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Comune di Sciacca

Istituita all’ospedale di Sciacca anche “un’area grigia” per i sospetti pazienti Covid

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E’ stato il commissario ad acta Alberto Firenze a comunicare ai dirigenti medici del Giovanni Paolo II di Sciacca con una nota l’istituzione di una ulteriore cosiddetta “Area grigia” per i sospetti pazienti Covid-19 all’interno del presidio ospedaliero saccense, al secondo piano, sotto il coordinamento funzionale dell’unità operativa di medicina. La direttiva del commissario arriva dopo il caso di qualche giorno fa, di un paziente anziano asintomatico di Santa Margherita ricoverato nella struttura ospedaliera e poi risultato positivo che ha generato allarme e le rimostranze del sindaco di Santa Margherita, Franco Valenti.

Oltre all’area Covid gia’ individuata e che tante polemiche ha suscitato nelle scorse settimane con dure prese di posizione da parte dei sindaci, vi sara’ quindi un’ ulteriore area dedicata per i pazienti dei quali non e’ acclarata ma si sospetta la possibilità di aver contratto il virus. In questa area, saranno chiamati a coprire i turni di servizio anche i medici della cardiologia, pediatria, oculistica, chirurgia, ostetricia, traumatologia, otorinolaringoiatria e urologia. Dall’arrivo del nuovo commissario, il Giovanni Paolo II ha avuto una nuova organizzazione con la nascita di percorsi dedicati per i casi di Covid-19.

Rimarra’ attiva, secondo le precedenti disposizioni dello stesso Firenze, l’area medica indistinta, ossia un’unica zona di degenza con dodici posti letto sotto il coordinamento dell’unita’ operativa di nefrologia.

Firenze inoltre, nella nota ai medici di Sciacca e Ribera, nei quali ribadisce e richiede la massima collaborazione, chiarisce che i pazienti risultati positivi al Covid-19 vanno trasferiti nelle strutture a loro dedicate, mentre i pazienti no Covid, a saturazione dei posti di degenza, possono essere conferiti anche presso la casa di cura Sant’Anna di Agrigento e la casa della salute, Ignazio Attardi di Santo Stefano. Il commissario, pero’ specifica che questo avverrà soltanto una volta che sia stata data priorità ai tentativi di ricovero presso le strutture pubbliche agrigentine e a copertura totale dei posti di degenza del Fratelli Parlapiano di Ribera.

L’attivazione delle convenzioni tra l’Azienda Sanitaria provinciale di Agrigento e le due strutture private, era stata oggetto in modo particolare delle critiche dei giorni scorsi mosse anche dagli stessi sindaci e da altri rappresentanti istituzionali.

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