Fegato e reni espiantati all’ospedale di Castelvetrano da un uomo di 77 anni di Alcamo, deceduto a causa di una emorragia cerebrale, sono stati trapiantati all’Ismett di Palermo su pazienti in lista di attesa. “Sono soddisfatto – dice il commissario straordinario dell’Asp di trapani Giovanni Bavetta – del livello organizzativo che ha raggiunto l’unità operativa di anestesia e rianimazione, come pure tutti i servizi dell’ospedale di Castelvetrano. La collaborazione con la neurologia del presidio ospedaliero di Mazara del Vallo, diretta dal dottor Scarpitta, che è intervenuta per le procedure dell’accertamento della morte cerebrale, ha dimostrato che la sinergia dei due presidi può essere il preludio di più grandi traguardi per un’offerta sanitaria d’eccellenza”.
Campobello di Mazara. Campo di sosta temporanea per lavoratori migranti stagionali impegnati nella raccolta delle olive
Un campo di sosta temporanea è da oggi destinato a lavoratori migranti stagionali che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive. Il campo è stato allestito dal Comune nell’ex oleificio Fontane d’oro, confiscato alla mafia. La Croce rossa italiana (Cri), che lo gestirà, ha già messo a disposizione 4 tende pneumatiche in grado di accogliere circa 120 posti letto.
L’accoglienza sarà effettuata sulla base di un protocollo stipulato tra Comune, Prefettura di Trapani e comitato di Castelvetrano della Cri. I lavoratori saranno ospitati fino a 5 giorni, in quanto al momento dell’assunzione i datori di lavoro devono mettere a disposizione i locali in cui ospitare i migranti in regola con i permessi di soggiorno.
L’ente bilaterale agricolo-territoriale erogherà alle aziende 4 euro al giorno per ogni assunto. Il campo sarà controllato dal Comune di Campobello di Mazara tramite la polizia municipale di Castelvetrano che per ciascun ospite riceverà 3 euro al giorno.
Palermo. La Finanza sequestra beni per 5 milioni di euro a commercianti cinesi
Beni per 5 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Palermo, in via preventiva, a una coppia di coniugi cinesi, nell’ambito di un’indagine nata dai controlli effettuati dalle Fiamme gialle all’aeroporto Falcone-Borsellino del capoluogo siciliano. Cinque le persone del nucleo familiare denunciate per evasione fiscale, autoriciclaggio, riciclaggio di valuta, contraffazione e ricettazione di prodotti.
La famiglia (commercianti di calzature e abbigliamento con interessi a Roma, Milano e Napoli), nei numerosi viaggi compiuti anche verso il proprio paese, avrebbe trasportato denaro in contante per oltre centomila euro. Individuato il deposito di stoccaggio delle merci, i finanzieri hanno sequestrato circa 18 mila paia di scarpe con marchi contraffatti e documentazione extracontabile, sui rapporti commerciali intrattenuti con varie ditte italiane, dalla cui analisi è stato constatato che la famiglia ha sottratto a tassazione redditi per circa 10 milioni di euro, dal 2013.
Catania. Maxi sequestro all’editore Mario Ciancio. Antenna Sicilia e Telecolor a commissari giudiziari
Tra i beni dell’imprenditore catanese Mario Ciancio, di cui il Tribunale di Catania ha decretato di sequestro e confisca, su richiesta della Dda, vi è l’intero gruppo editoriale che fa capo all’editore tra cui il quotidiano ‘La Sicilia’, la maggioranza delle quote della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ di Bari e due emittenti televisive regionali, ‘Antenna Sicilia’ e ‘Telecolor’. Il Tribunale ha nominato dei commissari giudiziari per garantire la continuazione dell’attività del gruppo. Il decreto riguarda conti correnti, polizze assicurative, 31 società, quote di partecipazione in altre sette società e beni immobili. Mario Ciancio Sanfilippo è attualmente sotto processo per concorso esterno all’associazione mafiosa.
Un tonnellata di marijuana sequestrata dai carabinieri Ribera, marito e moglie arrestati
Nelle ultime ore, nel cuore delle campagne riberesi, fra alberi d’ulivo e fichi d’india, grazie anche all’intenso pattugliamento e sorvolo dall’alto, effettuato con un elicottero dell’Arma, i carabinieri avevano individuato una “strana” distesa di alte “piante verdi”. Ed il sospetto si è subito rivelato fondato. Alle prime luci dell’alba, una trentina di militari dell’Arma della Compagnia di Sciacca e della Tenenza di Ribera hanno fatto irruzione in un vasto appezzamento di terreno, in contrada Scirinda, in un vallone tra rocce e fitta vegetazione, scovando una maxi serra di “Marijuana” e sorprendendo sul posto un agricoltore del luogo e la moglie. I carabinieri, al momento del blitz, si sono trovati davanti uno scenario da film. La strada di accesso ai terreni era costellata di varie telecamere, probabilmente al fine di avvisare il proprietario di eventuali sgraditi accessi. Proseguendo tra arnie ed attrezzi agricoli, l’odore d iMarijuana si faceva sempre più intenso. Di lì a poco, infatti, è saltata fuori una mega serra dotata di impianto di ventilazione ed illuminazione, all’interno della quale erano presenti in perfetto stato vegetativo oltre 150 piante di “Canapa indiana”, alte quasi tre metri, quasi tutte già fiorite e pronte per il cospicuo raccolto. Poco distante, i militari hanno scoperto anche un’altra serra, dedicata all’essicazione delle piante, trovando 40 chili di “Marijuana” già pronti per essere essiccati. Questo lo spettacolo sul quale si sarebbe imbattuto un turista intento a fare trekking nella zona. Il bilancio dell’operazione, dunque, è stato di oltre Centocinquanta piante di “Marijuana” sequestrate, alte quasi tre metri, per un peso complessivo stimato di circa una tonnellata. Alcune centinaia di migliaia di euro, il valore stimato di vendita, al dettaglio, della sostanza stupefacente recuperata, che verrà distrutta nei prossimi giorni.
Nei confronti della coppia di agricoltori, lui, S.C. 59 enne, già noto alle forze dell’ordine e lei, S. A. 48 enne, sono subito scattate le manette ai polsi con l’accusa di “Coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”. L’Autorità giudiziaria ha disposto la traduzione in carcere dell’uomo, mentre per la donna sono stati disposti gli arresti domiciliari. |
Francesca Valenti sull’azzeramento della giunta: “Garanzie a nessuno, si è deciso con la coalizione di cambiare strategie e squadra”
Oggi parla il centro destra, in settimana sono attese le dichiarazioni del consigliere comunale Carmela Santangelo che dovrebbe dichiararsi indipendente e poi si attendono le dichiarazioni del sindaco e della maggioranza sulla conclusione della verifica di maggioranza e sulla nuova giunta. Francesca Valenti, intanto, dopo le parole pronunciate da Bellanca, anticipa: “Garanzie a nessuno. Si è deciso con la coalizione di cambiare strategie e squadra non perché si è voluto contestare l’operato dei singoli assessori, ma perché era necessaria una strategia diversa”. Bellanca durante la conferenza stampa di ieri pomeriggio ha detto che il suo gruppo consiliare, la sua parte politica e il sindaco gli avevano garantito che, dopo le dimissioni da consigliere comunale, sarebbe rimasto in giunta per l’intera consiliatura.
L’ex vice sindaco Bellanca: “L’azzeramento? “Un progetto preciso”. Rabbia per i miei 500 elettori”
Conferenza stampa consumata tra thé, caffè e dolcetti alle diciassette in punto nella hall dell’hotel Melqart. D’altronde l’ex vice sindaco della città di Sciacca, silurato appena sette giorni fa insieme al resto della giunta che nel giugno del 2017 fa aveva portato alla vittoria Francesca Valenti, ha passato gli ultimi giorni in silenzio in attesa che si consumassero gli ultimi passaggi con l’affidamento delle nuove nomine. Oggi pomeriggio ha deciso, invece di incontrare la stampa per spiegare meglio i passaggi di quello che ha definito “uno dei momenti politici e personali più difficili”.
“Un progetto preciso – ha detto l’ex amministratore rispondendo alla domande dei giornalisti – quello che ha portato all’azzeramento. Ho fatto principalmente un errore: sono stato leale al mio gruppo politico e leale rispetto al ruolo che ero stato chiamato a svolgere. Tre mesi fa avevo presentato le mie dimissioni da assessore al tavolo della sindaca Valenti che appena novanta giorni fa aveva respinto la mia scelta e che aveva anche garantito la mia presenza in giunta dando il via alle mie dimissioni da consigliere comunale, arrivate dopo continue sollecitazioni da parte del mio gruppo politico”.
Qui di seguito vi proponiamo l’intervista in integrale che potete trovare anche sulla pagina Facebook di Risoluto.it
Ambrogio precisa: “Io sostengo la giunta Valenti in sintonia con Sciacca Democratica, ma chiedo attenzione per la Perriera”. Carmela Santangelo potrebbe dichiararsi indipendente
Si susseguono le dichiarazioni sulla situazione politica di Sciacca e nelle ultime ore a conquistare la scena è stato il consigliere di Sciacca Democratica Giuseppe Ambrogio. Il consigliere ha voluto chiarire meglio il senso delle sue dichiarazioni rilasciate nella tarda mattinata di oggi a Risoluto.it. Ambrogio ha voluto ribadire il suo “pieno ed incondizionato sostegno alla giunta Valenti in totale sintonia con il gruppo di Sciacca Democratica e in linea con l’azione politica di Nuccio Cusumano”. Allo stesso tempo, però, Ambrogio punta sulla Perriera e, come aveva dichiarato in precedenza, chiede la scalinata per collegare il quartiere alla via Lido e il mercato alla Perriera. Intanto, il consigliere di Nostra Sciacca Carmela Santangelo fa sapere: “Sto riflettendo sulle decisioni da assumere. Potrei dichiararmi indipendente”.
Riapre il Centro di Recupero della Fauna Selvatica a Cattolica Eraclea
Dopo oltre un anno di chiusura il centro di Recupero della Fauna Selvatica di Cattolica Eraclea è pronto alla riapertura.
Il Direttore del Settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha approvato il comodato d’uso gratuito dell’ex casello, noto come Casa Cantoniera, che si trova lungo la strada provinciale n. 29 che porta da Raffadali a Cattolica Eraclea, all’Associazione “Caretta Caretta”.
Dopo un anno di inattività per mancanza di fondi il Centro di Recupero, gestito prima dal Cts in collaborazione con la Ripartizione faunestica e venatoria di Agrigento, riapre, quindi, con la gestione di una nuova associazione il cui obiettivo principale sarà quello di riformare un centro specialistico per la cura delle tartarughe Caretta Caretta facendosi carico dei costi di gestione.
Altri scossoni nella maggioranza al Comune di Sciacca, Ambrogio: “Il mio appoggio alla giunta condizionato alle iniziative per la Perriera a cominciare dalla scalinata e dal mercato”
La giornata di oggi è ad altissima fibrillazione nel panorama politica saccense. Dopo la decisione del consigliere di Sciacca Democratica Valeria Gulotta di dichiararsi indipendente, riservandosi di valutare di volta in volta le proposte dell’amministrazione, adesso è il turno di Giuseppe Ambrogio, componente dello stesso gruppo, che condiziona il suo appoggio alla giunta Valenti in funzione delle iniziative in favore della contrada Perriera: “La Perriera è il mio quartiere di riferimento – dice Ambrogio – e io ribadisco la richiesta di vedere realizzata in tempi brevi la scalinata che collega la via Allende alla via Lido. E chiedo il mercato alla Perriera”. Ambrogio già nel passato aveva condizionato il suo appoggio alle amministrazioni in carica sulla base delle iniziative in favore della Perriera e adesso sembra ancora più deciso ad andare avanti su questa strada. Oggi, alle 17, parlerà Filippo Bellanca. Conferenza stampa dell’ex vice sindaco.
Per ottenere soldi dal padre gli danneggia la casa con un martelletto elettrico, denunciato un saccense
Personale della Polizia di Stato di Sciacca ha denunciato alla Procura della repubblica S.A., di 28 anni, saccense, per estorsione e danneggiamento aggravato.
L’uomo, disoccupato, per indurre il genitore a consegnargli più soldi, lo avrebbe minacciato distruggendogli parte dell’abitazione.
Quando i poliziotti del commissariato di Sciacca sono arrivati nell’abitazione del genitore, avrebbero trovato S.A. intento a distruggere parte del balcone con un martelletto elettrico.
Gli attrezzi utilizzati dal giovane sono stati sottoposti a sequestro penale.
Palermo. In ospedale per infarto, donna muore dopo essere rimasta bloccata 15 minuti in ascensore
Una donna di 62 anni, malata di cuore, è morta ieri per un infarto all’ospedale Villa Sofia di Palermo.
Il decesso, secondo i familiari, è dovuto ad un ritardo nel soccorso dei medici verso la donna. Quest’ultima, infatti, con medici e infermieri al seguito, è rimasta bloccata, sulla barella, in ascensore per 15 minuti. Un ritardo che potrebbe essere stato fatale per la paziente morta subito dopo la coronografia al cuore.
I familiari hanno presentato denuncia ai carabinieri; pare che il problema dell’ascensore fosse già noto al personale ospedaliero.
Una commissione interna, nominata dalla direzione sanitaria, indagherà sull’accaduto valutando i tempi impiegati per le cure, compreso anche il trasferimento in ascensore.