Le opinioni sull’ospedale di Ribera: dal senatore all’ex sindaco

C’erano i sindaci dei dodici comuni del comprensorio, i vertici dirigenziali dell’Asp di Agrigento, i parlamentari regionali e nazionali della provincia agrigentina ed alcuni dirigenti politici, sindacali e rappresentanti di associazione.

Una riunione consiliare partecipata anche se nel rispetto delle normative anticovid che ha riguardato la chiusura del pronto soccorso generalista. Presenti anche i rappresentanti di “Uniti per l’ospedale”, comitato spontaneo di cittadini nato per protestare contro le decisioni del Governo regionale.

“Il Fratelli Parlapiano – ha detto il commissario Zappia – avrà la chirurgia generale con 6 posti letto, malattie infettive e tropicali 10 posti letto, medicina generale 10 posti letto, pneumologia 4 posti letto, terapia intensiva 10 posti letto, lungodegenza 34 posti letto, recupero e riabilitazione funzionale 16 posti letto, sub intensiva 10 posti letto.

Presente anche il senatore dei Cinque Stelle, Rino Marinello e l’ex sindaco di Ribera, Carmelo Pace che ha manifestato più volte il suo dissenso per la chiusura del Pronto Soccorso generalista di Ribera. Agli ultimi due abbiamo chiesto un commento sulla vicenda.


Montevago, al via lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico scuola “Gravina”

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Sono stati consegnati oggi a Montevago i lavori di ristrutturazione, efficientamento energetico, miglioramento sismico, manutenzione straordinaria, abbattimento delle barriere architettoniche della scuola primaria “E. Gravina” con annesso refettorio. L’importo totale dei lavori, che saranno eseguiti dalla Edil Road srl e che si concluderanno a settembre prima dell’inizio dell’anno scolastico, è di 406.038,57 euro. Il progetto è stato finanziato nell’ambito di un bando del Miur.

Esprime grande soddisfazione il sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo: “Questo è un altro dei progetti che sta andando in porto grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e al lavoro incessante dell’ufficio tecnico per portare il progetto in fase esecutiva. Tanti altri progetti abbiamo realizzato, altri sono in cantiere. In questi anni abbiamo cercato di cogliere tutte le opportunità offerte dai bandi regionali, nazionali ed europei e sono molto contenta che il nostro lavoro continua a dare i suoi frutti”.

Dapprima adotta un cane poi lo chiude e lo abbandona in una casa, denunciata una donna

Abbandonata nel cortile di una casa chiusa a chiave, dove nessuno sarebbe andata a cercarla. Senza nemmeno la possibilità di provare a scappare verso acqua e cibo, verso qualcuno che la salvasse. Questo l’incubo vissuto da una cagnolina a Santa Margherita di Belice che ieri i volontari dell’associazione Oasi Ohana hanno tratto in salvo.

Tutto era iniziato quando una signora aveva ottenuto in adozione, da un’associazione catanese, una cucciola. La donna, successivamente, da Catania si era trasferita a Santa Margherita di Belice, in una casa in affitto. Fino a quando aveva poi deciso di lasciare la Sicilia per la Puglia. A quel punto aveva richiamato le volontarie catanesi, dicendo loro di riprendersi la cucciola perché doveva partire. La scioccante risposta delle volontarie era stata che loro non l’avrebbero ripresa, che non potevano far niente, e che sarebbe finita in un canile.

La donna non ci ha pensato due volte: come se niente fosse, come se si trattasse di un vecchio televisore o di un frigo, ha chiuso a chiave la casa, con dentro il cane, ed è partita per la Puglia. Grazie a Noemi Maggio e Viviana Barbera, che stavano monitorando la situazione, si è riusciti a fornire acqua e cibo alla povera cagnolina, che solo ieri, finalmente, è stata tratta in salvo dai volontari dell’Oasi Ohana, il rifugio fondato sei anni fa da Chiara Calasanzio e che attualmente accoglie circa 100 cani.

“Questa storia ci insegna due cose: la prima è che gli esseri umani sono capaci di tutto, anche di lasciare un cane, con cui fino al giorno prima si è condivisa la vita, a morire di stenti. L’altra è che il volontariato è una cosa seria, e che o si fa bene o non si fa: noi, come Ohana, ci facciamo sempre carico anche del post adozione, e se purtroppo qualcosa non funziona, riprendiamo il cane, perché la sua vita e il suo benessere sono le cose più importanti: non ci si può lavare le mani e lasciare un cane al suo destino” ha commentato Chiara Calasanzio.

Questa mattina Chiara si è recata alla caserma dei Carabinieri per sporgere denuncia contro la signora: il nostro ordinamento giuridico prevede e punisce l’abbandono degli animali con l’applicazione dell‘articolo 727 del Codice Penale: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro”.

Seduta aperta del consiglio comunale di Ribera, il commissario Zappia: “Soltanto adesso Ribera ha un vero ospedale” (Intervista)

L’intervento del commissario dell’Asp, Mario Zappia durante la seduta aperta del consiglio comunale di Ribera che si e’ svolta oggi pomeriggio, e’ stato quello più interessante perché ha delineato cosa era il nosocomio riberese e prospettato cosa sara’.

“Era – ha detto – una struttura che fino all’anno scorso aveva il sistema di diffusione dell’ossigeno tramite bombole. Roba da terzo mondo. Il Pronto Soccorso era già stato “cancellato” dalla rete ospedaliera regionale con due decreti, 2017 e 2019. Insomma una struttura destinata alla chiusura”.

“Soltanto adesso Ribera – ha evidenziato – ha un vero ospedale. Grazie al Covid e alle somme stanziate – ha aggiunto – e’, stato possibile fare rinascere la struttura ospedaliera che ha avuto destinato finanziamenti ingenti per creare le terapie intensive, sub intensive e medicina covid. E’ da qui che, superata l’emergenza covid, si proietta l’ospedale nella centralità di un’assistenza sanitaria provinciale di alta specializzazione”.

Per quanto riguarda l’area di emergenza, ha riferito che e’ stata deliberata un’estensione di un’area che possa dare risposte alle esigenze di primo intervento con alcuni accorgimenti. Mentre si e’ in attesa di una norma nazionale che possa riconsiderare la presenza del Pronto Soccorso generalista.

Gli atleti del Discobolo Sciacca gareggeranno a Napoli nel weekend

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Doppia trasferta per gli atleti del Discobolo Sciacca. A gareggiare nel weekend a Napoli saranno la squadra di ginnastica artistica composta da Andrea Tornetta, Maria Andrè Barsalona e Susanna Pagano, con la Gym Trainer Marinella Riggio, per la fase conclusiva della fase nazionale delle gare Silver, e gli atleti di scherma che vedranno nella sciabola donne in pedana le atlete saccensi Sofia Figlioli, Carolyn Frenna, Mariandrè Simone Vullo e Siria Mantegna accompagnate dal presidente Giuseppe Simone Vullo.

“Speriamo di poterci confermare ad alti livelli, i ragazzi hanno lavorato duramente e si meritano un risultato degno di nota.>> Il commento del tecnico Marinella Riggio.

<<Sarà un onore prendere parte al campionato di quest’anno, affrontare gli atleti che andranno a Tokio per le Olimpiadi avrà un sapore diverso. fa un immenso piacere vedere i nostri ragazzi realizzarsi attraverso lo sport è sognare in grande, esordio a soli 14 anni per Sofia Figlioli nella massima serie; in realtà tutti gli atleti che nel tempo hanno esordito con la nostra squadra hanno avuto la possibilità di confrontarsi con i big della scherma a soli 14 anni, è un’opportunità che proietta i nostri giovani alla scherma di alto livello, incrociamo le dita e speriamo nella salvezza per la permanenza nella massima serie.>> Questo il commento del tecnico nazionale Pippo Vullo.

Cala l’incidenza del Coronavirus in Sicilia che il 21 giugno sarà zona bianca

I nuovi casi di Coronavirus in Sicilia sono 254 su 11.716 tamponi processati e l’indice di positività è del 2,2%. L’incidenza è scesa a 47 casi ogni 100mila abitanti e questo vuol dire che, a meno di sorprese, il 21 giugno la Sicilia potrà entrare in zona bianca.

Tra le province è Catania ad avere il maggior numero di nuovi casi, 71. Sono 47 i positivi a Palermo 47, 4 Messina, 26 a Siracusa, 37 a Trapani, 53 a Ragusa, 10 ad Enna, 5 a Caltanissetta e uno ad Agrigento.

Rifiuti, Musumeci: «Un termoutilizzatore per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche»

Liberarsi dalle discariche grazie a un costante aumento della raccolta differenziata e alla costruzione di un termoutilizzatore, forti del Piano regionale dei rifiuti, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 aprile. Questo l’obiettivo del governo regionale, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, per «porre rimedio a 30 anni di guasti e di opacità politiche in tema di rifiuti e per non essere più prigionieri dell’oligopolio dei privati sugli impianti di smaltimento». Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, che stamattina a Catania ha presentato il programma del governo regionale per la politica dei rifiuti, assieme all’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, al dirigente generale Calogero Foti, e al consulente Giuseppe Pollicino.   «Nel 2035, secondo quanto stabiliscono le norme nazionali che recepiscono la Direttiva europea – ha detto Musumeci – i flussi di rifiuti devono prevedere il 65 per cento di riciclo e il 30 per cento da inviare al termoutilizzatore, perché l’indifferenziato non potrà più andare in discarica. Ecco perché in Sicilia, entro 10 anni, dobbiamo cancellare la cultura delle discariche. La soluzione per la parte non recuperabile rimane il termoutilizzatore, come avviene in tanti Paesi civili. In Italia – ha aggiunto il governatore – ne sono presenti ben 37 e il governo Conte 1 ci chiedeva di realizzarne almeno due. Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse. Nel frattempo – ha sottolineato Musumeci – non ci stancheremo di lavorare per incrementare l’impiantistica pubblica, a cui abbiamo destinato 250 milioni di euro per i prossimi anni. Alcune Srr hanno risposto alle nostre sollecitazioni, altre non hanno ritenuto di farlo e, per questo, abbiamo dovuto nominare un Commissario, il direttore generale del Dipartimento tecnico regionale, Salvatore Lizzio. Sono stati già aperti impianti pubblici, altri lo saranno l’anno prossimo, altri ancora ne progetteremo nelle prossime settimane, tutto con poteri ordinari. Il nostro piano si allinea alle migliori prospettive della politica ambientale europea».  Nel gennaio 2018 la raccolta differenziata nei Comuni siciliani era ferma al 22 per cento, a fronte di un obiettivo minimo previsto dalla legge del 65 per cento. «In tre anni – ha spiegato Musumeci – siamo arrivati al 42 per cento grazie all’impegno dei sindaci e al senso civico dei cittadini. Oggi saremmo oltre il 60 per cento se le tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) non orbitassero su percentuali ben inferiori al 35 per cento, vanificando lo sforzo di quelle realtà in cui si arriva anche al 75 per cento. Sono 162 i Comuni siciliani ad avere raddoppiato la raccolta differenziata arrivando a oltre il 65 per cento, enti virtuosi che ci hanno permesso di ridurre del 30 per cento il conferimento dei rifiuti in discarica, ovvero 1 milione e 200 mila tonnellate in meno. In Sicilia abbiamo conteggiato 511 discariche esauste o non classificate, su cui abbiamo avviato un’indagine per la “caratterizzazione” affidata all’INGV per capire se sono potenzialmente inquinanti: stiamo avviando la procedura per la chiusura delle prime 250».
 «Io e il mio dipartimento – ha aggiunto l’assessore Daniela Baglieri – stiamo lavorando senza sosta per uscire dall’emergenza rifiuti e consentire di far risparmiare i siciliani. Ogni anno un cittadino dell’Unione europea genera in media 500 chili di rifiuti, di cui più della metà viene smaltita in discarica. Numeri impressionanti che non possiamo più sostenere, sia dal punto di vista ambientale che economico. Non è – ha concluso l’assessore all’Energia – un obiettivo utopistico ma lo raggiungeremo solo con la collaborazione dei vari soggetti istituzionali coinvolti».

Assolta in appello una donna di Cianciana dall’accusa di omicidio colposo

La Seconda Sezione Penale della Corte d’Appello di Palermo, procedendo con il giudizio ordinario, ha riformato la sentenza di condanna del Tribunale di Sciacca, del 17 aprile 2018, assolvendo per non aver commesso il fatto Maria Concetta Grassadonia, di 69 anni, di Cianciana, difesa dall’avvocato Giovanni Vaccaro. Nello stesso tempo, la Corte ha revocato le statuizioni civili in favore dell’Inail, costituita parte civile.

La Procura di Sciacca, nel 2013, aveva chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio sia della Grassadonia, sia del genero Perzia Vincenzo, con l’accusa di aver commesso, in cooperazione colposa e con violazione della normativa antinfortunistica, l’omicidio colposo di Giuseppe Setticasi, imprenditore ciancianese. Quest’ultimo l’11 novembre del 2009 era caduto da un ponteggio dallo stesso realizzato, per lavori di rifacimento di un prospetto; in seguito alle lesioni riportate era poi deceduto a Palermo il 30 novembre dello stesso anno.

Nel corso del lungo processo di merito a Sciacca sono stati sentiti vari testi di accusa e difesa; in sede di discussione, il pm aveva chiesto la condanna di entrambi e la parte civile aveva chiesto la condanna al risarcimento del danno. Il giudice monocratico aveva condannato la Grassadonia alla pena di due anni di reclusione, nonché al rimborso dei danni procurati all’Inail (che aveva liquidato la rendita vitalizia agli eredi della vittima). Ed invece il giudice aveva assolto per non aver commesso il fatto Vincenzo Perzia, difeso dagli avvocati Sergio Vaccaro e Michele Monteleone.

Impugnata la sentenza, con atto di appello dell’ottobre del 2018, nel corso del processo davanti alla Corte, il difensore ha depositato ulteriori documenti e una memoria difensiva.

Nel corso della discussione, il Procuratore Generale aveva chiesto la conferma della condanna e il legale dell’Inail la conferma del risarcimento del danno; l’avvocato Giovanni Vaccaro invece, confutando le tesi accusatorie, ha insistito nel chiedere l’assoluzione, pronunziata poi dalla Corte con la formula “per non aver commesso il fatto”. Ed in effetti la Grassadonia, dopo aver commissionato l’opera allo stesso imprenditore, era partita per svolgere in Emilia attività lavorativa, disinteressandosi totalmente del prosieguo dei lavori.   Così ha sottolineato la difesa. Nella foto, l’avvocato Giovanni Vaccaro

Cantiere infinito nei pressi di via Cappuccini, nessun operaio al lavoro

Le difficoltà della commissariata Girgenti Acque sono evidenti ma il protrarsi di un cantiere nella via Madonna della Consolazione traversa che sfocia nella via Cappuccini e’ assurdo. Da settimane la strada e’ inibita al transito con un cantiere in corso che però resta fermo da settimane.

C’è stato un primo intervento di riparazione del guasto della collettore fognario e poi interrotti i lavori da almeno cinque settimane tutto e’ fermo così tra i disagi che cittadini residenti e chi lavora nella zona vive.

Corpus Domini, il Toscanini di Ribera in streaming con lo Stabat Mater di Pergolesi

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Il 6 Giugno alle, 18,00, si terrà in live streaming dall’Auditorium Santa Chiara di Bivona il concerto dei solisti e dell’orchestra d’archi dell’I.S.S.M. A. Toscanini di Ribera, a chiusura della stagione musicale “Armonie Sicane Live Stream” 2021 organizzata dalla Scuola di Musica “G. Lo Nigro” di Bivona.

In programma, in occasione della solennità del Corpus Domini, la prima esecuzione assoluta dello Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi (1710-1736), una delle più note e importanti composizioni sacre della Storia della musica, pietra miliare della produzione sacra del tardo Barocco, nella nuova versione a firma del Conservatorio Toscanini che sarà visibile sul canali youtube e social dell’Ente organizzatore Scuola Lo Nigro di Bivona.

La versione originale dello Stabat Mater di Pergolesi è scritta per Soli (Soprano e Contralto), Archi e Basso Continuo. La versione presentata da Solisti e Orchestra d’archi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Arturo Toscanini” di Ribera diretti da Alberto Maniaci prevede un’operazione di collazione tra l’originale pergolesiano e diverse versioni successive; molti grandi compositori, difatti, hanno deciso di trascrivere, adattare e diversamente orchestrare queste pagine musicali: da Johann Sebastian Bach e Giovanni Paisiello ad Antonio Salieri.

Per la nuova pubblicazione, Alberto Maniaci ha curato l’adattamento e la revisione della partitura mentre sono di Simone Piraino le note editoriali. I testi e l’apparato critico, sono a cura dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Arturo Toscanini” di Ribera, edita da EMW – Edizioni Musicali Wicky (Milano, 2021), e sarà fornita alle Biblioteche Nazionali di Roma, Firenze e Milano. Tra le principali novità di questa nuova edizione vi è l’adattamento della linea vocale da due a quattro voci (Soprano, Contralto, Tenore e Basso), la scomparsa del Basso Continuo, che allontana da una pratica letteralmente “filologica” dell’esecuzione, e l’Amen finale “il più grande Amen di tutta la Storia della musica” (Luigi Giussani), che viene scorporato dall’ultimo numero “Quando corpus morietur” e diventa una sezione a se stante.
Il Concerto sarà introdotto da un breve saluto del Direttore Mariangela Longo.