Incendio nella notte a Marsala, distrutte diverse imbarcazioni da diporto

Un incendio è scoppiato, stanotte, all’interno di un capannone di un’azienda nautica di contrada Cozzaro, alla periferia di Marsala. Le fiamme hanno distrutto alcune imbarcazioni da diporto di varie dimensioni. I vigili del fuoco, intervenuti anche con squadre da Trapani e Mazara del Vallo, hanno impiegato molto tempo prima di domare le fiamme. Una ventina le imbarcazioni distrutte dal fuoco, tra gommoni e altro tipo di scafi. Il calore del fuoco ha liquefatto anche le pareti in alluminio del capannone. Ancora non accertato se si tratta di un incendio doloso oppure di un corto circuito all’impianto elettrico. Indaga la polizia di Marsala.

Ritirati dai banconi i fagiolini surgelati, dentro erba velenosa

Erba velenosa fra le verdure al supermercato. Nuovo allarme lanciato dal ministero della Salute, su un alimento commerciato in Italia. Si tratta dei fagiolini surgelati, a marchio “Delizie del Sole”, venduti in tutti gli Eurospin. Alcune confezioni di questo prodotto conterebbero infatti la datura, una pianta infestante velenosa,dall’aspetto simile agli stessi stessi vegetali con cui è stata imballata. I lotti incriminati sono quelli con i codici 9043M e 9043MX, contenenti pacchi da 600gr e in scadenza nel 2021. Il confezionamento è avvenuto in Francia. Sebbene il rischio riguardi soltanto poche buste, l’azienda sta provvedendo ad eliminare totalmente il prodotto dai banconi, in via precauzionale. Si invitano i consumatori a prestare attenzione durante gli acquisti e a riconsegnare al punto vendita eventuali confezioni di fagiolini surgelati già in casa.

Prevenire cyberbullismo e sexting: domani un service, a Ribera, organizzato dal Lions Club

“Pericoli ed opportunità del web” questo il tema di un service organizzato dal Lions Club di Ribera presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Crispi”, nella sede di piazza Zamenhof, che si terrà domani alle 9,30. Relazionerà  Francesco Pira, sociologo e docente di Comunicazione all’Università degli Studi di Messina, esperto di prevenzione riguardo a cyberbullismo e sexting.

Un incontro, quello di domani, fortemente voluto dal Presidente del Lions Club di Ribera, Giuseppe Scorsone, e dal consiglio direttivo del club nell’ambito delle azioni avviate dal Distretto 108YB Sicilia. Un tema molto attuale quello del cyberbullismo, che oggi coinvolge tanti ragazzi spesso vittime di bulli che non esitano a raggirarli e ad umiliarli anche e soprattutto sul web. Ad affrontare questo importante e delicato tema sarà il sociologo Francesco Pira, coordinatore didattico del Master in Manager della Comunicazione Pubblica del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina e docente anche all’Università Salesiana di Venezia che, nel corso dell’incontro, dibatterà anche sui temi del sexting e delle fake news.  Pira è anche visiting professor all’Università “Re Juan Carlos” di Madrid e docente Erasmus all’Università di Wroclaw in Polonia. Autore di numerose pubblicazioni e articoli scientifici su questi temi, ha iniziato una vera battaglia personale contro il cyberbullismo, il sexting e la diffusione di fake news e, infatti, spesso incontra centinaia di giovani negli Istituti di varie parti d’Italia facendo formazione continua durante i corsi organizzati, appunto, per docenti e genitori.  Francesco Pira ha pubblicato con Medinova il suo ultimo libro, “Piraterie” dove raccoglie una serie di suoi scritti che vertono sul tema della vita social. Durante l’incontro, interverranno anche i Dirigenti Lions Nicolò Scaturro, Presidente di Zona, e Anna Sparacino, Presidente di Circoscrizione.

La massoneria di Castelvetrano in grado di condizionare politica e burocrazia, nomi eccellenti nell’inchiesta. Avviso di garanzia anche a Roberto Lagalla

Una fortissima loggia massonica a Castelvetrano in grado di pilotare la burocrazia e la politica, anche perché al suo interno ci stavano proprio politici e professionisti. Un’inchiesta che scuote Castelvetrano.  È destinato a fare tanto rumore il blitz compiuto questa notte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Trapani e che ha portato all’arresto di ventisette persone e dieci indagate a piede libero. Il fulcro dell’inchiesta ruota attorno alla figura di Giovanni Lo Sciuto, ex onorevole regionale di Forza Italia. Ma ai domiciliari sono finiti anche altri nomi eccellenti come l’ex deputato di Forza Italia Francesco Cascio e l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante. Lo Sciuto era stato già indagato in passato, per presunti finanziamenti alla latitanza di Matteo Messina Denaro, poi l’archiviazione e successivamente la scalata politica fino allo scranno all’Ars e l’elezione perfino nella commissione parlamentare Antimafia. Proprio lui si sarebbe occupato di piazzare assessore massoni nella giunta di Castelvetrano e  nominando commissari all’Inps di Trapani in modo da controllare l’erogazione delle pensioni di invalidità grazie al medico dell’Istituto Rosario Orlando. Gli investigatori si concentreranno nelle prossime ore anche su nomine politiche e finanziamenti regionali, l’inchiesta arriva fino al ministero dell’Interno per una fuga di notizie. Sarebbe stato Cascio, ex presidente dell’Ars, anche lui tra i nomi di spicco dell’operazione, ad aver rivelato l’esistenza dell’inchiesta trapanese, dopo averlo appreso a sua volta da Giovannatonio Macchiarola, allora segretario del ministro dell’Interno Angelino Alfano. L’ex rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all’Istruzione è stato raggiunto da un avviso di garanzia,  avrebbe favorito la figlia di Rosario Orlando, altro esponente della loggia arrestato, nell’aggiudicazione di una borsa di studio. Avrebbero fatto parte della loggia anche Giuseppe Berlino, ex consigliere comunale di Castelvetrano, il commercialista, Gaspare Magro. Nell’inchiesta di Castelvetrano anche un nome noto, quello di Paolo Genco, presidente dell’Anfe, ente di formazione in precedenza coinvolto in altre inchieste giudiziarie. Genco è stato arrestato poiché avrebbe fornito soldi e posti di lavoro a Lo Sciuto che in cambio avrebbe sponsorizzato delibere e progetti di legge riguardanti proprio l’Anfe. Tra le persone finite in manette ci sono anche Salvatore Passannante, Salvatore Virgilio e Salvatore Giacobbe. Ecco di seguito i nomi delle persone coinvolte e le misure a loro carico: Finiscono in carcere Giovanni Lo Sciuto, Paolo Genco, Gaspare Magro, Giuseppe Angileri, Isidoro Calcara, Salvatore Passanante, Salvatore Virgilio, Salvatore Giacobbe, Rosario Orlando, Giuseppe Berlino. Ai domiciliari: Maria Luisa Mortillaro, Vincenzo Giammarinaro, Francesco Cascio, Adelina Barba, Sebastiano Genna, Giovanna Di Liberto, Giuseppe Cammareri, Vincenza Daniela Lentini, Gaetano Salerno, Antonio Di Giorgio, Alessio Cammisa, Antonietta Barresi, Francesco Messina Denaro, Vincenzo Chiofalo, Tommaso Geraci, Felice Errante junior, Luciano Perricone. Obbligo di dimora per Valentina Li Causi, Filippo Daniele Clemente, Arturo Corso, Gaetano Bacchi, Maria Zina Biondo. Misura interdittiva per Giorgio Saluto. (Nella foto, l’ex deputato di Forza Italia, Giovanni Lo Sciuto)

“La zia di Carlo” con Alessandro Idonea, penultimo appuntamento con la rassegna “Ribera, città delle arance”

Leggerezza e contemporaneità nell’allestimento del classico di Brandon Thomas, “La zia di Carlo”. Presenta così il regista e attore Alessandro Idonea la propria rilettura del classico “La zia di Carlo”, di Brandon Thomas, che andrà in scena venerdì 22 marzo alle ore 21 al Cine Teatro Lupo di Ribera . Lo spettacolo, prodotto dall’ Associazione Gags, è contestualizzato all’interno del cartellone “Ribera Città delle Arance” organizzato dall’ Associazione Culturale 92ZERO16 e patrocinato dal Comune di Ribera. La scelta per una compagnia composta principalmente da giovani di talento e da nomi affermati del teatro siciliano di mettere in scena un grande classico come “La zia di Carlo” nasce dalla volontà di unire passato e futuro. A fronte di una forma di comicità immortale, l’attore e regista catanese ha voluto rendere omaggio all’allestimento realizzato dal padre Gilberto Idonea alla fine degli anni ’70 reinterpretandolo secondo la sensibilità e il gusto contemporaneo. Le musiche di Mario Incudine, saranno interpretate in scena dal vivo dal maestro Antonio Vasta e costituiscono il vero fiore all’occhiello di uno spettacolo intramontabile, che fa della sua apparente semplicità il suo punto di forza. In scena, oltre all’attore catanese Alessandro Idonea l’apprezzata performer messinese Giovanna D’Angi . Ad animare la scena anche Salvo Disca, Nino Signorello, Pietro Casano, Chiara Seminara, Liliana Lo Furno, Emanuele Puglia, Turi Giordano, Loredana Marino, e Vanessa Pappalardo. “La zia di Carlo” – dichiara il Direttore Artistico della Rassegna Enzo Raffiti – è un bagno ristoratore in un teatro goliardico che affonda le radici nell’essenza del genere comico. Lo spettacolo ripercorre il grande teatro musicale italiano con una strizzata d’occhio al musical di Broadway”.

Massoneria e politica, 27 arresti a Castelvetrano. Indagati anche l’ex sindaco e due ex deputati regionali

Massoni e politici. Sventrato a Castelvetrano, un sistema di corruzione negli enti locali tra Comune e l’Inp di Trapani: e’ quanto emerge dell’operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla questa Procura della Repubblica che ha portato questa notte a 27 arresti in esecuzione di misura cautelare emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani. Altre 10 persone, invece, sono indagate a piede libero per numerosi reati contro la Pubblica Amministrazione, contro l’amministrazione della Giustizia nonché associazione a delinquere segreta. Nomi di spicco tra gli arrestati: numerosi esponenti politici e istituzionali della provincia di Trapani. Al vertice del gruppo ci sarebbe stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto, ma dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, finito ai domiciliari e l’ex deputato di Forza Italia ed ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, accusato di aver favorito il gruppo. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Alfredo Morvillo, dall’aggiunto Maurizio Agnello e dai sostituti Sara Morri, Andrea Tarondo e Francesca Urbani.

Nel processo d’appello Cardillo e Catalano rendono dichiarazioni spontanee e ammettono i fatti sulla tentata rapina alla tabaccheria Valenti di Ribera, ma escludono il tentato omicidio

0
Antonino Cardillo, di 27 anni, e Natale Catalano, di 48, di Ribera, hanno ammesso, nel processo d’appello a loro carico, le loro responsabilità sulla tentata rapina alla tabaccheria Valenti di Ribera, ma respinto l’accusa di tentato omicidio. La pistola impiegata era a gas. Le dichiarazioni spontanee dei due sono arrivate dinanzi ai giudici della Corte di Appello di Palermo. Il sostituto procuratore generale, Vincenza Sabatino, ha già chiesto la conferma della condanna decisa dal Tribunale di Sciacca a loro carico, 12 anni per Cardillo e 11 per Catalano, mentre le difese con gli avvocati Giovanni Vaccaro e Maurizio Gaudio per Cardillo e Francesco Di Giovanna per Catalano, l’assoluzione. A Catalano si contesta anche la rapina alla farmacia Ragusa di Calamonaci. Nella prossima udienza i giudici decideranno sulle richieste avanzate dalle difese.

Le indagini sull’omicidio di Alessandria della Rocca, sarebbe stato Busciglio a fare il nome di Leto ai primi soccorritori

C’ è un particolare che emerge dalle indagini sull’omicidio di Vincenzo Busciglio, di 23 anni, di Alessandria della Rocca, accoltellato lunedì scorso e per il quale è in carcere Pietro Leto, di 19 anni. Sarebbe stato proprio Busciglio, quando ha ricevuto i primi soccorsi, a fare il nome del diciannovenne di Alessandria della Rocca. Le indagini, svolte dai carabinieri della compagnia di Cammarata e della stazione di Alessandria della Rocca, sono ancora in pieno svolgimento e non è stata completata l’autopsia sul corpo di Busciglio.  Pare che il giovane sia stato raggiunto da due coltellate. Leto sia nell’interrogatorio con il sostituto procuratore Roberta Griffo che nell’udienza di convalida con il gip Rosario Di Gioia ha respinto le accuse e il suo difensore, l’avvocato Antonino Gaziano, starebbe valutando il ricorso al Tribunale della Libertà. Le indagini sono coordinate dal Procuratore della Repubblica di Sciacca, Roberta Buzzolani, e dal sostituto procuratore Roberta Griffo. La Procura ha chiesto e ottenuto dal gip, Rosario Di Gioia, la convalida del fermo e l’applicazione della custodia in carcere per Leto.

Scuola di via Catusi, dal primo aprile il ritorno in aula degli alunni

I genitori hanno avuto pazienza. I tempi sono stati lunghi e soltanto dal primo aprile le lezioni per i bambini che si trovano attualmente al plesso Loreto, si svolgeranno nelle nuove aule del plesso Catusi. Per gli alunni al momento, trasferiti al plesso Sant’Agostino, invece il ritorno in aula avverrà l’otto aprile. Con l’inizio delle lezioni nella nuova scuola ristrutturata, si porra’ fine ad una vicenda che si trascina dalla fine dall’anno, ossia da quando sono terminati i lavori di adegaumento dell’edificio scolastico. Nonostante la fine dei lavori, a causa del mancato collaudo amministrativo il rinvio del trasferimento si e’ protratto fino a primavera tra i disagi per gli scolari e gli alunni. Nelle giornate in cui il materiale e l’arredo scolastico dovra’ essere trasferito nelle nuove aule, la dirigenza scolastica sta gia’ programmando altre attività didattiche  per non far perdere ore di lezione agli alunni.

Iscritto nel registro degli indagati il comandante della Mare Jonio, il sostituto procuratore Vella sentira’ anche l’equipaggio

Il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e il sostituto Cecilia Baravelli hanno iscritto nel registro degli indagati il comandante della nave Ong “Mare Jonio”, Pietro Marrone. I due magistrati della Procura di Agrigento, si trovano a Lampedusa per coordinare direttamente l’inchiesta, aperta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina Nelle prossime, i due magistrati inizieranno a sentire i componenti dell’equipaggio. Il fascicolo d’inchiesta, aperto nel tardo pomeriggio di ieri dalla Procura della Repubblica di Agrigento, inizialmente era contro ignoti. L’imbarcazione non si è fermata all’Alt della Guardia di finanza. E’ stato convalidato, anche il sequestro dell’imbarcazione. Un atto dovuto, quello dell’iscrizione del comandante, per consentire l’interrogatorio. “Abbiamo appreso – ha commentato Alessandra Sciurba, portavoce della ong Mediterranea –  della convalida del sequestro della nave. Ovviamente nei prossimi giorni faremo ricorso. Noi non godiamo di nessuna immunità, ma siamo certi di avere operato nel rispetto del diritto e felici di avere portato in salvo 50 persone”.