Bentivegna pronto a lasciare Progetto Sciacca. Aderirà ai Popolari e Autonomisti di Di Mauro e Pullara

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Sarebbe pronto a lasciare il gruppo di Progetto Sciacca Pasquale Bentivegna, consigliere comunale alla seconda consiliatura, eletto alle ultime comunali nella lista ispirata da Calogero Bono. In base ad alcune indiscrezioni Bentivegna sarebbe pronto ad aderire ai Popolari e Autonomisti, il partito che alle ultime elezioni regionali ha eletto, in provincia di Agrigento, Carmelo Pullara e Roberto Di Mauro (anche se quest’ultimo è entrato a Sala d’Ercole grazie al “listino” di Musumeci). Un ingresso, quello di Bentivegna all’interno del gruppo autonomista, che potrebbe preludere alla creazione di un nuovo gruppo consiliare. Superfluo ricordare, in tal senso, che malgrado sia stato eletto all’interno della lista di Forza Italia, anche Lorenzo Maglienti è tuttora un esponente di primo piano dell’ex Mpa, tuttora al fianco di Roberto Di Mauro.

Girgenti Acque scava un altro pozzo? Bono e Milioti presentano interrogazione

Sarebbe così orientata ad aumentare lo sfruttamento dei pozzi idrici di Sciacca che Girgenti Acque avrebbe addirittura richiesto la trivellazione di un ulteriore scavo al fine di aumentare la disponibilità di acqua. I consiglieri comunali Calogero Bono e Giuseppe Milioti sospettano, addirittura, che questo scavo sia già stato fatto. In tal senso i due esponenti dell’opposizione hanno presentato un’interrogazione se questo corrisponda alla realtà ovvero di effettuare le opportune verifiche.  Pozzi che vengono definiti “eccessivamente stressati”, in un quadro nel quale come è noto l’ente gestore punta a raddoppiare l’emungimento dai pozzi Carboj e Grattavoli. Vicenda nella quale si inserisce anche lo stop opposto da Girgenti Acque alla richiesta del sindaco Valenti di effettuare un sopralluogo. “Io avrei chiamato i carabinieri”, ha detto Calogero Bono. 

Giro d’Italia, Francesca Valenti: “Strada del Cansalamone inadatta, abbiamo chiesto che i ciclisti non vi transitino”

Il sindaco di Sciacca Francesca Valenti ha inviato una nota all’Unione Ciclistica Internazionale per chiedere la modifica del tracciato da tempo deciso per il transito da Sciacca, il prossimo 9 maggio, della quinta tappa del “Giro d’Italia”, la Agrigento-Santa Ninfa. Si chiede, in particolare, di rinunciare al preventivato utilizzo della strada di collegamento tra la statale 115 e il porto (Cansalamone), arteria considerata inadeguata dallo stesso capo dell’amministrazione. “Nessuno ha mai imposto prescrizioni al comune”, precisa Francesca Valenti. La quale, tuttavia, mette in evidenza come, in effetti, la scelta della strada in questione, che non versa certo in condizioni ottimali, rischi di fornire un immagine negativa del territorio, oltre a non essere adatta per gli atleti. “Siamo certi – riferisce Francesca Valenti – che si terrà in considerazione l’ipotesi di autorizzare il passaggio della carovana ciclistica lungo il centro abitato, cambiando il tracciato”. Sull’argomento, giusto ieri, erano intervenuti Calogero Bono e Giuseppe Milioti, consiglieri comunali di opposizione, i quali avevano sollevato il dubbio che, a pochi giorni dal 9 maggio, l’organizzazione del Giro possa non considerare idonee alcune delle arterie a suo tempo prescelte. Dubbi che, evidentemente, sotto un certo profilo condivide anche lo stesso sindaco Valenti, se è vero che adesso sta tentando di ottenere dall’UCI di non far transitare più i ciclisti da una strada che, invero, non sembra prestarsi per questa necessità. Una vicenda che, come si può capire, si sta affrontando proprio a ridosso dell’evento.

Ponte Cansalamone, le analisi non hanno rilevato elementi ostativi. Il Comune pensa gia’ all’imminente riapertura

“Non sono emersi elementi ostativi per la riapertura del ponte Cansalamone”. E’ questo il risultato delle indagini e dei rilevamenti effettuati su incarico dell’amministrazione da parte di una ditta ingegneristica specializzata qualche settimana fa e pervenuto tramite Pec agli uffici dell’Ufficio tecnico del Comune di Sciacca giusto ieri e annunciato oggi dalla sindaca Francesca Valenti. Adesso, occorrera’ fare ulteriori approfondimenti e delle prove di carico fisse e dinamiche che anti sismiche e se anche queste dovessero dare esito negativo, nulla impedirebbe di aprire il viadotto che collega alle contrade San Marco, Carbone, Renella e Maragani gia’ all’inizio della stagione balneare. Cio’ che venuto fuori dai sondaggi e dalle analisi e’ che perfino la riapertura potrebbe avvenire per entrambi i sensi di marcia ma comunque quasi certamente a senso unico alternato. La riapertura del viadotto e’ ormai invocata da anni dopo alterne vicende tra aperture e chiusure dell’importante infrastruttura v

Il due maggio riapre il cantiere di Girgenti Acque alla rotonda della Perriera, tre giorni per ripristinare la normalita’

E’ stata presentata l’integrazione della documentazione che i carabinieri hanno richiesto dopo il sequestro del cantiere in corso all’entrata del quartiere Perriera e che tanti disagi ha causato alla viabilità cittadina in questi giorni. L’assessore Gioacchino Settecasi che già aveva invitato il gestore ad adottare le misure di sicurezza richieste sollecitando il completamento, e’ stato avvisato in queste ultime ore della ripresa dei lavori per il prossimo due maggio, subito dopo il ponte del primo maggio. I lavori dureranno tre giorni e si spera possano concludersi entro il prossimo fine settimana con il ritorno alla normalita’ in un quartiere altamente trafficato e in questo momento paralizzato a causa della congestione viaria creata dalla presenza del cantiere

La maggioranza consiliare plaude alla Valenti, i grillini: “Ora barra dritta e mai piu’ una gestione privata”.

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Proseguono le reazioni del mondo politico alla decisione adottata ieri dall’Assemblea dell’Ati sull’attivazione della risoluzione del contratto con il gestore. “Bene decisione Ati contro Girgenti acque, è quello che vogliono gli agrigentini. Si prosegua su questa strada”.

Il deputato regionale M5S all’Ars, Matteo Mangiacavallo così commenta quanto avvenuto: “Avevo esortato i sindaci, negli scorsi giorni, a compiere un atto di coraggio – dice il deputato – , oggi plaudo alla volontà, espressa in maniera unanime dai presenti, di agire verso la risoluzione anticipata del contratto con la Girgenti Acque. È un importante passo avanti al quale ne dovranno seguire altri e d’ora in avanti sarà necessario un polso decisamente fermo. In questi dieci anni di battaglie per l’acqua pubblica le ho viste e le ho sentite veramente tutte. Non ho preso visione dell’atto sottoscritto dall’ATI di Agrigento – prosegue Mangiacavallo – ma ho capito che si tratta di una sorta di diffida ad adempiere, l’avvio di un iter serio di contestazione della gestione privata del servizio Idrico. Mi auguro che i tempi siano brevi e che si possa giungere al risultato che tutta la popolazione agrigentina spera. In alternativa, ricordo che rimangono sempre in piedi tutti i presupposti per applicare la clausola risolutiva espressa prevista dalla Convenzione. Disservizi, disagi all’utenza e inadempienze sono il mix che Girgenti Acque ha prodotto in questi anni e il grande numero di depuratori sequestrati in provincia sono la certificazione che la parola “fine” deve essere scritta al più presto. Nessuno pensi ad altre gestioni private nella nostra provincia per il dopo Girgenti Acque”.

Grande soddisfazione anche nelle fila della maggioranza consiliare che plaude allo sforzo portato avanti dalla sindaca Valenti. “Francesca Valenti  – scrive in una nota la maggioranza – è riuscita laddove intere generazioni di politici, di tutti i colori possibili, autoproclamatisi leader e campioni dell’autorevolezza,amministratori e Sindaci di lungo corso, non si erano nemmeno avvicinati. Francesca Valenti ha saputo, con la sua determinazione, trascinare in questa lotta tutti i sindaci della provincia di Agrigento, unendoli come mai in passato, riuscendo a mettere a segno un risultato che si attendeva da anni, nonostante le chiacchere e gli impegni assunti in quantità industriale, ma sempre disattesi. il sindaco di Sciacca, insieme ad altri suoi colleghi, nella giornata di ieri, ha scritto una pagina fondamentale in questa più che decennale vicenda e non perché da domani l’acqua verrà tolta al privato, va detto che il percorso è ancora lungo e irto di ostacoli e bisogna essere molto prudenti e vigili; eppure va detto che, per la prima volta, si è riusciti a passare dalle parole ai fatti”.  

Droga a Menfi, condannati Tabbone e Pilo

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Rosario Di Gioia, ha condannato a un anno e 4 mesi di reclusione e 3.400 euro di multa Giovanni Pilo, di 22 anni, e ad un anno e 2 mesi e 2800 euro di multa Daniel Tabbone, di 23 anni, entrambi di Menfi. I due vennero sottoposti a un controllo da parte dei carabinieri, l’11 maggio del 2017, ed i militari sequestrarono 127 grammi di hashish. Il processo a loro carico è stato celebrato con il rito abbreviato. L’accusa ha accolto in larga misura le richieste avanzate dal pubblico ministero, Michele Marrone, mentre il difensore, l’avvocato Ninni Giardina, aveva sollecitato l’assoluzione sostenendo la tesi dell’uso personale. L’auto sulla quale viaggiavano i due era condotta da Tabbone, ma è Pilo che si sarebbe assunto la responsabilità della detenzione di quello stupefacente.

“Furbetti del pattume” di nuovo in azione, rifiuti gettati nei cestelli altrui

Appena poche settimane fa, le telecamere del circuito di videosorveglianza della nota pizzeria del centro storico di Sciacca, avevano immortalato un “furbetto” intento a liberarsi del pattume gettandolo nei più capienti contenitori della differenziata dell’attività di ristorazione posti all’ingresso del locale. Ma l’episodio documentato la scorsa volta non è stato sporadico, “furbetti”  sono tornati in azione nello stesso posto, stessi contenitori e anche stavolta, a favore di telecamera. Ed eccola, la “furbetta” in questione nelle immagini che vi proponiamo aggirarsi con circospezione nelle prime ore del mattino dinnanzi al locale, curandosi di non essere osservata: prima un’occhiata furtiva mentre il braccio sorregge quanto più possibile a distanza dal corpo il sacchetto di pattume vario, evidentemente anche maleodorante, poi individua il cassonetto e infine, via, gettato là dove qualcun altro si era prodigato per conferire correttamente. Vi tralasciamo l’elenco di ciò che era contenuto nel sacchetto riposto.  

Il caso internazionale dell’omicidio Regeni oggetto di un convegno con giuristi della Luiss

“Conoscere la verità, accertare le responsabilità e voltare pagina”. E’ ciò che il professore Pietro Pustorino, docente di diritto internazionale alla Luiss Carlo Guidi di Roma, si auspica possa avvenire nei prossimi mesi sul caso Giulio Regeni, il dottorando italiano dell’università di Cambridge, rapito, torturato ed ucciso il 25 gennaio  del 2016. Il giurista ha sostenuto, ieri pomeriggio, nel corso del convegno “Il Caso Regeni alla luce del diritto internazionale, organizzato dal Rotary Club, dall’Ordine degli Avvocati e col patrocinio del Comune di Sciacca che si è svolto nell’aula Magna del Liceo classico “Tommaso Fazello”, che non soltanto si tratta di una vicenda che segna la violazione di valori morali della dignità umana, ma è una vicenda che comporta la violazione di norme interne e internazionali di estrema importanza come la violazione del divieto di tortura e le cosiddette sparizioni forzate”.

“Il maresciallo e il disertore” di Massimo D’Antoni inaugura la nuova collana dell’Aulino Editore

“Coup de foudre”, letteralmente il colpo di fulmine sentimentale: è questo il nome prescelto dall’Aulino Editore e dal curatore editoriale, Accursio Soldano, per indicare la nuova collana che ieri sera è stata presentata con l’esordio letterario di Massimo D’Antoni con il racconto “Il Maresciallo e il disertore, al Circolo di Cultura di Sciacca. Tiratura limitata a quaranta copie numerate a mano, come si faceva una volta, e un numero striminzito di battute, soltanto dieci mila. Una scelta editoriale controcorrente che ridà un senso al lavoro dell’editor dinnanzi al proliferare di variegate possibilità per chi scrive e decide da sé di proporsi al mercato editoriale. “Il maresciallo e il disertore”, racconto storico di Massimo D’Antoni, così ha tenuto ieri sera  a battesimo il nuovo ciclo che vedrà raccogliere da altri autori, esordienti e non, la sfida di sperimentare e creare un racconto breve capace di intrigare e catturare il lettore con una sola lettura tutta di un fiato.