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Bankitalia “Forte incertezza per i dazi, Pil +0,6% nel 2025”

ROMA (ITALPRESS) – La Banca d’Italia ha reso note le proiezioni macroeconomiche per il Paese nel triennio 2025-27. Le proiezioni “sono realizzate in un contesto di forte incertezza circa l’evoluzione delle politiche commerciali, divenuta particolarmente acuta dopo gli annunci di aumento dei dazi sulle importazioni degli Stati Uniti – sottolinea Bankitalia -. Il quadro previsivo include una prima e parziale valutazione degli effetti di questi annunci, che tiene conto dell’incremento dei dazi statunitensi ma non considera l’eventualità di aumenti ritorsivi da parte delle altre economie; non sono considerati inoltre eventuali effetti derivanti dall’evoluzione dei mercati internazionali”.

In questo scenario il PIL aumenta dello 0,6 per cento nel 2025, dello 0,8 nel 2026 e dello 0,7 nel 2027. Si ricorda che la metodologia utilizzata dalla Banca d’Italia (condivisa a livello di Euro sistema) elabora stime su dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative; senza questa correzione il PIL crescerebbe dello 0,5 per cento nel 2025, dello 0,9 per cento nel 2026 e 0,7 per cento nel 2027.

“L’effetto negativo sul prodotto dell’aumento dei dazi statunitensi incorporato in queste stime è superiore al mezzo punto percentuale cumulativamente nel triennio. Effetti più marcati dell’inasprimento delle politiche commerciali potrebbero derivare da ulteriori aumenti dell’incertezza, da eventuali misure ritorsive e da tensioni prolungate sui mercati finanziari”, spiega ancora la Banca d’Italia, evidenziando che nelle proiezioni l’inflazione al consumo è pari all’1,6 per cento nel 2025, all’1,5 nel 2026 e al 2,0 nel 2027.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Musumeci “Da Protezione Civile leadership internazionale”

ROMA (ITALPRESS) – “Perchè gli Stati Generali della Protezione Civile? Perchè ritenevo e riteniamo che una delle insidie pericolose, che stanno sempre dietro l’angolo, anche per noi uomini di governo, e per le strutture del governo, sia l’autoreferenzialità, un nemico che dobbiamo sempre neutralizzare e dobbiamo farlo con grande umiltà e con la consapevolezza che, parlo della Protezione Civile italiana, ha una leadership internazionale riconosciuta da tutti e di questo, naturalmente, ne faccio merito alle donne e agli uomini che compongono il dipartimento e alle strutture operative”. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, intervenendo agli Stati Generali della Protezione Civile.

“Dobbiamo sempre metterci in discussione perchè la Protezione Civile, a mio avviso, che è una funzione non è un’amministrazione, non può conoscere traguardi e la sua storia è formata di tappe” ha aggiunto “abbiamo costruito la migliore Protezione Civile d’Europa e fra le migliori al mondo sulle macerie dei disastri, purtroppo su migliaia e migliaia di morti e di feriti, perchè c’era sempre, in ogni evento, qualcosa da imparare e qualche iniziativa da correggere, qualche anello debole da potenziale”.

Per il ministro Musumeci “ecco perchè non dobbiamo mai fermarci e gli Stati Generali sono la migliore occasione, per mettere insieme le varie componenti, per capire quali sono gli anelli deboli, quali sono gli anelli forti, che cosa dobbiamo correggere, che cosa dobbiamo potenziare. Il presidente della Repubbica, Sergio Mattarella ha sottolineato come, quella della Protezione Civile, sia una esperienza esemplare”.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

Cdm, il pacchetto Sicurezza diventa decreto. Meloni “Impegno mantenuto”

ROMA (ITALPRESS) – “D’accordo con Antonio Tajani e Matteo Salvini, abbiamo deciso di trasformare il testo del pacchetto sicurezza attualmente all’esame del Parlamento, comprese le migliorie che vi ho appena ricordato, in un decreto-legge, che quindi sarà immediatamente operativo ed entrerà subito in vigore”. Così il premier Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, in Consiglio dei Ministri.

Come ricorderete, nel Consiglio dei ministri del 16 novembre 2023 abbiamo approvato un corposo “pacchetto sicurezza” che conteneva una serie di norme molto importanti per tutelare il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico e garantire maggiore sicurezza ai cittadini – spiega il presidente del Consiglio -. Molte di quelle norme erano frutto anche del confronto e del dialogo che avevamo avviato con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze del personale delle nostre Forze armate e Forze di polizia”.

“Non voglio tediarvi con l’elenco di tutto ciò che era contenuto in quel provvedimento, ma ci tengo a ricordare alcuni punti fondamentali. Penso all’aumento di pena per chi aggredisce o minaccia i nostri uomini e donne in divisa; alle norme per contrastare le occupazioni abusive e garantire procedure ‘lampò nello sgombero; alla stretta alle truffe nei confronti degli anziani; alle misure specifiche anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori; all’istituzione del nuovo reato contro le rivolte nelle carceri o alle misure per sanzionare penalmente chi blocca una strada o una ferrovia. Tutte misure che i cittadini ci chiedevano da tempo, che i sindacati del comparto ci sollecitavano allo stesso modo e che abbiamo con grande velocità declinato in un disegno di legge trasmesso al Parlamento – sottolinea Meloni -. L’iter di questo provvedimento è stato però piuttosto tortuoso ed è iniziato ormai quasi un anno e mezzo fa. La Camera ha modificato e deliberato infatti il testo in prima lettura il 18 settembre 2024, poi il ddl è passato al Senato ma non è ancora arrivato alla seconda lettura. Un esame che è stato sì tortuoso, ma che ha anche consentito di apportare al testo iniziale del Governo alcuni miglioramenti significativi, che hanno completato il provvedimento e lo hanno reso ancor più efficace. Mi riferisco, ad esempio, alle norme per punire con maggiore fermezza i reati compiuti nelle metropolitane e nelle stazioni ferroviarie o alle disposizioni contro la produzione e la commercializzazione nei “cannabis shop” di prodotti a base di cannabis definita erroneamente “light””.

“Ma penso, soprattutto, alla previsione di una specifica tutela legale a favore del personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. In altre parole, i nostri agenti di polizia e i nostri militari che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio potranno continuare a lavorare e lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino ad un massimo di diecimila euro per ogni fase del procedimento. Una norma sacrosanta che le nostre forze di polizia aspettano da molto tempo, e che è nostro dovere assicurare loro – aggiunge Meloni -. Sono norme necessarie che non possiamo più rinviare. Ecco perchè, d’accordo con Antonio Tajani e Matteo Salvini, abbiamo deciso di trasformare il testo del pacchetto sicurezza attualmente all’esame del Parlamento, comprese le migliorie che vi ho appena ricordato, in un decreto-legge, che quindi sarà immediatamente operativo ed entrerà subito in vigore. E’ una scelta di cui ci assumiamo la responsabilità, consapevoli del fatto che non potevamo più aspettare e che era prioritario dare risposte ai cittadini e assicurare ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa le tutele che meritano. Si è detto e scritto sui giornali su questa decisione: c’è chi l’ha definita “scorciatoia”, chi addirittura un “blitz”. Ecco, io penso che non sia nessuna delle due cose, ma semplicemente una scelta che il Governo legittimamente ha deciso di prendere, per rispettare gli impegni presi con i cittadini e con chi ogni giorno è chiamato a difendere la nostra sicurezza”, conclude il premier.

Nel Dl Sicurezza approvato “abbiamo recepito varie osservazioni sia delle forze dell’ordine, sia anche delle stesse opposizioni: sono 34 articoli, molti dei quali riguardano essenzialmente il Ministero dell’Interno. Per quanto riguarda la giustizia, vi sono delle introduzioni di nuovi reati e anche degli esperimenti di pena”, ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la conferenza stampa al termine del Cdm.

La tutela legale alle forza di polizia “in sostanza è un supporto economico che l’amministrazione fa nei confronti dei propri appartenenti, nei casi di sottoposizione a procedimento penale: non significa immunità, si tratta di sollevare persone che hanno retribuzioni che rendono particolarmente oneroso essere attinti da provvedimenti da procedimenti giudiziari” con “un supporto economico ripetibile in caso di condanna”, ha detto sempre in conferenza stampa il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Non c’è nessuna forma di immunità, neanche indirettamente – ha aggiunto -: è una cosa sacrosanta che dobbiamo ai nostri operatori di polizia che troppo spesso, anche per effetto degli interventi che fanno, si trovano ad essere sottoposti a procedimento penale”.

“Più poteri e tutele a donne e uomini delle forze dell’ordine, norma anti-Salis per sgomberare più rapidamente le case occupate, borseggiatrici in carcere anche se sono in gravidanza. Sono solo alcune delle misure fortemente volute dalla Lega e inserite nel decreto Sicurezza appena approvato dal Consiglio dei Ministri. Un’altra promessa mantenuta!”. Così su Instagram il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Autopsia sul corpo di Sara Campanella, uccisa con 5 coltellate tra schiena e collo

Cinque coltellate, tra schiena e collo. Così è stata uccisa Sara Campanella, studentessa universitaria di 22 anni, morta il 31 marzo scorso in seguito a un’aggressione brutale avvenuta in pieno giorno. A colpirla è stato il collega di studi Stefano Argentino, 26 anni, reo confesso, ma ancora reticente nel fornire dettagli sull’efferato delitto.

Nel pomeriggio di oggi è stata eseguita l’autopsia sul corpo della giovane, un esame durato oltre quattro ore e condotto dal medico legale Elvira Ventura Spagnolo, incaricata dalla Procura di Messina. Presente in sala anche il dottor Antonino Bondì, consulente nominato dalla famiglia Campanella. Dai rilievi emersi, a risultare fatale è stata una lesione ai vasi del collo che ha provocato una grave emorragia interna. La morte è sopraggiunta in pochi minuti, senza che Sara riuscisse in alcun modo a difendersi.

Significative anche le ferite riscontrate sul dorso della vittima che confermerebbero l’ipotesi secondo cui la giovane si trovasse di spalle al suo aggressore nel momento iniziale dell’attacco. Nonostante i disperati tentativi dei tre infermieri intervenuti sul posto e le successive manovre di rianimazione al pronto soccorso del Policlinico di Messina per la ragazza non c’è stato nulla da fare.

Resta ancora da chiarire con esattezza quale arma abbia usato Stefano Argentino. Gli inquirenti ipotizzano si tratti di un coltello, ipotesi supportata dalla tipologia delle lesioni riscontrate e dal recente ritrovamento, da parte dei carabinieri, di un’arma compatibile nei pressi del luogo del delitto. Tuttavia, durante l’interrogatorio di garanzia in cui ha ammesso le proprie responsabilità, il giovane non ha fornito alcuna spiegazione sulle modalità dell’omicidio. Solo tra 45 giorni sarà disponibile il quadro completo con i risultati degli esami istologici condotti sui tessuti prelevati nel corso dell’autopsia.

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Alice Parialò e dall’aggiunto Marco Colamonici, sotto la supervisione del procuratore capo Antonio D’Amato. Questa mattina, i carabinieri hanno posto sotto sequestro l’appartamento in pieno centro a Messina in cui Argentino viveva da fuori sede. Il giovane non vi ha fatto ritorno dopo l’aggressione. Si è rifugiato a Noto, nella sua città natale, in un B&B, raggiunto in auto con i genitori dopo aver minacciato il suicidio. È lì che, in nottata, è stato rintracciato e arrestato dai militari, per poi essere trasferito nel carcere di Messina. Gli investigatori stanno approfondendo anche il ruolo di eventuali complici che potrebbero aver agevolato la sua fuga.

Nel frattempo, la salma di Sara verrà dissequestrata nelle prossime ore e restituita alla famiglia. Domani, 5 aprile, farà ritorno a Misilmeri. Il giorno successivo verrà allestita la camera ardente all’interno della chiesa delle Anime Sante. I funerali saranno celebrati lunedì 7 aprile alle 11, nella chiesa di San Giovanni Battista, dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice. Per la giornata delle esequie, il sindaco di Messina, Federico Basile, ha proclamato il lutto cittadino.

“Le pestilenze” nella società, seminario per il quarto centenario della Madonna del Soccorso di Sciacca (Video)

Si è inaugurato ieri sera con il primo incontro il ciclo di seminari organizzato in preparazione dei festeggiamenti del quarto centenario dalla liberazione della peste della Madonna del Soccorso.

Il ciclo dei seminari ha come titolo “La fede ed il contrasto alle pestilenze del Terzo Millennio”.

Relatori del seminario che si è svolto questa sera all’interno della Chiesa della Madre di Sciacca che ha affrontato il tema delle “Dipendenze: pestilenze della società contemporanea”, il magistrato Domenico Airoma e Giacomo Scalzo, dirigente generale del DASOE, Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato della Salute della Regione Sicilia.

A moderare l’incontro e’ stato l’ex senatore Giuseppe Marinello. Ad aprire l’incontro al termine della messa vespertina, invece l’arciprete don Giuseppe Marciante.

Presente anche il direttore artistico dei festeggiamenti, Salvatore Monte che organizzerà nel 2026 un calendario di eventi speciali da febbraio ad agosto in occasione dell’avvenimento.

Sambuca, nuove truffe agli anziani: l’allarme del sindaco

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Continuano a Sambuca di Sicilia le truffe agli anziani, un fenomeno sempre più diffuso che sta colpendo duramente la comunità locale. Diversi cittadini hanno ricevuto in questi giorni telefonate sospette su numeri fissi da parte di sedicenti medici, avvocati o carabinieri, che segnalavano presunti incidenti o emergenze sanitarie riguardanti familiari stretti.

Truffe agli anziani in aumento: il modus operandi

Il raggiro segue uno schema ormai collaudato: chi chiama finge di essere una figura autorevole e afferma che un parente della vittima è rimasto coinvolto in un grave incidente o è ricoverato in ospedale. Per ricevere cure immediate o assistenza legale, viene richiesta una somma consistente di denaro, in contanti o sotto forma di gioielli, da consegnare urgentemente a un incaricato che si presenterà a domicilio.

Il sindaco Cacioppo: “Massima attenzione”

Alla luce dei nuovi casi registrati, il sindaco di Sambuca di Sicilia, Giuseppe Cacioppo, ha lanciato un appello ai cittadini:

“Serve massima prudenza. Invitiamo gli anziani e i loro familiari a non aprire la porta a sconosciuti, a non consegnare denaro o beni, e a segnalare immediatamente qualsiasi episodio sospetto alle forze dell’ordine.”

L’amministrazione comunale chiede anche di diffondere il più possibile l’informazione, così da evitare che altri possano cadere nella trappola.

Come difendersi dalle truffe agli anziani

Per proteggersi da queste truffe agli anziani, è importante seguire alcuni semplici accorgimenti:

  • Non fidarsi di telefonate allarmanti da parte di sconosciuti;
  • Non fornire informazioni personali o familiari al telefono;
  • Chiamare direttamente il parente coinvolto o altri familiari per verificare la veridicità dei fatti;
  • Avvertire immediatamente i carabinieri o la polizia.

Conclusione: la prevenzione è fondamentale

Le truffe agli anziani rappresentano una piaga sociale che sfrutta la buona fede e la vulnerabilità delle persone più fragili. Solo con la collaborazione tra cittadini, famiglie e istituzioni sarà possibile arginare questo fenomeno e proteggere i nostri anziani da raggiri pericolosi e dannosi.

Inaugurate “Le vetrine” dei Cappuccini, un luogo per le famiglie in difficoltà (Video)

Dall’esperienza natalizia del “Il dono del Natale”, i parrocchiani della chiesa della Madonna di Fatima insieme a Frà Michele Barone hanno dato vita ad una nuova iniziativa di solidarietà.

Sono state inaugurate oggi pomeriggio le cosiddette “vetrine”, un luogo dove le famiglie in difficoltà possono trovare cibo, abbigliamento e altri beni di prima necessità come se fosse un vero negozio.

Un progetto portato avanti dalla rete di solidarietà che la parrocchia ha messo in piedi da tempo e che ora si stabilizza con un luogo dove ogni martedì mattina e venerdì pomeriggio si effettua la distribuzione, ma anche l’accettazione di quanti vorranno donare.

Controllo dei social dei figli minorenni: i genitori sono obbligati per legge. Rischio multa fino a 15.000 euro

Una recente sentenza del Tribunale di Brescia ha stabilito l’obbligo dei genitori di controllare l’uso dei social network da parte dei figli minorenni. In caso di omissioni, si rischiano sanzioni fino a 15.000 euro. Scopri cosa prevede la legge e come tutelarti.

Nuovo obbligo per i genitori: vigilare sull’uso dei social dei figli minorenni

La sentenza n. 879 del 4 marzo 2025 del Tribunale di Brescia ha ribadito un principio chiave: i genitori hanno il dovere di sorvegliare attivamente l’uso dei dispositivi digitali da parte dei figli minorenni. Nel caso specifico, una ragazza con lieve ritardo intellettivo ha creato numerosi profili social falsi per insultare e diffamare una compagna. Il tribunale ha condannato i genitori al pagamento di un risarcimento di 15.000 euro, confermando la loro responsabilità per omessa vigilanza.

Il caso: profili fake, insulti e immagini manipolate

Attraverso profili falsi, la ragazza ha diffuso contenuti diffamatori e immagini pornografiche manipolate. La vittima ha subito gravi danni psicologici. I genitori della giovane hanno ignorato le segnalazioni degli insegnanti sul cattivo uso dei social da parte della figlia, sottovalutando il rischio. Il Tribunale ha ritenuto che non basti una generica diligenza: i genitori devono dimostrare di aver adottato misure concrete per prevenire comportamenti dannosi.

Cosa prevede la legge

Secondo l’art. 2047 del Codice Civile, i genitori sono responsabili degli illeciti commessi dai figli minorenni, a meno che non provino di aver impedito l’evento con una vigilanza adeguata. Anche l’art. 2048 c.c. richiama la cosiddetta “culpa in educando”, ovvero la responsabilità derivante da un’educazione inadeguata o da un controllo carente.

L’uso di strumenti digitali avanzati, come l’intelligenza artificiale per la creazione di immagini false, richiede oggi un livello di controllo genitoriale ancora più attento e costante.

Non è un caso isolato

Anche il Tribunale di Termini Imerese, con la sentenza n. 304 del 10 marzo 2025, ha condannato due genitori per la mancata sorveglianza di una dodicenne che aveva creato un profilo social a loro insaputa usando lo smartphone di famiglia. Secondo il giudice, si è configurata una responsabilità civile per omissione di controllo.

Cosa dice la Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7470 del 19 gennaio 2024, ha stabilito che i genitori possono controllare le comunicazioni dei figli solo se esiste un rischio concreto per la loro sicurezza. Il controllo deve essere proporzionato, motivato e finalizzato alla tutela del minore, senza degenerare in un’ingerenza ingiustificata nella privacy.


Conclusioni

Nel mondo digitale di oggi, i genitori devono assumersi pienamente la responsabilità di ciò che i figli minorenni fanno online. Non controllare social e smartphone può non solo causare gravi danni a terzi, ma anche esporre la famiglia a sanzioni economiche elevate e a responsabilità legali. Una supervisione attenta e consapevole è la chiave per prevenire problemi e tutelare i minori.

Via libera definitivo per il dissalatore da Trapani, lavori in partenza

L’emergenza siccità in Sicilia ha reso necessario un intervento rapido per garantire nuove risorse idriche alla popolazione. Dopo l’approvazione della Commissione regionale tecnico-specialistica, il commissario straordinario per la crisi idrica, Nicola Dell’Acqua, ha firmato il decreto che conclude positivamente la conferenza di servizi per il dissalatore di Trapani.

Un progetto strategico per fronteggiare la crisi idrica

L’impianto, che sarà realizzato in due fasi, permetterà di recuperare 192 litri al secondo di acqua desalinizzata. La prima fase prevede l’installazione di un dissalatore mobile in container da 96 l/s a Trapani e uno identico a Porto Empedocle. In seguito, il modulo dell’Agrigentino sarà trasferito definitivamente a Trapani, dove verrà avviato il revamping dell’impianto fisso ormai dismesso.
Il soggetto attuatore dell’intervento è Siciliacque, che ha già individuato le imprese fornitrici.

Schifani: “Massima attenzione all’emergenza siccità”

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa:
«Sull’emergenza siccità che ha colpito la nostra Isola c’è la massima attenzione sia da parte del governo regionale sia da parte di quello nazionale. Stiamo operando con pragmatismo e concretezza per offrire soluzioni utili e tempestive ai territori maggiormente colpiti».

Impatto ambientale: nessun rischio per flora e fauna

Gli studi di incidenza ambientale, valutati anche dalla Commissione tecnica regionale, hanno confermato che il progetto non avrà impatti negativi su habitat, flora e fauna. Inoltre, per garantire il monitoraggio costante degli ecosistemi coinvolti, il Commissario straordinario nazionale collaborerà con il Centro di sostenibilità e transizione ecologica (CSTE) dell’Università di Palermo per l’elaborazione di un piano di controllo periodico.

Dissalatore Trapani: quando iniziano i lavori?

Con il via libera definitivo, i lavori per il dissalatore di Trapani partiranno a breve. L’obiettivo è fornire rapidamente una soluzione concreta al problema della scarsità idrica in Sicilia, integrando l’approvvigionamento con acqua desalinizzata.
Una svolta attesa che potrebbe fare la differenza per il futuro idrico della regione.

Ribera punta sulla sostenibilità, raccolta differenziata al 79% nei primi tre mesi del 2025

Ribera conferma la sua attenzione verso la sostenibilità ambientale e la corretta gestione dei rifiuti, registrando risultati di rilievo nel primo trimestre del 2025. La raccolta differenziata ha raggiunto una media del 79,03%, in crescita costante mese dopo mese.

Un traguardo significativo, frutto di un lavoro sinergico tra amministrazione comunale, Riberambiente Srl, cittadini, imprese locali e soprattutto operatori ecologici. “Questo traguardo – dichiarano l’Assessore ai Rifiuti Giovanni Di Caro e l’amministratore di Riberambiente, Giuseppe Ardizzone – è frutto di una collaborazione tra istituzioni, cittadini, imprese locali e, soprattutto, gli operatori ecologici, il cui impegno quotidiano è fondamentale per garantire un servizio efficiente. A loro va il nostro sincero ringraziamento per il lavoro svolto”.

A supporto di questi risultati, il Comune di Ribera e Riberambiente hanno investito nel potenziamento del servizio, dotandosi di nuovi mezzi e procedendo all’ammodernamento del centro comunale di raccolta, con l’obiettivo di facilitare il conferimento dei rifiuti da parte della cittadinanza e rendere il servizio ancora più efficiente.

Il sindaco, Matteo Ruvolo, ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti, evidenziando come “il costante aumento della raccolta differenziata è la prova di quanto Ribera stia diventando sempre più attenta alla gestione dei rifiuti, grazie alla collaborazione di tutti”.

Termine: “Ztl in vigore a Sciacca anche senza eventi in centro” (Video)

Si e’ parlato anche di promozione turistica, di trasporto urbano verso le località di mare, ma anche di intrattenimento, di spettacoli e di eventi oggi durante il Tavolo tecnico sull’imposta di soggiorno oltre che di scerbatura, pulizia, viabilità e naturalmente di Ztl.

I rappresentanti delle strutture alberghiere hanno chiesto una programmazione di eventi per la stagione turistica e il sindaco Fabio Termine ha accennato che l’amministrazione sta già definendo le date di chiusura del centro storico con la Zona a traffico limitato che partira’ gia’ dal venticinque aprile con il varco d’ingresso elettronico gia’ spostato da via Incisa a Corso Vittorio Emanuele ad altezza di vicolo San Domenico. Primo cittadino che ha anche affermato che indipendentemente dalla programmazione di eventi e spettacoli in centro, ci sarà comunque.

ISEE 2025: attenzione agli errori, sanzioni fino a 25.000 euro e perdita dei bonus. Ecco come correggerlo

Un errore nell’ISEE può costarti caro: ecco i rischi, le sanzioni previste e tutte le istruzioni per correggere la DSU e non perdere le agevolazioni fiscali

Compilare correttamente l’ISEE 2025 è fondamentale per accedere ai bonus e alle agevolazioni previste dallo Stato. Anche se non è obbligatorio, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è richiesto per ottenere prestazioni come il Bonus Asilo Nido, l’Assegno Unico, il Reddito di cittadinanza (fino alla sua sostituzione) e molte altre misure di sostegno.

Tuttavia, inserire dati errati nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) può portare a sanzioni fino a 25.822 euro, perdita dei benefici ottenuti e, nei casi più gravi, anche a conseguenze penali.

Quando e come si rischia la sanzione

L’ISEE può essere presentato:

  • Online, tramite il portale INPS;
  • Con l’assistenza di un CAF;
  • Attraverso un professionista abilitato.

La piattaforma INPS aiuta a rilevare incongruenze durante la compilazione, ma se un errore sfugge e il documento viene trasmesso con dati inesatti, le sanzioni amministrative vanno da 5.164 euro a 25.822 euro, secondo quanto stabilito dagli articoli 75 e 76 del DPR 445/2000.

Se l’importo dell’agevolazione ricevuta supera i 3.999,96 euro, si può incorrere anche in reati penali, puniti con la reclusione da 3 mesi a 6 anni. In più, si rischia la restituzione integrale del beneficio ricevuto.


Come correggere un ISEE sbagliato

Se ti accorgi di aver commesso un errore, puoi regolarizzare la tua posizione in due modi:

  1. Modello integrativo (FC3):
    Utilizzato per aggiungere informazioni mancanti alla DSU già inviata. Va trasmesso entro 15 giorni dalla presentazione iniziale.
  2. Nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica):
    Permette di sostituire completamente la precedente dichiarazione, correggendo eventuali errori sostanziali.

Chi è responsabile se l’errore lo fa il CAF?

Se ti sei affidato a un CAF per la compilazione, sappi che anche in quel caso l’onere della veridicità ricade sul dichiarante. I centri di assistenza non sono responsabili di omissioni o errori nei documenti forniti dal contribuente. Tuttavia, sono tenuti a informare l’utente sulle possibili ripercussioni legali e fiscali.


Cosa succede se l’errore viene scoperto dopo l’erogazione del bonus?

Nel caso in cui l’errore venga individuato dopo aver ricevuto una prestazione o un’agevolazione, la correzione diventa urgente. Infatti, l’articolo 316 ter del codice penale prevede sanzioni per chi ottiene indebitamente benefici pubblici tramite dichiarazioni false.

In questi casi, correggere tempestivamente l’ISEE può evitare sanzioni economiche e conseguenze giudiziarie.


Conclusioni

Il messaggio è chiaro: compilare con attenzione l’ISEE 2025 è fondamentale per evitare gravi problemi. Controlla i dati forniti, affidati a professionisti se necessario e intervieni subito in caso di errore. Solo così potrai beneficiare in pieno delle agevolazioni statali senza rischiare sanzioni o denunce.