Si è concluso ad Agrigento il congresso elettivo del Centro Sportivo Educativo Nazionale, che ha portato alla riconferma delle principali cariche provinciali e nazionali.
Antonio Sciarratta è stato nuovamente eletto presidente provinciale. Accanto a lui, il margheritese Giuseppe Barbera, confermato membro del consiglio direttivo e dirigente nazionale, continuerà a rappresentare il territorio anche a livello nazionale.
Per lo sport da combattimento, il menfitano Michelangelo Venezia è stato riconfermato responsabile provinciale, ruolo che svolgerà con l’obiettivo di ampliare la partecipazione e la passione per queste discipline.
A completare il nuovo assetto provinciale del Csen, Monica Adriana Tanase e Dalila Conte sono state nominate componenti del consiglio direttivo, mentre Rossella Scafani ha assunto il ruolo di revisore dei conti.
Si sperava nella zampata vincente dello Sciacca dopo la vittoria in campionato di domenica scorsa e le novità emerse in Coppa Italia che potrebbero portare i verdenero in semifinale e invece così non è stato. L’ex allenatore verdenero, Totò Brucculeri, con il suo Marsala, ha mischiato le carte e bloccato i saccensi sul risultato di 0-0.
Un gol per tempo. Ad aprire le marcature la formazione trapanese, al 15′, con Pedalino, approfittando di una palla alta in area di rigore. Vincente il suo colpo di testa.
Il Marsala ha giocato meglio dei verdenero nel primo tempo, mentre la ripresa è stata più di marca saccense e la rete è arrivata dopo 9 minuti dall’inizio del secondo tempo con Jammeh, bravo nella conclusione su suggerimento di Margaritini.
Nella ripresa i verdenero hanno avuto la possibilità di andare a segno con Licata, che aveva regalato la vittoria mettendo a segno una doppietta con il San Vito Lo Capo. Questa volta, invece, la sua conclusione, dal centro dell’area di rigore, è stata respinta da Mazzeo.
Enzo Dimino, nel suo commento alla partita, evidenzia la necessità di un attaccante per lo Sciacca perchè il peso offensivo della squadra è insufficiente.
Interviene oggi con una nota stampa l’ex assessore alla cultura del Comune di Sciacca, Salvatore Monte nonché operatore culturale in merito alla mancanza di spazi adatti in città per eventi e spettacoli in inverno.
Una difficoltà sollevata da Risoluto.it ieri con un servizio dopo quanto accaduto per la presentazione del libro di Gino Cecchettin.
“Sciacca continua a distinguersi – scrive Monte – per un costante fermento culturale, alimentato dall’impegno di associazioni culturali, club service, operatori privati e altri soggetti attivi nel territorio”. Eventi e manifestazioni a carattere teatrale, musicale, coreografico e sociale sono frequenti, testimonianza di una comunità vivace e di risorse creative che andrebbero valorizzate in modo sistematico. Tuttavia, questo entusiasmo incontra un ostacolo significativo: la carenza cronica di strutture dedicate. L’assenza di spazi idonei per ospitare spettacoli ed eventi rappresenta un problema strutturale che limita la crescita culturale di Sciacca e ostacola l’impegno delle associazioni locali”.
L’ex amministratore constata che a Sciacca sono numerosi i luoghi inutilizzati o chiusi da anni, nonostante il loro potenziale per ospitare attività culturali.
“Tra questi – aggiunge – spicca il Teatro Popolare, un tempo cuore pulsante della scena artistica locale, ma oggi abbandonato e senza prospettive chiare di riapertura. Lo stesso destino accomuna l’auditorium di San Francesco e la ex chiesa di Santa Margherita, trasformata recentemente (forse) in sala auditorium ma anch’essa inutilizzata. Questi edifici rappresentano un patrimonio culturale prezioso, ma la loro chiusura prolungata è un simbolo della scarsa attenzione verso il settore. Le associazioni, nonostante il loro instancabile impegno, si trovano costrette a elemosinare spazi nei comuni vicini per realizzare le proprie iniziative, una soluzione che, sebbene solidale, non può diventare la norma”.
In questo contesto, secondo Monte, emerge la necessità di un intervento congiunto tra il terzo settore, l’amministrazione comunale e la Regione, proprietaria di parte delle strutture.
“È fondamentale – conclude e propone – restituire alla città gli spazi dedicati allo spettacolo, sia per rispondere alle esigenze delle associazioni locali sia per rilanciare Sciacca come polo culturale della zona.Un primo passo potrebbe essere la convocazione di un incontro del quale mi farò promotore celermente con tutte le realtà culturali del territorio per pianificare azioni mirate e far pressione sugli enti competenti. È tempo che Sciacca torni a guardare al futuro, recuperando i propri spazi e restituendo alla comunità quei luoghi che un tempo erano il fulcro della vita culturale cittadina”.
Il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo, questa mattina, sul Giornale di Sicilia, fa il punto sugli aiuti in favore dei tre bambini tunisini che hanno perso entrambi i genitori nell’incidente stradale del 12 ottobre scorso sulla Sciacca-Palermo. Il grande cuore di Ribera e del territorio ha già portato circa 10 mila euro a beneficio dei tre bambini.
E poi Ruvolo riferisce qualche notizia in merito alle condizioni di salute dei bambini. “Il più piccolo è rimasto in ospedale perché riesce a dare, con la sua presenza, sostegno psicologico ai fratellini, di 6 e 8 anni. Questi ultimi sono usciti dalla Rianimazione e si trovano in corsia. Dovranno affrontare un percorso riabilitativo e la presenza del fratellino è molto importante”.
Intanto, sono stati attivati i conti correnti bancari intestati ai tre minori sui quali sarà possibile effettuare le donazioni. “Questa iniziativa – dice il sindaco – è aperta ad enti, associazioni, parrocchie ed ovviamente a tutti i cittadini della comunità riberese e non solo che desidereranno offrire il loro contributo ai piccoli fratelli Moussa ed a chi si sta occupando di loro in questo difficile momento. Ogni offerta o contributo, grande o piccolo – continua Ruvolo – sarà di enorme aiuto per garantire un concreto sostegno, non soltanto nell’immediato, ma anche in futuro a questi piccoli sventurati bambini. Sono certo che la nostra comunità saprà dimostrare la solidarietà e la generosità che da sempre l’hanno contraddistinta. Tutti insieme possiamo fare tanto”.
Ruvolo spera che già a Natale si possa arrivare a 20 mila euro di contributo per i piccoli. “Mi ha chiamato anche tanta gente da fuori Ribera che vuole contribuire”, dice il sindaco. Il Comune di Ribera, intanto, sta collaborando per trovare una casa, che dovrà essere spaziosa, alla famiglia dello zio dei piccoli che si prenderà cura dei nipotini. Lo zio ha tre figli e con la moglie ed i nipotini la casa dovrà ospitare otto persone.
“Il Comune – dice Ruvolo – darà un contributo e tante associazioni stanno effettuando anche una raccolta alimentare. I piccoli quando arriveranno a Ribera troveranno generi alimentari in abbondanza”. Ribera continua a mobilitarsi in favore dei tre bimbi ed a ricevere anche ringraziamenti per l’azione messa in campo.
Il Console della Tunisia a Palermo, Mohamed Alì Mahioub, ha inviato una lettera al sindaco ringraziando “per gli sforzi realizzati in favore della famiglia Moussa e Koski e per la solidarietà di tutti i cittadini di Ribera dimostrata in occasione di questa tragedia”. Una donazione di 3 mila euro per i bambini tunisini è arrivata durante la prima giornata di “Festa dell’Amicizia” dalla Dc e dall’associazione “Seccagrande Friends”. Tremila euro anche da parte del presidente della Regione, Renato Schifani.
A Favignana, la splendida isola delle Egadi, la comunità ha celebrato un evento speciale: il 103° compleanno di Rosa Giangrasso, conosciuta affettuosamente come Zia Rosina, la più anziana tra gli abitanti dell’arcipelago. Protagonisti della celebrazione, i Carabinieri della Stazione di Favignana, unico presidio delle Forze dell’ordine sull’isola, che hanno voluto rendere omaggio alla straordinaria ultracentenaria.
Un gesto di vicinanza e affetto
Zia Rosina vive da sola e rappresenta un simbolo di forza e resilienza per gli abitanti di Favignana. I Carabinieri, che visitano regolarmente la donna per accertarsi del suo benessere e offrirle supporto, hanno organizzato per lei un momento speciale, portandole una torta e dello spumante per celebrare insieme questo importante traguardo.
L’iniziativa, che si ripete ogni anno, testimonia il legame profondo tra le forze dell’ordine e la comunità locale. Per Zia Rosina, i Carabinieri rappresentano un punto di riferimento prezioso, sempre pronti a intervenire in caso di necessità.
Una festa speciale per un traguardo unico
La cerimonia si è svolta in un’atmosfera gioiosa, con Zia Rosina che ha soffiato con entusiasmo le sue 103 candeline, circondata dall’affetto dei Carabinieri. Questo evento non è solo un modo per festeggiare un compleanno, ma anche un’occasione per sottolineare l’importanza della presenza istituzionale in contesti isolani e la vicinanza alle esigenze delle persone più fragili.
Zia Rosina: un simbolo per le Egadi
Con i suoi 103 anni, Zia Rosina incarna la storia e le tradizioni di Favignana. Il gesto dei Carabinieri va oltre il semplice atto di cortesia: è un esempio concreto di solidarietà e comunità. Un messaggio di speranza e cura che unisce le generazioni e rafforza il senso di appartenenza a un territorio unico.
L’attenzione verso le persone anziane e sole, come dimostra il caso di Zia Rosina, rappresenta una priorità per i Carabinieri di Favignana, che continuano a svolgere un ruolo fondamentale nella vita dell’isola.
Il titolare di un bar di Sciacca e’ stato denunciato da carabinieri del Nucleo Ispettorato di Agrigento per omessa sorveglianza sanitaria e mancata formazione dei dipendenti.
Si tratta di un quarantenne saccense a carico del quale è scattata anche una sanzione di tremila euro durante una ispezione nell’attività commerciale per verifiche sul rispetto della normativa sui luoghi di lavoro.
Al termine dell’accertamento nel bar, sono state riscontrate diverse irregolarità come la mancata formazione del personale e l’omessa sorveglianza sanitaria.
Il Tribunale di Sciacca, in composizione monocratica, ha condannato un rumeno di 38 anni perche si sarebbe avvalso, per vendicare davanti a un supermercato di Santa Margherita Belice, del figlio di 10 anni.
La citazione diretta a giudizio dell’imputato si riferisce al 19 marzo del 2022 quando il minore venne sorpreso a mendicare da carabinieri della stazione di Santa Margherita Belice davanti a un supermercato di via Giuseppe Garibaldi.
A distanza di poco più di due anni e mezzo dai fatti il trentottenne è stato condannato, con pena sospesa, a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali.
Il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Fabio Passalacqua, ha condannato il rumeno anche al risarcimento del danno procurato alla parte civile costituita nella qualità di curatore speciale del minore e al pagamento nei confronti della parte civile delle spese relative alla costituzione in giudizio.
Il problema si ripropone ogni volta con l’arrivo dell’inverno quando gli spazi all’aperto della città di Sciacca per ovvie ragioni non possono più essere utilizzati per eventi, incontri, spettacoli e convegni.
L’arrivo del freddo penalizza la possibilità di organizzare. In difficoltà associazioni, circoli, club service e compagnie teatrali.
Le sale al coperto a disposizione riescono a coprire dai 50 ad un massimo di 150 posti a sedere, ma nel momento in cui si cercano location con più posti a sedere diventa davvero impossibile perfino dar vita ad un convegno.
E’ quanto accaduto oggi con l’interessante presentazione del libro “Cara Giulia” alla presenza di Gino Cecchettin organizzata dalla Mondadori Bookstore e dal Circolo di Cultura di Sciacca.
Un evento di rilievo che con tutte le difficoltà del caso, si è tenuto nella sala Abruzzo del complesso Fazello stracolma di persone e altre rimaste fuori impossibilitate ad entrare. Un vero peccato.
Un paradosso nella cittadina che potrebbe avere la sala da 500 posti dell’ex convento San Francesco e il teatro Samona’ con 1200 posti.
Si e’ parlato di Terme e di ospedale oggi a Sciacca nell’incontro organizzato dal Rotary Club di Sciacca al Circolo Garibaldi.
Un incontro aperto ai soci e non solo con relatori il medico Damiano Abate e l’avvocato Ignazio Ci chiara. A moderare l’incontro l’avvocato Filippo Marciante.
Un momento di riflessione e di dibattito su due importanti temi della città che vede i soci del Rotary impegnati da sempre in proposte e obiettivi. Il Rotary Club si distingue non solo con le sue attività da service, ma anche per il confronto e la proposizione di soluzioni nelle tematiche di rilevanza sociale e della comunità.
Siculiana, un piccolo borgo dell’Agrigentino, entra oggi a pieno titolo nella storia della Formula 1 grazie a un legame inaspettato con Ayrton Senna, il celebre campione brasiliano. Durante una presentazione condotta dal giornalista Giacinto Pipitone, il paese ha svelato l’Astro Museo Diffuso, un progetto innovativo che unisce storia, arte e tecnologia, celebrando le radici siciliane del pilota attraverso la figura della sua bisnonna, Giovanna Magro.
Giovanna Magro, nata a Siculiana l’8 luglio 1876, è stata identificata come bisnonna di Senna grazie a una complessa ricerca genealogica condotta per nove mesi dai giornalisti Giacinto Pipitone e Anna Restivo. In Brasile, la ricostruzione dell’albero genealogico del campione si era fermata al nome di Giovanna, ma è stato il lavoro svolto a Siculiana a completare il quadro, rivelando il legame tra la piccola comunità siciliana e il leggendario pilota.
L’Astro Museo Diffuso si propone di raccontare non solo la storia della famiglia Magro, ma anche la vita e la carriera di Ayrton Senna, soprannominato “Magic” per il suo talento straordinario. Tra i cimeli esposti spiccano la tuta e il casco del 1987, accanto a immagini inedite e documenti che illustrano i momenti salienti della vita del campione. Gli architetti Francesco Ferla e Salvatore Nigrelli hanno combinato il fascino romantico della storia con soluzioni tecnologiche avanzate, offrendo un’esperienza immersiva e coinvolgente.
L’inaugurazione del museo ha visto la partecipazione del sindaco di Siculiana, Giuseppe Zambito, che ha espresso soddisfazione per un progetto che valorizza il patrimonio locale e rafforza il legame tra la Sicilia e il Brasile.
Ayrton Senna, considerato uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Formula 1 prima della sua tragica scomparsa durante il Gran Premio di San Marino nel 1994. Con l’Astro Museo Diffuso, la sua eredità vive non solo sulle piste, ma anche nelle strade di Siculiana, dove tutto è cominciato.