Record all’Ismett di Palermo: raggiunti i 200 trapianti di rene da donatore vivente, l’ultima paziente una giovane siciliana

Un traguardo, quello dell’Ismett di Palermo, raggiunto proprio durante il diffondersi dell’epidemia di coronavirus. Ad oggi, sono 200 i trapianti effettuati dal centro palermitano l’unico che, insieme ai centri di Padova e Bari, in Italia, ha al momento attivo il programma di donazione e trapianto di rene da vivente.

Una giovane donna siciliana, della provincia di Enna, è stata l’ultima dei 200 pazienti ad avere ricevuto un rene da una persona in vita, la madre, che, grazie a questo gesto, ha evitato che la figlia si sottoponesse alla dialisi a vita. Un vero e proprio traguardo, quello raggiunto dall’Ismett di Palermo, proprio in un momento difficile come questo segnato dal diffondersi del Covid-19. Sia la mamma donatrice, che la figlia ricevente sono state dimesse dopo appena 7 giorni dalla data dell’intervento e stanno bene. L’Ismett oggi è al quarto posto in Italia per volume di trapianti di rene da vivente sui 34 centri autorizzati, ed  è uno dei soli tre centri italiani, con Padova e Bari, che ha al momento attivo il programma di donazione e trapianto di rene da vivente.  Il prelievo del rene, da destinare al trapianto, è stato eseguito per via laparoscopica, una tecnica di chirurgia mini-invasiva sempre più utilizzata presso l’Ismett che riduce i rischi per il donatore ed i tempi di ospedalizzazione.

E’ morto Ezio Bosso, il pianista che ha commosso tutti

Una notizia che lascia tutti di sgomento, addio al maestro Ezio Bosso.
Compositore, direttore d’orchestra e musicista ha incantato tutti noi con la sua musica. Una malattia degenerativa lo accompagnava da anni ma che non è riuscito a fermarlo: si è affermato come uno dei musicisti più completi e talentuosi del panorama musicale e culturale italiano.
L’artista torinese è morto nella sua casa di Bologna, aveva 48 anni.

La foto è tratta dal sito web del musicista.

Nella Basilica della Madonna del Soccorso di Sciacca messe con 145 fedeli e poi si chiuderanno le porte (Intervista)

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Tre fedeli per banco e il totale è di 145. Poi si chiuderanno le porte, prima dell’inizio della messa, nella Basilica della Madonna del Soccorso di Sciacca. I banchi sono stati collocati anche nelle navate laterali. La riduzione è del 50 per cento rispetto ai 290 che prima dell’emergenza Coronavirus potevano prendere posto in Basilica.

Il sacerdote cambierà i guanti prima della comunione e chiederà ai fedeli di non inginocchiarsi per mantenere sempre il distanziamento. Le celebrazioni con la presenza dei fedeli sono previste a partire da lunedì 18 maggio.

Illuminazione della strada provinciale per Seccagrande:”Dovevo quest’opera alle troppe vittime di quella strada”

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La giunta municipale di Ribera ha portato a termine il lunghissimo iter che vedrà la realizzazione e il completamento dell’impianto d’illuminazione della sp 33 Ribera/Seccagrande.
L’importo stanziato dalla giunta con fondi del bilancio comunale è di €. 593.000.
Si tratta di una strada lunga circa 7 km, via d’accesso e di uscita principale per la città di Ribera e per i comuni montani limitrofi che intendono collegarsi con la statale 115.
Sarà interamente illuminata e quindi messa in sicurezza per i tantissimi automobilisti, motociclisti e ciclisti che quotidianamente transitano nella provinciale 33.
“È qualcosa che dovevo realizzare in onore delle tante, troppe vittime che la provinciale ha mietuto in questi anni, ma anche per rispetto delle tantissime attività commerciali e artigianali e delle centinaia di famiglie che risiedono stabilmente lungo la provinciale ” sottolinea il Sindaco Pace.
L’iter procedurale si è potuto portare a termine grazie ad un accordo di programma siglato tra il Comune di Ribera ed il Libero Consorzio Provinciale, proprietario della strada, e voglio ringraziare per la proficua collaborazione il Commissario dottor Di Pisa e gli Uffici dell’ex Provincia di Agrigento.
Mi preme altresì esprimere gratitudine agli Uffici Comunali per il proficuo lavoro svolto sul piano tecnico-amministrativo, e che ha consentito alla Amministrazione Comunale di Ribera, di intervenire nella soluzione di una problematica di vitale importanza per la sicurezza dei cittadini, ed in particolare dei tanti giovani che nella stagione estiva si riversano nei lidi.
Adesso l’ufficio tecnico comunale provvederà a porre in essere gli atti consequenziali, redigendo il progetto esecutivo e procedendo all’affidamento dei lavori che dovrebbero iniziare in autunno.
Un piccolo rammarico personale – sottolinea infine il Sindaco Pace -è quello di sapere che anche quest’opera sarà inaugurata quando non sarò più in carica, poco male però, gioirò lo stesso da cittadino Riberese nel sapere che tanti giovani e non solo viaggeranno in tutta sicurezza.”

Ancora rifiuti abbandonati a Menfi, Viviani li fa rimuovere e attacca: “Ci sfida chi non merita di vivere in questa città”

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Dopo un’area adiacente alla pista ciclabile a Menfi questa volta rifiuti sono stati abbandonati in zona Purgatorio e subito il vice sindaco e assessore all’Ambiente, Ludovico Viviani, è intervenuto facendo eseguire la rimozione.

“La ritengo una sfida e una provocazione a tutta la città – dice Viviani – proprio sotto il cartello di “divieto di abbandono rifiuti””.

E’ una sfida che Viviani ha accettato anche con invito alla gente a segnalare, pure in forma anonima, casi di abbandono di rifiuti: “Diamo la caccia – dice Viviani – ai pochi che non meritano di vivere a Menfi”.

Rigettata richiesta di scarcerazione per Antonello Nicosia

Se l’imputato dovesse presentare sintomi da possibile Covid-19 sarà valutato dal personale sanitario. In ogni caso non spetta all’autorità giudiziaria valutare questi aspetti”. Così il gip di Palermo, Annalisa Tesoriere, che ha rigettato la richiesta di scarcerazione di Antonello Nicosia, di 48 anni, di Sciacca, in carcere con l’accusa di associazione mafiosa.

Il difensore di Nicosia, l’avvocato Salvatore Pennica, dopo l’avviso di conclusione delle indagini, aveva chiesto un interrogatorio del suo assistito e avanzato richiesta di domiciliari ipotizzando un’incompatibilità delle condizioni di salute dell’indagato con il regime carcerario a causa dell’asma e dell’emergenza sanitaria in corso.

Tutti negativi i tamponi ai 929 dipendenti in servizio al “San Giovanni di Dio” di Agrigento

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento ha comunicato questa sera che “a seguito del completamento delle procedure di validazione diagnostica sui quattro tamponi rinofaringei riscontrati inizialmente come positivi e riferiti al personale operante presso il presidio ospedaliero ‘San Giovanni di Dio’ di Agrigento, agli stessi esiti è stato definitivamente attribuito un risultato negativo. Ne consegue che di tutti i 929 operatori sanitari dell’ospedale di Agrigento sin qui testati come da protocolli di sorveglianza, nessuno di essi sia da considerarsi come positivo e infetto da virus Sars- CoV-2. E’ quindi opportuno evidenziare che gli attuali protocolli diagnostici a livello regionale prevedono che, in caso di esito positivo e/o di difficile interpretazione, lo stesso dato venga rivisto da laboratori accreditati per la conferma definitiva”.

“Questo è ciò che è puntualmente accaduto – aggiunge l’Asp – in tale evenienza, stante che l’esito iniziale espresso dal laboratorio preposto all’analisi dei tamponi per sorveglianza sanitaria è stato successivamente valutato presso la nostra Struttura per la diagnostica Covid dell’Azienda ASP-AG e, in una fase ancora successiva, validato dal laboratorio di riferimento regionale, nel rispetto delle buone pratiche di qualità analitica e gestionale di tutti i dati riferibili all’attuale emergenza Covid”.

E conclude: “La conferma odierna della negatività finale, riferita ai quattro sanitari operanti presso il presidio di Agrigento, contribuisce pertanto a portare definitiva chiarezza e ad eliminare dubbi o suggestioni improvvide che lo stesso presidio possa essere stato o sia un focolaio di infezione e contagio per tutti coloro che vi afferiscono”.

Cede la carreggiata sulla Ribera-Cianciana, senso unico alternato

La presenza di acqua nel sottosuolo, durante dei lavori di manutenzione, ha fatto cedere un tratto della carreggiata sulla strada provinciale 32 Ribera-Cianciana, precisamente al km 6+800.

Sul posto si è recata subito la squadra di pronto intervento del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio e dopo una breve chiusura al traffico, per consentire l’intervento dei mezzi di lavoro, il tratto interessato dal cedimento è stato transennato e messo in sicurezza, con l’istituzione del divieto di transito per i mezzi pesanti del transito in senso unico alternato delle autovetture sulla porzione di carreggiata non interessata dal cedimento.

Già domani mattina i tecnici del Libero Consorzio saranno sul posto per valutare gli interventi immediati da effettuare per il ripristino in tempi brevi della normale transitabilità.

Secondo giorno consecutivo senza nuovi contagi in provincia di Agrigento

Il numero dei contagi nella provincia di Agrigento resta fermo a 131, nonostante all’Asp e’ arrivato l’esito di ben 294 tamponi nelle ultime 24 ore.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati effettuati 6.185 test.

Resta invariato  anche il numero dei guariti che sono complessivamente 91, quello dei ricoverati che sono 6, quello degli agrigentini dimessi e ospitati in strutture lowcare e, infine, anche il dato delle persone contagiate poste in stato di quarantena, fermo a 19.    

Il peschereccio “Nuova Iside” disperso in mare, recuperato un cadavere al largo di Ustica

E’ stato recuperato in mare il cadavere di uno dei membri dell’equipaggio del ‘Nuova Iside’, il peschereccio scomparso da ieri dopo essere partito da Terrasini nel palermitano. Gli uomini della Capitaneria di porto, al lavoro da oltre 48 ore, hanno individuato il corpo al largo di Ustica. Dovrebbe trattarsi del ragazzo più giovane che si trovava a bordo del peschereccio.

Recuperato un cadavere al lardo dell’isola di Ustica. Dovrebbe trattarsi del ragazzo più giovane, Vito, di 26 anni, che si trovava sul peschereccio scomparso, da ieri, dopo che era partito da Terrasini. A bordo, insieme al giovane, si trovavano anche Matteo Lo Iacono, di 53 anni, padre di Vito, e il cugino Giuseppe, di qualche anno più grande. Da quando è stato lanciato l’sos, a causa del forte scirocco che imperversava lungo le coste, le ricerche non si sono mai fermate, con due motovedette e un elicottero che hanno battuto lo specchio di mare tra Terrasini, San Vito Lo Capo e l’Isola di Ustica doce, appunto, sarebbe stato trovato il cadavere. Una motovedetta della Guardia costiera ha trasportato il corpo fino al porto di Terrasini, dove si attende il medico legale che eseguirà una prima ispezione cadaverica. Ma le ricerche non si fermano e il sindaco di Terrasini ha comunicato l’intervento di alcune imbarcazioni della flotta del paese. Dell’imbarcazione, al momento, non si ha nessuna traccia.