La Aulino Editore e la collana “Coup de foudre” sbarcano in Spagna con la scrittrice Irene Zoe Alameda

Ad un anno di uscita dal primo racconto, della fortunata collana “Coup de foudre” della Aulino Editore, il direttore editoriale, Accursio Soldano ha già annunciato la pubblicazione della scrittrice e filmaker spagnola Irene Zoe Alameda. Prima scrittrice straniera pronta a cimentarsi con la sfida lanciata dalla casa editrice saccense, di brevi racconti dove il fattore spazio è determinante. “La buona letteratura non ha limiti e frontiere -afferma Soldano –  all’invito hanno aderito anche autori stranieri. Con Irene Zoe Alameda, la Aulino editore sbarca in Spagna e conta di restarci pubblicando altri scrittori iberici. Questo mi inorgoglisce perché vuol dire che il lavoro fin qui fatto e gli autori pubblicati hanno attirato l’attenzione di lettori e addetti ai lavori,  confermano che la sfida è stata vinta e che per la buona letteratura, supportata da un’idea vincente, non ci sono limiti“ Tutti gli scrittori infatti, sono “invitati” direttamente dal direttore editoriale Accursio Soldano e non si accettano auto-proposte, inoltre prevede la pubblicazione di 40 copie per titolo.

Lavoratori Blutec forzano i cancelli dell’azienda, pronti a manifestare a Roma davanti al Mise

L’inchiesta che ha travolto i vertici della Blutec sta destando da ieri molta ansia e preoccupazione ai lavoratori della ditta di Termini Imerese che chiedono stabilità e sicurezza per il futuro. I sindaci del comprensorio madonita e i sindacati di Fim Fiom e Uilm sono sul piede di guerra contro l’azienda Blutec. I lavoratori sono pronti a partire per  Roma per manifestare davanti al Mise non appena i sindacati saranno convocati per la vertenza Blutec. Stamattina è stato indetto dai sindacati lo sciopero di quattro ore su due turni dei 130 lavoratori che sono assunti da Blutec, ma nel corso della mattina gli operai hanno forzato i cancelli dell’azienda entrando all’interno della fabbrica per fare un’assemblea. Non c’è stata alcuna tensione con le forze dell’ordine che presidiano lo stabilimento.  

Gli arresti per violenza sessuale su una ragazzina a Menfi, la madre e un altro indagato in carcere si avvalgono della facoltà di non rispondere

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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, questa mattina, nel carcere di Pagliarelli, a Palermo, la madre della tredicenne che sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali e Pietro Civello, di 63 anni, di Gibellina.

Non hanno risposto alle domande del Gip, Guglielmo Nicastro, che si era recato in carcere per l’interrogatorio di garanzia. La ragazzina, tredicenne all’epoca dei fatti, sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali e la madre avrebbe favorito la prostituzione della piccola, accompagnandola nei luoghi dove si consumavano gli incontri sessuali per somme che andavano dai 30 ai 200 euro.

Nelle prossime ore saranno interrogati, al palazzo di giustizia di Sciacca, per rogatoria, da un giudice del Tribunale saccense i quattro indagati finiti ai domiciliari sospettati di avere abusato della piccola: Viorel Frisan, di 37, di Gibellina, ed i menfitani Calogero Friscia, di 25 anni, Vito Sansone, di 43, e Vito Campo, di 69. Le posizioni più pesanti sono quelle della madre della ragazzina e di Civello perché a loro viene contestata l’induzione alla prostituzione minorile ed è per questo che l’indagine è passata dalla Procura della Repubblica di Sciacca a quella di Palermo perché il reato è di competenza distrettuale.

Omicidio Alessandria della Rocca, fermato un diciannovenne del posto

E’ stata una nottata di audizioni e interrogatori nella stazione di Alessandria della Rocca coordinati dal comando compagnia di Cammarata. Un diciannovenne del posto, Pietro Leto che è stato sottoposto a fermo. Su di lui sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza. L’ipotesi di reato che viene contestata, nel fascicolo d’inchiesta aperto dal procuratore capo della Repubblica di Sciacca, Roberta Buzzolani, e il sostituto Roberta Griffo, è di omicidio. Non e’ ancora chiaro ieri quale sia stato il movente dell’accoltellamento. Il ragazzo è deceduto dopo essere arrivato al pronto soccorso dell’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera, troppe le ferite che ha riportato.  

Violenza sessuale sulla giovane tredicenne: l’arciprete di Menfi: “La madre doveva proteggere la figlia e non esserne la carnefice”

L’arciprete di Menfi, Alessandro Di Fede Santangelo, è attonito per il grave episodio di violenza sessuale compiuto ai danni di una ragazzina, di tredici anni, costretta dalla madre a prostituirsi per racimolare pochi euro. “Tutti quelli che commettono orrori del genere sono persone malate – ha evidenziato padre Santangelo – che hanno bisogno di cure, ma che meritano anche il carcere”. Tutta la comunità di Menfi è sgomenta per gli abusi sessuali che ha dovuto subire una ragazzina, di appena tredici anni, indifesa e data in pasto a degli individui che, senza scrupoli, hanno violentato, più volte, la giovane inerme che non ha potuto in alcun modo difendersi. Complice dell’atroce fatto la madre, che non ha in nessun modo protetto e sottratto la propria bambina dalle grinfie di simili delinquenti. L’arciprete di Menfi, Alessandro Di Fede Santangelo, non ha parole per commentare un simile episodio. “Non ci aspettavamo che un simile orrore – ha detto – potesse coinvolgere la città di Menfi e i suoi abitanti che, oggi, si sentono impotenti di fronte a questi atroci episodi.” La madre della sfortunata ragazzina si trova, attualmente, in carcere insieme al sessantenne Pietro Civello, di Gibellina, mentre gli altri quattro indagati nell’inchiesta per presunti abusi sessuali, sulla tredicenne, tre dei quali originari di Menfi, si trovano ai domiciliari.

Era accusato di avere assunto un farmaco con un sostanza considerata dopante prima di una gara podistica a Sciacca, sentenza di assoluzione

Il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Paolo Gabriele Bono, ha assolto perchè il fatto non costituisce reato Vilmo Luciani, di 67 anni, di Avola, podista che l’8 novembre del 2015 ha partecipato alla mezza maratona che si è svolta a Sciacca e che era accusato di avere assunto un farmaco contenente una sostanza considerata dopante. Con quel farmaco, che ha assunto un giorno prima della gara, Luciani curava una rinosinusite e non era assolutamente consapevole del divieto ad usarlo in vista della gara. La tesi difensiva, portata avanti dall’avvocato Vincenzo Ruffo, è stata pienamente accolta dal giudice nonostante la richiesta del pubblico ministero di condanna a 4 mesi e 300 euro di multa. La vicenda è venuta fuori a seguito degli accertamenti, a campione, effettuati dai carabinieri del Nas di Ragusa.

Giovane di Alessandria della Rocca accoltellato nella piazza del paese muore all’ospedale di Ribera

Vincenzo Busciglio, di 22 anni, di Alessandria della Rocca, è stato accoltellato ieri sera nella piazza del paese, trasportato all’ospedale di Ribera, ma per lui non c’è stato niente da fare. Il ragazzo è morto nonostante i tentativi operati dai medici del “Fratelli Parlapiano”. I carabinieri della stazione di Alessandria della Rocca, coordinati dal comando compagnia di Cammarata, hanno portato in caserma più giovani e pare ve ne sia uno sospettato di essere l’autore del fatto. Nella foto, Vincenzo Busciglio
 

La Procura non dispone l’autopsia, giovedì i funerali del saccense Gaspare Catanzaro

La Procura della Repubblica di Sciacca non ha disposto l’autopsia sul corpo di Gaspare Catanzaro, di 60 anni, di Sciacca, il pescasportivo trovato morto, domenica mattina, sulla spiaggia dello Stazzone, e la salma è stata restituita oggi alla famiglia. I funerali saranno celebrati giovedì 14 marzo, alle ore 16, nella Basilica della Madonna del Soccorso di Sciacca. La Procura ha effettuato tutti gli accertamenti, si è proceduto all’ispezione cadaverica giungendo alla conclusione che l’uomo è deceduto per cause naturali. Catanzaro non aveva fatto in tempo ad iniziare, domenica mattina, una battuta di pesca quando è stato colto da malore.

La famiglia di Sebastiano Tusa pronta a partire per l’Etiopia, per il rientro della salma dell’assessore ci vorranno settimane

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Non si sa ancora quando sarà dato l’ok alla partenza dei familiari di Sebastiano Tusa, così come ai parenti delle altre 157 del disastro aereo di domenica ad Addis Abeba. Alla Regione Sicilia si è costantemente in contatto con l’unità di crisi istituita presso il Ministero degli Affari Esteri. La famiglia dell’archeologo sarebbe già pronta a partire per raggiungere il luogo del disastro. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha disposto che, ove necessario, la famiglia venga accompagnata da una missione regionale, guidata dal dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali. Serviranno almeno cinque giorni per identificare i resti delle 157 vittime, per il rientro della salma potrebbero poi servire anche alcune settimane.  Lo sottolineano fonti di Palazzo d’Orleans, da cui si apprende che “secondo quando riferito dai funzionari romani le procedure potrebbero richiedere anche alcune settimane”.

Entro giugno completi i lavori di raddoppio della Statale 640 e Toninelli a Caltanissetta annuncia: “Qui faremo di più”

Il ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli e il premier Conte insieme oggi pomeriggio, sul cantiere della statale 640.   La società, incontrando il premier ha chiesto almeno 12 mesi di lavori salvo ritardi, quindi la data di consegna e ultimazione dei lavori per il raddoppio è stata fissata per giugno 2020. “I cittadini – ha detto Conte durante una diretta Facebook – sappiano che qui il problema è tutto di natura finanziaria, dato che quelli di natura tecnica, mi dicono, sono stati ormai superati. C’è una ditta, la Cmc, che è in concordato preventivo. Il Governo ha fatto e farà la propria parte”. “Qui a settembre era tutto fermo – ha detto il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli -. Solo il lavoro condotto dai ministeri è riuscito a sbloccare la situazione. Abbiamo fatto il possibile, faremo anche di più in futuro”.