Da lunedì la Sicilia torna in arancione, ecco cosa cambia

La Sicilia passa in zona arancione insieme ad Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Piemonte.

Lo ha deciso il Ministro della Salute, Roberto Speranza, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale, firmando una nuova ordinanza che prevede anche il passaggio di Puglia e Sardegna in giallo.

Ma cosa cambia, dunque da lunedì 24 gennaio

Le regole della zona arancione
Le regole della zona arancione

Bar e ristoranti

In zona arancione  le consumazioni al banco e al tavolo all’aperto e al chiuso in bar e ristoranti sono permesse solo a chi è in possesso del Green pass rafforzato. Vietate dunque per chi non ha il Green pass e per chi ha solo quello base. 

Impianti da sci

Anche l’accesso agli impianti di risalita nei comprensori sciistici è vietato a chi non ha Green pass e anche a chi il certificato verde ma in versione base.

Servizi alla persona

Dal 20 gennaio l’accesso agli esercizi che offrono servizi alla persona è consentito con Green pass base e con Green pass rafforzato. Esclusi invece i cittadini senza certificato verde.

Centri commerciali

Nei giorni festivi e prefestivi l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali è consentito solo con Green pass rafforzato. Sono esclusi però alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi.

Banche e uffici postali

L’ingresso è sempre consentito a tutti, anche a chi non ha il Green pass.

Tribunali

Sempre consentito l’accesso nei tribunali delle parti del processo e dei testimoni. Occorre invece quello base per difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia.

Palestre e piscine

Per fare attività fisica in palestre e piscine occorre sempre il Green pass rafforzato, quindi bisogna essere vaccinati o guariti.

Spostamenti

Chi non ha Green pass può uscire dal proprio comune di residenza solo per motivi di lavoro, salute, servizi non disponibili dove si vive. Consentiti invece gli spostamenti all’interno del proprio comune.

Etichettata e venduta come Arancia di Ribera Dop, invece era non certificata

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È il risultato di un’operazione ispettiva congiunta presso uno stabilimento di lavorazione non autorizzato, in due punti vendita e in una piattaforma di una GdO in Sicilia che i funzionari dell’Ispettorato Centrale della Tutela e della Qualità e Repressioni Frodi dei prodotti Agroalimentari della Sicilia (ICQRF), insieme agli agenti vigilatori incaricati dal Consorzio di tutela Arancia di Ribera DOP, hanno effettuato in aziende che lavorano le arance.

Nell’ambito dei controlli istituzionali assegnati e svolti dall’ICQRF e dal Consorzio di tutela Arancia di Ribera DOP, presso supermercati della GdO presenti sul territorio siciliano, è stata accertata la presenza di Arance di Ribera D.O.P. confezionate da centri non autorizzati e al di fuori del territorio di produzione.

Nell’azienda di lavorazione, ubicata al di fuori del territorio di produzione, l’ispezione ha permesso di verificare la provenienza e tracciabilità delle arance, l’assenza delle relative autorizzazioni per la lavorazione della produzione di arancia di Ribera DOP, la destinazione nelle piattaforme della GdO. A seguito di tali mancanze, i funzionari hanno redatto apposito verbale a cui seguirà a norma di legge l’eventuale irrogazione delle sanzioni.

In due supermercati, i funzionari hanno accertato la presenza sugli scaffali di merce etichettata come Arancia di Ribera DOP confezionata in centri non autorizzati, mentre presso il centro distribuzione della GdO, gli agenti dell’ICQRF Sicilia hanno effettuato un sequestro amministrativo dei lotti di arance di Ribera DOP non conformi per merce confezionata fuori areale di produzione, come previsto dal disciplinare di produzione.

Nei prossimi giorni, inoltre, saranno effettuati ulteriori accertamenti tramite l’organismo di certificazione per la verifica della conformità ed eventuale irrogazione di ulteriori sanzioni amministrative.

L’Arancia di Ribera DOP appartiene a quei prodotti agroalimentari tutelati dalla Denominazione di Origine Protetta, “DOP”, marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuito dall’Unione europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono dal territorio in cui sono stati prodotti.

Solamente le arance coltivate e confezionate nel territorio di produzione di Ribera e dei tredici comuni dell’areale di produzione e da aziende certificate e controllate, possono fregiarsi della denominazione DOP, attenendosi ad un preciso e rigido disciplinare di produzione, approvato dal Ministero dell’Agricoltura e dalla CE. Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni ed esterni per garantire l’identificazione e la tracciabilità dell’Arancia di Ribera DOP lungo tutta la filiera

“Accendiamo una luce, salviamo la torre Anti-Corsara”, iniziativa del Pd di Menfi

Un cero simbolico sotto la Torre di Porto Palo sarà acceso dal circolo del Pd di Menfi, un’iniziativa per una “meraviglia tramontata nel dimenticatoio istruzionale”.

“La borgata di Porto Palo di Menfi pluripremiata bandiera blu e la sua torre Anti-Corsara se non si interviene al più presto rischiano il peggio”, riferisce il circolo del Partito democratico di Menfi.

“Oggi la situazione è ben nota a tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali ma evidentemente a pochi o nessuno interessa ma non ai 500 anni di storia ed il simbolo della nostra identità territoriale”.

“A ridosso della stagione estiva il nostro territorio non può permettersi di rimanere in questa stato – continua il Partito democratico – non è biglietto da visita che abbiamo dato in questi anni, non è quello che si aspettano le migliaia di presenze turistiche che da sempre si registrano, non è quello che si augurano le attività ristorative e alberghiere già massacrate da due anni di pandemia, non è quello che si aspettano i proprietari degli immobili resi inagibili dalla frana”.

“Sono già passati diversi mesi – conclude il Pd – e i cittadini sono stanchi di passerelle, chiacchiere e promesse e chiedono all’amministrazione comunale spiegazione del perché ancora nulla si è fatto”.

Terapie intensive piene in Sicilia di non vaccinati, Musumeci: “Zona arancione sempre più vicina”

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La zona arancione sarebbe ormai sempre più vicina, lo sostiene il presidente della Regione Nello Musumeci a ridosso della prossima decisione del Ministero della Salute sui colori delle regioni in Italia.

“Ci stiamo avvicinando – ha detto Musumeci – verso la zona arancione, perché nonostante tutti gli sforzi fatti i reparti di Terapia intensiva sono pieni di persone non vaccinate che ci spingono verso questo colore”.

Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, contattato dall’ANSA, sulla prossima decisione del ministro della Salut

Il Toscanini di Ribera diventa Conservatorio, la soddisfazione di Ribera

E’ stato riconosciuto ufficialmente come Conservatorio l’istituto musicale Arturo Toscanini di Ribera.

Soddisfazione e’ stata espressa dal sindaco Matteo Ruvolo che ha voluto ringraziare il presidente Giuseppe Tortorici, il direttore Riccardo Ferrara, la vice direttrice Mariangela Longo e tutti quelli che in questi anni hanno creduto e si sono impegnati per un progetto che oggi è una realtà solida ed una grande prospettiva di crescita per tutto il territorio Agrigentino.

“Sono da sempre convinto sostenitore del Conservatorio Toscanini – ha detto il sindaco – una delle realtà cittadine su cui Ribera doveva scommettere nell’ottica di uno sviluppo di qualità del territorio: la mia amministrazione conferma la massima attenzione, e darà tutta la propria collaborazione per valorizzare al meglio le eccellenze musicali che il Toscanini da sempre esprime e che sono già apprezzate in tutta la Sicilia ed a livello nazionale”.

Il sindaco di Santa Margherita Valenti: “Troppa confusione nei dati Covid, preferisco non dare i numeri”

Il sindaco di Santa Margherita Belice, Franco Valenti, comunica ai suoi concittadini che da giorni non riferisce aggiornamenti sulla situazione Covid a causa dell’inesattezza dei dati.

“I dati in mio possesso – dice il sindaco – sono diversi dal bollettino che fornisce l’Asp e diversi anche da quelli che mi comunica l’Usca che a loro volta sono diversi da quelli dell’Asp.
Ci sono ritardi nelle comunicazioni, è saltato il tracciamento e i guariti ritengo siano sottostimati, risultato una grande confusione!”

“Per non alimentare ancor di più la confusione e la contraddittorietà dei dati – continua il primo cittadino – ritengo opportuno fin quando la situazione non ritorni alla normalità di “non dare i numeri” dei quali non ho alcuna certezza che corrispondano alla situazione reale dei contagi”.

“Al momento – prosegue il sindaco – ritengo saggio affidarci al bollettino che giornalmente fornisce l’Asp, pubblicato da tutte le pagine di informazione, che si presume dovrebbe essere il più attendibile.
Una sola cosa è assodata. Il numero dei contagi nel nostro Comune è elevato. Per favore – conclude – rispettiamo le regole!”.

Altri 5 mila agrigentini hanno scelto per la prima volta il vaccino, Zappia: “Altro colpo ai no vax”

Numeri alti, ospedalizzazioni costanti ed età media dei ricoverati in terapia intensiva che si abbassa, anche questa volta nel consueto report settimanale del commissario Mario Zappia che fotografa la situazione attuale non manca un rigoroso invito alla prudenza.

Mentre tra chi ha scelto di vaccinarsi per la prima volta, il commissario si congratula con i cinque mila agrigentini che hanno scelto di farlo.

Si abbassa, invece il numero delle vaccinazioni medie dei bambini.

Bando regionale da 5 milioni di euro per illuminare castelli e fortezze, Pullara: “Riaccendiamo i riflettori”

Dalla Regione Sicilia sono in arrivo 5 milioni per illuminare castelli e fortezze del territorio. Un bando voluto dall’assessore regionale della Lega con delega ai Beni culturali, Alberto Samonà, rivolto a enti locali, proprietari di questi beni.

“Un’opportunità che i sindaci del territorio provinciale non devono farsi sfuggire”. E’ quanto afferma il deputato della Lega l’on. Carmelo Pullara, presidente Commissione speciale all’Ars.

“I comuni – prosegue Pullara – infatti potranno presentare una sola istanza: la gara sarà a sportello, il finanziamento massimo è di 90 mila euro, la Regione coprirà fino al 90% della spesa. E’ l’occasione per riaccendere i riflettori su quei beni, sono tanti, presenti in provincia che meritano di essere valorizzati. Tra questi ci sono: il Castello di Poggiodiana a Ribera, il Castello Luna di Sciacca, il Castello Chiaramontano di Palma di Montechiaro, il Castello Chiaramontano di Racalmuto, il Castello Chiaramontano di Favara, il Castello Sant’Angelo di Licata, il Castello Chiaramontano di Naro, il Castello di Burgio, il Castello di Cammarata”.

“Rivolgendomi ai sindaci – conclude Pullara – li invito ad intraprendere quel complesso di azioni intese a conferire valore al patrimonio culturale e a promuoverne le potenzialità, migliorandone le condizioni di conoscenza e incrementandone la fruizione collettiva e individuale”

I danni dell’alluvione a Sciacca, il sindaco: “Il Comune ha speso quanto poteva, adesso tocca alla Regione” (Intervista)

Il Comune ha speso tutto quanto poteva, ha raschiato il fondo del barile con circa 150 mila euro. Adesso tocca alla Regione. E’ questo, in soldoni, che afferma il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, in un’intervista a Risoluto.it sugli interventi post alluvione. L’amministratore riferisce che l’intervento dei militari per consentire l’attraversamento dei ponti nelle contrade Carbone e Raganella è praticamente cosa fatta e che si stanno valutando i dettagli sulla spesa necessaria. Fa sapere, inoltre, della convocazione delle famiglie di via Lido che hanno dovuto lasciare le proprie case a seguito dell’alluvione. Nella riunione si farà il punto.

Il Pd agrigentino: “Siamo preoccupati per la gestione Asp dell’emergenza sanitaria”

La direzione provinciale del Pd di Agrigento ha ribadito le preoccupazioni del partito in merito all’emergenza sanitaria in provincia.

Tra i temi affrontati, i numeri disservizi da parte della competente struttura sanitaria e l’aggravarsi della situazione pandemica negli ultimi giorni con l’aumento esponenziale dei contagi. A ciò si somma la preoccupazione per il mondo scolastico a causa dell’assenza di dati sull’andamento epidemiologico e dell’indisponibilità di strumenti di protezione negli istituti scolastici.

Infine, il grido di allarme dei sindaci sulla necessità di avere a disposizione dati certi e aggiornati sul numero dei contagiati nei propri comuni, che da settimane l’Asp di Agrigento non comunica e sulle criticità relative al fatto che la stessa, non ha più provveduto a svolgere il servizio di ritiro dei rifiuti domestici dei cittadini positivi al Covid-19, caricando i comuni di questa ulteriore incombenza.

“Non possiamo che ribadire quanto già affermato in questi giorni – dicono il segretario provinciale Simone di Paola e il presidente provinciale Giovanna Iacono – peraltro in sintonia con i numerosi appelli formulati nei giorni scorsi dai nostri sindaci, recuperando e facendo nostro il grido di allarme proveniente dai cittadini di tutti i territori della nostra provincia, cui il partito ha dato voce negli ultimi giorni tanto in ambito provinciale, quanto in sede di dibattito parlamentare all’Ars”. “Non possiamo che auspicare che il governo regionale batta un colpo ed assuma urgentemente iniziative atte a consentire l’allineamento ed il tracciamento dei positivi da parte dell’Asp e di fornire alle amministrazioni comunali dati certi sulla situazione epidemiologica nei propri territori, mettendo in sicurezza l’attività scolastica in presenza e fornendo agli istituti scolastici idonei sistemi di protezione”.

“Auspichiamo altresì – concludono – che venga ripristinato il servizio di raccolta dei rifiuti speciali di pertinenza delle Asp che, solo in qualche caso, potrà essere svolto dal Comune”.