Ucraina, Meloni “Dalla Russia nessun passo avanti per la pace”

ROMA (ITALPRESS) – “Insieme abbiamo come sempre ribadito il nostro impegno per arrivare a una pace giusta e duratura” in Ucraina, “rinnoviamo il nostro sostegno agli sforzi in questo senso. Si sta lavorando a un nuovo turno di negoziati”.

Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro di Danimarca, Mette Frederiksen.

“La prima cosa che dobbiamo fare è ringraziare presidente Zelensky, il governo ucraino per aver dimostrato con chiarezza anche e soprattutto in queste settimane la sua sincera volontà di perseguire la pace aderendo a una richiesta di cessate il fuoco, a una disponibilità di negoziati anche ad alto livello – ha aggiunto Meloni -. Da parte russa invece non abbiamo visto alcun passo in avanti concreto, e credo che vada la pena ricordarlo anche per smontare una certa narrativa secondo la quale invece i russi sarebbero stati disponibili alla pace”.

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Ponte sullo Stretto, Salvini “Obiettivo aprire i cantieri in estate”

ROMA (ITALPRESS) – “Dopo decenni di mancate promesse e sfiducia giustificata il Ponte sullo Stretto toglierà inquinamento e traffico, creerà oltre 100 mila posti di lavoro e coinvolgerà migliaia di aziende in tutta Italia. Ci sono gli ultimi passaggi, ma l’obiettivo è aprire i cantieri e cominciare con gli espropri da quest’estate: avere attenti controlli antimafia, come quelli che stiamo facendo sulle Olimpiadi, per me è fondamentale”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a “Cinque minuti”, su Rai1.

Poi a “Porta a Porta” il vicepremier ha spiegato: “Sul ponte sullo Stretto siamo alle battute finali: nei prossimi giorni il ministero dell’Ambiente avviserà le istituzioni europee che siamo pronti a partire. L’ultimo passaggio formale sarà l’approvazione entro giugno del progetto definitivo, aggiornato dal lavoro di tecnici e ingegneri: a luglio si parte con la pre-cantierizzazione”.

“Il ponte è solo una parte di un progetto che vede la metropolitana Messina-Reggio Calabria, palazzetti dello sport, biblioteche, porti turistici, nuovi quartieri residenziali.
Quest’opera – ha aggiunto – sarà un acceleratore di sviluppo: insieme al ponte ci saranno 40 km di strade e ferrovie in Sicilia e Calabria. I tecnici dicono che servono sette anni di lavori perchè sia percorribile, quindi se tutto va come previsto lo avremo pronto nel 2032″.

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Mattarella “Pieno rilancio del rapporto transatlantico”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa rimane il nostro primo orizzonte di riferimento e rappresenta per tutto il mondo l’esperimento di integrazione più imitato, non perfetto ma di maggiore successo.
Eppure viviamo una congiuntura internazionale, in cui i valori e il ruolo dell’Unione sembrano bersaglio di ostilità e di tentativi di arretramento”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale una delegazione dell’Istituto Affari Internazionali. “Peraltro sappiamo bene che a ogni fase di transizione tra le difficoltà vi sono opportunità che vanno colte. La riapparsa minaccia russa e una nuova imprevista dialettica con gli Stati Uniti – ha aggiunto – hanno conferito centralità al tema dell’autonomia strategica, intesa non soltanto come aumento delle risorse per la difesa, ma particolarmente come visione del ruolo che l’Europa è chiamata ad assolvere, per garantire la sicurezza dei suoi cittadini e per orientare, come sua tradizione da tanti decenni, verso pace e collaborazione, la vita internazionale. Vi rientra naturalmente anche il pieno rilancio del rapporto transatlantico, pilastro della nostra politica estera e tradizionalmente al centro dell’analisi dei ruoli. Anche in questo caso il rapporto fra alleati non deve tradursi in un arretramento, ma piuttosto in un dialogo riaffermato, caratterizzato da rispetto reciproco e da consapevolezza degli ampi interessi e valori comuni. L’Italia ha costruito la sua prosperità sull’integrazione europea, sull’alleanza atlantica, sul convinto sostegno alle Nazioni Unite”, ha concluso il capo dello Stato.
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-Foto: Quirinale-

Volata vincente di Kooij a Viadana, Del Toro resta in rosa

VIADANA (ITALPRESS) – E’ stato Olav Kooij a vincere la dodicesima tappa del Giro d’Italia 2025, la Modena-Viadana di 172 chilometri. Il velocista della Visma | Lease a Bike ha battuto nella volata di gruppo Casper van Uden (Team Picnic PostNL) e Ben Turner (INEOS Grenadiers), quarto Mads Pedersen. Non cambia nulla per quanto riguarda la classifica generale: Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) rimane in maglia rosa, secondo il compagno di squadra Juan Ayuso.

E’ stata una frazione animata dai tre attaccanti che sin dal via ufficiale hanno guadagnato margine sul gruppo: Giosuè Epis (Arkèa – B&B Hotels), Andrea Pietrobon (Team Polti VisitMalta) e Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) hanno guadagnato 1’57” nel giro di pochissimi chilometri. I tre di comune accordo sono arrivati fino a 36 km dal traguardo, Pietrobon ha provato l’azione per altri dieci chilometri ma l’azzurro è stato raggiunto dal gruppo sul primo passaggio sul traguardo di Viadana.

Nella volata finale è stato decisivo il lavoro fatto dalla Visma e da Van Aert, ad approfittarne è stato Kooij, alla sua seconda vittoria in carriera al Giro. Domani la Rovigo-Vicenza di 180 chilometri, una tappa collinare prima delle montagne della seconda settimana della corsa rosa.

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Durigon “Centrodestra non è campo largo, errore dire no a terzo mandato”

ROMA (ITALPRESS) – “Noi siamo un partito che ha una propria identità, e per il quale il territorio è fondamentale. Ma la Lega nel centrodestra c’era prima, c’è oggi e ci sarà domani”. Lo dice Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e vicesegretario della Lega, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“Non è un campo largo, si possono cambiare i soggetti che in qualche modo hanno la leadership del centrodestra, però non è un campo largo che nasce soltanto per motivi elettorali – aggiunge -. Il nostro è un governo che non è sostenuto da un partito unico, ogni componente porta la propria visione”.
“Sul terzo mandato è un errore dire no. L’importante è che decidano i cittadini. I cittadini devono decidere chi e come deve rappresentarli – spiega Durigon -. Faccio un esempio, io sono convinto che in Campania se ci fosse ancora De Luca candidato i cittadini lo boccerebbero dopo dieci anni”.
I numeri sui giovani che lasciano il nostro Paese “sono allarmanti. Se vogliamo rilanciare il Pil dell’Italia, chi si è formato qui ha una marcia in più e deve essere rimesso in gioco – sottolinea -. Abbiamo presentato una proposta di legge a prima firma di Luca Toccalini, responsabile dei giovani della Lega, per andare incontro a esigenze salariali e far ritornare i cervelli”.
“La proposta prevede una flat tax al 5% per 5 anni per i giovani fino a 30 anni in modo che possano avere un salario più forte – spiega -. Sul fronte contrattuale si va nella direzione della stabilità. Stage e tirocini retribuiti al minimo fanno sì che il giovane vada via. Noi proponiamo che si entri nel mondo del lavoro con un contratto a tempo indeterminato ma flessibile, sul modello spagnolo. Nei primi due anni il datore può licenziare, ma dando un risarcimento al giovane”.
Quanto ai referendum sul Jobs Act, per il sottosegretario “ormai il mondo è cambiato. Oggi l’impresa cerca di affiliare il lavoratore perchè necessita di alcune figure, quindi non lo mette sul mercato a tempo determinato. Questo lo dimostrano anche i dati Istat, c’è un incremento del tempo indeterminato. Alcune norme del Jobs Act le abbiamo già modificate, altre si devono modificare, ma credo che l’abolizione come vuole la demagogia di sinistra non abbia senso”.
“Dobbiamo essere attrattivi per i giovani, che vogliono scommettere sul proprio futuro. Dobbiamo dare risposte, anche rafforzando la contrattazione collettiva. Il salario minimo è una proposta sbagliata, perché indebolisce la contrattazione e livella verso il basso”, prosegue.
Sulle pensioni “abbiamo inserito una norma che secondo me sarà rivoluzionaria ed è stata molto apprezzata dai mercati – spiega Durigon -. E’ un canale che finalmente permette di interagire tra il primo pilastro, che è l’Inps, con il secondo pilastro, la previdenza complementare. Questo fa sì che se tu raggiungi una soglia minima per andare in pensione che è pari a tre volte la minima, puoi finalmente far conciliare i due pilastri, e questo consente di andare in pensione a 64 anni. Questo è rivolto molto ai giovani”.
“Un’altra norma che stiamo studiando riguarda il Tfr, che nelle aziende sopra i 50 dipendenti è inserito nel contesto Inps – prosegue -. Vogliamo dare all’Inps la possibilità di dare il TFR in modalità rendita, quindi mensilmente, in modo da poter andare a confluire con il primo pilastro e invogliare ad andare prima in pensione. Sarà fondamentale il cambiamento culturale del mondo del lavoro e del matching tra domanda e offerta di lavoro e il sistema pensionistico futuro”.
“Siamo arrivati a oltre 24 milioni di lavoratori, il 62,5% di tasso di occupazione, tasso di disoccupazione mai così basso. Sono numeri oggettivi. Sul potere di acquisto siamo indietro. Ma questo governo ha introdotto strutturalmente il taglio del cuneo fiscale per i ceti medio-bassi, è un intervento epocale”, afferma ancora Durigon.

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Giara distrutta in via Roma, l’associazione delle strutture turistiche Sciacca Centro la ricompra (Video)

Era una delle sette giare andate distrutte nei raid vandalici dello scorso autunno quella che oggi l’Associazione Strutture Turistiche Sciacca Centro ha riconsegnato nelle mani degli assessori Agnese Sinagra, Francesco Dimino e del sindaco Fabio Termine.

A consegnarla il presidente del sodalizio, Santina Matalone e dal consiglio direttivo formato da Angela De Michele e Angelo Giacalone accompagnati dal maestro ceramista Salvatore Sabella che in precedenza aveva già realizzata su commissione del Comune la prima giara andata distrutta e ora, la nuova su commissione dell’associazione di categoria.

“E’ stato un gesto spontaneo – ha spiegato Santina Matalone – deciso fin da subito da noi associati, per ridare alla strada, seppur con una sola giara, quel pezzo di storia della tradizione artigianale di Sciacca, e quell’immagine identitaria di città che accoglie, che crea e non distrugge, trovando l’adesione unanime di tutti i titolari di strutture interessate, che si sono autotassati per l’acquisto della nuova giara. Un sentito grazie va, da parte dell’associazione al Maestro Salvatore Sabella, che fin da subito si è detto disponibile alla realizzazione della giara venendo incontro alle esigenze di noi associati anche nella concertazione del prezzo che ha invogliato di fatto gli associati a poter intervenire in tal senso. Un’azione e una collaborazione
quella di Sabella, che significa “condivisione, lavoro di squadra, unione e amore per la città”,
quella stessa città dove la ceramica deve essere il suo biglietto da visita per i nostri turistii”.

Dal cartaceo al processo telematico nei 39 anni di servizio di Franca Sciurba, da oggi in pensione (Video)

Ha vissuto, in 39 anni di servizio, tutti i cambiamenti della giustizia, l’evoluzione di un lavoro dove si è passati dall’uso esclusivo della carta al processo telematico. Oggi è andata in pensione Franca Sciurba, di Cianciana, direttore dell’area penale del Tribunale di Sciacca. Ha salutato magistrati e dipendenti degli uffici giudiziari.

Ha assunto la guida dell’area penale del Tribunale di Sciacca nel 2014 dopo avere operato nelle preture di Cammarata, Ribera e Sciacca e nell’ufficio del giudice di pace di Bivona. A Sciacca era arrivata, in applicazione, qualche anno prima del 2014.

“Adesso – dice Franca Sciurba – il lavoro è più semplificato, da remoto. Sul piano della modernizzazione questo va bene, mentre sul piano umano è cambiato tutto, mano contatti con gli avvocati”.

Fanghi del porto di Trapani e presunta frode, sequestrata area demaniale a Porto Empedocle

Un impianto di trattamento fanghi e due aree di stoccaggio sono state poste sotto sequestro dalla guardia costiera di Porto Empedocle nell’ambito dell’operazione “Dirty Mud”, un’indagine ambientale coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento. L’inchiesta, partita nel settembre 2024, riguarda presunte irregolarità nella gestione dei lavori di dragaggio del porto di Trapani.

Al centro dell’indagine la società capogruppo incaricata dei lavori che secondo quanto ricostruito dagli investigatori avrebbe omesso il trattamento dei fanghi marini, destinandoli direttamente allo stoccaggio e allo smaltimento finale, in violazione delle norme ambientali e del contratto d’appalto stipulato con l’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, del valore complessivo di oltre 59 milioni di euro.

I militari della guardia costiera hanno sequestrato un’area demaniale di circa 60.000 metri quadrati in località Caos, nel Comune di Porto Empedocle, dove venivano depositati i rifiuti provenienti dalle operazioni di dragaggio. Secondo le indagini, il cosiddetto impianto di “sediment washing” installato sul molo di levante sarebbe stato utilizzato solo parzialmente o del tutto bypassato.

Nel corso delle attività è emersa anche l’esistenza di una seconda discarica, priva di autorizzazione, su un terreno agricolo nel Comune di Agrigento. L’area, di circa 10 mila metri quadrati, è stata anch’essa sequestrata. Al suo interno sono stati rinvenuti rifiuti speciali e fanghi con caratteristiche compatibili con quelli dragati nel porto di Trapani.

I soggetti coinvolti, a vario titolo, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per frode in pubbliche forniture e gestione illecita di rifiuti speciali.

Medicina, Odontoiatria e Veterinaria: abolito il test d’ingresso, accesso libero al primo semestre dal 2025

Importanti novità per gli studenti che aspirano a una carriera nel settore medico e veterinario. A partire dall’anno accademico 2025/2026, l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria avverrà con una modalità completamente rinnovata. Il decreto legislativo 15 maggio 2025, n. 71, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha eliminato il test nazionale di ammissione, aprendo nuove opportunità agli studenti diplomati.

Addio test di ingresso: cosa cambia concretamente

Il superamento del test d’ingresso non sarà più condizione necessaria per iniziare il percorso universitario. I diplomati potranno iscriversi liberamente al primo semestre dei corsi, ma per proseguire sarà necessario superare tutti gli esami previsti dal cosiddetto “semestre filtro”. Solo chi otterrà i crediti formativi universitari (CFU) previsti e si collocherà in una graduatoria nazionale di merito potrà accedere al secondo semestre.

L’obiettivo di questa riforma è promuovere inclusività e selezione basata sul merito, permettendo agli studenti di dimostrare le proprie capacità direttamente durante il percorso accademico.

Come funziona il semestre filtro e la nuova selezione

Durante il primo semestre, gli studenti dovranno affrontare esami in discipline fondamentali come Biologia, Chimica e Fisica. Il superamento di questi esami darà diritto ai relativi CFU, che rappresentano il criterio principale per accedere alla graduatoria nazionale. Chi supera il semestre con tutti i CFU richiesti e ottiene un buon punteggio potrà accedere al secondo semestre in una delle sedi indicate in fase di iscrizione.

  • L’iscrizione al semestre filtro sarà possibile per un massimo di tre volte.
  • Le prove d’esame si svolgeranno con modalità standard uniformi, che saranno definite con decreto ministeriale.
  • Le graduatorie di merito saranno elaborate centralmente, su base nazionale, e pubblicate entro il 16 luglio 2025.

Cosa succede se non si superano gli esami?

Gli studenti che non riescono a completare tutti i CFU richiesti non potranno accedere al secondo semestre. Tuttavia, le università conserveranno la facoltà di riconoscere parzialmente i crediti acquisiti, secondo la propria autonomia regolamentare. Ciò consentirà, ad esempio, un possibile reindirizzamento verso altri percorsi universitari.

Eccezioni e limiti della nuova normativa

La riforma si applica esclusivamente ai corsi di laurea in lingua italiana delle università statali. Restano esclusi i corsi erogati dalle università non statali, per i quali continuerà a valere la modalità di accesso con test d’ingresso.


Debito del Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento  pagato con gli stipendi dei lavoratori

È esplosa l’indignazione tra i dipendenti del Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento dopo l’annuncio arrivato durante una riunione tenutasi nei locali della sede di Palermo. Secondo quanto riportato in un comunicato congiunto firmato dai rappresentanti sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil, “l’assessorato regionale dell’Agricoltura ha liquidato il debito del Consorzio, contratto a seguito di una controversia con una ditta privata, utilizzando i fondi destinati al pagamento degli stipendi dei lavoratori”.

Un fulmine a ciel sereno per i dipendenti che si sono visti sottrarre le mensilità loro spettanti per far fronte a un’esposizione debitoria che nulla ha a che fare con le loro competenze e responsabilità. “Non ci resta che piangere, ma questa volta è la realtà, non una commedia”, hanno dichiarato con amarezza i sindacati, riprendendo con amara ironia il celebre titolo del film di Troisi e Benigni.

Le somme utilizzate per il saldo del debito, denunciano i sindacati, erano state destinate da una legge dell’Ars al pagamento degli stipendi dei dipendenti dei Consorzi dell’isola, e “non per altri scopi”.

Nel pieno di una delle peggiori crisi idriche degli ultimi anni, la Sicilia si trova a gestire una doppia emergenza. Alla carenza di risorse idriche, che sta già danneggiando colture e mettendo in ginocchio interi comparti agricoli, si aggiunge ora la paralisi amministrativa e finanziaria del Consorzio, minando ulteriormente la stabilità del settore. Una situazione, si legge nel comunicato, che “rischia di accentuare ancora di più la situazione di instabilità sociale ed economica per i lavoratori”, già colpiti dal mancato pagamento degli stipendi e dalla crescente incertezza sul futuro.

A peggiorare il quadro, l’imminente stagione irrigua appare gravemente compromessa. Le difficoltà nella distribuzione dell’acqua potrebbero avere ripercussioni devastanti su oltre 14.000 aziende agricole della provincia di Agrigento che si avvalgono dei servizi del Consorzio. A fronte di ciò, i dipendenti hanno convocato un’assemblea generale per martedì 27 maggio, durante la quale verranno discusse le azioni da intraprendere. All’ordine del giorno, l’ipotesi concreta del blocco delle attività oltre il normale orario di servizio.

“Questo atto di “taglio e cucito” delle risorse pubbliche non fa altro che alimentare il malcontento e la preoccupazione tra i dipendenti del Consorzio che si vedono ora privati di un diritto fondamentale: quello di ricevere il proprio stipendio in tempo”, denunciano i sindacati.

Di fronte a questa situazione, i rappresentanti dei lavoratori lanciano un appello diretto al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, perché intervenga con urgenza. È necessario, si legge nel comunicato, “che il governo regionale ristabilisca la serenità e la tranquillità nel comparto agricolo e tra i lavoratori, garantendo il pagamento degli stipendi arretrati e assicurando una gestione equa delle risorse destinate ai servizi pubblici essenziali”.