Il Tribunale di Palermo ha ordinato all’ ex Enti acquedotti siciliani di pagare al Comune di Sciacca la cifra di un milione e 600 mila euro che era stata disposta con sentenza definitiva.
Una notizia sul vecchio debito che arriva dall’ex sindaca Francesca Valenti che ha commentato la possibilità che finalmente il Comune di Sciacca potrà mettere in bilancio ed utilizzare gli oltre € 1.600.000.00.
“Tutto l’enorme lavoro – ha scritto in un post Facebook – fatto negli anni produce i suoi frutti”.
E’ partito da piazza Croci a Palermo il corteo regionale organizzato da sindacati, associazioni datoriali e cittadini regionale contro il caro bollette.
E’ previsto che il corteo giunga a piazza Verdi di fronte al Teatro Massimo.
Le associazioni hanno scritto delle proposte che consegneranno alla fine della manifestazione al presidente della Regione Renato Schifani e al prefetto di Palermo Emanuele De Francesco. Schifani ha annunciato che riceverà una delegazione delle associazioni di categoria e tra questi ci saranno alcuni agrigentini. Folta la delegazione di Sciacca e di Ribera, ma c’è anche una larga rappresentanza belicina. Nel corteo aperto dallo striscione “Diamo luce alla Sicilia, stop al caro energia” e da decine di sindaci con la fascia tricolore e rappresentanti i comuni sfilano oltre duemila persone con le bandiere delle associazioni organizzatrici.
Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia, dicono che “le ragioni della manifestazione di oggi contro il caro-energia stanno particolarmente a cuore anche al sistema degli enti locali. È bene ricordare che la crisi legata all’aumento dei costi dell’ elettricità e del gas colpisce doppiamente i comuni che, da un lato, stanno sopportando maggiori ed insostenibili costi che gravano sui bilanci e, dall’altro, risentono indirettamente della grave crisi che sta colpendo il mondo delle imprese e che sta impoverendo i cittadini anche in considerazione del fatto che si registra una minore riscossione dei tributi locali, in special modo della Tari”. “Siamo convinti – aggiungono – che nel breve periodo occorrano interventi urgenti di sostegno a cittadini, imprese e comuni e che non potendo bastare , in prospettiva, aiuti e ristori si renda necessario favorire una strategia regionale sull’approvvigionamento energetico e su misure che incentivino investimenti che negli enti locali siano in grado di rafforzare la capacità amministrativa e favoriscano l’impiego delle risorse per investimenti”.
Le associazioni imprenditoriali chiedono “la promozione, anche attraverso l’introduzione di uno specifico credito di imposta del 50%, impianti fotovoltaici per autoconsumo delle Pmi utilizzando le superfici dei capannoni e prevedendo semplificazioni nelle relative autorizzazioni e nelle fasi di connessione alla rete”. Sono sedici punti che le associazioni di categoria hanno individuato per un intervento immediato finalizzato a arginare la crisi. Tra questi: l’applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia; la moratoria di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi per le rate delle bollette in scadenza entro il 31 dicembre 2023; l’ ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a giugno 2023; l’incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30% al 50% e l’introduzione di un meccanismo finalizzato allo slittamento del termine per l’utilizzo dello stesso credito d’imposta legato all’energia, ma anche al gas, finanziamenti a tasso agevolato alle imprese per fare fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica. A sfilare sono i rappresentanti di Cna Sicilia, Ance Sicilia, Ascom Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Cidec Sicilia, Claai Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, Associazione Italiana Amministratori Condomini, UNAI e le consulte giovanili Movimento Terra è Vita e Trinacria.
Si sono uniti alla delegazione di Sciacca che sta partecipando al corteo di protesta in corso questa mattina a Palermo anche i rappresentanti istituzionali saccensi. Presenti alla manifestazione anche gli assessori Sabella e Sinagra, il vice sindaco Gianluca Fisco e il presidente del consiglio comunale Ignazio Messina e il consigliere Maurizio Blo’.
Venti le sigle sindacali che hanno organizzato la manifestazione tra le quali i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Cna e Confcommercio. Oltre a Sciacca presenti manifestanti da tutta la provincia da Ribera, Santa Margherita, Menfi e Sambuca.
Panificatori, titolari di pizzerie e di attività di somministrazione: sono loro le categorie più rappresentative del gruppo che da Sciacca stamattina parteciperà alla grande mobilitazione di piazza in programma alle dieci da piazza Croci a Palermo.
Si prevede che siano circa dieci mila i partecipanti totali al corteo che si sviera’ per le vie del capoluogo siciliano per manifestare i disagi contro il rincaro dei costi dell’energia.
Stamattina da piazza La Rosa abbiamo raccolto le testimonianze di chi ha deciso di partecipare e aderire alla protesta organizzata da venti sigle sindacali.
Il problema riguardante l’assegnazione delle case popolari di Largo Martiri di via Fani, a Ribera, riguarda pochi alloggi, da 4 a 5, per i quali Iacp e Comune si confronteranno nella giornata di oggi e sarà presente anche il sindaco, Matteo Ruvolo.
Saranno esaminate le questioni che riguardano voltura e subentro di queste case. Per tutte le altre ogni problema relativo all’assegnazione stato risolto.
Non è così per il completamento perché, a quanto pare, ci sarebbero ancora dei piccoli interventi da eseguire per chiudere una vicenda che si è aperta nel 2012 con lo sgombero delle case.
Il commento alla partita dell’Unitas Sciacca e in occasione delle gare casalinghe anche le pagelle, il punto sul campionato di calcio di Eccellenzagirone A.
Tutti i lunedì, alle ore 12, su Risoluto.it (pagina Facebook e sito) con Enzo Dimino ed i suoi 60 anni di calcio.
Mario Chiarello e Giuseppe Chiarantano della Agatocle e Calogero Lauretta della Sciacca Running hanno partecipato ieri, completando la gara, alla maratona di Torino.
Una bella soddisfazione per i tre, non più giovanissimi, che li proietta verso altri traguardi.
Meno faticosa, ma altrettanto impegnativa la prova del Grand Prix, sulla distanza dei 10 chilometri, che si è svolta ieri a Canicatti e che ha visto impegnato un altro gruppo saccense e Alberto Indelicato della Athlon Ribera.
Per la Sciacca Runninga a Canicattì, valida valida sia per il Grand Prix regionale che per quello provinciale, Alberto Fieramosca, Michele Guzzardo, Leonardo Montalbano, Vincenzo Fazio, Vito Bono, Giuseppe Marciante e Giuseppe Livio, tutti della Marathon.
Per la Agatacle ha gareggiato Giuseppina Baldassano.
Si e’ svolta a Messina l’esercitazione nazionale di protezione civile sul rischio sismico “Sisma dello Stretto 2022”, promossa e organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile. All’iniziativa hanno aderito le Regioni Sicilia e Calabria, i Comuni di Messina e Reggio Calabria e altri della provincia messinese e calabrese. Tra i gruppi presenti all’esercitazione anche le Squadre di Soccorso Tecnico di Sciacca guidati da Calogero Catanzaro.
Lo scenario ha previsto la simulazione di un terremoto di magnitudo 6 capace di innescare effetti ambientali a terra, come frane e liquefazioni, e fenomeni di maremoto che potenzialmente interesserebbero numerose località costiere, tra cui il Comune di Messina.
Nell’ambito dell’esercitazione, è stato testato il sistema di allarme pubblico IT-alert per l’informazione dei cittadini attraverso la tecnologia cellulare broadcast, attualmente in fase di sperimentazione. Nell’ambito dell’esercitazione si è svolta un’attività ricerca e soccorso da parte di squadre dei vigili del Fuoco, nel caso di persone ancora vive sotto le macerie con dei figuranti e personale specializzato.
I volontari del Wwf Sicilia Area Mediterranea hanno effettuato un’azione di bonifica da rifiuti alla Foce del Fiume Magazzolo di Ribera, raccogliendo una tonnellata di rifiuti.
Quest’azione rientra tra i contributi alla grande campagna nazionale denominata RiPartyAmo che vede quali partner il Jova Beach Party e Intesa Sanpaolo per pulire e recuperare 20 milioni di mq di spiagge, laghi, fiumi e fondali in tutta Italia.
A livello locale la manifestazione ha ricevuto il patrocinio del Comune di Ribera e della Coop sociale Nica Onlus, presente all’evento con una qualificata rappresentanza tra cui la stessa presidente Valentina Puma.In chiusura i volontari sono saliti sul “Cozzo del Paratore” dove l’Ispettore Onorario dei Beni Culturali per la Sicilia, Domenico Macaluso, responsabile scientifico del WWF Sicilia Area Mediterranea, ha spiegato i motivi della denominazione Paratore, originata dalla struttura ivi esistente a metà dello scorso millennio per brillare il riso. E poi delle risaie al Verdura, del giacimento petrolifero nel Magazzolo, della Madonna dell’Olio, di stampe d’autore fiammingo riguardanti i siti siciliani e le tante altre ricchezze che la Trinacria possiede in termini di cultura, storia, natura, bellezze artificiali e naturali.
La classifica annuale sulla qualità della vita stilata da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni attesta l’ennesimo disastro per le province siciliane.
Per trovare la prima in classifica, Ragusa, bisogna scorrere all’84simo posto della classifica italiana che tiene conto di diversi parametri e settori come affari e lavoro, sicurezza sociale, istruzione e formazione, tempo libero, reddito e ricchezza, reati e sicurezza e salute.
Dopo Ragus, Trapani al 93simo posto e Messina al 96simo, Enna e Palermo al 97simo e 98simo, Catania è 102sima e Agrigento alla 103esima posizione mentre Caltanissetta è terzultima, penultima Siracusa, fa peggio solo Crotone in Calabria che è ultima al 107simo posto.
In Sicilia quindi, secondo lo studio, la qualità della vita è pessima rispetto al resto d’Italia ed evidenzia una netta spaccatura tra Centro-Nord, da un lato, Sud e Isole, dall’altro: nessuna provincia meridionale o insulare, infatti, è nel gruppo delle 32 di testa.
Vince la classica Trento che è in testa per qualità della vita, grazie agli eccellenti piazzamenti, otto su nove degli ambiti considerati.