Aggredita e rapinata un’anziana nel quartiere di San Michele a Sciacca

Una rapina è stata messa a segno ieri sera a Sciacca da due giovani che sono piombati nell’abitazione di un’ottantaseienne che abita da sola nel quartiere di San michele.

I malviventi che erano a volto scoperto, sono riusciti a convincere la donna ad aprire la porta di casa e una volta all’interno, l’avrebbero aggredita. L’anziana è stata trasferita al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II di Sciacca, presentava diversi ematomi in alcune parti del corpo. Non è in pericolo di vita e rimane in osservazione al Pronto Soccorso. I rapinatori sarebbero riusciti a portare via degli oggetti preziosi e del denaro.

I carabinieri non sono ancora riusciti a quantificare il preciso importo del bottino perché l’anziana ancora sotto shock non avrebbe dato indicazioni in tal senso.

Da tempo a Sciacca non si registravano rapine a casa di anziani, le indagini sono in pieno svolgimento.

Saranno eliminati, domani, i cassonetti in via Lioni a Sciacca

I cassonetti, che attualmente sono collocati alle spalle del Giovanni Paolo II, saranno prontamente rimossi domani mattina. Il Comune ha già predisposto l’intervento. Saranno anche intensificati i controlli da parte della polizia municipale.

Finalmente l’incubo finisce. Lo scempio dei cassonetti stracolmi di immondizia, che fino a domenica scorsa è stato documentato anche da Risoluto.it, ha ancora poche ore di vita. Il Comune si è attivato per fare definitivamente eliminare tutti i cassonetti, già da domani mattina. I cittadini dell’area circostante, di contrada Tabasi-Guardabasso, sono serviti dal servizio porta a porta e dovranno continuare ad attenersi alle prescrizioni con l’utilizzo degli appositi mastelli e seguire l’eco-calendario per lo smaltimento corretto dei rifiuti. Contestualmente alla rimozione dei cassonetti, saranno intensificati anche i controlli della polizia municipale. “Chiediamo sempre la collaborazione dei cittadini per evitare che aree del nostro territorio vengano trasformate in discariche – sottolineano il sindaco di Sciacca Francesca Valenti e l’assessore alla Gestione dei Rifiuti Carmelo Brunetto – ricordiamo sempre che è attivo il centro di raccolta di rifiuti di contrada Perriera”.

Rubata a Sciacca la statuetta della Madonna nell’edicola votiva del cortile Santa Lucia, appello ai ladri a ravvedersi

Sparita. Scomparsa manca la statua della Madonna nell’edicola votiva del cortile Santa Lucia a Sciacca. Una delle tante nicchie ex voto che esistono ancora nelle zone più antiche di Sciacca. Qualcuno ha portato via quella statuetta nel cortile a cui si arriva salendo la via Tumolieri, traversa della centralissima via Giuseppe Licata.

E’ stato un cittadino a dare l’allarme della sparizione pubblicando la foto dell’edicola ancora aperta dove qualcuno ha deciso di appropriarsi della scultura sacra. Domenico Muscarnera non solo ha segnalato il furto, ma anche rivolto un appello agli ignoti ladri invitandoli a ravvedersi e a riportare indietro l’effigie sacra.

Cittadinanza e Costituzione, avvocati nelle scuole di Sciacca

Si è svolto questa mattina, all’istituto “Don Michele Arena di Sciacca, il progetto “Cittadinanza e Costituzione”. L’iniziativa è dell’Unione Nazionale Camere Penali, finalizzata a fornire agli studenti un’informazione corretta sul mondo della giustizia.

I ragazzi del Commerciale e dell’Ipsia si sono confrontati con gli avvocati Patrizia Di Piazza, referente regionale dell’Unione Camere Penali, Antonino Augello e Aldo Rossi, rispettivamente, presidente e vice presidente della Camera Penale “Arone” di Sciacca.

Si è rilevato quanto sia dilagante, soprattutto nei giovani, una visione distorta delle finalità perseguite dalla Costituzione nella celebrazione dei processi e dei ruoli dell’accusa, della difesa e del giudice che, nel processo, esercitano funzioni ben distinte e separate.

Menfi, albergatori contro l’aumento della tariffa dell’imposta di soggiorno: “Piuttosto che agli aumenti, si pensi a scovare gli abusivi”

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Sono tanti gli albergatori di Menfi che hanno deciso di sottoscrivere una nota inviata al sindaco, Marilena Mauceri, l’assessore al Turismo ai consiglieri comunali con la quale contestano la delibera di Giunta dello scorso primo aprile che riguarda l’approvazione delle tariffe dell’imposta di soggiorno per l’ anno 2019 e che comporta un ragguardevole aumento per tutte le categorie di strutture ricettive.

Gli albergatori che hanno successivamente inviato la nota per conoscenza anche alla Federalberghi e alla Camera di Commercio scrivono: ” Speriamo che si tratti di uno dei soliti “pesci d’aprile” ed ove non lo fosse saremmo costretti ad esprimere il nostro disappunto per i motivi che, qui di seguito, vengono espressi:

1) la citata delibera di Giunta comunale arriva quando ormai la maggior parte delle prenotazioni è stata già confermata nei mesi scorsi e sarebbe certamente scorretto, nei riguardi dei turisti, modificare in corsa quanto pattuito; tra l’altro la citata delibera mette in difficoltà gli operatori per i contratti già stipulati con i Tour Operator;

2) per quanto concerne l’imposta di soggiorno, si tratta di determinazione di tariffe e non di aliquote mentre l’art. 42, comma 2, lettera f) del D.Lgs. 18 agosto 2000. n. 267 esclude dalla competenza del consiglio comunale soltanto le aliquote;

3) le attuali tariffe inserite nella delibera di consiglio comunale n. 74 del 19/11/2014, sono state, appunto approvate, infatti, dal Consiglio comunale; 4) nell’articolo 4 del D.lgs. 14 marzo 2011, n. 23 è espressamente detto che “I comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte possono istituire, con deliberazione del consiglio, un’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno”;

5) che i criteri di gradualità sono stati definiti dal Consiglio Comunale appunto nella deliberazione n. 74 del 19/11/2014; 6) che, stravolgendo tali criteri di gradualità la citata delibera di giunta, a nostro avviso senza alcuna logica, fissa aumenti nella misura del 400% (4 volte quella attuale) per Case vacanza, B & B, Case per ferie o unità abitative per uso turistico, Altre attività assimilate; aumenti
del 300% (3 volte quella attuale) Affittacamere, aumenti del 250% (2,5 volte quella attuale) per alberghi a 3 stelle, di aumenti del 100% (2 volte quella attuale) per alberghi 4 stelle, Alberghi 1-2 stelle, Residenze turistico alberghiere – Residence, Agriturismi, Ostelli della gioventù, Strutture ricettive all’aria aperta, Campeggi ed aree attrezzate per la sosta temporanea, del 60% (1,6 volte quella attuale) per Alberghi 5 stelle o superiori colpendo maggiormente le strutture ricettive più piccole e fragili; 7) che in base a detti criteri di gradualità definiti dal Consiglio comunale per le varie categorie di strutture ricettive, per rispettare tale delibera di Consiglio comunale, dovrebbero essere fissati, a nostro avviso, aumenti in misura percentuale identica per tutte le categorie;

8) che considerato che l’imposta massima fissata dal citato art. 4 del D.lgs. 14 marzo 2011, n. 23 è pari a 5 euro;

9) che in considerazione di quanto sopra evidenziato l’aumento massimo per arrivare ad un’imposta di 5,00 euro per gli alberghi a 5 stelle o superiori è pari al 100%”.

Gli albergatori, dunque chiedono all’amministrazione comunale di Menfi il ritiro della delibera e che cosa intende fare e che cosa ha fatto l’amministrazione comunale per far pagare l’enorme quantità di abusivi pari a quasi il 700% delle attività regolari.

“L’amministrazione comunale stessa – continua la nota – è già dotata di un software che posiziona su una mappa l’offerta turistica nel territorio utilizzando i dati provenienti dalle OTA e sappiamo che tale offerta si attesta in oltre 400 unità mentre ci risulta che le aziende in regola sono circa 60 con un numero di abusivi che dovrebbe attestarsi ad oltre 350 unità”

Marsala: giallo sulla morte di Gianni Genna, si attendono i risultati dell’autopsia

Sarà l’autopsia ad accertare come è morto Gianni Genna, il ragazzo di 27 anni scomparso sabato notte e ritrovato, ieri, senza vita nelle campagne di Marsala. Il corpo, individuato a poche centinaia di metri dal luogo in cui il giovane era stato visto l’ultima volta, è stato trasferito presso l’obitorio dell’ospedale di Marsala, dove si sono recati amici e familiari dopo lo straziante sopralluogo nell’area del ritrovamento.

Le indagini della polizia, coordinate dal sostituto procuratore di Marsala, Giulia D’Alessandro, vanno avanti. Si sta cercando di ripercorrere le ultime ore di vita del ragazzo, di cui non si avevano più notizie da sabato notte. “Era uscito come faceva ogni fine settimana – dice il legale della famiglia Genna, l’avvocato Luigi Pipitone – ha salutato i suoi genitori come sempre, facendo intendere che sarebbe poi tornato a casa. Nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo. Non c’era niente che destasse preoccupazione. Posso soltanto ribadire che in passato Gianni aveva avuto qualche problema, ma non era un ragazzo violento”. Il giovane, da alcuni mesi faceva il panettiere. Molto importante, per il prosieguo delle indagini, potrebbe anche essere il racconto degli amici di Gianni Genna. In queste ore, infatti, sono stati interrogati per ricostruire gli ultimi momenti insieme.
Sabato sera Genna, insieme ai suoi amici, si sarebbe recato in un
night club in cui, però, non sarebbero riusciti ad entrare. Il giovane, nonostante gli amici fossero andati via, sarebbe rimasto sul posto. Quello che è successo dopo, è ancora un mistero. Ieri, al momento del ritrovamento del corpo di Gianni Genna, alle spalle di un piccolo casolare in fondo a una stradina tra le contrade Digerbato e Ciavolotto, nell’entroterra di Marsala, sarebbero stati rilevati dei lividi sul suo volto. L’esame autoptico chiarirà come, effettivamente, il ragazzo sia morto.

Il Tribunale del Riesame conferma la custodia in carcere per il diciannovenne di Alessandria della Rocca indagato per l’omicidio Busciglio

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere avanzata dalla difesa di Pietro Leto, di 19 anni, di Alessandria della Rocca, indagato per l’omicidio di Vincenzo Busciglio, di 23 anni, pure di Alessandria.

Il diciannovenne, difeso dall’avvocato Antonino Gaziano, sia nell’interrogatorio con il sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca, Roberta Griffo, che nell’udienza di convalida con il gip, Rosario Di Gioia, ha respinto le accuse.  La Procura della Repubblica di Sciacca, sulla base delle indagini svolte dai carabinieri, ha chiesto e ottenuto dal giudice il provvedimento restrittivo.  La difesa ha chiesto l’annullamento al Riesame che, però, ha rigettato l’istanza di revoca. Busciglio è morto dopo essere stato accoltellato. Quando è giunto all’ospedale di Ribera per lui non c’era niente da fare.

Il giudice accoglie la richiesta della difesa e dispone i domiciliari per il riberese Sarullo, condannato per una maxi piantagione di marijuana

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Due mesi fa era stato condannato, in abbreviato, alla pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione Calogero Sarullo, di 58 anni, di Ribera, che era finito in carcere dopo che i carabinieri avevano scoperto una maxi piantagione di marijuana, in località Scirinda. Adesso il Gip del Tribunale di Sciacca, accogliendo la richiesta della difesa, gli ha concesso la detenzione domiciliare.

Per il giudice del Tribunale di Sciacca Rosario Di Gioia risultano affievolite le esigenze cautelari e comunque tutelabili con una misura meno afflittiva come quella della detenzione domiciliare. Sarullo è difeso dagli avvocati Giovanni Forte, Mirella Vento e Pino Pumilia. La maxi piantagione di droga si trovava tra ulivi e fichi d’india, circa una tonnellata di marijuana sequestrata dai carabinieri. 

Nella foto, gli avvocati Giovanni Forte, Giuseppe Tramuta, Mirella Vento e Pino Pumilia

Oggi ad Agrigento i funerali di Angelo Errore, ex sindaco della città e più volte parlamentare ed assessore regionale

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Si svolgeranno oggi, alle 16, nella Basilica dell’Immacolata, ad Agrigento, i funerali di Angelo Errore, ex sindaco della città dei Templi e già deputato ed assessore regionale. Errore aveva 81 anni ed era stato colpito da una grave malattia che lo ha consumato in poco tempo.

Nel 1976 Errore è stato sindaco di Agrigento e dal 1981 al 1996 deputato regionale per la Democrazia Cristiana. Nel 1992 è stato nominato assessore regionale al lavoro con il Governo Campione e nel 1994 al Turismo con il governo Martino. Nel 1996, candidato alla Camera dei Deputati, non è stato eletto eletto per una manciata di voti.

Disabile violentata in un parcheggio sotterraneo di Palermo, arrestati due giovani

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Avrebbero abusato di una minorenne disabile in un parcheggio sotterraneo del centro di Palermo. Due giovani sono stati arrestati, altri due sono finiti in comunità. A fare luce sull’episodio, avvenuto i primi di dicembre, la polizia che oggi ha eseguito l’ordinanza del Gip del Tribunale per i Minorenni, Federico Cimò. Le manette sono scattate per un diciassettenne ed un diciottenne, mentre un ragazzo di 16 anni ed uno di 17 sono finiti in comunità. Sono tutti indagati per violenza sessuale di gruppo. Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile.

In base a quanto accertato i ragazzi, all’epoca tutti minorenni, hanno approfittato, in gruppo, delle condizioni di inferiorità psichica e fisica della ragazza, trascinandola nel parcheggio sotterraneo. Fondamentali, nello svolgimento delle indagini, sono stati i filmati delle telecamere acquisiti dalla polizia nell’area del parcheggio e quelli delle telecamere della zona. Le indagini sono state coordinate dal pm Claudia Caramanna della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo.