Guida Michelin 2020: 17 i ristoranti siciliani premiati, uno solo in provincia di Agrigento

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Come ogni anno, la famosa guida Michelin, premia con le celebri “stelle” i migliori ristoranti italiani. Per l’anno 2020, in Sicilia sono ben 17 i premiati, di cui soltanto uno in provincia di Agrigento. Si tratta del ristorante “La Maida” di Licata dello chef Pino Cuttaia, al quale sono state assegnate due stelle. Ha ricevuto anche due stelle “Il Duomo” di Ragusa dello chef Ciccio Sultano.

Gli altri 15 ristoranti premiati con una stella sono: “Coria” a Caltagirone, “Sapio” a Catania, “Shalai” a Linguaglossa (Ct), “Zash” a Riposto (Ct), “Signum” a Salina (Me), “Cappero” a Vulcano (Me), “La Capinera, St. George by Heinz Beck e Otto Geleng al Timeo” a Taormina “I Pupi” a Bagheria, “Bye Bye Blues” a Palermo, “Il Bavaglino” a Terrasini, “Accursio” a Modica e “Locanda Don Serafino” e “La Fenice” a Ragusa.

Sciabola, due giovani atleti saccensi vincitori alla 1^ Prova Regionale U14 a Mazara del Vallo

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Si è tenuta lo scorso weekend al Palazzetto dello Sport di Mazara del Vallo la 1^ Prova Regionale U14 di Sciabola. Tra i tanti atleti provenienti da tutta la Sicilia anche due fratelli saccensi Giuseppe e Costanza Marciante, atleti del Circolo Schermistico Mazarese.

Un grande esordio per i due giovanissimi sciabolatori che hanno conquistato rispettivamente il primo posto nella categoria “Ragazzi/Allievi” e nella categoria “Bambine”.

Valigia sospetta in strada vicino il Museo del Carnevale, chiuse le strade nei dintorni

L’area attorno al Museo del Carnevale di Sciacca e’ stata chiusa in via precauzionale, a seguito della segnalazione di una valigia sospetta abbandonata in strada.

Sul posto le forze di polizia, i vigili di fuoco e la polizia municipale che ha circondato la zona. La valigia e’ di media dimensione e scura. Si sospetta che sia stata abbandonata. Si stanno visionando delle telecamere della zona di via Allende Aggiornamenti in corso

Convalida del fermo e custodia in carcere per i 5 di Sciacca coinvolti nel blitz “Passepartout”

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per i 5 saccensi coinvolti nell’operazione “Passepartout” svolta dalla Guardia di Finanza di Palermo e Sciacca e dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Agrigento.

Restano in carcere Accursio Dimino e Antonello Nicosia, indagati per associazione mafiosa, e pure gli imprenditori Paolo e Luigi Ciaccio e il commerciante di frutta Massimiliano Mandracchia, per i quali si ipotizza il favoreggiamento.

Entro 20 giorni dovrà pronunciarsi il Gip del Tribunale di Palermo.

Manutenzione edifici scolastici comunali, interrogazione di Salvatore Monte: “La sicurezza uno dei punti basilari dell’agenda programmatica”

Ha presentato un’interrogazione consiliare sul tema degli edifici scolastici comunali l’ex assessore, oggi componente di opposizione, Salvatore Monte che scrive: “Abbiamo appreso recentemente che sono pervenute in comune alcune richieste da parte di alcune dirigenze scolastiche, relativamente alla impellente necessità di manutenzionare alcuni edifici scolastici della nostra città.Questo grido d’allarme sarebbe già stato recepito dalla dirigenza che ha richiesto all’amministrazione un urgente incontro finalizzato a comprendere quale sia l’intendimento in merito a queste legittime richieste”.

“La sicurezza negli edifici scolastici deve rappresentare uno dei punti basilari dell’agenda programmatica di una pubblica amministrazione.
Con la presente si interroga l’amministrazione comunale per comprendere quali iniziative saranno poste in essere, in breve tempo per rendere maggiormente sicuri, fruibili ed al passo con i tempi quegli edifici scolastici che hanno avanzato opportuna richiesta all’amministrazione.
La risposta alla suddetta interrogazione potrà pervenire in forma scritta visto e considerato che i “question time” sono occasione sempre più rare”

Incidente sulla Palermo-Catania: auto esce fuori strada e si ribalta, due feriti gravi

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Un brutto incidente stradale si è verificato, questa mattina, sulla A19 Palermo-Catania, all’altezza dello svincolo di Termini Imerese. Un’auto è uscita fuori strada e si è ribaltata, l’impatto si è rivelato violentissimo, al punto da ridurre l’abitacolo ad un groviglio di lamiere.

A causa della violenza dell’impatto, si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco che hanno estratto i feriti dal mezzo, a bordo del quale c’erano quattro persone. Hanno tutte riportato ferite, due in modo particolarmente grave. Sul posto è anche atterrato l’elisoccorso del 118. Sono in corso gli accertamenti per ricostruire la dinamica del sinistro. Lungo l’ autostrada il traffico è stato notevolmente rallentato,a causa della parziale chiusura della carreggiata.

Agrigento, esce da casa e scompare: avviate le ricerche di un giovane trentasettenne

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La moglie dell’uomo, un’ agrigentina di 34 anni, si è subito recata dai carabinieri per denunciare l’allontanamento del marito, tunisino di 37 anni. I militari dell’Arma della stazione di Agrigento hanno immediatamente avviato le ricerche, a partire dai luoghi più frequentati dal trentasettenne.

La moglie ha riferito ai carabinieri che non sarebbe la prima volta che il marito si allontana da casa però, questa volta, è molto preoccupata e non ha esitato a chiedere l’aiuto” dei militari dell’Arma. La nota di ricerche e rintraccio è stata diramata – dai carabinieri della stazione di Agrigento – a tutte le pattuglie distribuite sul territorio, ma anche alle altre forze dell’ordine. Dai primi controlli effettuati, non ci sarebbe traccia del tunisino che non è stato trovato nei posti che sono stati indicati come maggiormente frequentati. Le ricerche, comunque proseguiranno senza sosta.

Seggiolini antiabbandono: da oggi scatta l’obbligo, previste multe per chi non si adegua

Scatta oggi l’obbligo di montare sulle auto i dispositivi di allarme per i seggiolini, i cosiddetti sistemi ‘antiabbandono’. A ricordarlo è il ministero dei Trasporti. Per agevolare l’acquisto dei dispositivi, nel dl fisco è stato istituito un fondo per un incentivo di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato.

Nessun bambino potrà più essere dimenticato in auto. Tutti dovranno, da oggi, possedere i dispositivi che si attiveranno automaticamente e che saranno dotati di un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo attraverso appositi segnali visivi e acustici. Il Decreto del ministero dei Trasporti ha stabilito anche le caratteristiche tecniche di questi dispositivi, che potranno essere integrati all’origine nel seggiolino oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione dello stesso, o ancora con un sistema indipendente dal seggiolino e dal veicolo. Chi non si doterà di questi dispositivi incorrerà nelle violazioni previste dall’articolo 172 del Codice della Strada. E’ prevista, infatti, una sanzione amministrativa da 81 a 326 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente.

Agrigentina bloccata in Germania perchè sospettata di avere una carta d’identità falsa

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Una neo laureata è volata in Germania per festeggiare l’ambito traguardo raggiunto. Una volta atterrata all’aeroporto di Francoforte, però, Marta Lazzano, di 25 anni, di Agrigento, è stata fermata dalla polizia perchè il suo documento d’identità sembrava falso a causa della foto e del timbro sbiaditi.


Era andata in Germania per festeggiare la laurea, ma il viaggio è diventato un incubo. Una venticinquenne di Agrigento, Marta Lazzano, è stata fermata dalla polizia perché, secondo gli investigatori tedeschi, la carta d’identità esibita era falsa. La ragazza ha cercato di spiegare loro che la foto e il timbro del proprio documento di riconoscimento, erano usurati e, dunque, non facilmente riconoscibili. Questo non è bastato, però, a convincere l’agente salito a bordo dell’aereo nel quale si trovava la giovane, la quale è stata trasferita in commissariato. Solo dopo parecchie ore ha avuto il permesso di contattare i genitori, che hanno fatto l’impossibile per aiutare la figlia. Immediato è stato l’intervento del console italiano in Germania, supportato dalla Questura di Agrigento, che ha garantito la validità del documento in possesso della ragazza.

L’operazione sul caporalato ad Agrigento e Licata, i dettagli

Alle prime ore di oggi, i carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento ed i colleghi del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno eseguito 8 fermi di indiziato di delitto disposti dalla Procura della Repubblica di Agrigento a conclusione di un’indagine sul fenomeno del caporalato nelle campagne fra Agrigento e Licata.

I carabinieri hanno dato esecuzione, nella nottata appena trascorsa, a 8 decreti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento a conclusione dell’operazione convenzionalmente denominata Ponos, divinità greca depositaria dello spirito del lavoro duro e della fatica. L’indagine, partita nel maggio 2019 da una intuizione della Sezione Operativa della Compagnia di Agrigento e del locale Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, è stata coordinata dal Signor Procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio e dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Gloria Andreoli.

Le investigazioni, svolte con numerosissimi servizi di pedinamento e con un complesso sistema di intercettazione e di riprese video, hanno svelato l’esistenza di una complessa organizzazione che sfruttava senza scrupoli manodopera extracomunitaria per lavori agricoli di vario tipo su tutto il territorio agrigentino e anche oltre. Un fenomeno di caporalato, insomma, articolato e con una solida struttura verticistica, che vedeva, come capi promotori ed organizzatori, due donne di origine slovacca, madre e figlia. In qualità di complici nella gestione delle attività, sono stati anche arrestati due romeni e quattro italiani.Tutto cominciava con l’ingresso dei lavoratori, nella maggior parte dei casi ucraini e moldavi, all’interno delle frontiere europee. Le due donne e gli altri membri dell’organizzazione, facendo ottenere ai futuri braccianti visti turistici che consentissero l’ingresso negli Stati ai confini orientali dell’Unione Europea, facevano transitare la forza lavoro dalla Polonia e, approfittando della libera circolazione prevista dal Trattato di Schengen, aggiravaano i limiti del c.d. decreto flussi, organizzando il viaggio verso l’Italia attraverso autobus vecchi ed angusti. Una volta arrivati nell’agrigentino, i circa 100 braccianti ucraini sono stati “ospitati”, pagando un affitto da 100 euro a posto letto al mese presso diverse abitazioni messe a disposizione dai membri dell’organizzazione (in abitazioni anche con 5 ospiti), divenendo pronti per essere sfruttati nei campi. Le due promotrici e gli altri intermediari contrattavano a questo punto le prestazioni con i proprietari dei fondi e delle aziende agricole e, una volta raggiunto l’accordo, gli operai venivano trasportati, in condizioni di estremo disagio, su una vera e propria flotta di minivan e furgoni condotti dagli stessi caporali. Le indagini hanno accertato che in alcuni casi sono state caricate anche 40 persone su un unico furgone. I Carabinieri hanno inoltre accertato che ogni lavoratore “costava” circa 42 euro al giorno, ma riceveva una paga corrispondente a meno di 3 euro all’ora, molto al di sotto del limite minimo retributivo previsto dal contratto provinciale del lavoro.Nei campi, le condizioni di lavoro erano strazianti: braccianti costretti a stare in piedi per ore, a sgrappolare l’uva o a raccogliere le pesche, senza poter fare pause o riposarsi, non potendosi sedere nemmeno su una cassetta di frutta. Non avevano a disposizione alcun dispositivo di protezione ed erano esposti al forte caldo e all’umidità delle serre e alla pioggia battente senza poter trovare riparo, lavorando fra le 10 e le 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, festivi compresi, costantemente intimoriti e controllati dai caporali.Il giro d’affari, in termini di guadagno dell’organizzazione e di risparmi illecitamente ottenuti dai committenti in relazione ai mancati versamenti previdenziali ed altro, è stato stimato in circa un milione di euro a stagione.Tutti gli indagati dovranno ora rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla illecita intermediazione ed allo sfruttamento del lavoro, nonché di violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina.