta commemorativa con la dicitura: “Dono di Paolo Nocilla”.

“Un grande gesto di altruismo, di umanità, di legame profondo nei confronti della sua città e dei suoi concittadini, vero amore per la vita”, hanno dichiarato gli assessori Agnese Sinagra, Francesco Dimino e Alessandro Curreri.

Mafia e droga nell’Agrigentino, trenta persone fermate (Video)

Vasta operazione antimafia dei carabinieri ad Agrigento, i militari del Nucleo Operativo con il supporto dei colleghi dei Comandi Provinciali di Palermo, Trapani e Caltanissetta, del Nucleo Eliportato Cacciatori di Sicilia, dei Nuclei Cinofili di Palermo e Nicolosi e del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo, hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziati di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo nei confronti di 30.soggetti, 4 di loro si trovano già in carcere mentre 3 si trovano all’estero. Nei confronti di questi 7 soggetti il decreto non ha trovato esecuzione mentre per i restanti 23 fermati e’ stata completata l’esecuzione del provvedimento.

I 23 indagati, tutti cittadini italiani, sono indiziati, a vario titolo, di appartenere all’organizzazione mafiosa denominata “Cosa Nostra” e di far parte di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti .

Sono state eseguite, contemporaneamente perquisizioni personali e domiciliari delegate dalla Procura distrettuale nei confronti di ulteriori 20 soggetti indagati nello stesso procedimento penale.

Mentre hanno eseguito ventinove fermi a margine di una indagine che ipotizza i reati di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, minaccia aggravata dal metodo mafioso.

Nel corso delle perquisizioni effettuate presso i soggetti sottoposti a fermo e presso gli altri indagati, sono stati rinvenuti e sequestrati vari quantitativi di droga come cocaina, hashish e denaro contante.

Inoltre, e’ stato tratto in arresto in flagranza di reato un ulteriore soggetto trovato in possesso di circa 200 grammi di sostanza stupefacente di tipo cocaina e 2.700 euro in contanti.

I soggetti indagati sono: Domenico Blando, 67 anni, di Favara; Michele Bongiorno, 34 anni di Favara; Pietro Capraro, 39 anni, di Agrigento; Ignazio Carapezza, 33 anni, di Porto Empedocle; Carmelo Corbo, 46 anni, di Canicattì; Samuel Pio Donzì, 23 anni, di Agrigento; Carmelo Fallea, 50 anni, di Favara; Cosimo Ferro, 36 anni, di Castelvetrano; Francesco Firenze, 40 anni, di Castelvetrano; Giuseppe Focarino, 59 anni, di Palermo; Cristian Gastoni, 31 anni, di Agrigento; Angelo Graci, 60 anni, di Castrofilippo; Rocco Grillo, 32 anni, di Gela; Alfonso Lauricella, 58 anni, di Agrigento; Gaetano Licata, 41 anni, di Agrigento; Fabrizio Messina Denaro, 57 anni, di Castelvetrano; Fabrizio Messina, 50 anni, di Porto Empedocle; Gabriele Minio, 37 anni, di Agrigento; Giorgio Orsolino, 34 anni, di Agrigento; Roberto Parla, 46 anni, di Canicattì; Vincenzo Parla, 53 anni, di Canicattì; Giuseppe Pasqualino, 33 anni, di Gela; Calogero Prinzivalli, 41 anni, di Agrigento; Mirko Salvatore Rapisarda, 40 anni, di Gela; Emanuele Ricottone, 42 anni, di Marianopoli; Giuseppe Sottile, 38 anni, di Agrigento; Alfonso Tarallo, 44 anni, residente in Belgio; Angelo Tarallo, 44 anni, residente in Belgio; Guido Vasile, 66 anni, di Agrigento, Nicolò Vasile, 43 anni, di Agrigento.

Secondo le indagini, infine Fabrizio Messina e Pietro Capraro sarebbero i rispettivi capi delle famiglie mafiose di Porto Empedocle e Agrigento/Villaseta mentre altri tre indagati Gaetano Licata, Gabriele Minio e Guido Vasile farebbero parte della famiglia mafiosa di Villa seta.

Alcuni degli indagati avvalendosi della forza di intimidazione derivante dall’appartenere a Cosa nostra, avrebbero costretto l’amministratore di una società aggiudicataria dei lavori di raccolta e di trasporto di rifiuti nel comune di Agrigento, ad assumere quali operai almeno cinque persone a loro legate per vincoli familiari o comunque di loro fiducia. Ma avrebbero anche costretto il legale rappresentante di una società di carburanti a interrompere il rapporto lavorativo con un dipendente per sostituirlo con un’altra persona a loro gradita. Non sarebbero mancati i danneggiamenti: alcuni indagati avrebbero dato fuoco a due autocarri intestati a una ditta di costruzioni; altri a un furgone intestato a una rivendita di bevande di Porto Empedocle. In altro episodio, avrebbero esploso diversi colpi d’arma da fuoco nei confronti della saracinesca della stessa rivendita. E ancora a quale azione dimostrativa a scopo d’intimidazione, sarebbero stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco in direzione della porta d’ingresso dell’abitazione di un uomo di Agrigento, resosi colpevole di aver avuto un litigio con il figlio di uno dei presunti mafiosi.

Poi ancora minacce, all’amministratore della società aggiudicataria dei lavori di riqualificazione di piazza della Concordia, a Villaseta, per assumere cone operaio una persona a loro gradita.

Stesso copione per l’assunzione di operai “amici” con la ditta aggiudicataria in subappalto degli stessi lavori.

Alcuni dei fermati sarebbero stati anche gli autori della rapina al distributore di carburante Db di Villaseta, durante la quale si sarebbero impossessati della somma di 400 euro sottraendoli al dipendente con violenza e minaccia.

Inoltre, avrebbero costretto il titolare di un bar di Agrigento, e i suoi dipendenti, a erogare loro cibi e bevande senza pagarne il corrispettivo, procurandosi così un ingiusto profitto.

Infine, avrebbero costretto, mediante ripetuti atti di violenza e minacce esplicite, il titolare di un esercizio commerciale di Agrigento a corrispondere loro mensilmente la somma di 1.000 euro, procurandosi sempre un ingiusto profitto.