Si è svolta ieri sera ad Agrigento, all’interno del Parco della Valle dei Templi, la cerimonia del 205° Anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
Il 5 giugno rappresenta la data in cui fu attribuita nel lontano 1920, la
prima medaglia d’oro al valor militare alla Bandiera di guerra dell’Arma dei
Carabinieri, a testimonianza della sua eroica partecipazione durante il 1°
conflitto mondiale.
Ad Agrigento, come nelle altre province d’Italia, i Carabinieri di ogni
ruolo e grado, in servizio ed in congedo, si sono uniti per celebrare con
sobria solennità la ricorrenza, ricordando i caduti e premiando quelli che, con
abnegazione e professionalità, si sono distinti nelle attività quotidiane.
Nell’occasione è stato schierato un Reparto di formazione in armi, composto
sia da Carabinieri in Grande Uniforme Speciale, sia in uniforme di
rappresentanza. Era inoltre presente una componente dei reparti speciali operanti
nella provincia, tra cui i Carabinieri Forestali, il Nucleo Operativo
Ecologico, il Nucleo Ispettorato del Lavoro ed anche Carabinieri impiegati in
missione all’estero.
Il Comandante Provinciale, Colonnello Giovanni Pellegrino, nel suo
discorso, dopo aver reso omaggio alla Bandiera ed ai Caduti dell’Arma, ha
rivolto un abbraccio agli orfani e alle vedove ed anche ai 22 Carabinieri
feriti, in provincia, in attività di servizio.
Ha tracciato solo un sintetico resoconto delle più importanti operazioni
condotte dall’Arma agrigentina nell’ultimo anno solare. Tra queste l’operazione
denominata codice rosa, partita, a Menfi, dall’intuizione di uno zelante
equipaggio del Pronto Intervento della Compagnia di Sciacca, il quale,
insospettitosi per la presenza a bordo del veicolo condotto da un 60enne di una
adolescente di appena 13 anni, ha voluto vederci chiaro. Grazie al prezioso e
caparbio coordinamento della Procura della Repubblica saccense, un mese di
serrate indagini ha così portato all’arresto di 5 uomini tra i 24 e i 68 anni,
ritenuti responsabili di averne abusato.
E poi l’intervento svolto a Ribera. A seguito delle incredibili
precipitazioni, un pastore 25enne aveva tentato di mettere in salvo il suo
gregge. Improvvisamente, era stato visto mentre veniva trascinato via dalle
acque del fiume Platani esondato. In quella circostanza, i Carabinieri della
Stazione di Cattolica Eraclea, facendosi strada a piedi nonostante la piena del
fiume e poi a bordo di un trattore, ne scandagliarono in lungo e in largo
l’alveo, riuscendo infine a localizzare e salvare il disperso, in avanzato
stato di ipotermia.
ENCOMIO SEMPLICE DI COMANDO INTERREGIONALE CONCESSO A:
Comandante e addetti della Stazione di Menfi e addetti del Nucleo Operativo
e Radiomobile della Compagnia di Sciacca
CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Comandante e addetti di Stazione distaccata e di Nucleo Operativo e
Radiomobile di Compagnia, operanti in territorio ad elevato indice di
criminalità, evidenziando spiccata professionalità ed indiscutibile capacità
investigativa, fornivano contributo determinante a complessa indagine che
consentiva di identificare gli autori dell’omicidio di due inermi anziani,
vittime di distinte rapine in abitazione, che avevano suscitato grave allarme
sociale per le modalità violente usate dai criminali. L’operazione, conclusasi
con l’arresto dei responsabili, contribuiva ad esaltare il prestigio e
l’immagine dell’Istituzione, restituendo maggiore serenità alla collettività
locale.”
Menfi e Sambuca di Sicilia (Ag), luglio 2015 – luglio 2016
ENCOMIO SEMPLICE DI COMANDO LEGIONE CONCESSO A:
Addetti della Stazione di Menfi
CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Addetti a Stazione Carabinieri distaccata, venuti a conoscenza di
probabile tentativo di suicidio messo in atto da una donna, si adoperavano
senza risparmiarsi per rintracciarla. Individuatala, priva di coscienza,
all’interno di una villetta satura di gas, con sprezzo del pericolo, vi
facevano irruzione, riuscendo a mettere in sicurezza il locale e a trarre in
salvo la sventurata in imminente pericolo di vita per aver ingerito grande
quantitativo di ansiolitici.”
Menfi (Ag), 26 dicembre 2017
ELOGIO DEL COMANDANTE PROVINCIALE DI AGRIGENTO CONCESSO, QUALE 1A ATTESTAZIONE
DI MERITO, A:
Addetti della Stazione di Burgio
CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Addetti a Stazione distaccata, nel corso di servizio perlustrativo,
avvedutisi di un pericoloso incendio in atto, con cosciente sprezzo del
pericolo, ferma determinazione e generoso slancio, si introducevano in una
palazzina già interessata dalle fiamme e da denso fumo, riuscendo a trarre in
salvo un uomo in stato confusionale e i suoi due figli in tenera età ed a porre
in sicurezza tre bombole di gas propano presenti nell’abitazione, scongiurando
così una sicura deflagrazione dello stabile.”
Burgio (Ag), 9 dicembre 2018
ELOGIO DEL COMANDANTE PROVINCIALE DI AGRIGENTO CONCESSO, QUALE 1A ATTESTAZIONE
DI MERITO, A:
Comandante della Stazione di Menfi e addetti al Nucleo Operativo e
Radiomobile della Compagnia di Sciacca
CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Comandante di Stazione Carabinieri e addetti a Nucleo Operativo e
Radiomobile operante in territorio ad alto indice di criminalità, dando prova
di elevata professionalità, spiccato acume investigativo ed alto senso del
dovere, partecipavano a complessa attività investigativa che consentiva di fare
emergere un grave quadro di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione ai danni di giovane donna infra quattordicenne. L’operazione,
conclusasi con l’arresto di sei soggetti, suscitava unanime apprezzamento tra
le Istituzioni e l’opinione pubblica, anche nazionale.”
Menfi e Gibellina, 12 marzo 2019
ELOGIO DEL
COMANDANTE PROVINCIALE DI AGRIGENTO CONCESSO, QUALE 1A ATTESTAZIONE
DI MERITO, A:
Comandante e addetti della Stazione di Cattolica Eraclea
CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:
“Comandante e addetti di Stazione distaccata, dando prova di
elevata professionalità, consapevole sprezzo del pericolo e non comune spirito
di iniziativa, si prodigavano nel ricercare un pastore risultato disperso,
poiché trascinato dalle acque impetuose di un fiume esondato a seguito di
eventi climatici di straordinaria gravità. Nonostante la situazione di
eccezionale pericolo, non esitavano, avvalendosi anche di mezzi di fortuna, ad
attivare i soccorsi. Guadato il fiume in piena a bordo di trattore agricolo,
setacciavano per ore i margini del corso d’acqua, fino a rintracciare e a
trarre in salvo lo sventurato, rinvenuto in un anfratto, in stato di shock e di
grave ipotermia. L’operazione riscuoteva l’unanime plauso della comunità,
suscitando vivo compiacimento anche nell’opinione pubblica e nelle Autorità,
anche nazionali.”
Cattolica Eraclea (Ag), 4 novembre 2018