Disservizi Gallo-Sais: istituito senza preavviso nuovo sistema di prenotazione. Disagi. Mangiacavallo incontra i vertici della società

La Gallo Sais fa, la Gallo Sais disfa. Senza alcun preavviso nelle scorse ore ha istituito un sistema di prenotazione di posti a sedere. Ne è scaturita l’ennesima bagarre, con decine di passeggeri che non ne sapevano nulla (molti dei quali ovviamente regolarmente abbonati) rimasti improvvisamente a terra. Sui disservizi delle Autolinee Gallo sulla tratta Sciacca-Palermo-Sciacca, a seguito delle segnalazioni dell’associazione L’AltraSciacca, era intervenuto, qualche settimana fa, il deputato regionale del M5S Matteo Mangiacavallo, con una interrogazione parlamentare. E per lo staff pentastellato il nuovo sistema adottato in via sperimentale fino alla fine di maggio (per entrare a regime dal primo di giugno), piuttosto che essere la soluzione a tutti i problemi, sta creando ulteriori disagi. Il parlamentare saccense ha quindi sentito i responsabili della ditta che gestisce il servizio per i dovuti chiarimenti. Mangiacavallo parla di “passo falso”. “Ma prendo atto – sostiene il deputato grillino – della volontà dei vertici della Gallo Sais di mettere la parola fine a questa annosa vicenda e apprezzo la disponibilità mostratami a discutere insieme tempi e modalità”. Per la prossima settimana è previsto un incontro tra il deputato regionale saccense, i rappresentanti delle Autolinee Gallo, i pendolari e l’associazione L’AltraSciacca.  “Sulla scorta di tutte le criticità emerse nella giornata di oggi – conclude Matteo Mangiacavallo – occorre discutere di soluzioni per implementare un servizio partito decisamente male. Voglio essere fiducioso che stavolta possa essere quella buona anche se abbiamo ancoro vivo il ricordo di qualche anno fa quando si fece un esperimento simile prima di tornare indietro, disservizi compresi”. Il parlamentare regionale, sul tema, resta anche in attesa della convocazione in IV Commissione ARS per l’audizione richiesta dal M5S.

Largo Martiri di via Fani, l’irritazione dell’assessore regionale Falcone: “Iacp trasmetta subito relazione dettagliata”

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È una richiesta di chiarimenti piuttosto irritata quella inviata dall’Assessorato regionale alle infrastrutture all’Istituto Autonomo delle Case Popolari di Agrigento. Sullo sfondo: la mancata attesissima svolta all’affidamento dei lavori per la demolizione e la ricostruzione dei sessanta alloggi popolari di Largo Martiri di via Fani a Ribera. Quella che viene sollecitata è ciò che viene definita “Relazione urgente”, con la precisazione che pervengono numerose segnalazioni e lamentele sul ritardo con cui procede l’iter di svolgimento dell’appalto dei lavori. “La questione – riferisce l’ufficio dell’Assessorato – per la quale lo IACP è stato più volte sollecitato ad accelerare le procedure, sta assumendo contonri preoccupanti oltre che per le negative ripercussioni sulla fiducia dell’opinione pubblica nei confronti delle istituzioni, anche e soprattutto per i gravissimi disagi sociali che si ripercuotono sulle fasce deboli della popolazione avente diritto agli alloggi”. Nella nota firmata dal capo di gabinetto dell’assessore Ettore Foti, si chiede dunque una dettagliata e urgente relazione sullo stato dell’arte degli interventi in argomento e di riferire, in particolare, sulla certezza dei tempi di consegna dei lavori alla ditta esecutrice. Si raccomanda, infine, di avere cura di rimuovere prontamente tutte quelle criticità che dovessero impedire la celere esecuzione dei lavori previsti.

Piano Aro, M5S: “Un anno di fallimenti. Adesso, ora di fare i conti”

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Il Movimento Cinque Stelle fa un bilancio dei primi dodici mesi dall’adozione nel Comune di Sciacca del nuovo piano Aro per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani “La percentuale della raccolta differenziata – scrivono in una nota i pentastellati –   benché aumentata, oggi non raggiunge ancora la soglia del 65% che era prevista sin dal sesto mese di avvio del servizio, né a maggior ragione quella del 86% prevista a conclusione del primo anno.Questo è un primo fallimento e purtroppo i nodi da sciogliere sono ancora tanti”. Il Movimento che allega anche gli scatti delle discariche spontanee che si sono venute a creare in alcune zone della città, conia all’occasione anche la locuzione di “nuovi quartieri discarica”. “Con l’avvio parziale del porta a porta,- si legge nella nota –  alcune zone della città, dove invece il porta a porta non è partito, si sono trasformate in discariche a cielo aperto. Diverse le cause di questa situazione, una fra tutte la mancata consegna a domicilio dei mastelli, che, se fosse avvenuta, avrebbe permesso non solo di preparare tutti i cittadini a una corretta differenziata, ma avrebbe inoltre garantito più facilmente di scovare gli evasori della TARI, gli stessi che ora, pur di sfuggire ai controlli, non ritirano i mastelli e gettano l’immondizia dove ancora è possibile”. Ma a conclusione del primo anno di contratto, il Movimento invita l’amministrazione a fare adesso i conti: “Il tempo dell’attesa è terminato – proseguono – cari Sindaco Valenti e Assessore Mandracchia. E’ giunto finalmente il momento di mettere a conoscenza la città, vessata da un aumento della TARI dell’11%, di come questa Amministrazione intenda compensare un anno di mancanze delle ditte e di come intenda rivalersi su di esse per quegli oneri che abbiamo pagato per intero, anche in presenza di un servizio parziale. Non basta! I cittadini vogliono anche sapere se il porta a porta verrà esteso come promesso. A sentire l’Assessore Mandracchia l’Amministrazione si sarebbe dovuta presto accordare con le ditte per mantenere il porta a porta in località non fornite dal servizio nel piano ARO, come la Foggia o San Marco.  Si tratterebbe di un baratto di servizi, operazione in cui in cambio del servizio porta a porta  dovremo rinunciare ad altri servizi ritenuti non fondamentali (da chi poi?)”.Premesso che siamo assolutamente favorevoli al mantenimento del porta a porta nelle contrade che ormai da anni sono abituate alla differenziata, vogliamo però che l’Amministrazione informi il Consiglio con conti alla mano. Perché le domande sorgono spontanee. Chi ha deciso che per mantenere il porta a porta in alcune località dobbiamo rinunciare a dei servizi compresi nel piano ARO ed eventualmente chi decide quali? Davvero la raccolta porta a porta ha un costo maggiore rispetto a quella di prossimità e di quanto? Siamo sicuri che la raccolta con i mastelli costa di più dell’acquisto e della gestione di nuovi cassonetti che vanno lavati periodicamente e svuotati mediante dei costosissimi autocompattatori?”. Fin qui gli interrogativi dei Cinque Stelle che rimarca l’esclusione della città di Sciacca nella Finanziaria 2018 dalle sovvenzioni per i comuni cosiddetti “ricicloni”. “Vediamo – conclude la nota – se riusciremo nell’impresa il prossimo anno!”

I momenti salienti della festa di Maria dell’Udienza: fede e devozione in due minuti

Si concluderanno nella giornata di oggi con il concerto questa sera nella piazza di Sambuca di Sicilia di Alice Caioli e la sua band con la speciale presenza della cantante Bianca Atzei, i festeggiamenti in onore di Maria Santissima dell’Udienza. Ieri la statua della Madonna, patrona del borgo, è stata dapprima discesa dalla sua abside per essere posta nella vara e condotta in processione per le vie di Sambuca per tutta la notte. In questo video di soli due minuti, vi proponiamo i momenti clou della giornata di ieri vissuti dalla comunità di Sambuca e dai fedeli della Madonna dell’Udienza.

“Buongiorno ceramica” apre a rapporti commerciali nel settore tra Sciacca e la Tunisia

E’ stato siglato durante lo scorso fine settimana un protocollo d’intesa tra Sciacca e Nabeul, città tunisina dell’omonimo governatorato, per la valorizzazione della ceramica e per avviare rapporti commerciali nel settore. Intanto, si lavorerà a un  gemellaggio tra le due città, località del Mediterraneo dalle caratteristiche simili.  Tutto questo durante “Buongiorno Ceramica” che, con le iniziative in piazza Scandaliato, ha destato una particolare attenzione. 

Trofeo del Gattopardo a Palma di Montechiaro, Marathon Club presente con sei atleti

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Si è svolto ieri a Palma di Montechiaro, il 2° Trofeo podistico, Città del Gattopardo, la manifestazione, organizzata dall’Atletica Rosamaria, valida come 5a prova del Grand Prix delle tre province, Agrigento, Caltanissetta, Enna,  di corsa su strada senior/master. Con saliscendi il percorso e si è sviluppato all’interno del centro storico del paese, un circuito da 1.660 metri da ripetere 6 volte per un totale di circa 10.000 metri.- I partecipanti della gara giunti al traguardo sono stati in 142, il vincitore è stato Nicola  Mazzara Nicola dell’ A.S.D. C.U.S. Palermocon il tempo di trentatré minuti e 54 secondi, al secondo posto Filippo Russo dell’ A.S.D. Monti Rossi Nicolosi a 47 secondi dietro, mentre al terzo posto Luigi Giuliana dell’ A.S.D. Marathon Club Sciacca con il tempo di trentasette minuti e 3 secondi. Mentre prima, tra le donne, si è classificata Liliana Scibetta Liliana dell’A.S.D. Pro Sport Ravanusa con il tempo di 42’27’’. La asd Marathon Club Sciacca complessivamente ha partecipato alla competizione con 6 rappresentanti, Luigi Giuliana (37’03”), Leonardo Montalbano (40’35”), Martino Scandaglia (50’40”), Katia Nicastro (51’09”), Vito Bono (52’52”), e Rossana Ricotta (53’07”).

“Fondi pubblici percepiti da una finta cooperativa sociale”: due persone denunciate dalla Guardia di finanza a Partanna

Fondi pubblici indebitamente percepiti da una finta cooperativa sociale, fittizi rapporti di lavoro dipendente per “prelevare” indebitamente risorse pubbliche, riunioni “fantasma” dell’organo direttivo per simulare la finalità non lucrativa. Questi sono solo alcuni degli ingegnosi stratagemmi che, secondo la Guardia di Finanza, sono stati adottati da un imprenditore di Partanna e da un suo prestanome, rispettivamente amministratore di fatto e amministratore di diritto di una società cooperativa onlus operante in quello che le Fiamme Gialle definiscono “redditizio settore dei servizi di assistenza ai richiedenti asilo e ai rifugiati”, in qualità di ente gestore di un centro di accoglienza realizzato nell’ambito di un progetto Spar. L’attività ispettiva, condotta dalla Guardia di Finanza di Castelvetrano, trae origine da una complessa indagine di polizia giudiziaria, ad esito della quale il citato imprenditore e il suo prestanome sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per appropriazione indebita, relativamente a parte delle risorse pubbliche destinate a quella che sarebbe stata una “finta cooperativa sociale”. E’ emerso in particolare che il prestanome, amministratore di diritto della cooperativa, avrebbe conseguito, per due annualità, una doppia contestuale remunerazione: quella relativa ai compensi ricevuti in qualità di amministratore e quella, indebita, relativa ai salari percepiti in qualità di lavoratore dipendente. Le indagini, inoltre, avrebbero fatto emergere chiaramente come i soci della cooperativa non fossero altro che semplici lavoratori posti sotto la direzione effettiva dell’amministratore di fatto, vero dominus dell’attività d’impresa. Nessuna reale operatività emergeva, invece, in capo all’assemblea e al consiglio di amministrazione, istituiti solo cartolarmente.

Reperti archeologici in casa di un dirigente regionale, sequestrato il materiale

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Reperti archeologici risalenti a un periodo che va dal VI secolo a. C. all’alto medioevo. Un tesoro antico fatto di coppe, lucerne, unguentari, crateri, askos, 9 pezzi di monili in metallo e 33 monete: tutti ritrovati nell’abitazione di un dirigente regionale siciliana e che gli sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Noto, coordinata dal capo della Procura di Siracusa Francesco Paolo Giordano, e dal pm Salvatore Grillo. L’uomo, 56 anni, non aveva dichiarato alla Soprintendenza il ritrovamento e la detenzione dei reperti. Tutto il materiale sequestrato è stato messo a disposizione della Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa, che ne ha certificato l’autenticità.

Niente posti per il ricovero alla Fondazione Maugeri, paziente di Licata attende da mesi

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Paziente ricoverato da tre mesi e mezzo nel reparto di rianimazione dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento attende un posto per la riabilitazione. Ma nel reparto di neuroriabilitazione intensiva della “Fondazione Maugeri” di Sciacca non ci sono posti disponibili. Nonostante le segnalazioni, purtroppo, per il settantacinquenne di Aragona non si trova un posto per il ricovero nella struttura agrigentina specializzata nella sede di Sciacca, l’unica in Sicilia. “Chiedo alle istituzioni competenti – ha detto la figlia del paziente che ha lanciato un appello –  ma anche alla classe politica, di attenzionare questa necessità. Serve aprire, piuttosto che parlare di capitale della Cultura 2020, strutture analoghe. Unità operative che possano assistere e aiutare le persone che, come mio padre, hanno bisogno di seguire un percorso di riabilitazione. Fino ad ora – spiega la donna – abbiamo incontrato medici efficienti, bravi e pazienti. Pazienti perché hanno a che fare anche con l’ansia dei familiari. Medici ai quali, ad Agrigento, spesso mancano gli strumenti e i farmaci, ma sanitari ed infermieri a dir poco straordinari. ”. ” A Sciacca – ha spiegato il direttore della ‘Maugeri’, Domenico De Cicco ad Agrigentonotizie.it – abbiamo 32 posti di Neuroriabilitazione intensiva e 10 posti per l’unità di risveglio. Sono 42 posti e sono tutti occupati, se non viene dimesso qualcuno non possiamo far entrare altri pazienti. Abbiamo anche 30 posti a Ribera, ma si tratta dell’unità operativa di Riabilitazione neuromotoria che ha un carico assistenziale più basso – ha proseguito il direttore della ‘Maugeri’, De Cicco – . La prossima settimana dovrebbero esserci due possibili dimissioni e il caso del paziente ricoverato ad Agrigento mi è stato già segnalato”.  

A Santa Margherita Belice si demolisce palazzo Lombardo, prima aggiudicazione della gara d’appalto

E’ sempre più vicina la demolizione di palazzo Lombardo, a Santa Margherita Belice, struttura che sorge in piazza Matteotti, a poca distanza dal municipio. Si è proceduto alla consegna provvisorio all’impresa V.N.A., società edile di Raffadali,  dei lavori di demolizione. Sono state 16 le offerte arrivate alla centrale unica di committenza. L’impresa di Raffadali ha offerto un ribasso del 35 per cento, aggiudicandosi la gara per un importo di poco inferiore a 200 mila euro. La seconda migliore offerta è quella della Progresso Group. Tra qualche settimana si procederà alla stipula del contratto. Lo scheletro in cemento armato di trenta metri di altezza del palazzo Lombardo venne costruito nel lontano 1967 e incombe sul palazzo del Gattopardo. A finanziare la demolizione, con carattere di urgenza, per l’importo di poco più di 420 mila euro, è stato il Dipartimento Regionale della Protezione Civile.