La stilista Elisabetta Franchi incontra Edoardo Stoppa: ” Con te le campagne animaliste hanno un senso”

Elisabetta Franchi, la stilista bolognese nota per il suo marchio di abbigliamento femminile, ha ingaggiato sui social una forte presa di posizione sulla vicenda dell’avvelenamento dei cani randagi a Sciacca. Le opinioni di campo della designer di moda, non si e’ limitata ad una condanna dell’orribile strage dei cani di Muciare, ma ha intavolato una vera campagna denigratoria nei confronti della citta’ di Sciacca e dei suoi cittadini, rei, a suo dire, di aver determinato la morte dei venticinque cani. Ieri,  le sue seguitissime “Instagram stories” hanno registrato l’ultimo capitolo celebrato con una foto dell’incontro con Edoardo Stoppa, l’inviato di “Striscia La Notizia” che si occupa con i suoi servizi della tutela degli animali. La stilista ha commentato la foto con un ringraziamento a Stoppa: “Grazie ad Edoardo Stoppa, con te le battaglie animaliste hanno un senso”. Insomma, lasciando intendere di aver discusso con il noto animalista della vicenda saccense. Intanto, Maria Navarra, titolare di una nota  e storica boutique di Sciacca, rivenditrice ufficiale di zona in esclusiva del marchio Elisabetta Franchi , ha scritto alla direttrice del marchio per dissentire rispetto quanto esposto dalla stessa in ordine alla citta’ e ai suoi cittadini

Manifestazione spontanea sabato in piazza Scandaliato, passeggiata con gli amici a quattro zampe

E’ nata spontaneamente con un post su Facebook che sta girando in queste ore su iniziativa di singoli cittadini, l’appuntamento per un passeggiata in piazza Angelo Scandaliato è fissato per sabato, 24 febbraio, alle ore 15. Michele Belfiore, saccense e amante degli animali, è il padrone di Arwen, un labrador che lo accompagnerà in questa pacifica iniziativa del quale si è fatto propulsore sul popolare social. Il suo appello è rivolto a quanti, come lui, hanno un amico a quattro zampe e vogliono prendere parte a questa semplice iniziativa nata in reazione dopo quanto accaduto. “Amo Sciacca – Amo gli animali”. Così ha voluto rappresentare e intitolare la passeggiata al guinzaglio che si terrà sabato, 24 ore prima, dell’annunciata iniziativa delle associazioni animaliste di tutta Italia, fissata, invece  per domenica.

Freddo,vento e pioggia: allerta meteo

La perturbazione che sta interessando in queste ore il nord Europa fara’ sentire i suoi effetti anche sull’Italia. A partire da domani temperature al ribasso in tutto il Paese. Previste nevicate al nord e precipitazioni anche di una certa entità al sud. In particolare, nell’agrigentino la protezione civile ha diffuso avviso di allerta meteo gialla per la giornata di domani. Vento, freddo e precipitazioni anche localmente intense sono attese nelle prossime ore.

Sindrome delle apnee notturne, l’associazione “A Cuore Aperto” del professore Ruvolo impiega un nuovo apparecchio sanitario

Un nuovo apparecchio sanitario è stato acquistato dall’associazione onlus A Cuore Aperto per essere utilizzato nell’ambito delle iniziative di volontariato per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Si tratta di un polisonnigrafo portatile che serve a vedere se il paziente soffre di sindrome delle apnee notturne che possono essere considerate fattore di rischio per aneurisma e dissezione dell’aorta. La sindrome delle apnee notturne è un disturbo in cui la respirazione del paziente si interrompe una o più volte, oppure rallenta eccessivamente, durante il sonno. Fare diagnosi di sindrome di apnee notturne con la polisonnografia significa in sostanza prevenire anche la dilatazione dell’aorta. Tra gli apparecchi sanitari acquistati di recente da A Cuore Aperto, oltre a diversi defibrillatori, anche un monitor multiparametrico per ambulanza donato alla Croce Rossa di Sciacca e un software per cure dei bimbi talassemici donato all’ospedale saccense “Giovanni Paolo II” nell’ambito di un’iniziativa promossa in collaborazione  con il Kiwanis club Sciacca Terme  e l’associazione Fasted. “Grazie ai nostri sostenitori che con le loro donazioni ci hanno consentito di acquistare uno strumento importante che ci permetterà – ha spiegato il cardiochirurgo Giovanni Ruvolo, presidente dell’associazione onlus A Cuore Aperto – di rilevare parametri fisiologici fondamentali, come la respirazione, i livelli di ossigeno e altro su pazienti che soffrono della sindrome di apnee notturne ritenuta tra i fattori di rischio per patologie cardiovascolari gravi”.

 

A Muciare c’era cibo ogni giorno e senza fatica. Ecco perché tutti questi cani in un luogo tutt’altro che accogliente

Diamo per definitivo che quello che è accaduto a Muciare è un reato da perseguire, e che la mattanza di cani uccisi dalle polpette avvelenate ha generato scalpore anche sul livello della stessa sensibilità generale. Nessuno, però, in questa fase così concitata della vita pubblica di Sciacca, si è domandato come fosse possibile che un gruppo talmente numeroso di cani randagi si fosse concentrato tutto proprio in località Muciare. Che non è certamente un “salottino”. Cercheremo di ragionare su questo. Stiamo parlando di un’area assolutamente degradata, circondata da vecchi capannoni industriali, ricettacolo di rifiuti e sporcizia varia. Un luogo tutt’altro che ospitale, dunque. Sia per l’uomo, sia per l’animale. Un’area dalla quale, normalmente, perfino i cani se ne sarebbero scappati. Eppure non l’hanno fatto. Al contrario: hanno eletto quella zona a luogo di ritrovo privilegiato. Perché? Non è così difficile dare una risposta alla domanda. È stato qui, infatti, che per lungo tempo i cani randagi che vagavano per la zona hanno potuto soddisfare il loro bisogno principale: nutrirsi. È stato qui che, giornalmente, un’attivista animalista, persona molto sensibile e che merita ogni rispetto, intendiamoci, ha portato da mangiare a questi animali. Un’abitudine, la sua, che però a poco a poco ha popolato l’area di cani randagi, inevitabilmente attratti dalla disponibilità quotidiana di cibo. L’animale per sua natura va a cercare il cibo. Se glielo portano è chiaro che non si muove più. È questo l’ambito nel quale il criminale di turno ha avuto gioco facile a fare questa incetta di randagi, uccisi con l’insetticida. La stessa concentrazione di cani, come a Muciare, è avvenuta, e potremmo dire che continua ad avvenire, anche in altre aree della città, tra cui a San Calogero. Che, a differenza di Muciare, non è certo un luogo degradato, anzi. I cani sono randagi perché dovrebbero vagare per il territorio. Se, invece, scelgono una zona dove fissare la propria dimora, smettono di essere randagi. E se scelgono una zona dove fissare la propria dimora è perché c’è chi porta loro da mangiare. Tutti i giorni, encomiabilmente, perché questa attivista il cibo per gli amici animali lo compra coi suoi soldi. Eppure anche questo genera e alimenta il fenomeno del randagismo e della concentrazione di un numero a dir poco spropositato di cani. Da tempo il servizio veterinario pubblico pone al centro dell’attenzione proprio questo problema. Ma non c’è una norma che impedisca al privato cittadino di sfamare i randagi, e Sciacca non ha nemmeno un’ordinanza. Anche perché ordinanze emanate in altre parti d’Italia (ad esempio in Puglia) sono state oggetto di ricorsi presentati (e vinti) alla giustizia amministrativa da alcune associazioni animaliste, che contestavano i predetti divieti. Siamo dunque al punto. Il randagismo è un fenomeno che deve tornare a livelli fisiologici, sia attraverso un potenziamento dell’anagrafe canina (quanti proprietari di cani non hanno mai microchippato né sterilizzato i loro animali?) sia per mezzo dell’intensificazione delle sterilizzazioni. Ma per fare le sterilizzazioni i cani bisogna pur “catturarli”, e si sa che la stessa attività di accalappiacani, per quanto pietosa, non è solo difficile, ma talvolta sarebbe stata oggetto di forti contestazioni da parte di taluni animalisti. Sono temi, questi, che non sfuggono certo agli animalisti veri, quelli rappresentati da quelle associazioni che cercano di capire il problema, e che studiano le soluzioni migliori, come ha mostrato di fare la stessa Associazione Nazionale Tutela Animali, che recentemente in un convegno che si è svolto al Comune di Sciacca è tornata ad avanzare la proposta di costruire, a zero spese per l’ente pubblico, un rifugio sanitario che organizzi e gestisca l’ospitalità dei randagi raccolti sul territorio attraverso un programma di sterilizzazioni che riduca sensibilmente, nel rispetto della dignità dell’animale, il fenomeno del randagismo. Ecco perché la campagna diffamatoria e denigratoria sia contro i singoli, sia contro l’intera popolazione di Sciacca dopo quanto successo a Muciare, è ingiusta e indecorosa. Se invece di insultare si potesse discutere, ci si potrebbe confrontare. Ma l’obiettivo è complicato da atteggiamenti e approcci al problema fondati sull’ideologia. A ciascuno le sue responsabilità.

L’avvelenamento dei cani a Sciacca, indagini a tutto campo dei carabinieri

0
Un gruppo di carabinieri della compagnia di Sciacca e della squadra di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica ormai da giorni e’ in piena azione con perquisizioni e altre attività finalizzate a dare un nome a chi ha collocato il veleno in contrada Muciare, a Sciacca, avvelenando 27 cani. Intanto, si aprono nuovi scenari per affrontare la questione randagismo, a Sciacca, grazie alla collaborazione tra il Comune e le associazioni animaliste.

Sassi contro le auto sulla 115, denunciati cinque minorenni

0
Sono stati sorpresi lungo la statale 115 mentre erano intenti a lanciare sassi sulle auto in transito dagli agenti del locale Commissariato di Palma di Montechiaro. Si tratta di un gruppo, tutto di minori tra i quindici e i sedici anni, che sono stati successivamente denunciati alla Procura presso il tribunale per i minorenni di Palermo, sono stati bloccati ed identificati. Il lancio delle pietre sulla carreggiata ha messo in pericolo la sicurezza dei passanti lungo la bretella stradale.

Denunciato un informatore scientifico palermitano, filmava donne nel bagno di uno studio medico

0
Ha finto di dimenticare la borsa nella toilette ma all’interno aveva accuratamente collocato il cellulare in modalita’ rec. L’intento era quello di filmare le donne che avrebbero usufruito del bagno dello studio medico dove si trovava per la sua attivita’ di informatore scientifico. Cosi’ un quarantaquattrenne di Palermo, e’ stato denunciato dalla Questura di Agrigento per interferenza illecita nella sfera privata. E’ stata una delle pazienti dello studio ad insospettirsi per la presenza della borsa e a scoprire il cellulare posto al suo interno che registrava. L’informatore nel frattempo  si era velocemente allontanato, ma e’ stato intercettato e fermato dagli agenti delle forze dell’ordine.

Presenza di randagi questa mattina anche all’ingresso dell’ospedale di Sciacca

Randagi all’ingresso principale del “Giovanni Paolo II” di Sciacca. Questa mattina  diverse segnalazioni sono arrivate da chi si trovava a transitare dalla hall del nosocomio saccense. Alcuni cani randagi infatti,  stanziavano proprio dinnanzi le porte d’ingresso della struttura ospedaliera, spaventati dalla presenza, sono stati costretti ad accedere da altre entrate secondarie del nosocomio. Non e’ la prima volta che all’ingresso della struttura ospedaliera viene segnalata la presenza di randagi. Altri casi, si sono verificati anche la scorsa estate.  

Il prefetto riberese Nino Cufalo, nominato commissario di Terni

0
Da ex vicecapo della polizia a nuovo commissario del Comune di Terni. Il prefetto Nino Cufalo è stato nominato oggi dal prefetto Paolo De Biagi dopo lo scioglimento del consiglio comunale per le dimissioni del primo cittadino. Si tratta di un altro incarico per il riberese che ha diretto anche il commissariato di Sciacca e il Centro Operativo della Dia di Palermo fino al 2000. A Roma, ha assunto la direzione del Dipartimento della pubblica sicurezza e l’incarico di direttore del Servizio centrale di protezione della Direzione centrale della polizia criminale. E’ stato anche questore di Siracusa, Lecce, Catania e Torino.