AAA…cercasi giurati per il Carnevale di Sciacca, solo volontari e solo a gratis

Nuovo metodo per la selezione della giuria del Carnevale di Sciacca, è quanto stato collaudato nel nuovo bando dell’edizione 2020 della festa che sarà pubblicato domani all’albo pretorio del Comune di Sciacca.

Una delle novità, quelle della giuria, che erano trapelate già alcune settimane fa e che adesso si sono concretizzate nel nuovo bando che l’assessore alla promozione strategica del territorio, Sino Caracappa, ha ultimato in vista dell’organizzazione della nuova edizione.

Le polemiche dello scorso anno per il risultato finale della classifica e la composizione della giuria, ha inciso su una nuova metodologia di reclutamento dei singoli giurati che dovranno auto candidarsi inviando il proprio curriculum e rispondendo con istanza ad un nuovo avviso pubblico che il Comune di Sciacca nelle prossime settimane pubblicherà. Poi una commissione giudicherà l’idoneità dei curricula pervenuti e mediante sorteggio tra quelli degli esperti selezionati, andranno a comporre i diciotto giurati.

Per i volontari che si candideranno per il ruolo di giurato del Carnevale di Sciacca non è previsto alcun compenso

Un presente nei Radicali e assistente di una parlamentare Leu, ma Antonello Nicosia sognava Forza Italia

Antonello Nicosia sognava altri sponsor politici. E’ quanto emerge dalle intercettazioni delle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antomafia e che hanno portato al fermo del saccense. Non era soddisfatto delle sue frequentazioni politiche nonostante gli avessero aperto gli ambienti di Montecitorio.

“Questa è deputata di Grasso. Se si va a leggere tutti i commenti del Presidente del Senato gli sputa, è molto più. Non è che mi piace tanto questa cosa però è l’unico modo per entrare (nei penitenziari ndr), è l’unico. Io devo essere bravo a fare buon viso a cattivo gioco in certe situazioni e inghiottire il rospo e dire vabbè pazienza”, si lamenta a un certo punto Nicosia sempre parlando con Accursio Dimino, il capomafia saccense, l’altro fermato eccellente dell’operazione “Passepartout” compiuta ieri.

Insomma, gli obiettivi di Antonello erano nuovi sponsor politici e le intercettazioni della procura di Palermo hanno documentato come a un certo punto il presunto mafioso volesse passare con quelli di Forza Italia, definiti “più garantisti e liberisti“.

“Al fine di realizzare i propri ambiziosi (e illeciti) progetti”, scrivono i pm Francesca Dessì e Calogero Ferrara nel provvedimento di fermo “occorreva ricercare nuovi sponsor politici, anche in ragione del fatto che i rapporti con la Occhionero lo avrebbero inevitabilmente associato al gruppo politico capeggiato dal Senatore Pietro Grasso (come noto leader di “Liberi e Uguali”), il che lo avrebbe messo in difficoltà con l’associazione mafiosa”.

Il suo accompagnatore Dimino, detto “Matiseddru”, chiede: “Che sei con i Radicali per ora?”

“Io – risponde Nicosia – sono Radicale e resto Radicale però siccome collaboro alla Camera come consulente di una Deputata di Grasso”.

“Ah, – risponde Dimino – di quelli…attento…“.

“lo vorrei fare – dice Nicosia – con questi di Forza Italia, sarebbe meglio“.

Il boss di Sciacca, Dimino annuisce: “Sarebbe meglio che sono più garantisti … quelli grassi, liberisti e cose. Quello rompe i coglioni quello… Capace che che ti brucia, perché quelli … ci vuole assai a capirlo! … che parla contro magistrati e cose?”-

I due temono che Grasso possa informarsi sull’appartenenza politica di Nicosia e suggerire alla sua parlamentare di scaricarlo.

“Perché mi spavento – confida ancora Nicosia – mi spavento, e va be, certo … quello s’informa, dice … ma tu che minchia sei folle?! Con questo, con questo ti metti?

Pressione alta, cause e conseguenze: come prevenirne l’insorgenza e come gestirla

Sono tanti gli italiani che soffrono di ipertensione arteriosa,si definisce tale, quali sono le cause e come prevenirla o gestirla nel caso in cui è già in atto.

E’ questo il tema del nuovo appuntamento di Miomedico.it in compagnia del cardiochirurgo Daniele Merlo.

Da domani al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2019-2020

Inizierà domani, mercoledì 6 novembre, la campagna di vaccinazione anti-influenzale avviata dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento.

Il servizio di vaccinazione, gratuito per coloro che hanno compiuto i sessantacinque anni, adulti e bambini con patologie croniche, individui ricoverati in strutture per lungodegenti, familiari di persone ad alto rischio, operatori sanitari e di assistenza, addetti ai servizi di pubblica utilità, donatori di sangue, e personale a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzale non umana, potrà essere effettuato presso gli studi dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta ed in tutti i presidi vaccinali aziendali.

Il periodo indicato per la somministrazione del vaccino antinfluenzale stagionale va da novembre a febbraio inoltrato e ciò per poter garantire livelli efficaci di copertura anticorpali nel tempo dal momento che i virus dell’influenza raggiungono l’apice della diffusione nella nostra regione dalla fine di gennaio a marzo..

Per evitare la trasmissione l’Asp suggerisce comunque di lavare spesso le mani, di coprire bocca e naso quando si tossisce e si starnutisce e nel caso di sintomi febbrili raccomanda l’isolamento a casa, specie nella fase iniziale.

L’ira del boss Dimino contro il suo legale, l’ordine degli avvocati solidarizza con il collega

Minacce pesanti quelle che dai verbali delle intercettazioni sono emerse ieri nell’ambito dell’operazione “Passepartout” e che sarebbero state indirizzate da Accursio Dimino, tra i fermati di ieri nell’ambito dell’operazione “Passepartout” e ritenuto capomafia di Sciacca, già condannato per mafia due volte.

Dimino progettava una rappresaglia contro il suo legale. Parole inquietanti che emergono dai verbali delle indagini, nei quali il boss avrebbe voluto vendicarsi in maniera violenta nei confronti del suo penalista perche’, secondo lui,avrebbe fatto degli errori nella linea difensiva e lo confidava ad Antonello Nicosia.
“Questo mi mette – diceva Dimino, detto “Matiseddru”- nelle condizioni di sminchiarlo…. con tutte le bastonate che prendo io.. il fatto è che ha sbagliato… mi ha fatto fare carcere in più”.

Oggi il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sciacca esprime solidarietà al collega. Ecco il comunicato con il quale i colleghi solidarizzano con il penalista che avrebbe subito la ritorsione del mafioso di cui in passato, sarebbe stato suo difensore.

Tutti gli “uomini d’onore” di Antonello, nelle celle dei mafiosi al seguito della parlamentare

Le sue visite in carcere erano prevalentemente indirizzate agli “uomini d’onore”, Antonello Nicosia, il saccense arrestato ieri nell’operazione dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, accusato di associazione mafiosa, accompagnava la parlamentare Occhionero e si premurava di far visita specie ai boss e gregari del territorio di un certo spessore.

Alcuni era già riuscito ad incontrarli mentre ad altri progettava e programmava future visite. Sempre con l’escamotage che aveva già collaudato e del quale si vantava nelle sue interlocuzioni con il boss di Sciacca, Accursio Dimino e per il quale era riuscito ad ottenere il ringraziamento perfino del numero uno di Cosa Nostra, il latitante Matteo Messina Denaro.

Difensore dei diritti dei detenuti, direttore di un Osservatorio nazionale sulla condizione carceraria, ex assistente parlamentare, componente del comitato nazionale dei Radicali, Nicosia invece secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, aveva assunto tutti questi ruoli per difendere gli interessi di Cosa nostra nella quale stava tentando un’ascesa come punto di riferimento nel territorio.

Tra i mafiosi che Nicosia ha incontrato in cella, c’è anche Santo Sacco, ex consigliere provinciale a Trapani ed ex consigliere comunale di Castelvetrano, sindacalista, definitivamente condannato per mafia. Nicosia, nelle intercettazioni dice di lui: “Santo Sacco è un bravo ragazzo, che deve legarsi al dito, basta che esce dal carcere. L’unica cosa che deve fare Santo Sacco è cucirsi la bocca … se si cuce la bocca… perché io ancora non lo vedo io… pronto per uscire… vero ti dico…”.

Era la seconda volta che Nicosia incontrava il politico finito in carcere per mafia, lo aveva visto al Pagliarelli, nel 2018 e lo aveva avvisato così riferiva nei suoi racconti: “Sà (Santo, ndr) devi fare il bravo però, se no me ne vado, mi stringeva la mano… basta che non facciamo storie perché qui lo capisci tu vai a finire in sezione, ti trasferiscono ed io non entro più” .. perciò ha capito, siamo rimasti davanti un secondo da soli e gli ho fatto capire come si doveva comportare … ma se poi l’è scordato perché…”.

Ma Antonello Nicosia guardava e puntava anche a pezzi più importanti di Cosa Nostra come Filippo Guttadauro, cognato di Messina Denaro, detenuto a Tolmezzo al quale è riuscito a far visita sempre al seguito della Occhionero. Al cognato della Primula Rossa, Nicosia lo aveva rassicurato occupandosi del suo caso nel suo ruolo di assistente parlamentare. Nella seduta della Camera dei deputati del 7 marzo 2019, l’onorevole Occhionero, infatti, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nella quale venivano esposte la criticità strutturale del carcere di Tolmezzo. Una interrogazione che oggi pare proprio cucita addosso al boss Guttadauro e all’insaputa dell’onorevole.

Così come stava organizzando la visita a Vito Vincenzo Rallo, condannato in via definitiva perché capo della famiglia mafiosa di Marsala. Vito Vincenzo Rallo era detenuto a Voghera ma veniva di tanto in tanto trasferito a Trapani per i colloqui con i familiari. Nicosia era certo che si sarebbe potuto appartare in cella con il detenuto: “.. non è come la visita Radicale che siamo abituati a fare, la guardia vicino e chiudiamo la porta, non c’è problema capito… quando ti rompe i coglioni che sentono che … ti devono raccontare delle cose delicate, ci dici, scusi si può allontanare un attimo, quello… se ne va..”.

Infine, Nicosia progettava di far visita a Salvatore Di Gangi, altro personaggio di spicco della cosca locale di Sciacca e detenuto nel carcere di Parma. All’anziano di Gangi, la cui prima imputazione risale al 1993 quando ancora era considerato il rispettabilissimo direttore della Cassa di Risparmio di Sciacca, tornato in libertà soltanto nel 2010 dopo aver scontato quattordici anni di carcere, ma ritornato in cella nel luglio del 2017 per l’estorsione alla Laterizi Fauci e ancora coinvolto nella operazione “Montagna” del gennaio 2018 il cui provvedimento gli è stato notificato dietro le sbarre, proprio al boss saccense Nicosia programmava di far visita in futuro per chiedere l’autorizzazione, come in uso fra “uomini d’onore”, per compiere un’estorsione “… Io lo vado a trovare… io lo vado a trovare a quello io – diceva Antonello … con la deputata… ho l’incarico alla camera io ora… vado là a Parma e lo vado a trovare… lo vado a trovare… gli dico a posto…”.

Ribera, consegnati i lavori per la ristrutturazione del Centro Polivalente di contrada Spataro

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I lavori per la ristrutturazione del Centro Polivalente di contrada Spataro a Ribera, affidati alla ditta favarese Li.Ri. Srl, sono stati consegnati lo scorso 27 ottobre e dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno.

La ristrutturazione, per la quale è stato assegnato un importo complessivo di 207 mila euro, prevede il totale rifacimento dei campi da tennis, degli spogliatoi e e della pista di atletica leggera, con la realizzazione di un impianto professionale di salto in lungo e salto in alto.

Intanto arrivano le scuse per l’attuale ma necessaria chiusura del Centro Polivante a tutti gli sportivi da parte del sindaco Carmelo Pace con l’invito ad usufruire per gli allenamenti, temporaneamente, della villa comunale:

<<Poiché il centro di contrada Spataro è frequentatoda centinaia di sportivi riberesi–afferma il primo cittadino Pace–questo intervento di ristrutturazione era assolutamente necessario per renderlo dignitoso. Lo scorso anno era stato ripristinato l’impianto elettrico degli spogliatoi, invece, qualche anno prima, l’impianto di illuminazione, con la collocazione delle quattro torri-faro. Chiediamo scusa ai tanti sportivi e fruitori del centro sportivo e li invitiamo nuovamente a recarsi alla villa comunale, che sarà aperta in orari straordinari dalle ore 7 alle ore 20>>.

A Raffadali quest’anno sarà “Plastic Christmas”

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Il prossimo 11 novembre, a Raffadali, ci sarà una raccolta differenziata straordinaria della plastica e si potranno lasciare sotto casa bottiglie in plastica non deformate, che saranno utilizzate per gli addobbi natalizi.

Un Natale diverso. Un Natale fatto con la plastica. Il comune di Raffadali, quest’anno, in occasione del premio nazionale attribuito a Raffadali come paese Riciclone della plastica, ha deciso di addobbare il cuore del paese con addobbi interamente realizzati in plastica da un gruppo di ragazzi che lavorano ormai da settimane al “PLASTIC CHRISTMAS”, progetto che ha già coinvolto scuole, associazioni e tanti giovani del luogo.

“Consapevoli che si tratta di un progetto ambizioso – spiega il sindaco Silvio Cuffaro – e che necessiterà di tanta materia prima, chiediamo ai nostri concittadini una partecipazione concreta che sarà facilitata dall’essenziale collaborazione della ditta Ecoin di Raffadali che ha già sposato il progetto”.

Assemblea degli addetti al servizio di raccolta dei rifiuti e l’immondizia in alcune zone di Sciacca questa mattina non viene ritirata

Era stata indetta per questa mattina dal sindacato un’assemblea dei lavoratori impegnati a Sciacca nel servizio di raccolta dei rifiuti. Così alle 11 si sono fermati e adesso stanno incontrando l’assessore alla Gestione dei rifiuti, Carmelo Brunetto. I lavoratori chiedono pagamenti puntuali dello stipendio e da tempo, assieme al sindacato, portano avanti un’azione affinché si risolva il problema.

A causa del servizio ridotto di due ore i rifiuti non sono stati raccolti in qualche zona della città e bisognerà attendere venerdì 8 novembre per il ritiro del secco multimateriale differenziato.

Claudia Stabile scomparsa da quasi un mese, l’appello del marito a “Chi l’ha Visto”

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E’ trascorso quasi un mese dal giorno della sua scomparsa. Claudia Stabile, di 35 anni, sembra essere svanita nel nulla dallo scorso 8 ottobre da quando è uscita per fare la spesa dalla sua casa di Campofiorito, nel palermitano. La donna non ha più fatto ritorno.

Non si da pace Piero Bono, il marito di Claudia Stabile la donna che, da quasi un mese, è scomparsa nel nulla e di lei non si hanno più notizie dallo scorso 8 ottobre. Piero Bono si è anche rivolto alla trasmissione televisiva “Chi l’ha Visto?” chiedendo alla moglie di tornare. In passato, la signora si era allontanata con la figlia minore, trovando ospitalità in Germania in una casa/alloggio in cui vengono assistite donne in difficoltà. “In quel caso – precisa l’avvocato di Piero Bono Vincenzo Pillitteri – aveva mantenuto i contatti col marito e aveva portato con sé la bambina. Non riusciamo a spiegarci perché in questa circostanza non si sia fatta sentire. I suoi tre figli la aspettano, sono preoccupatissimi. Non conosciamo ancora la ragione dell’allontanamento della signora- sottolinea Pillitteri – ma possiamo dire con certezza che in famiglia non c’erano più stati problemi e che il rapporto tra marito e moglie erano ormai buoni e pacifici”. Le indagini sono adesso condotte dai carabinieri.