Strage di Capaci: domani cerimonia di intitolazione di un’aula del Tribunale civile di Agrigento a Francesca Morvillo

Domani, 23 Maggio, ricorre il 27esimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.

Una cerimonia avrà luogo domani, alle 11, ad Agrigento, dove sara’ intitolata un’aula del Tribunale civile alla memoria della moglie di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, per iniziativa della sottosezione dell’Anm di Agrigento e Sciacca. Saranno oltre 70 mila gli studenti che domani parteciperanno alla manifestazione #PalermoChiamaItalia per dire in coro “no a tutte le mafie” e per ricordare le stragi di Capaci e via d’Amelio in cui morirono i giudici Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte. “Nessuno di noi – racconta Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone – quel 23 maggio di 27 anni fa avrebbe immaginato che un giorno tragico, un giorno di dolore e lutto, sarebbe stato l’avvio di una trasformazione profonda del nostro Paese, l’inizio di un percorso che migliaia di studenti, migliaia di persone hanno da allora intrapreso portando avanti le idee di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e di tutti gli uomini e le donne dello Stato che sono morti per mano della mafia. Vedere ogni anno Palermo invasa dai ragazzi che partecipano alle manifestazioni organizzate per l’anniversario delle stragi è una gioia immensa e al tempo stesso la dimostrazione che il lavoro quotidiano nelle scuole e nelle Università che la Fondazione Falcone e il Miur svolgono ha un valore inestimabile e rappresenta lo strumento più efficace per creare una coscienza antimafiosa nelle nuove generazioni. Solo una rivoluzione culturale profonda consente di vincere la battaglia contro la criminalità organizzata”.

Tutto pronto per Cantine Aperte 2019: sabato e domenica a Sambuca di Sicilia degustazione di vini al Feudo Arancio

Un vero e proprio appuntamento per gli amanti del vino e non solo. Sabato 25 e Domenica 26 maggio, dalle Alpi all’Etna, prende il via la 27esima edizione di Cantine Aperte, socie del Movimento Turismo del Vino, che rappresenta uno tra gli eventi enoturistici più importanti in Italia.

Saranno tante le degustazioni delle etichette più pregiate e numerose le visite in vigna per l’edizione 2019 di Cantine Aperte. Dal 1993, l’ultima domenica di maggio, le Cantine aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino. Tanti i turisti che ogni anno visitano le Cantine Aperte per fare un’esperienza diversa dal comune. Oltre alla possibilità di assaggiare i vini e di acquistarli direttamente in azienda, è possibile entrare nelle Cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell’affinamento. Innumerevoli le iniziative di cultura gastronomica ed artistica che ruotano attorno all’evento in tutto il Paese, su iniziativa degli stessi vignaioli. Il prossimo fine settimana, dunque, sarà possibile recarsi nelle cantine più in voga d’Italia. Anche in Sicilia sono tante le iniziative promosse per far conoscere e assaporare la qualità indiscussa delle svariate etichette. A Sambuca di Sicilia, per esempio, sarà possibile fare tappa al Feudo Arancio,  nato nel 2001, che si estende su territori vocati alla vite e al vino sin dai tempi dei greci e dei romani. Le tenute, ricche di storia e di fascino, sono una sapiente combinazione di vitigni autoctoni come il Nero d’Avola, Grillo e Inzolia ed internazionali Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay. Le uve sono coltivate e vinificate attraverso tecniche ecosostenibili e tecnologie all’avanguardia, ma con l’amore e la passione che da sempre contraddistinguono i contadini siciliani. Altri appuntamenti sono previsti a Palermo, Catania, Trapani, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa.  

L’Ati procede al recupero coattivo di oltre 860 mila euro dalla Girgenti Acque, la commissariata sempre piu’ indebitata

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L’assemblea territoriale idrica, presieduta dalla sindaca Francesca Valenti sta agendo contro Girgenti Acque per recuperare oltre 860mila euro, somme che il gestore deve per il pagamento dei canoni. Il recupero coattiva del debito del gestore si effettuera’direttamente dalla polizza fidejussoria depositata in banca dall’ ex societa’ di Marco Campione oggi comnissariata. I commissari hanno espresso parere contrario rispetto il recupero del debito dall’assemblea dei sindaci e c’e’ stato anche il tentativo di mediazione da parte della Prefettura.

Ma l’Ati, ancora non pronta per il nuovo assetto della gestione dell’acqua in provincia, ha deciso di proseguire con il recupero, gia’ autorizzato dall’istituto bancario.

L’Ati andrà avanti perché queste somme possono rappresentare un ulteriore tassello verso la risoluzione del contratto: il mancato pagamento dei canoni da parte del gestore è infatti motivo di per sé di risoluzione espressa della convenzione.

Il Riesame deposita le motivazioni del provvedimento che ha mantenuto le misure cautelari per gli indagati nell’inchiesta sui presunti atti sessuali con una tredicenne a Menfi

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Quanto ha raccontato la ragazzina è attendibile e da solo può supportare il giudizio di sussistenza della gravità indiziaria. Sono le conclusioni del Tribunale del Riesame di Palermo che ha mantenuto le misure cautelari, carcere e domiciliari, per i sei indagati, tre dei quali di Menfi, nell’inchiesta sui presunti atti sessuali su una tredicenne. Il Riesame ha depositato le motivazioni e già un avvocato ha presentato ricorso per cassazione avverso la conferma della misura cautelare.

Per i giudici del Riesame ci sono anche qualificati riscontri esterni. Gli indagati sono Pietro Civello, di 63 anni, di Gibellina, finito in carcere come la madre della minore, e Viorel Frisan, di 37, di Gibellina, ai domiciliari assieme ai menfitani Calogero Friscia, di 25 anni, Vito Sansone, di 43, e Vito Campo, di 69. Alla madre della ragazzina ed a Civello viene contestata l’induzione alla prostituzione minorile. Sia Civello che Frisan, Friscia, Sansone e Campo avrebbero compiuto atti sessuali con la minore. Il 7 giugno incidente probatorio, chiesto dalle difese, per sentire la ragazzina.

Per la riapertura delle Terme di Sciacca Messina ed un gruppo di saccensi si incateneranno domani davanti al palazzo della Regione Siciliana

Un gruppo di cittadini saccensi si ritroveranno a Palermo, domani, alle 10.30, davanti al palazzo della Regione Siciliana, dove si incateneranno per mostrare, in modo eclatante ma pacifico, la stanchezza della comunità saccense privata, ormai da anni, delle sue Terme, la risorsa economica e turistica più importante della città, la cui inattività è causa evidente di crisi economica ed occupazionale oltre che di una mancata opportunità di sviluppo per tutto l’hinterland. L’iniziativa è dell’associazione “#ORA BASTA!” guidata da Ignazio Messina.

Annunciano di volere “infrangere il muro di inerzia che avvolge la questione della riapertura delle Terme saccensi restando incatenati davanti agli uffici regionali finché non verrà spiegato per quali motivi (“reali”!) non si riesce a sbloccare l’iter che porta alla predisposizione di un bando per la ricerca di un acquirente, permanendo ormai da anni in un immobilismo devastante e senza precedenti”.

“#ORA BASTA!” precisa di essere una associazione “apartitica e senza scopo di lucro, che nasce su iniziativa di liberi cittadini, al fine di sbloccare la situazione di degrado economico, sociale e culturale in cui versa la città di Sciacca ed ha come obiettivo primario la riapertura dello stabilimento termale e dell’intero complesso termale”. È presieduta da Ignazio Messina, già sindaco di Sciacca, e composta da un gruppo di tecnici e professionisti che hanno fin da subito messo a disposizione dell’amministrazione comunale saccense e di quella regionale “le loro competenze ai fini dell’attuazione di un programma che porti in breve tempo alla riapertura delle Terme di Sciacca”.

Dopo tre giorni di nuovo chiusa al traffico via Gerardi a Sciacca

Dopo tre giorni ancora chiusa al transito la via Gerardi a Sciacca

Non e’ durata da Natale a Santo Stefano, ma poco di più la riapertura al transito della via Pietro Gerardi, a Sciacca. Ancora condizioni di pericolo, dunque, e necessità, questa sera, di chiudere la strada al transito.

Soltanto domani si potrà avere un quadro più chiaro della situazione e conoscere i tempi per la riapertura al transito della strada.

L’ingegnere originario di Sciacca morto nel vano ascensore di un immobile in contrada Bordea, la famiglia nomina due legali e un consulente tecnico

Due avvocati e un consulente tecnico che ha assistito all’autopsia sono stati nominati dalla famiglia di Ignazio Puleo, di 72 anni, ingegnere, originario di Sciacca, che viveva a Milano, che ha perso la vita, venerdì scorso, cadendo all’interno dell’ascensore esterno di un immobile di contrada Bordea che ospita attività commerciali.

Sono gli avvocati Giovanni Vaccaro e Valeria Barbanti e il medico legale Nunzia Albano. L’autopsia è stata eseguita dal medico legale Elvira Ventura Spagnolo. La Procura della Repubblica di Sciacca ha aperto un fascicolo per omicidio colposo che al momento è contro ignoti. Le indagini sono svolte dal commissariato di polizia di Sciacca. Ieri è stata eseguita l’autopsia e oggi il sostituto procuratore Christian Del Turco ha autorizzato la consegna della salma ai familiari che la porteranno a Milano dove il professionista, consulente per aziende, viveva da molti anni. L’autopsia è stata eseguita dal medico legale Elvira Ventura Spagnolo.  

L’ex Presidente della Provincia D’Orsi assolto in appello dall’accusa di “corruzione per l’esercizio della funzione”

I giudici della Corte d’Appello hanno ribaltato la sentenza di primo grado e hanno cancellato la condanna a 4 mesi di reclusione, inflitta per l’accusa di “corruzione per l’esercizio della funzione”, all’ex presidente della Provincia: Eugenio D’Orsi.

Il politico del Movimento per l’autonomia, che ha commentato in lacrime il verdetto, era accusato di essersi fatto dare da un vivaista 40 palme del suo negozio, destinate alla sua villa di Montaperto, quartiere di Agrigento, in cambio di un appalto consistente nella vendita all’ente di tutte le piante dell’attività, prossima alla chiusura. I giudici di appello, ai quali si è rivolto il suo difensore, l’avvocato Daniela Posante, hanno cancellato il verdetto con una sentenza di assoluzione nel merito pur trattandosi di un reato, con ogni probabilità, prescritto.

La pista ciclabile di Menfi in stato di abbandono, insorge l’opposizione consiliare

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Degrado e sporcizia, erbacce e rifiuti. Tutto questo nella pista ciclabile di Menfi che versa in stato di abbandono. Insorge l’opposizione in consiglio comunale che ha presentato un’interrogazione all’amministrazione.

I consiglieri di opposizione rilevano che la pista ciclabile “versa in condizioni di degrado e di abbandono, esibendo un’immagine poco edificante della cittadina”. Poi fanno notare che sono stati eseguiti lavori di ripristino della staccionata in legno, ma non di scerbatura, disinfestazione e manutenzione ordinaria del tratto compreso tra Menfi e Porto Palo. L’interrogazione, con tanto di reportage fotografico, è stata presentata dai consiglieri Ignazio Ferraro, Sandro La Placa, Vito Clemente, Rosa Sanzone e Andrea Alcuri. 

Il ricordo di Fatmir Halili, gli amici di Sciacca: “Era un uomo eccezionale”

Una messa sarà celebrata domani, alle 19, nella chiesa della Perriera, a Sciacca, in ricordo di Fatmir Halili, il qurantasettenne nato in Albania e che viveva a Sciacca dal 1991. Ha perso la vita domenica scorsa in un incidente stradale nel tratto autostradale tra Alcamo e Trapani.

La salma potrebbe essere trasferita in Albania, ma, intanto, gli amici vogliono ricordarlo e, con commozione, parlano di un uomo buono, sempre disponibile nei confronti degli altri.