Il Tribunale del Riesame conferma i domiciliari per la trentenne di Lucca Sicula indagata per estorsione e circonvenzione d’incapace ai danni di un ottantenne

Al Tribunale del Riesame di Palermo passa la linea della Procura della Repubblica di Sciacca e resta ai domiciliari Giuseppina Ventura, di 30 anni, di Lucca Sicula, indagata per estorsione e circonvenzione d’incapace ai danni di un ottantenne. Il Riesame ha confermato la misura cautelare nella parte riguardante la circonvenzione d’incapace, revocandola per l’estorsione. La donna, secondo quanto emerso dalle indagini svolte dai carabinieri, si sarebbe fatta consegnare, complessivamente, circa 10 mila euro dall’anziano che avrebbe minacciato di morte quando l’uomo chiedeva la restituzione del denaro. La misura cautelare, disposta dal Gip del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, è stata sollecitata dal sostituto procuratore Carlo Boranga che ha coordinato le indagini. La donna è difesa dall’avvocato Paolo Mirabella.

Domani a Sambuca si ride con “Rascatura” di Vespertino e Ponte

Domani, alle 20,30, spettacolo conclusivo, il quindicesimo, della ricca e varia stagione teatrale de l’Idea di Sambuca. Si chiude con l’umorismo di Sergio Vespertino ed Ernesto Maria Ponte che porteranno in scena “Rascatura”. scritto da Ernesto Maria Ponte, Salvo Rinaudo e Sergio Vespertino con le musiche di Pierpaolo Petta. Protagonisti, comicamente disperati, sono due uomini, alle prese con il loro quotidiano, fatto di sopravvivenza, soprattutto di fame, fame di domande più grandi di loro e di risposte più piccole di ogni rosea previsione. Il futuro dei due è visto come impegno a “superare quest’oggi” raschiando ovunque: la vita, i muri, le ossa, i pensieri e forse anche l’aria. Un divertimento angoscioso, uno stralunato humor che attraversa la sorte, troppo incerta, di due anime così vicine a tanti e così lontane a pochi. Lo spettacolo sarà preceduto da una degustazione di vini dell’Azienda agricola Sacco.

Indagato l’ex governatore Crocetta per abuso di atti in ufficio durante l’emergenza rifiuti del 2016

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Rosario Crocetta, l’ex presidente della Regione, è indagato insieme a una ventina di persone, tra cui alcuni funzionari regionali, per la gestione dell’emergenza rifiuti che, nell’estate del 2016 interessò la Sicilia. La procura di Palermo ha inscritto nel registro degli indagati il nome eccellente di Crocetta ipotizzando il reato di abuso in atti d’ufficio. I pm contestano a Crocetta l’avere autorizzato con ordinanze urgenti il conferimento in alcune discariche catanesi di oltre 6900 tonnellate di rifiuti. Procedura che per il governatore sarebbe stata giustificata dall’emergenza sanitaria in corso. Ma per i magistrati Crocetta avrebbe agito senza i pareri previsti dalla legge. Inoltre autorizzando in deroga il conferimento di quantità di rifiuti superiori a quelle previste dalle norme avrebbe consentito ai gestori delle discariche di aumentare i guadagni.

Incidente al Giro d’Italia, arrestato l’investitore del commissario di gara in coma

La Polizia stradale di Agrigento ha arrestato Gaetano Agozzino, il settantenne che oggi, in località Maddalusa, con la sua Fiat Stilo ha forzato il blocco della statale 640 poco prima della partenza della tappa del Giro d’Italia, investendo e riducendo in fin di vita il commissario di gara Leo D’Amico, 48 anni, di Sambuca di Sicilia, travolto mentre era a bordo di una motocicletta Bmw. Agozzino è accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni colpose gravissime. Stando alle testimonianze raccolte, avrebbe prima tentato di investire il personale Anas che presidiava il blocco, per poi schiantarsi contro la motocicletta. Le condizioni di D’Amico sono gravissime. L’uomo è stato sottoposto a delicato intervento chirurgico alla testa. Nell’incidente ha subito la frattura di dodici costole ma, soprattutto, una emorragia cerebrale. Il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella ha aperto un’inchiesta.

Avvocato di Menfi: “Cronisti RAI cinici nel rievocare la giovane uccisa dalla mucca pazza, memoria e dolore cose serie”

“I cronisti della Rai nel parlare di Menfi avrebbero potuto solo associarne il nome all’idolo di casa, Salvatore Puccio. E invece non hanno saputo fare altro che parlare della giovane morta nel 2003 per la sindrome della mucca pazza”. È questa la lamentela di Michele Barbera, avvocato e scrittore menfitano (è autore di diversi romanzi gialli, da “Il testamento di Vantò” a “Colpe apparenti”, entrambi pubblicati da Aulino), che sul suo blog “L’altra verità” ha dato sfogo al suo malessere. “Il giro non è passato dal centro di Menfi, ma solo all’esterno. Ma tanti sportivi si sono assiepati a bordo strada con striscioni, cori improvvisati e grida di incitamento ha voluto mostrare il proprio sostegno a Salvatore. Ma i cronisti Rai – aggiunge Barbera – hanno tralasciato ogni altro aspetto di Menfi rimarcando cinicamente la morte della ragazza per la sindrome di Creutzfeldt-Jakob, con tanto di immagini di repertorio del funerale, proprio a far vedere che non si trattava di un’improvvisazione”. A Michele Barbera questo ha fatto male. “Penso alla famiglia – ha detto – che ha sempre cercato ed osservato una stretta privacy sull’evento, mi ha fatto male, perché tutto questo ha il sapore di una ferita non rimarginata, che i cronisti RAI hanno accentuato con la crudezza di una cronaca che rasentava un voyeurismo curioso ed irrispettoso. La memoria del dolore – ha aggiunto il legale – è una cosa seria e va osservata e rinnovata negli opportuni contesti, rispettando la riservatezza della famiglia e di quanti da quell’evento furono sorpresi ed addolorati, specialmente i menfitani che ben conoscevano la ragazza”. Michele Barbera comprende il diritto di cronaca, ma in questo caso secondo il suo giudizio non c’entrava proprio: il sacrificio di una ragazza colpita da un destino atroce non ha nulla a che spartire con un evento sportivo che è un circolo mass-mediatico e gaudente, superficiale quanto basta per fare spettacolo pure dei funerali di una ragazza.
Mi chiedo se i giornalisti RAI fossero a corto di argomenti su Menfi”. Va detto, comunque, che la memoria della giovane, in ogni caso, è stata valorizzata dalla laurea in lettere postuma con 110 e lode. Ma a Barbera è sfuggito il nesso tra la tappa del Giro e questo fatto così drammatico per la gente del luogo.

Giro d’Italia e promozione del territorio: Sicilia sugli scudi, la bellezza e la cultura di Sciacca in primo piano

L’opportunità del Giro d’Italia in Sicilia si è rivelata ancora una volta propizia per offrire all’Italia e al mondo l’immagine migliore di una terra straordinaria, non solo baciata dal sole ma anche aggregato di cultura e tradizione. Da Caltagirone a Sciacca, da Agrigento alla Valle del Belice, la quinta tappa della storica gara ciclistica si è trasformata anche in veicolo di illuminata promozione turistica, permettendo di avvertire l’odore della bellezza. Anche Sciacca, per qualche ora, ha smesso i panni dolenti di chi si sente vittima sacrificale delle ingiustizie planetarie, per gioire e apprezzare i colori e la gioia dello sport autentico, quello che non induce a domandarsi a cosa serva arrivare ultimi ma che, al contrario, commuove per lo spirito di una competizione sana, capace ancora di attrarre tanti praticanti, a Sciacca protagonisti in diverse associazioni amatoriali. Trentadue anni dopo la tappa saccense in viale della Vittoria, Sciacca è tornata sotto i riflettori migliori, quelli che ne hanno fatto apprezzare bellezza e conoscenza. E la gioia dei saccensi è stata tanta, come rivela il video amatoriale che abbiamo ricevuto in redazione e che proponiamo al vostra apprezzamento.

Sambuca prega per la sorte di Leo D’Amico: il motociclista del Giro d’Italia travolto oggi da un’auto lotta tra la vita e la morte

È il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella il magistrato che in queste ore indaga sull’incredibile incidente causato dalla drammatica imprudenza di un anziano che, in località Maddalusa, sulla statale 640, alla guida della sua Fiat Stilo ha forzato il blocco della strada imposto dall’Anas causando lo schianto con la motocicletta guidata da Leonardo D’Amico, 48 anni, di Sambuca di Sicilia, commissario di gara del Giro d’Italia. Lo scontro è stato violentissimo. D’Amico ha subito la frattura di ben dodici costole ma, soprattutto, una grave emorragia cerebrale. Il sambucese è stato trasferito d’urgenza all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dove nel pomeriggio è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico. Nello schianto il casco protettivo è stato divelto. Una vicenda incredibile e assurda, che rileva sotto diversi profili, a partire dalle responsabilità dell’automobilista. La sua posizione giudiziaria sarebbe definita “gravissima” dai magistrati. Il Pm Vella si è recato sul luogo dell’incidente, sentendo i due addetti dell’Anas che vigilavano sull’interruzione del transito su quel tratto di strada. Il loro interrogatorio è poi proseguito nella sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Agrigento. L’Anas sta fornendo la massima collaborazione nei confronti degli inquirenti. Il dottor Vella è affiancato, nel lavoro di queste ore, dalla dottoressa Paola Vetro. Anas che, però, nel pomeriggio aveva diramato un comunicato stampa secondo il quale il motociclista dell’organizzazione del Giro d’Italia sarebbe morto. Notizia, poi, per fortuna smentita dalle stesse fonti giudiziarie. Ma durante la diretta di Rai Sport i telecronisti l’avevano già riferita. Una rincorsa di indiscrezioni che naturalmente ha alimentato il tam-tam sui social network. Al momento, malgrado le sue condizioni siano gravissime, Leo D’Amico è ancora in vita.

Commissario di gara travolto da un’auto che non rispetta i divieti

Quinta tappa del Giro d’Italia Agrigento-Santa Ninfa macchiata dal sangue. Un brutto incidente stradale si e’ verificato pochi minuti fa al bivio Maddalusa. Una Fiat Stilo ha travolto un commissario di gara in sella ad una motocicletta, originario di Sambuca che e’ stato immediatamente trasferito al Pronto Soccorso del Sant’Elia di Caltanissetta. Sarebbe in pericolo di vita. Ancora in corso gli accertamenti per delineare la dinamica dell’incidente. A quanto pare l’incidente sarebbe stato causato dal mancato rispetto delle disposizioni eccezionali sulla viabilita’ in occasione del Giro. Un brutto episodio che purtroppo, ha connotato la tappa agrigentina.

La costa agrigentina protagonista del Giro, magnifiche immagini dall’alto

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E’ in corso la quinta tappa del Giro d’Italia, partita alle 13,30 da Agrigento. Alle 15 circa attraversera’ Sciacca. In questa prima parte oltre alla gara, protagonista indiscussa la bellezza della costa agrigentina. Dapprima il passaggio alla Valle dei Templi, poi il percorso verso Porto Empedocle e Realmonte con la straordinaria unicita’ di Scala dei Turchi piu’ volte riprese dalle telecamere Rai che stanno seguendo il Giro con il commento sportivo della competizione. Intanto, attesa a Sciacca per l’arrivo della “carovana rosa”. Palloncini rosa e piccoli tricolori rosa sono stati esposti da molte attivita’ interessate d percorso del Giro.

Fratelli diversi in attesa del Giro

Lui ha indossato la maglia rosa, lei non e’ andata oltre il foulard e un maglioncino.  Diversi in tutto i fratelli Franco e Francesca Valenti, il primo sindaco di Santa Margherita e la seconda a dell’amministrazione comunale di Sciacca. In attesa del passaggio del Giro d’Italia Franco Valenti non ha resistito ad indossare la maglia rosa, proprio quella da ciclista. La sorella con quella maglia sotto la fascia tricolore proprio non riusciamo ad immaginarla. Quello che certamente li accomuna e’ la soddisfazione per il passaggio del Giro sia da Sciacca che da Santa Margherita.