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Droga a Menfi, condannato a 5 anni Giuseppe Sanzone, accusato di avere impiegato anche due quattordicenni per il trasporto dello stupefacente

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E’ stato condannato a 5 anni di reclusione, 3 in meno rispetto a quanto richiesto dal pubblico ministero, Michele Marrone, il menfitano Giuseppe Sanzone, di 40 anni,  personaggio centrale dell’operazione antidroga “Street Food”, accusato anche di avere impiegato due minorenni, nascondendo la droga nei loro indumenti intimi, per il trasporto della droga da Palermo a Menfi.  Il processo è stato celebrato, al Tribunale di Sciacca, con il rito abbreviato.  Sanzone, che si trova ai domiciliari,  secondo l’accusa, sarebbe stato il punto di riferimento dello spaccio di droga a Menfi e avrebbe impiegato anche due ragazzine per il trasporto della droga. Le indagini sono state svolte dai carabinieri della stazione di Menfi e della compagnia dfi Sciacca.

Un giovane alla guida del Comitato Ferraro: “Adesso, porteremo le esigenze del quartiere al tavolo dell’amministrazione”

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Si chiama Accursio Guirreri, ha 27 anni ed un giovane neolaureato. E’ lui il presidente del neo comitato di contrada Ferraro a Sciacca. E’ stato nominato martedì scorso dal direttivo che lo scorso fine settimana, è stato eletto da circa 300 residenti.

Accanto a Guirreri, opererà Marcella Bellia, mamma e impiegata bancaria, eletta con il massimo dei voti nel direttivo composto anche da Giuseppe Marciante segretario, Antonino Vitale tesoriere e dai consiglieri Gino Chiarello, Marco Zagara e Francesco Tortorici.

Rifiuti a Menfi, telecamere e sanzioni. Il vicesindaco Viviani: “Puntiamo ad essere tra i comuni ricicloni”

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Beccati a conferire dove non consentito, le telecamere di videosorveglianza a Menfi produrranno i loro effetti presto con le sanzioni inviate ai trasgressori immortalati con i sacchetti del pattume in mano. 

Dati percentuali di conferimento della differenziata cresciuti negli ultimi due mesi, quelli di luglio e agosto come il vice sindaco e assessore all’ambiente, Ludovico Viviani annuncia: “Adesso – dice –  avremo un nuovo meccanismo nella raccolta, apporremo un bollino avvertendo chi sbaglia le modalità di conferimento, poi dopo quindici giorni dagli avvisi passeremo alle sanzioni. Puntiamo ora a rientrare tra i comuni ricicloni”.

Poco personale al comune? Curreri propone: “Reclutiamo i militari ausiliari, non ci costano niente”

Tutte le Pubbliche Amministrazioni (nazionali e locali) potranno attingere al personale della Difesa in ausiliaria, a costo zero. Lo faccia anche il comune di Sciacca.

La proposta è di Alessandro Curreri, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, che da presidente della commissione Affari Generali ha presentato una proposta evidenziando che l’istituto dell’ausiliaria, essendo un periodo transitorio durante il quale il militare, in occasione della cessazione del rapporto permanente di impiego e, in alternativa, al congedo in riserva, può essere richiamato dalla Pubblica Amministrazione della sua provincia di residenza per un periodo di cinque anni (continuando a percepire uno stipendio), si può sfruttare questa opportunità per incentivare una pianta organica ridotta all’osso.

Uno strumento che c’è dagli anni Settanta ma sostanzialmente inutilizzato. Eppure potrebbe implementare l’efficienza della macchina amministrativa. Ogni assessore potrebbe indicare le professionalità di cui ha bisogno per la realizzazione dei propri obiettivi: medici,
ingegneri, manager delle risorse umane, esperti in pianificazione territoriale, esperti in sicurezza, informatici, biologi capaci di dare una mano nella redazione di un piano prevenzione rischi. Inoltre, se qualcuno di questi esperti dovesse rifiutare l’incarico per due volte decadrebbe dallo status di ausiliare perdendo il relativo beneficio economico.

Lampedusa. I Nas in azione in alberghi, bar e ristoranti. Tre gestori denunciati

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Nelle ultime ore, il NAS Carabinieri di Palermo ed il Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento hanno fatto scattare un maxi dispositivo di controllo sull’isola di Lampedusa, finalizzato a tutelare il diritto alla salute ed il rispetto delle normative igienico sanitarie nel settore alimentare ed ittico. In particolare, sotto la lente d’ingrandimento dei militari dell’Arma sono finiti una ventina di esercizi commerciali, fra alberghi, ristoranti, bar, panifici, pizzerie e negozi. Ed il bilancio dei risultati è stato il seguente. Nel dettaglio, in un albergo del centro dell’isola, al titolare è stato notificato il sequestro penale di un area demaniale di 80 mq circa, attrezzata con strutture precarie, risultata adibita abusivamente alla somministrazione di alimenti e bevande.

Ad un venditore ambulante di conserve vegetali, sorpreso in via roma, è stato effettuato il sequestro penale oltre 90 chili di prodotti e conserve vegetali (olive e capperi in salamoia e funghi sott’olio), detenute in cattivo stato di conservazione, nonché il sequestro amministrativo di oltre 20 chili di prodotti vegetali privi della documentazione attestante la tracciabilità; ad un ristorante ubicato sempre nel centro dell’isola, i militari dell’Arma hanno sequestrato penalmente 30 chili di prodotti ittici e crostacei detenuti in cattivo stato di conservazione; ad un altro ristorante sito in contrada cala croce  è stato effettuato il sequestro di 30 chili di pesce e crostacei privi della documentazione attestante la tracciabilità; presso un deposito all’ingrosso di prodotti ittici è stato effettuato il sequestro di un quintale e mezzo di tonno privo della documentazione attestante la tracciabilità; presso uno stabilimento di trasformazione ittico conserviero è stato operato il sequestro amministrativo di 40 chili di alimenti (origano e lenticchie rosse) privi della documentazione attestante la tracciabilità; presso il ristorante di un villaggio turistico sono stati sequestrati 60 chili di pesce spada privo della documentazione attestante la tracciabilità; presso alcune pizzerie e ristoranti, inoltre, i Carabinieri hanno riscontrato carenze igienico sanitarie ed inadeguatezze strutturali; presso un ristorante sito in contrada madonna, è stato inoltre accertato che l’esercizio di ristorazione era svolto oltre il termine consentito dalla licenza stagionale.

Il bilancio finale dell’operazione condotta da una task force dei Carabinieri è di tre gestori di esercizi ricettivi denunciati all’Autorità Giudiziaria, con il sequestro di oltre 4 Quintali di alimenti e pesce in cattivo stato di conservazione e l’applicazione di multe per un ammontare complessivo di 35.000 euro.

Assegnato dal Tribunale di Sciacca anche il centro servizi di Torre Macauda per mezzo milione di euro

Completata questa mattina dal delegato del giudice Marasà, il commercialista Calogero Cracò, la vendita dei beni di Torre Macauda. E’ stato assegnato alla società di Roma “Crm Broker”, con sede a Roma, il centro servizi, che comprende un fabbricato a servizio del complesso alberghiero, del complesso turistico residenziale e degli utenti della piscina, ampi locali e magazzini e strutture sportive. La vendita è stata effettuata per 547 mila euro. Con questa vendita è salito a oltre 17 milioni di euro l’incasso complessivo. L’albergo è stato venduto, lo scorso anno, a una società con sede a Palermo, per circa 8 milioni di euro. Non sono stati ancora completati i lavori di sistemazione necessari. Venduti anche gli appartamenti a un prezzo compreso tra 40 mila e  120 mila euro.  Il territorio spera nella riapertura del complesso, nell’avvio dell’attività per completare con un altro importante segmento l’offerta turistica. Mai al Tribunale di Sciacca era stata effettuata una vendita recuperando una somma così cospicua. Un risultato importante raggiunto grazie al lavoro dei giudice dell’Esecuzione che si sono succeduti negli ultimi anni e del delegato alla vendita, Calogero Cracò.

 

Parcheggio selvaggio in ospedale, le auto bloccano l’autoarticolato che consegna le bombole del gas medicale

Il parcheggio selvaggio a Sciacca non risparmia neanche l’area di transito del Giovanni Paolo II.

Stamattina, l’autoarticolato che una volta a settimana si reca al presidio ospedaliero saccense per la consegna delle bombole del gas medicale, è rimasto intrappolato tra le auto parcheggiate laddove non potrebbero sostare.

E’ stato necessario l’intervento degli agenti della polizia municipale di Sciacca per permettere al mezzo di effettuare la consegna degli importanti dispositivi medici e successivamente effettuare la manovra per uscire dalla carreggiata ristretta dal parcheggio in entrambi i lati.

Nonostante le barriere, i divieti delle strade adiacenti alle varie palazzine che compongono il complesso ospedaliero, il parcheggio in ospedale è completamente fuori controllo. Il Giovanni Paolo II di Sciacca, è dotato di due ampi parcheggi liberi, uno riservato ai dipendenti, l’altro ai visitatori, ma le autovetture vengono lasciate anche in aree nevralgiche per la viabilità attorno al presidio.

I cartelli di divieto, d’altronde, indicano soltanto sulla carta la rimozione forzata per chi parcheggia nei punti non consentiti, ma del resto il vigile e il rimorchiatore restano degli sconosciuti in città. Il Comune di Sciacca non ha attivo alcun servizio di rimozione.

Stamattina, per permettere al mezzo di poter espletare il proprio servizio, i vigili urbani sono stati impegnati a ricercare i proprietari delle vetture parcheggiate selvaggiamente perfino fra i reparti e ambulatori dell’ospedale.

Operazione antimafia “Opuntia”, il Tribunale della Libertà decide sulla custodia in carcere per Scirica e Friscia

Il Tribunale della Libertà deciderà il 4 ottobre sulla custodia cautelare in carcere per il medico di Menfi Pellegrino Scirica, di 63 anni, e per Domenico Friscia, di 55 anni, di Sciacca, indagati per mafia nell’ambito dell’operazione “Opuntia”. Per i due la Cassazione ha disposto, nello scorso mese di luglio, l’annullamento della misura cautelare con rinvio al Tribunale della Libertà per un nuovo riesame. Scirica è difeso dall’avvocato Flavio Moccia e Friscia dagli avvocati Teo Caldarone e Francesco Graffeo. Sono otto gli indagati nell’ambito di questo procedimento, cinque dei quali in carcere.

Accolta la richiesta dell’avvocato Forte, revocata la misura di sicurezza a Stefano Sala di Burgio

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Accogliendo la richiesta dell’avvocato Giovanni Forte, il Tribunale di Sorveglianza di Palermo ha revocato la misura di sicurezza per un anno nei confronti di Stefano Sala, di 38 anni, di Burgio. Revocata anche la dichiarazione di delinquenza abituale che era stata disposta dal magistrato di Sorveglianza di Agrigento. L’avvocato Forte ha puntato anche sul fatto che i precedenti di Sala si riferiscono a parecchio tempo fa e che, pertanto, la misura andava revocata.

Nella foto, l’avvocato Giovanni Forte

A Radio 24 il saccense Rizzuti intervistato sulla situazione dei medici italiani che vanno all’estero

Durante la trasmissione radiofonica “Uno, nessuno, centomilan” di Radio 24, la radio del “Sole 24 ore”, è stato intervistato ieri il medico saccense Gian Marco Rizzuti, specializzando in Ortopedia nella regione tedesca della  Westfalia. La trasmissione verteva sulla situazione dei giovani medici italiani che vanno all’estero e i problemi che incontrano. Gian Marco Rizzuti, che è titolare del Blog “Sagen sie 33”, sostiene da tempo che la ragione primaria della fuga dei medici all’estero è dovuta principalmente al fatto che escono dalle università italiane 10 mila medici e solo 6 mila trovano posto nelle specializzazioni. E i 4 mila rimanenti sommati a quelli degli anni precedenti che fanno? Fare laureare un medico costa all’Italia 150/180 mila euro, dopodiché viene lasciato nel limbo o regalato ad altri paesi europei dove c’è carenza. Per evitare che un giovane medico sia costretto ad abbandonare il proprio paese bisogna che la classe politica trovi la soluzione o per meglio dire i fondi per quei 4 mila giovani medici all’anno non siano costretti a scappare all’estero. Questo è stato evidenziato da Rizzuti. E in Germania i medici italiani subiscono la forte concorrenza da quelli siriani per la cui assunzione le strutture private hanno sgravi fiscali.

 

Il testimone di giustizia Ignazio Cutrò e la sua storia diventano un cartone animato, il protagonista si chiamerà “Tufo”

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Una coproduzione Italia-Francia che conta di portare il cartone animato nelle sale e nelle tv pubbliche già nel 2019, la storia di Ignazio Cutrò, il testimone di giustizia di Bivona diventa un cartone animato.

Il progetto animato, è stato già presentato a Tolosa dalla casa di produzione torinese ShowLab di Alfio Bastiancich e dai francesi di Le Contes Modernes. L’opera è della regista Victoria Musci che ha sceneggiato in sequenze animate le vicende di Cutrò e della sua famiglia che in questi anni, hanno deciso di restare a vivere negli stessi luoghi dopo che Ignazio è stato il testimone chiave dei processi che hanno sgominato la famiglia mafiosa della bassa quisquina.

“I testimoni non possono mai mostrare il lavoro svolto – ha detto la regista Victoria Musci-  ero interessate a valorizzare e raccontare una storia come questa”.

Il protagonista del cartone sarà ribattezzato “Tufo” e avrà le fattezze dell’ex imprenditore bivonese.

 

 

Invasione di ragni a Sciacca: tempi duri per gli aracnofobi, ma non c’è niente da temere

Tempi duri per chi ha la fobia dei ragni. Da ore, infatti, è in atto una autentica invasione di aracnidi e di frammenti di tele fissate su inferriate, balconi, autovetture. Un fenomeno che non è nuovo, ma che naturalmente suscita le tipiche riflessioni. E così, tra il serio e il faceto, c’è chi ostenta tranquillità dispensando consigli ma c’è anche chi si domanda se ci si trovi di fronte ad una sorta di diffusione incontrastata, con annessa psicosi irrefrenabile, quasi come se fossero arrivati gli alieni. Niente paura, in realtà pare che in un certo periodo dell’anno si verifichino delle concentrazioni di ragni, in qualche caso più intensa che in altri. E mentre tutti tornano con la mente alla letteratura fumettistica e alla narrazione cinematografica, i ragni continuano a tessere le loro tele, ignari di generare dibattiti così intensi, tipici alla sciacchitana.