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I danni dell’alluvione, la Regione individua gli interventi necessari a Licata

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«L’abitato di Licata è costantemente esposto al pericolo di alluvione. Non si può continuare a far finta di non vedere o sapere». 
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ha coordinato un’apposita riunione nel Palazzo d’Orleans a Palermo, per individuare le opere da mettere in cantiere contro il dissesto idrogeologico, soprattutto per proteggere il quartiere Africano e la zona di Mollarella, soggetti ad allagamenti continui.
Oltre al sindaco Giuseppe Galanti, accompagnato da alcuni assessori comunali e da personale dell’Ufficio tecnico, erano presenti, per conto della Regione, anche il capo della Protezione civile Calogero Foti, il dirigente generale del Dipartimento tecnico Salvatore Lizzio, il responsabile dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e l’ingegnere capo del Genio civile di Agrigento Duilio Alongi.
La soluzione individuata prevede un progetto a medio termine per la sistemazione idraulica e risagomatura dell’alveo del fiume Salso e altri tre interventi da attuare, invece, a breve per la pulizia dei vari canali di scarico delle acque piovane intorno alla città, nei quali non viene effettuata la manutenzione da oltre dieci anni.
«La Regione – evidenzia il governatore – è consapevole dell’enorme vulnerabilità del territorio di Licata e per questo motivo vuole stare accanto all’amministrazione comunale. Interverremo con immediatezza dove sarà possibile, per rimuovere alcune situazioni di pericolo che possono mettere a repentaglio l’incolumità delle persone. Abbiamo pensato anche, a un progetto più ampio di protezione della città, che ha l’obiettivo principale di ridurre la portata di acqua, calmierando lo scarico alla foce».
Gli interventi decisi si aggiungono a quello già avviato oltre un mese fa dalla Regione, tramite il Genio civile, per la pulitura della foce del fiume. Un’opera grazie alla quale, ha sottolineato il sindaco Galanti durante la riunione, sono stati limitati i danni alla città in occasione dell’ultimo nubifragio. In particolare, il progetto di risagomatura del fiume Salso, per un tratto di circa tre chilometri, verrà eseguito dagli Uffici del commissario per il dissesto idrogeologico (guidati dallo stesso governatore Musumeci) e a disposizione ci sono dieci milioni di euro del ‘Patto per il Sud’. Il cronoprogramma concordato prevede che entro dicembre il Comune presenti alla Regione uno studio di fattibilità, a seguito del quale, nei sei mesi successivi, si procederà con il progetto esecutivo.
Per quanto concerne, invece, le opere di ripulitura dei canali, già ieri c’è stato un sopralluogo congiunto dei tecnici del Genio civile di Agrigento, insieme a quelli del Comune.

Bimbo abbandonato all’ospedale di Sciacca, ma è una bufala del web

Interazioni, contatti e condivisioni. Cosa c’è di più tenero di un neonato abbandonato all’ospedale? Ecco che così la fake news che corre su Facebook diventa virale.

“Hanno abbandonato un bambino al Giovanni Paolo II di Sciacca. Servono vestiti, spargete la voce. Il piccolo è nato da 40 giorni”: questo il messaggio corredato da tanto di foto di un bimbo, ovviamente falsa che tramite Facebook è circolata in questi giorni. Si tratta di una notizia falsa, nessun caso di abbandono di minore è stato registrato al nosocomio saccense.

Tante le persone che sono cadute nella trappola della bufala condividendo gli appelli e perfino offrendosi di poter adottare il piccolo. Insomma, false aspettative così come la cattiva informazione che corre sui social che confonde e sconcerta.

 

 

Ufficio speciale della Regione per la progettazione di opere pubbliche, contrario l’Ordine degli Architetti di Agrigento

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“Siamo contrari alla delibera della Giunta regionale del 4 novembre scorso sull’istituzione dell’ufficio speciale per la progettazione regionale delle opere pubbliche, poiché toglie ai liberi professionisti la possibilità di svolgere serenamente la propria attività – afferma Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento – Insieme con la Consulta, abbiamo chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Musumeci per rivedere l’istituzione di questo Ufficio che, in un momento di grande crisi, potrebbe incidere sulla libera professione e, quindi, sul buon andamento degli studi professionali.

Ad aprile scorso, la situazione è stata ampiamente dibattuta durante l’assemblea regionale degli Architetti, alla quale era presente l’assessore regionale Falcone, anche alla luce delle rilevazioni del Cresme, secondo il quale è evidente la criticità della condizione degli studi professionali. Situazione, questa, che ha portato a un azzeramento del fatturato dei liberi professionisti del settore tecnico, negli ultimi anni.

Tra l’altro, nella nostra provincia dove mancano infrastrutture, messa in sicurezza di scuole e di edifici pubblici e decoro urbano – conclude Alfonso Cimino – non può una centrale di progettazione di dipendenti pubblici, privi di mezzi hardware e software, progettare il futuro delle nostre città e del nostro territorio poiché da anni gli stessi sono deputati alla gestione e al controllo”.

Espletata la gara per custodia e mantenimento dei cani randagi del Comune di Sciacca, la spesa è di circa 270 mila euro per 11 mesi

Aggiudicato il servizio di custodia e mantenimento dei cani randagi catturati sul territorio comunale di Sciacca e custoditi presso i canili delle ditte convenzionate con il Comune. La spesa, tra importo netto e iva, è di circa 270 mila euro per 11 mesi, dal primo gennaio al 30 novembre 2019. Il primo lotto, quello riguardante i cani attualmente custoditi presso Multiservice Bono, è per un importo complessivo netto di 133 mila euro; il secondo, quello dei cani che si trovano presso la struttura Ciupei di Santa Margherita, è di 74 mila; il terzo, per i randagi che si trovano presso il canile Acquisto di Ribera, di 10 mila.  Aggiungendo l’iva si arriva all’importo complessivo di circa 270 mila euro. Cinque le ditte invitate alla gara. L’aggiudicazione, alla Multiservice, alla Ciupei e alla Acquisto, sarà impegnativa per il Comune dopo le verifiche dei requisiti delle ditte e l’approvazione della proposta di aggiudicazione. La maggior parte dei cani accalappiati a Sciacca sono ricoverati presso le strutture della Bono di Sciacca (154) e della Ciupei di Santa Margherita Belice (70). Questo secondo i dati, al 31 ottobre scorso, resi noti pochi giorni fa dalla commissione consiliare Sanità del Comune.

Cinque famiglie sgomberate per il pericolo di caduta del costone di Monte Kronio, non faranno ritorno a casa nell’immediato

Non faranno ritorno a casa , ci vorrà tempo.

Le cinque famiglie saccensi residenti  in via Pasquale Tacci in contrada Isabella e sgomberate da domenica scorsa a causa della caduta di alcuni massi staccati dal costone roccioso del Monte Kronio, non potranno far ritorno nelle proprie abitazioni in tempi celeri.

La sindaca Francesca Valenti non ha ricevuto notizie confortanti dall’incontro di ieri con il governatore Nello Musumeci a Palermo. Il presidente ha individuato come  possibile soluzione, un intervento in somma urgenza per conto del Comune. Ipotesi quest’ultima come ha spiegato la prima cittadina, non percorribile per le carenze dell’ufficio tecnico, per la mancanza di risorse finanziarie e per la complessita’ dell’intervento di messa in sicurezza della parete rocciosa.

Cio’ vuol dire che non e’ possibile, almeno secondo quanto riferito oggi dalla sindaca, poter intervenire  celermente per poter garantire il ritorno a casa delle cinque famiglie al momento, sfollate.

Fino a questo momento, alcun contributo e’ previsto per garantire comunque il servizio abitativo di queste persone,  senza piu’ una casa

L’incendio di cinque auto a Sambuca, Pullara ammette i fatti durante l’interrogatorio di garanzia

Le indagini dei carabinieri della compagnia di Sciacca e della stazione di Sambuca, coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone, sull’incendio di cinque auto a Sambuca, sono state perfette. Adesso c’è anche l’ammissione dei fatti da parte dell’indagato, Fabio Pullara, di 27 anni, di Palermo. E’ avvenuta durante l’interrogatorio di garanzia, dinanzi al giudice del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta, che ha proceduto per rogatoria. Pullara avrebbe detto  di avere appiccato il fuoco a un’auto perché il proprietario avrebbe schernito un suo parente. L’incendio da quell’auto si è propagato poi alle altre causando un danno che i carabinieri hanno quantificato in circa 100 mila euro.  Le persone offese si sono rivolte all’avvocato Valeria Maggio. Fabio Pullara, che è difeso dall’avvocato Giovanni Pecorella,  rimane nel carcere di Palermo. Le immagini di una telecamera posta nella zona mostrano due persone intervenute la sera del 27 agosto 2018 e Pullara si sarebbe avvalso dell’aiuto di un minore.

“Alberi per il futuro”, iniziativa per il verde pubblico nel quartiere Ferraro

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Il Movimento Cinque Stelle di Sciacca in occasione della Giornata dell’albero, ha promosso la valorizzazione del verde pubblico in una zona periferica della citta’. 

La scelta del progetto che prevede la donazione di alberi e piante, e’ ricaduta su una area di contrada Ferraro.

Oggi pomeriggio e’ iniziata l’opera di piantumazione nel quartiere. Un progetto che e’ stato sposato dal Comitato Ferraro e dalle associazioni “Ritrovarsi” e “Con i piedi per terra” che da sempre in citta’ di verde pubblico.

Domenica mattina alle 10,30 nell’area di via Arciprete Vento si terra’ la cerimonia di consegna delle piante e degli alberi ai residenti della contrada.

 

Riunione operativa a Palermo, Musumeci: “Il danno a Sciacca è quasi insanabile”

Due ore di incontro alla Regione Siciliana per discutere degli interventi contro il dissesto idrogeologico da realizzare a salvaguardia della popolazione e delle attività commerciali e agricole nel Comune di Sciacca.
E’ stato questo il programma della riunione operativa che si è svolta ieri a Palermo così come il governatore Nello Musumeci, che ieri ha coordinato l’incontro, aveva predisposto al termine della sua visita a Sciacca nei luoghi dell’alluvione.
All’incontro nel Palazzo d’Orleans hanno partecipato ieri anche anche il capo della Protezione civile  regionale Calogero Foti, il dirigente generale del Dipartimento tecnico della Regione Salvatore Lizzio, il responsabile dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e l’ingegnere capo del Genio civile di Agrigento Duilio Alongi. Per il Comune, oltre al primo cittadino Francesca Valenti, erano presenti alcuni assessori e il responsabile dell’Ufficio tecnico.
“Musumeci a Sciacca, durante la sua visita – come riporta una nota ufficiale della presidenza della Regione – aveva percorso a piedi l’area nei pressi del Cansalamone, da anni ormai soggetto a ripetute esondazioni, in caso di condizioni meteorologiche particolarmente critiche, anche a seguito della costruzione di un tratto di strada con i piloni che poggiano sul letto del torrente. In particolare, le criticità maggiori nel centro agrigentino riguardano anche i torrenti Bagni, Bajata e Bellapietra.
«Gli interventi consentiti in passato sull’alveo del Cansalamone e nell’area adiacente – afferma il governatore Musumeci – costituiscono un vero e proprio crimine. Quella parte del territorio non andava urbanizzata. E oggi quel quartiere rimane altamente vulnerabile, esposto a costante rischio per chi vi abita. La Regione farà il possibile per ridurre, con alcune opere a monte, la quantità di acqua che scende su quella zona, ma il danno è quasi insanabile”
Nel corso della riunione, si è fatto il punto sullo stato dell’arte dei progetti che la Regione metterà in campo, nel breve e nel medio periodo. Quattro gli interventi che curerà il dipartimento regionale della Protezione civile, nella qualità di soggetto attuatore dell’Ordinanza 458/2017 del Consiglio dei ministri per fronteggiare l’emergenza meteorologica del 2016 nell’Agrigentino. Quello più corposo, con 490mila euro, riguarda il Cansalamone per la pulizia immediata dell’alveo – almeno fino alla strada statale 115 – e delle caditoie. A seguire, una volta completata la verifica idraulica, si procederà alla realizzazione di alcune opere che possano ridurre il rischio, agevolando lo smaltimento delle acque piovane, attraverso i canali esistenti, nella zona a monte della rotonda ‘Buenos Aires’ e sulla sponda sinistra sulla via Cansalamone.
Un secondo progetto in corso di redazione, di 375mila euro, prevede la risagomatura dell’alveo del torrente Bagni, la pulizia e la demolizione di alcuni ponti. Proprio nella prossima settimana è prevista una riunione con i privati proprietari delle aree coinvolte (strade, ponti e parcheggi). Altra opera (90mila euro) in dirittura d’arrivo è quello che punta alla manutenzione straordinaria dell’alveo del torrente Baiata nella contrada Raganella. A fine mese è stata già convocata la conferenza dei servizi con gli enti competenti e una volta avuto l’ok potrà andare in gara. Ultimo progetto, in fase di redazione, concerne la sistemazione della foce del torrente Bellapietra per la riduzione dei rischi idraulici residuali, per il quale sono disponibili duecentomila euro.
Per la pulizia del torrente San Marco, con oltre duecentomila euro, interverrà invece con lavori di somma urgenza il Genio civile. E sempre lo stesso Ufficio ha già predisposto il progetto per la sistemazione della Foce di mezzo (250mila euro), la cui gara verrà curata dalla struttura commissariale per il dissesto idrogeologico.

Mizzica critica l’assessore Mario Tulone: “Le sue dichiarazioni in commissione gravi e disarmanti””

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Anche il laboratorio delle politiche sociali di Mizzica, oggi prende posizione dopo la conferenza stampa della Quinta Commissione sanità in tema randagismo che ha mostrato il verbale della riunione che ha visto la presenza dell’assessore al ramo Mario Tulone.

“Ciò che emerge – scrive Mizzica –  dal verbale della commissione fotografa una situazione semplicemente disarmante. L’assessore Tulone ha, in buona sostanza, candidamente ammesso di non essere a conoscenza del Regolamento comunale in materia, di non sapere che a Sciacca ci sono guardie zoofile e, cosa ancor più grave, di non aver presenziato agli
incontri avvenuti di recente tra la LAV e il Servizio sanitario veterinario.
Dichiarazioni inaudite, al cospetto della complessità del tema in questione. Non tralasciando affatto l’intervista di ben altro tono rilasciata appena quarantotto ore prima, dove l’assessore ostentava sicurezza sul tema lasciando intendere di avere il polso della situazione e chiare le soluzioni, non si può non evidenziare che, verbale alla mano, lo stesso assessore pare non cogliere, in buona sostanza, quanto sia grave e inammissibile ammettere di non conoscere gli strumenti di base per assolvere a dovere il suo gravoso compito, quanto sia elemento decisivo per l’attuazione di qualsivoglia piano di azione il costruirsi un’autorevolezza nel confronto con il Servizio sanitario”.
“La vicenda – ribadiscono – a pochi mesi dall’insediamento della nuova giunta, assume dei connotati semplicemente disarmanti.
L’episodio assume ancora più drammaticità se si tiene in considerazione un
elemento per nulla indifferente: il fatto che tale vicenda emerga a pochi mesi della
tanto decantata “terapia d’urto” del Sindaco Valenti. Terapia già da ora
evidentemente priva di fondamentali, senza i quali il rischio vero è di essere
inefficace o peggio ancora, dannosa.
L’emergenza randagismo non è di certo di facile risoluzione, specialmente in tempi
brevi, ma se l’approccio è questo difficilmente si andrà lontano”.

Ancora accuse sul randagismo, il Centrodestra: “Il sindaco Valenti è nel pallone più totale”. Il Pd difende Tulone

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Ormai è bagarre al Comune di Sciacca sul randagismo con una dura presa di posizione da parte del centrodestra dopo l’approvazione della delibera di giunta del piano di prevenzione e contrasto del randagismo. 

“La conferenza stampa di ieri della commissione Sanità ha fatto emergere con chiarezza che non è vero che il piano non comporta oneri a carico del comune, ma al contrario prevede per la sua applicazione almeno 10.000,00 euro oltre una serie di altri impegni che comporteranno altri oneri a carico dell’Ente. Questo è emerso con chiarezza tra l’altro con intervento deciso di un consigliere di maggioranza, il consigliere Deliberto, che ha sferrato un attacco anche politico alla amministrazione Valenti”.

E poi continuano: “Il sindaco Francesca Valenti da parte sua, come purtroppo è suo solito fare, invece rilascia una intervista nella tarda mattinata di ieri nel corso della quale, in maniera maldestra, tenta ancora una volta di girare la frittata affermando in maniera palese cose non corrispondenti a verità dei fatti.  In realtà la delibera dice nettamente: 1) approvare il piano … 2) impartire direttiva affinché il piano venga avviato … 3) con successivi atti si provvederà a prenotare (impegnare) le somme sul bilancio 2018 e 2019., mentre nella parte finale del piano si riporta: “ il comune di Sciacca dovrà stanziare a bilancio l’importo di € 10.000,00 .. “

E poi i consiglieri di opposizione ribadiscono quanto già anticipato ieri da Bono e Milioti e cioè che “mai una delibera del genere poteva essere approvata senza il prescritto e dovuto parere del dirigente del settore finanziario che ieri nella tarda mattinata, alla presenza dell’assessore Leonte, non ha esitato a definire la delibera a suo parere nulla”.

In proposito il sindaco ha già replicato alla commissione sostenendo anche la piena legittimità della delibera che è stata approvata. Il Pd, intanto, fa quadrato attorno all’assessore Mario Tulone, oggetto di pesanti critiche da parte dei componenti della commissione Sanità intervenuti ieri alla conferenza stampa. “Scegliendo l’ingegnere Mario Tulone quale assessore – scrive n una nota il circolo del Pd di Sciacca – il Partito Democratico di Sciacca ha dato un grandissimo segnale di apertura alle nuove generazioni. Con questa scelta il nostro partito ha consentito ad un giovane e brillante professionista di mettere in pratica le sue idee, rispetto a come muoversi nel solco della modernità. Avendo puntato sull’entusiasmo, sulla passione civile e sulle competenze professionali di un professionista nuovo della politica sapevamo di fare la cosa giusta.
Non pare esserci dubbio sul fatto che l’assessore Tulone si sta occupando della questione randagismo, così come di tutte le altre e numerose deleghe a lui assegnate, con impegno e dedizione, non sottraendosi mai al confronto con chiunque lo chieda. Non è dunque comprensibile un attacco tanto diretto ad un assessore che sta mettendo tutto se stesso nel suo quotidiano lavoro al servizio della sua comunità. Una cosa è certa: Mario rappresenta la parte migliore della società civile della città, Mario costituisce un investimento dell’intero PD, per questo Mario Tulone ha la fiducia incondizionata della nostra comunità politica.
L’ing Tulone saprà dimostrare di cosa è capace e per questo lo invitiamo ad andare avanti, incurante provocazioni quali quelle subite in queste ore”. E il Pd conclude assicurando a Tulone “A Mario Tulone “stima incondizionata e solidarietà umana”.

Il vertice alla Regione sui danni del nubifragio a Sciacca, il sindaco Valenti: “Delusa dai risultati”

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L’unica certezza è che partiranno, a breve, i lavori, da un milione di euro, per la messa in sicurezza del territorio:  la sistemazione, la pulizia e la realizzazione di opere di messa in sicurezza del Torrente Bagni (375.000 euro), del Torrente Bellapietra (200.000 euro), del ponticello strada Raganella (90.000 euro) e del Torrente Cansalamone (490.000 euro).

Per il resto non ci sono stati particolari risultati, secondo quanto riferito dal sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, nel vertice di ieri pomeriggio alla Regione con il Presidente, Nello Musumeci. La Protezione Civile ha espresso riserve, come già aveva sottolineato a Sciacca, sul progetto da 10 milioni di euro riguardante il Cansalamone e in particolare sul fatto che la realizzazione dei lavori previsti possa escludere eventuali danni futuri in condizioni come quelle dei primi giorni del mese di novembre. E non c’è al momento una soluzione in tempi brevi per le famiglie rimaste fuori dalle loro abitazioni nella via Pasquale Tacci a seguito del distacco, avvenuto domenica scorsa, di rocce dal costone di Monte Kronio. 

A Sciacca “Pane in attesa”, iniziativa della Caritas di San Calogero per aiutare le famiglie in difficoltà economiche

“Pane in attesa” è l’iniziativa avviata dalla Caritas Diocesana che a Sciacca viene svolta dalla Caritas parrocchiale di San Calogero. Chi acquista in sei panifici della città può lasciare un contributo in denaro e, mensilmente, gli operatori Caritas si recano presso queste attività, verificano l’importo complessivo che è stato lasciato e consegnano a famiglie che versano in precarie condizioni economiche dei buoni che vengono utilizzati per ritirare il pane presso questi esercizi.  Sono 74 le famiglie assistite dalla Caritas parrocchiale di San Calogero che collabora anche alla raccolta tappi delle bottiglie per la missione di Biagio Conte a Palermo. I tappi raccolti vengono venduti a una ditta specializzata nel riciclo della plastica e il ricavato della vendita devoluto alla missione “Speranza e Carità” di Biagio Conte.  Il gruppo guidato da Michele Patti raccoglie anche generi alimentari che vengono donati e che poi sono distribuiti a queste famiglie. Alla Caritas di San Calogero è stato allestito anche uno Sportello Orientativo Lavoro, che fa sempre capo alla Caritas Diocesana.