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Bonus spese sanitarie 2025: tutte le agevolazioni per cure, visite mediche e dispositivi. La guida aggiornata

Nel 2025, il sistema sanitario italiano si arricchisce di nuovi bonus, esenzioni e detrazioni pensati per sostenere le famiglie nelle spese legate alla salute. Dai rimborsi per visite mediche e dispositivi sanitari, ai contributi per la salute mentale, la maternità e la celiachia: ecco la lista completa dei benefici attivi e come ottenerli.

Detrazioni fiscali per spese mediche: il 19% resta per tutti

Tra i bonus più richiesti anche nel 2025 ci sono le detrazioni IRPEF per spese sanitarie: il contribuente può recuperare il 19% delle spese sostenute per medicinali, dispositivi medici, visite specialistiche, protesi, ausili per la mobilità e interventi chirurgici, senza limiti di reddito. Nessuna modifica, quindi, alla norma base: lo sconto fiscale è garantito a prescindere dall’ISEE.

Spese sanitarie post-Covid: tamponi e mascherine detraibili

Ancora valide le detrazioni per i costi legati al Covid-19, come:

  • Test rapidi e molecolari
  • Tamponi autodiagnostici (con marcatura CE)
  • Mascherine FFP2 e FFP3 (classificate come dispositivi medici)

Importante: è necessario conservare scontrini parlanti e documentazione utile per ottenere il rimborso.

Esenzione ticket sanitario: chi ha diritto all’accesso gratuito

Nel 2025, l’esenzione dal ticket sanitario resta una delle agevolazioni più importanti per chi si trova in difficoltà. Ne beneficiano:

  • Famiglie con redditi bassi
  • Minori di 14 anni
  • Anziani
  • Pazienti con malattie croniche
  • Donne in gravidanza
  • Pazienti inviati dal medico curante
  • Soggetti con disabilità

Bonus psicologo 2025: contributi fino a 1.500 euro

Confermato anche il bonus per sostenere la salute mentale. I contributi variano da 500 a 1.500 euro in base all’ISEE, con un massimo di 30 sedute. Le domande si presenteranno tramite INPS, secondo una graduatoria a scorrimento. I fondi saranno disponibili fino a esaurimento.

Sostegni per disabili: agevolazioni a 360 gradi

Per i cittadini con disabilità, sono previste:

  • Detrazioni su automobili e carburante
  • Bonus per dispositivi medici e ausili
  • Agevolazioni sulle utenze domestiche
  • Detrazione per assistenza personale e domiciliare

Latte artificiale: bonus da 400 euro

Anche per il 2025 è attivo il contributo per l’acquisto di latte artificiale per le madri che non possono allattare, con ISEE sotto i 30.000 euro. Serve una certificazione medica e la disponibilità dei fondi nella Regione di residenza.

Visite specialistiche in intramoenia senza costi extra

Quando il SSN non garantisce la visita entro i tempi previsti, il cittadino può ottenerla in regime intramoenia senza costi aggiuntivi (oltre al ticket). Un diritto poco conosciuto, ma fondamentale per chi ha urgenze sanitarie.

Screening oncologici gratuiti: prevenzione salva-vita

Anche nel 2025, le Regioni offrono gratuitamente:

  • Pap test (cervice uterina)
  • Mammografie (seno)
  • Test sangue occulto (colon-retto)

Si tratta di controlli fondamentali per la diagnosi precoce dei tumori e ridurre la mortalità.

Bonus celiachia: contributi per alimenti senza glutine

Chi soffre di celiachia ha diritto a un buono mensile per l’acquisto di alimenti specifici. L’importo varia in base all’età e al sesso del beneficiario. Il contributo viene erogato tramite tessera sanitaria presso farmacie e negozi autorizzati.

Lasciare un figlio da solo in casa: quando è legale e quando si rischia una denuncia

In un’epoca in cui l’educazione all’autonomia è centrale nel percorso di crescita di un figlio, molti genitori si chiedono: da che età è possibile lasciare un bambino da solo in casa senza rischiare conseguenze legali? La risposta, secondo quanto stabilito dalla normativa italiana, è più netta di quanto si pensi: sotto i 14 anni, è sempre reato.

🔍 Il limite dei 14 anni: cosa dice la legge

L’articolo 591 del Codice Penale parla chiaro: lasciare un minore di 14 anni da solo può configurare il reato di abbandono di persona incapace, punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. La legge presume infatti che un bambino sotto questa soglia d’età non sia in grado di badare a sé stesso, indipendentemente dalla sua maturità personale.

Nel caso in cui il minore riporti danni fisici o psicologici, la pena può aggravarsi ulteriormente, fino a includere reati più gravi come lesioni colpose o, nei casi estremi, omicidio colposo.


⏱ Anche il tempo di assenza è importante

La legge non stabilisce un numero preciso di minuti o ore che costituisce “abbandono”. Tuttavia, più lungo è il tempo di assenza e più vulnerabile è il minore, maggiore sarà la responsabilità del genitore. Anche pochi minuti chiusi in auto o in casa, specie in condizioni di rischio (caldo, freddo, mancanza di accesso al cibo o all’acqua), possono essere valutati come comportamenti penalmente rilevanti.


👦 Dai 14 ai 17 anni: entra in gioco la valutazione soggettiva

Se il figlio ha più di 14 anni, non si configura automaticamente un reato. Tuttavia, il genitore resta responsabile della sua incolumità. In caso di assenza, è importante assicurarsi che:

  • l’ambiente sia sicuro;
  • il minore sia in grado di gestire imprevisti;
  • ci sia la possibilità di contattare un adulto in caso di necessità;
  • la durata dell’assenza non sia eccessiva.

La presenza di un altro familiare con più di 14 anni può essere considerata una tutela sufficiente in molte situazioni.


⚖️ Le responsabilità penali e civili in caso di abbandono

Il reato di abbandono può scattare anche in assenza di dolo: basta la negligenza, ovvero una condotta non sufficientemente attenta alla protezione del minore. In caso di denuncia o accertamenti, il giudice terrà conto di:

  • età del minore;
  • durata dell’assenza;
  • condizioni di salute;
  • contesto abitativo;
  • presenza o meno di mezzi per chiedere aiuto.

📣 Come segnalare situazioni a rischio

Chi è a conoscenza di un minore lasciato solo regolarmente o in situazioni di pericolo, può rivolgersi a:

  • Polizia Locale;
  • Carabinieri;
  • Servizi Sociali;
  • Tribunale per i Minorenni.

Le segnalazioni possono avvenire in forma riservata e dare il via a controlli volti a tutelare la sicurezza del minore.


✅ In sintesi

  • Sotto i 14 anni: vietato lasciare un minore da solo, è reato.
  • ⚠️ Dai 14 anni in su: consentito solo se sussistono condizioni di sicurezza.
  • 🔎 Il tempo di assenza, la maturità del minore e le circostanze specifiche sono elementi chiave.
  • ⚖️ Il reato di abbandono di minore comporta sanzioni gravi, anche senza danni effettivi al bambino.

Assegno di maternità 2025: nuovi importi INPS e requisiti aggiornati

Con la circolare n. 72 del 2 aprile 2025, l’INPS ha aggiornato gli importi relativi alle prestazioni economiche di malattia, maternità e paternità per l’anno in corso. Questi valori vengono adeguati ogni anno sulla base della variazione ISTAT dei prezzi al consumo, per garantire maggiore equità nel sostegno ai lavoratori.

💶 Nuovi importi per l’indennità di maternità e paternità

L’indennità per maternità o paternità si calcola in base alla retribuzione del mese precedente (per i dipendenti) oppure su importi convenzionali per le altre categorie. Ecco gli importi giornalieri aggiornati:

  • Lavoratori dipendenti: 57,32 €
  • Lavoratori agricoli a tempo determinato: 50,99 €
  • Artigiani e commercianti: 57,32 €
  • Coltivatori diretti, coloni e mezzadri: 50,99 €
  • Pescatori autonomi: 31,85 €

👩‍🦰 Domestici e badanti: importi specifici

Per chi lavora nei servizi domestici e familiari, gli importi dell’indennità di maternità variano in base alla retribuzione oraria:

  • 8,40 € per retribuzioni orarie fino a 9,48 €
  • 9,48 € tra 9,49 € e 11,54 €
  • 11,54 € oltre 11,54 €
  • 6,11 € se l’orario è superiore a 24 ore settimanali

🏛️ Assegno di maternità dei Comuni e dello Stato

Nel 2025, restano attivi anche gli assegni di maternità concessi dai Comuni e dallo Stato, destinati a chi non ha altre tutele previdenziali:

  • Assegno comunale: 2.037 € (407,40 € al mese per 5 mesi)
    • ✅ Per mamme disoccupate con ISEE sotto i 20.382,90 €
  • Assegno statale: 2.508,04 € (una tantum)
    • ✅ Per lavoratrici precarie, con contratti a termine o part-time ciclico

⚠️ Attenzione: i due assegni non sono cumulabili. Va scelto quello più adatto in base alla propria situazione lavorativa e reddituale.


📥 Come fare domanda

  • Tramite portale INPS con SPID, CIE o CNS
  • Per l’assegno comunale è possibile anche rivolgersi direttamente al Comune di residenza

Chi supera i limiti ISEE non ha diritto all’assegno, ma può valutare altre misure di sostegno come l’Assegno di inclusione.


🍼 Congedo parentale retribuito 2025: requisiti di reddito

Nel 2025 è confermato anche il congedo parentale retribuito al 30%, che spetta a chi ha un reddito annuo inferiore a 19.610,50 € (pari a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione INPS, fissato a 7.844,20 € per quest’anno).


📌 In sintesi: il 2025 porta nuovi aggiornamenti economici per le famiglie. È importante conoscere importi e requisiti per ottenere il massimo supporto nei momenti cruciali della maternità e della genitorialità.

Lasciare il cane solo in casa per troppo tempo può essere reato: ecco cosa prevede la legge

Hai un cane e lo lasci spesso solo in casa? Attenzione: potresti commettere un reato. La legge italiana tutela il benessere degli animali domestici e prevede sanzioni, anche penali, per chi lascia il proprio cane in condizioni di trascuratezza. Ecco tutto ciò che devi sapere per non incorrere in multe o denunce.

Quanto tempo può stare solo un cane? Non esiste un limite preciso, ma…

Non esiste una norma che fissi esattamente quante ore un cane può restare da solo in casa. Tuttavia, lasciare un animale per troppe ore senza cure adeguate – come acqua, cibo o assistenza – può configurare veri e propri reati.

In particolare, l’articolo 544-ter del Codice Penale punisce i maltrattamenti sugli animali con la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro. Lasciare un cane senza assistenza in un ambiente inadatto, troppo caldo o freddo, o senza cibo e acqua, rientra in questa casistica.

Anche l’abbandono è un reato, anche se il cane resta in casa

Secondo l’art. 727 del Codice Penale, l’abbandono di animali prevede fino a un anno di arresto o multe fino a 10.000 euro. E non serve l’intenzionalità: anche una semplice negligenza prolungata può essere sufficiente per far scattare l’accusa.

Ad esempio, lasciare da solo un cucciolo, o un cane anziano o malato, anche solo per qualche ora, può essere ritenuto penalmente rilevante se il benessere dell’animale risulta compromesso.


Rumori molesti? Rischi anche il reato di disturbo della quiete pubblica

C’è poi un altro problema da considerare: l’abbaiare continuo del cane lasciato solo. In questo caso può scattare il reato di disturbo della quiete pubblica (art. 659 c.p.), punibile con arresto fino a 3 mesi o ammenda fino a 309 euro.

Se il disturbo coinvolge solo i vicini, si può procedere in sede civile per ottenere il risarcimento o un provvedimento di cessazione del comportamento molesto. Ma se il disagio si estende a tutto il condominio o al quartiere, scatta la denuncia penale.


Cosa fare se sospetti un caso di abbandono o maltrattamento

Chi sospetta che un cane venga lasciato solo troppo a lungo o in condizioni inadeguate può:

  • contattare la polizia locale;
  • avvisare le guardie zoofile;
  • segnalare il caso alle autorità sanitarie (ASL) o alla magistratura.

È consigliato documentare il caso con prove (video, audio, testimonianze) e annotare orari e comportamenti.


Conclusione: il benessere del cane è una responsabilità legale

Possedere un cane significa offrirgli affetto, cibo, acqua, svago e compagnia. La legge è chiara: lasciarlo da solo per troppo tempo, trascurato o senza assistenza, non è solo sbagliato… è un reato.


Evasometro 2025: come funziona il nuovo strumento anti-evasione dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha annunciato il potenziamento dell’evasometro 2025, un sistema avanzato di incrocio dati pensato per individuare soggetti con elevati debiti fiscali e patrimoni occultati, soprattutto all’estero. La nuova versione è più precisa e aggiornata, e punta a colpire i veri evasori con controlli mirati.

Cos’è l’evasometro e cosa cambia nel 2025

Introdotto in via sperimentale nel 2019, l’evasometro è ora uno strumento sofisticato che incrocia i dati fiscali con quelli bancari e internazionali. A illustrarne il funzionamento è stato il Generale Luigi Vinciguerra della Guardia di Finanza, durante un’audizione in Senato sulla riscossione.

Il nuovo evasometro sfrutta:

  • il Common Reporting Standard (CRS) per lo scambio automatico di informazioni fiscali;
  • le segnalazioni degli intermediari finanziari;
  • l’archivio dei rapporti finanziari.

Grazie a queste fonti, sarà possibile assegnare un punteggio di rischio fiscale a ciascun contribuente, che verrà poi monitorato mensilmente. Questo consente controlli continui e mirati su soggetti con debiti superiori a 50.000 euro.

Chi sarà controllato: focus sui grandi debitori

Il nuovo sistema non sarà applicato indistintamente. La Guardia di Finanza esclude dal monitoraggio le imprese fallite, le società “cartiere” e i soggetti incapienti. Il focus sarà sui soggetti ad alto rischio evasione: aziende che simulano vendite, chiudono partite IVA in modo anomalo o trasferiscono beni a terzi per sfuggire al Fisco.

Nel solo 2024, oltre 3.800 partite IVA sono state chiuse per anomalie. Le verifiche si concentreranno anche su contribuenti con patrimoni esteri non dichiarati.

La soglia dei 50.000 euro e lo strumento Silver Notice

La soglia che fa scattare i controlli è fissata a 50.000 euro di debito fiscale. Da quel momento, scatta la ricostruzione del patrimonio effettivo del soggetto, anche all’estero.

A tal proposito, il Fisco utilizzerà anche il sistema Silver Notice, che consente di consultare le banche dati di oltre 50 Paesi esteri. Uno strumento fondamentale per scoprire eventuali asset nascosti fuori dai confini nazionali.

Obiettivo: azione tempestiva contro i grandi evasori

Tutte le operazioni saranno coordinate dall’Unità Integrata Permanente di Analisi del Rischio (UIPAR), per evitare doppioni e ottimizzare le risorse. Lo scopo è chiaro: individuare i grandi evasori e garantire equità fiscale, senza gravare su chi è in difficoltà.

Con il nuovo evasometro, la lotta all’evasione entra in una nuova fase: più tecnologica, più precisa, più veloce.

Commissario dalla Regione per il bilancio a Sambuca, e’ scontro politico

La Regione ha proceduto alla nomina del commissario ad acta per l’approvazione del bilancio comunale a Sambuca di Sicilia. Il provvedimento scaturito dal ritardo nella sua approvazione, ha riacceso lo scontro politico tra maggioranza e opposizione, in realtà mai sopito a Sambuca fin dalle dibattute elezioni con il risultato elettorale capovolto dalle decisioni del Tar che ha consegnato la maggioranza in consiglio a “Siamo Sambuca” mettendo in netta minoranza il sindaco Cacioppo sostenuto dal gruppo “Sambuca prima di tutto”.

Quest’ultimo a proposito del commissariamento oggi attacca aspramente la maggioranza: “Non approvare un bilancio significa fermare i servizi, bloccare gli investimenti, abbandonare cittadini.
Gli emendamenti si possono fare durante il corso dell’ anno, ma l’importante in questo momento era dotare l’ente del bilancio per iniziare ad operare”. Il gruppo che sostiene il primo cittadino in particolare, accusa la maggioranza di aver immobilizzato l’ente con la presentazione di continui emendamenti.

Il bilancio doveva essere approvato entro il 28 febbraio.

“La Regione – scrive la minoranza -è dovuta intervenire perché chi oggi siede in maggioranza non è stato in grado nemmeno di assolvere al minimo sindacale del proprio ruolo: garantire la normale amministrazione della città.
Sarà il Comune stesso a dover sostenere i costi del commissario, pagato con fondi del bilancio comunale, quindi soldi pubblici, soldi dei cittadini”.
Oltre al danno politico e amministrativo, c’è anche un danno economico diretto per la collettività, causato dall’incapacità della “maggioranza” di approvare un atto fondamentale come il bilancio.
Non è un semplice errore: è un tradimento del mandato ricevuto dai cittadini. Chi non è in grado di governare, deve prenderne atto e fare un passo indietro. La città non può più permettersi l’immobilismo, l’incompetenza e le lotte interne di chi ha dimostrato solo arroganza e superficialità”.

Il gruppo infine, annuncia che martedì prossimo sara’ in aula ad approvare il bilancio e che non permettera’ ulteriori rinvii.

Intanto, il gruppo guidato da Sario Arbisi, “Siamo Sambuca” controbatte annunciando di votare il bilancio con le modiche necessarie. ” Se questo – aggiunge – disturba chi vuole decidere tutto da solo, non è un problema nostro. Va detto che da quando siamo maggioranza in Consiglio, su 59 ordini del giorno presentati, non ne abbiamo bocciato uno. E in occasione del “Bilancio Consolidato” (Teatro) pur di non fermare il Comune abbiamo persino lasciato votare la Minoranza, pur facendo verbalizzare ogni passaggio. La legge prevede che sia il consiglio comunale a deliberare il bilancio e non la giunta.

Facciamo chiarezza…La proposta della Giunta è stata messa a disposizione dei Consiglieri solo il 5 marzo, ovvero fuori termine. Ora si vorrebbe imporre una corsa all’approvazione senza discussione, ma noi non ci stiamo”.

Disagi per la chiusura parziale della via Pompei in attesa dei lavori necessari

Traffico rallentato stamane in via Pompei a Sciacca dopo il provvedimento di ieri sera che ha portato alla chiusura parziale di una parte dal lato in ingresso della rotatoria proveniendo dalla statale 115 per il pericolo di caduta di rami

Le code e i disagi sono iniziati da questa mattina con rallentamento proprio nella zona vicino al nosocomio saccense. Il tratto e’ nevralgico e riguarda anche l’eventuale passaggio delle ambulanze.

Ieri sera i vigili del fuoco hanno tentato di evitare la chiusura della strada con un intervento anche con autoscala, ma non è stato risolutivo.

Sul posto da questa mattina alle 7:45 anche una pattuglia della Municipale saccense per agevolare la viabilità che gia’ registra disagi.

Per chi proviene da Palermo o Trapani, l’ingresso è da via Cappuccini da dove e’ possibile poi raggiungere anche la stazione di via Lioni.

I lavori per l’eliminazione dei rami pericolanti dovrebbero svolgersi nella giornata odierna.

Brucculeri: “Il Comune di Sciacca può aumentare le ore ai part-time” (Video)

“Le risorse economiche non sono un problema. Il Comune dispone di fondi accantonati, ma deve essere efficiente al posto di accantonarli per altro. Si pagano ogni anno circa 500 mila euro per risarcimento danni per incidenti stradali. Sarebbe meglio riparare le buche e con questi fondi aumentare le ore al personale part-time”. E’ quanto afferma Raimondo Brucculeri secondo il quale ci sono anche altre possibilità per potenziare i servizi nei quali il Comune di Sciacca risulta carente.

Al momento i dipendenti in servizio al Comune di Sciacca sono 220 e alla fine del 2026 saranno 168. Andranno in pensione anche due dirigenti. Nel 1990 erano 524.

Il Comune di Sciacca dispone di 85 lavoratori part-time e di questi 66 svolgono 22 ore lavorative e 19 sono in servizio 24 ore settimanali. Per 42 di questi lavoratori arriva un contributo regionale.

Brucculeri definisce inoltre “un grave errore il mancato impiego dei beneficiari dell’assegno di inclusione e del supporto per la formazione e il lavoro in attività di pubblica utilità”.

La segnalazione di un motociclista e la parziale chiusura al transito di via Pompei

Un giovane ha segnalato la caduta di un ramo sul suo scooter parcheggiato sotto le piante facendo intervenire i vigili del fuoco che poi hanno chiesto l’intervento della polizia municipale. Così è stata parzialmente chiusa al transito, a Sciacca, la via Pompei all’altezza dell’ospedale Giovanni Paolo II.


Accertato che gli eucalipti non si potano da anni e sono pieni di vecchi rami spezzati e incastrati tra le chiome delle piante, alle 22 di ieri, giovedì 10 aprile, è stata chiusa una corsia della strada l’intero sotto strada antistante un’attività commerciale.

Gli autobus e tutti i mezzi leggeri che provengono da Trapani/Palermo dovranno percorrere la via Cappuccini per raggiungere la stazione autobus di via Lioni mentre l’uscita verso Palermo rimarrà invariata e verrà garantita.

Durante la giornata di oggi, venerdì 11 aprile, dovrebbe essere effettuato l’intervento per consentire la riapertura al transito della strada.

La Fiorentina vince in Slovenia, 2-1 al Celje in Conference

CELJE (SLOVENIA) (ITALPRESS) – Seppur con qualche difficoltà nella prima mezz’ora e nel finale, la Fiorentina ottiene il risultato atteso nell’andata dei quarti di finale della Conference League.

I viola rispondono a distanza al Chelsea e al Betis, vittoriosi rispettivamente su Legia Varsavia (3-0) e Jagiellonia (2-0), e sconfiggono 2-1 il Celje. Gli sloveni non hanno il loro centravanti titolare (Kucys) e si schierano con un 3-4-2-1 e Seslar falso nueve, mentre Palladino fa turnover: riposo iniziale per Fagioli, Kean e Dodò.

La novità è Folorunsho quinto sulla sinistra, con la Fiorentina che fatica inizialmente a carburare. Il Celje sfonda sulle fasce, squilla con Seslar e sfiora il gol con DelaurierChaubet; esterno della rete per l’ex Bordeaux. Spinge molto sulla destra Matko, che manda in crisi i viola, ma al 27′ ecco il vantaggio. Fa tutto Ranieri, che sfrutta la papera di Ricardo Silva per sbloccare la sfida.

Da qui in poi i viola controllano i ritmi e il gioco, eccezion fatta per quell’autorete sfiorata da Comuzzo. Meritato, dunque l’1-0 al riposo.

Nella ripresa Svetlin impegna subito De Gea, che riesce a deviare coi pugni. Il suo intervento risveglia la Fiorentina, che raddoppia dal dischetto. Mandragora si guadagna il penalty e lo trasforma al 61′, nel giorno che lo rende il giocatore con più presenze (per i viola) nelle competizioni Uefa.

Risponde sempre su rigore il Celje, che accorcia con Delaurier-Chaubet (66′): penalty concesso per un fallo di Pongracic su Matko. Richardson e Folorunsho sfiorano il tris, che viene annullato nel finale: Zaniolo aveva segnato, evidente il suo offside. I viola fanno i conti con le diffide nella chiusura del match, perdendo tre pedine: out per il ritorno Dodò, Moreno e Zaniolo.

Il Celje, di contro, prova a pareggiarla in ogni modo: doppio intervento salvifico per De Gea, che blinda la vittoria della Fiorentina. Esulta e vince 2-1 la formazione viola, che sconfigge gli uomini di Riera nonostante un nuovo brivido (su Edmilson) nel maxi-recupero. Strada in discesa per Palladino, a meno di sorprese, nella corsa verso le semifinali di Conference.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS)

Lazio sconfitta in Norvegia, il Bodo Glimt vince 2-0

BODO (NORVEGIA) (ITALPRESS) – La Lazio perde nettamente il primo round dei quarti di finale di Europa League: in Norvegia, infatti, il Bodo Glimt domina in lungo e in largo la squadra di Babroni e vince nettamente e meritatamente per 2-0.

I norvegesi entrano meglio in campo e al 6′ sfiorano già il gol con Hauge: l’ex milanista vince un rimpallo con Guendouzi e prova il piatto destro sul secondo palo, trovando la super risposta di Mandas. Tornato titolare anche in Europa, il portiere greco è di gran lunga il migliore dei suoi. Il Bodo/Glimt tiene in mano il pallino del gioco e in diverse occasioni si ritrova a palleggiare anche in area della Lazio, con Berg e Hauge ancora protagonisti con occasioni fuori misura. La Lazio fatica a costruire e soffre la pressione alta dei padroni di casa.

Zaccagni prova a far guadagnare metri ai suoi, ma l’unica occasione biancoceleste è un colpo di testa di Marusic troppo centrale. In qualche modo, però, si arriva all’intervallo sullo 0-0. La parità è destinata a durare poco, pochissimo. Al 47′, infatti, ecco il vantaggio del Bodo Glimt: Hauge trova lo spazio per servire Blomberg che, tutto solo, ha il tempo di servire in area Saltnes, che batte l’incolpevole Mandas.

Al 64′ il tanto atteso ritorno in campo di Castellanos, che rileva uno spento Pedro. Ma nemmeno l’argentino riuscirà a dare la scossa ai capitolini, che anzi subiscono il raddoppio al 69′. Ancora protagonista Hauge con una penetrazione centrale, poi il servizio in area per lo stesso Saltnes che trova il giusto tocco sotto per battere ancora Mandas.

Il portiere greco è miracoloso in altre due situazioni, prima su un doppio inserimento di Saltnes, negandogli la tripletta, e poi in pieno recupero con un grande intervento su Bjortuft su cross di Berg. In mezzo, l’unico squillo della Lazio è di Tchaouna, che all’88’ spara alle stelle dal limite. Ora testa al ritorno dell’Olimpico della prossima settimana, dove servirà la miglior versione della squadra di Baroni. E in mezzo c’è il derby di domenica contro la Roma.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS)

Dazi, Mulè “L’Italia vuole consolidare il dialogo Usa-Ue”

ROMA (ITALPRESS) – “Il fatto che per giorni la Borsa abbia perso tra il 15 e il 20% ha fatto capire” a Trump che si sarebbe infilato in “una spirale suicida. Ora si è ripreso e adesso vedremo di ricondurre tutto questo nell’ambito della maturità”, ma l’Italia ha avuto “un atteggiamento responsabile e maturo”. La prossima visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, servirà “ad aprire e a consolidare un dialogo aperto con l’Europa”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
I dazi “sono la mortificazione del liberismo, che si fonda sulla libertà assoluta di un’impresa privata di produrre e commercializzare i suoi rapporti” e “si portano dietro povertà, mancata crescita, mancata produttività”, sottolinea il deputato di Forza Italia.
La premier andrà in America “non con il cappello in mano, nè con la coda tra le gambe, ma con l’orgoglio e l’autorità che ha un governo italiano che non può non dialogare con un governo che ha 64 miliardi di export dall’Italia all’America. Non va a trattare per l’Italia, va ad aprire e a consolidare un dialogo aperto con l’Europa che è l’unico soggetto che può definire la sintesi. Ma prima della sintesi bisogna cercare un compromesso: la presidente del Consiglio va a cercare ulteriormente di preparare il terreno per il compromesso, guai se non lo facesse. Non è nè la politica delle carezze, è una politica responsabile che non può non riconoscere all’America, la prima economia occidentale, il ruolo che ha e deve riportare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a un ragionamento”.
Commentando gli ultimi colloqui tra Stati Uniti e Russia, per Mulè, una tregua e una pace in Ucraina “è ineludibile. Che se arrivi a una tregua e poi una pace è un processo necessario, nel rispetto del territorio ucraino che, anche all’Italia, ha potuto difendere l’80% del suo territorio. Si arriverà certamente a quella pace”, ma “non deve essere una pace sotto ricatto o con la pistola sul tavolo, ma una pace che riconosca i diritti fondamentali delle Nazioni Unite e dei diritti inviolabili dell’uomo”.
Con gli alleati di governo i rapporti sono solidi. “Se non si andasse avanti con la Lega, finirebbe il centrodestra. La Lega, nella differenza di opinioni e nell’appartenenza a famiglie politiche europee diverse, ha dimostrato di avere una maturità tale che le fa trovare poi la sintesi, si veda il voto di oggi”. Il riferimento è alla mozione approvata dal centrodestra che “dice al governo che è imprescindibile dotarsi di un sistema di difesa italiano ed europeo e all’interno della Nato che metta in sicurezza i nostri confini, perchè il sistema di difesa italiano attualmente è insufficiente rispetto a qualsiasi tipo di minaccia ibrida, naturale, aerea, marina o terrestre. Da circa 15 anni siamo rimasti fermi, abbiamo un esercito che ha 90mila persone e, secondo gli impegni presi dalla Nato, avrebbe bisogno di 145mila persone”.
Per Mulè, “al di là dei dibattiti, di ciò che si racconta sui giornali e delle critiche legittime dell’opposizione, questa è una maggioranza che, quando è chiamata alla prova di maturità e di coesione, esprime una posizione” che “rende la presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri italiani dotati di una forza politica che li fa essere credibili in Europa e nel mondo”. In Europa, “Forza Italia esprime una linea che è quella del Partito Popolare Europeo, che non corrisponde alla linea della Lega che appartiene a una famiglia politica diversa, così come Fratelli d’Italia è stata in un’altra famiglia politica. Questo nella politica italiana non ha determinato nulla dal punto di vista della stabilità del governo, perchè la sensibilità in Europa non corrisponde all’unità e alla coesione che c’è in Italia”.
L’autonomia “sta procedendo ma, ad esempio sui livelli di prestazione essenziali, pretende di avere una definizione che dica che, dalla Sicilia al Piemonte, ci sia parità di ingresso e quello si sta facendo, nei tempi e nei modi prescritti dalla legge”. Il premierato “è una riforma che appartiene al Dna di Forza Italia, che ritiene che la credibilità si fonda sulla capacità di un governo di potere guardare a 5 anni con l’elezione diretta ed è un’altra di quelle riforme che nella legislatura verrà completata”. Sulla Rai, “ci vuole maturità e buon senso” nel riconoscere “alla maggioranza il diritto non di occupare una poltrona, ma di indicare una figura autorevole, come certamente è Simona Agnes per il percorso personale, culturale e aziendale all’interno della RAI, come presidente. Il fatto di non riconoscere in quella persona queste caratteristiche mi fa sorgere più di un sospetto” sull’intenzione dell’opposizione di voler “bloccare all’infinito i lavori”. Infine, il caso dei referti medici consegnati in grande ritardo a Trapani, “una storia dolorosa che non è ancora conclusa: abbiamo 256 persone che hanno scoperto di avere un tumore a distanza di 4, 6 o 8 mesi dal momento in cui avrebbero dovuto saperlo e questo rallenta o pregiudica in alcuni casi la prognosi. Abbiamo scoperto che c’erano 3.300 referti istologici in ritardo: dal punto di vista amministrativo è stato rimosso il dirigente dell’Asp di Trapani e la Regione ha messo in moto una task force che ha smaltito tutti i referti arretrati. Adesso bisogna voltare pagina: abbiamo un dovere che viene prima di tutto, che è quello della salute”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).