Milioti all’attacco della giunta Valenti: “Sciacca cade a pezzi, non si riesce a garantire neanche l’ordinaria amministrazione”

“Buche, transenne , perdite idriche: c’è una città che cade a pezzi”. Giuseppe Milioti, consigliere comunale di opposizione al Comune di Sciacca, si scaglia ancora contro l’amministrazione cittadina, sostenendo che “non è in grado di assicurare neanche l’ordinaria amministrazione”.  Non c’è via e non c’è quartiere dove non ci sia almeno una buca o cedimento del manto stradale, sottolinea Milioti che aggiunge: “Transitare lungo corso Miraglia è diventato pressoché impossibile; pericoli evidenti lungo le strade di accesso al liceo scientifico, piene di buche in ogni dove. In via Cronio un cedimento è transennato da 5 mesi e nessuno fa nulla. In ambedue i casi (strade di accesso al liceo scientifico e via Cronio), si tratta di arterie su cui transitano giornalmente centinaia di studenti a bordo di scooter e motori. Per non parlare poi del tratto transennato lungo via Valverde che chissà quanto tempo ancora dovrà aspettare prima di essere sistemato. Dal centro alle periferie, la situazione non cambia: addirittura in via Poio i residenti ormai sono costretti a spostare le transenne per raggiungere le proprie abitazioni. Forse tutto resterà così a vita. E non regge più la giustificazione che, in alcuni casi, si tratta di interventi effettuati da Girgenti Acque e che sono pertantodi competenza della società che gestisce il servizio idrico, così come non regge la giustificazione che non ci sono soldi per intervenire perché è una falsità: ci sono delle somme a disposizione che giacciono nei cassetti del Comune, è da cinque mesi che il sottoscritto interviene per invocare il loro utilizzo ma, per il sindaco e la sua giunta, evidentemente – aggiunge Milioti – la viabilità e le condizioni delle arterie cittadine non sono una priorità.  Altro che cambiamento!   Basta fare un giro per la città per rendersi conto che sta solo cadendo a pezzi”.  

Il cinquantesimo anniversario del sisma nel Belice, stasera a Menfi la banda nazionale dei Vigili del fuoco

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Un concerto della banda nazionale dei vigili del fuoco, questa sera, a Menfi, in occasione del cinquantesimo anniversario del terremoto nel Belice. L’appuntamento è alle 19 al Centro Civico. Ieri una delegazione di amministratori e consiglieri comunali menfitani guidata dal sindaco, Vincenzo Lotà, ha partecipato, a Partanna,  all’incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Gli amministratori menfitani hanno avuto modo di incontrare anche l’assessore regionale alla Cultura, Vittorio Sgarbi. Luigi La Placa, consigliere comunale, ha commentato: “Una giornata di ricca di ricordi soprattutto per me che in quel territorio, da pretore, ho operato per diversi anni. Spero vivamente che si metta la parola fine alla ricostruzione ed ho avuto modo apprezzare nel presidente Musumeci e nell’assessore Sgarbi uno spirito di grande concretezza che potrà essere utile al Belice per compiere l’ultimo passo ed ottenere da Roma quello che ancora manca per raggiungere il risultato”.

La protesta di Santa Margherita Belice dopo la notte in tenda: “Prima le case per 84 famiglie e poi la bellezza”

“Adesso mantenete gli impegni, prima di costruire bellezza pensiamo a 84 famiglie di Santa Margherita Belice che non hanno ancora potuto ricostruire la prima casa ed al quartiere Genova dove mancano strade, pubblica illuminazione, marciapiedi e servono 2 milioni di euro per il progetto e 25 milioni per la realizzazione delle opere”. Lo ha detto questa mattina il presidente del consiglio comunale di Santa Margherita Belice, Francesco Ciaccio, dopo avere trascorso una notte in tenda assieme al sindaco, Franco Valenti, e ad altri amministratori del centro belicino. Priorità ai finanziamenti nei confronti di chi aspetta di costruirsi la prima casa. Questa la richiesta di Santa Margherita. “Il cinquantesimo anniversario del terremoto è forse l’ultima occasione che abbiamo per raccontare la vera storia del Belice, per evidenziare che a Santa Margherita la ricostruzione non è stata ancora completata e che esiste un intero quartiere senza opere di urbanizzazione primarie”, ha aggiunto Ciaccio.  Ieri sera, alle 21, appuntamento davanti il Cristo Redentore dove, come prima cosa, si è reso omaggio a chi in quella tragica notte perse la vita. Poi trasferimento nello spiazzo di fronte la Casa della salute, dove sono state montate le tende, e, attraverso interventi, testimonianze, poesie, sulle note della canzone scritta dal professsore Scuderi “la nustalgia di aviri nna casuzza di petra anchi nicuzza…” ricordo della notte del sisma e “rivendicazione con forza dei diritti che ancora vengono negati”.

Asp alla ricerca di medici per i Pronto Soccorso agrigentini: ancora contratti precari, non si sbloccano le assunzioni

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Le difficoltà per la carenza di personale all’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento non tendono a diminuire e la via perseguita per rimediare ai problemi di organico resta quella di assunzioni a tempo con contratti precari. Non si sbloccano le nuove assunzioni. Venerdì scorso, sono stati pubblicati due nuovi avvisi: uno per il conferimento di incarichi libero professionali di dirigenti medici da assegnare alle strutture ospedaliere dei Pronto Soccorso delle strutture ospedaliere delle Asp di Agrigento. Il nuovo avviso, arriva dopo la selezione espletata già lo scorso novembre e che ha permesso di assegnare due professionisti al Pronto Soccorso di Agrigento, uno a quello di Licata e l’altro, all’area di emergenza dell’ospedale di Canicattì. La nuova procedura prevede ancora una volta l’assegnazione dell’incarico per soli sei mesi trattandosi di attività libero professionali. Si tratta di nuove iniziative tampone per cercare di arginare le serie e strutturate carenze di organico mentre, l’annunciato piano sanitario regionale ancora non ha prodotto le annunciante nuove assunzioni. Nell’avviso, l’Asp agrigentina, sottolinea che il rapporto di lavoro potrebbe risolversi ancor prima della sua scadenza naturale, a seguito delle intervenute assunzioni a tempo indeterminato.  Anche se l’ immediato espletamento di nuove procedure concorsuali che il commissario Gervasio ha più volte annunciato, ancora non si sono concretizzate e le assunzioni a tempo e precarie restano la formula utilizzata per il reclutamento di nuovo personale. Con un altro avviso, con data dello stesso giorno precedente, questa volta interno però, l’Asp agrigentina ricerca tre dipendenti col profilo di ausiliario specializzato da assegnare al triage del Pronto Soccorso di Agrigento, personale da utilizzare per regolare il flusso di utenti e per fornire supporto al triage. Intanto, l’Asp ha diramato anche nuovo avviso per la ricerca di un pediatra per una sostituzione nella pediatria del “Giovanni Paolo II” di Sciacca.

Protesta degli stagionali durante il corteo presidenziale a Partanna, consegnata lettera a Mattarella e incontro col ministro De Vincenti

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha assicurato che leggerà la missiva che i lavoratori stagionali che, ieri a margine della cerimonia per i cinquant’anni per il terremoto del Belice, hanno consegnato al Capo dello Stato inscenando una piccola protesta nel mezzo del corteo presidenziale. I lavoratori stagionali, si tratta principalmente di lavoratori del settore turistico alberghiero, ma anche ittico conservieri e marinai stagionali, da anni si battono contro il dimezzamento dell’indennità di disoccupazione. Una situazione nella quale questi lavoratori si sentono ingabbiati  visto che le aziende per le quali lavorano per un certo periodo dell’anno si fermano. Gli stessi lavoratori qualche mese fa, avevano anche incontrato già l’ex premier Matteo Renzi, in occasione della presentazione del suo libro a Sciacca, in quella occasione riuscirono a parlare con il segretario del Pd, Matteo Renzi per più di venti minuti. Gli stessi lavoratori che ieri hanno consegnato la lettera al Capo dello Stato, hanno poi nuovamente incontrato il ministro Claudio De Vincenti, anche questo componente del Governo era stato uno degli interlocutori che i lavoratori avevano già tentato di sensibilizzare rispetto la loro questione lavorativa. Il Ministro, ieri mattina a Partanna, facendo presente che qualsiasi attività legislativa è al momento sospesa visto la fine del mandato, si è fatto carico di riferire al Ministro del lavoro la situazione di questi lavoratori. “Torno a Roma – ha detto De Vincenti- riferisco al Ministro del Lavoro e poi vi faccio sapere”.

Operazione “Nibelunghi”, sequestro milionario al clan mafioso Emanuello

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I finanzieri del comando provinciale di Caltanissetta e i carabinieri del comando provinciale di Enna, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ,hanno sequestrato beni per un valore di 11 milioni di euro, guadagnati con dell’attività mafiose a componenti del clan Emanuello, famiglia mafiosa nelle province di Enna e Caltanissetta. L’operazione è stata denominata “Nibelunghi”. I dettagli verranno comunicati nel corso della conferenza stampa che si terrà questa mattina, alle 10,30,  al palazzo di giustizia di Caltanissetta.

A Montevago la chiusura della giornata di celebrazioni per il terremoto, messa in suffragio delle vittime

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Si è chiusa a Montevago con una messa in suffragio delle 400 vittime del terremoto la lunga domenica di commemorazioni per i cinquant’anni dal sisma che sconvolse il Belice. Dopo la cerimonia a Partanna, la giornata è proseguita con un incontro davanti alla “Porta del Belice” dello scultore Pietro Consagra tra Salaparuta e Gibellina e poi vi è stato spazio per un appuntamento a Santa Margherita e infine, una fiaccolata davanti ai ruderi di Montevago e una messa presieduta dal vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, e concelebrata dai vescovi di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, di Monreale, Michele Pennisi, di Trapani, Pietro Maria Fragnelli e dall’eparca di Piana degli Albanesi Giorgio Gallaro. Durante l’omelia, il Cardinale Montenegro ha lanciato un messaggio di speranza rispetto la tragedia che ha sconvolto la Valle mentre la sindaca di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo che dopo aver deposto una corona davanti al monumento dedicato alle vittime del sisma, è intervenuta parlando dell’importanza della memoria rispetto quanto accaduto nei comuni che hanno dovuto subire oltre la violenza delle scosse, le decisioni calate dall’alto come Montevago classificato come comune a totale trasferimento. “Alle scosse sismiche – ha detto la sindaca – si sono aggiunte quelle morali. La memoria è come il mare che può restituire brandelli, parti di quanto accaduto”. (Foto tratta da Comunicalo.it)  

I sindaci di Menfi e Santa Margherita: “Riaccendere i riflettori sul Belice come terra di speranza per i giovani”

Fra poche ore il sindaco di Santa Margherita, Franco Valenti si appresterà a passare la notte in tenda, è il singolare modo scelto per protestare contro la mancata ricostruzione. Questa mattina, come molti altri sindaci della Valle, Valenti ha preso parte alla cerimonia a Partanna che ha visto la presenza del Capo dello Stato. “Credo sia il modo migliore per ricordare questo evento, il modo migliore per ricordare innanzitutto le vittime del terremoto e ribadire con forza che la ricostruzione non è completata e lanciare un messaggio di speranza” Anche Enzo Lotà, sindaco di Menfi ha preso parte alla manifestazione rivendicando il ruolo del Belice sia come luogo della memoria, ma anche come terra in grado di produrre sviluppo per le future generazioni.  

Ricordi e commozione oggi a Partanna, in un pezzo di Belice ancora ferito, 50 anni dopo il terremoto, col capo dello Stato Mattarella

“Continuerò a condividere la battaglia dei sindaci”. È stato con queste parole che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso il suo intervento di stamattina a Partanna, al culmine della giornata di celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della tragedia del terremoto che si è svolta a Partanna, comune del sindaco Nicolò Catania, coordinatore dei sindaci dei comuni colpiti dal sisma del 1968. “Le capacità dell’intero Paese di reagire alle calamità naturali hanno rappresentato momento della verità, misura della coesione nazionale, del riconoscersi in un comune destino”. Mattarella è giunto a Partanna con l’elicottero di Stato. Rigidissimo il cerimoniale, all’interno dell’auditorium “Leggio”, dove a rappresentare la più alta autorità dello Stato c’erano anche due corazzieri. Accolto dai bambini delle scuole, il capo dello Stato ha poi preso posto in prima fila, non prima che, al suo ingresso, venisse eseguito l’inno di Mameli. La giornata, organizzata da Tanino Bonifacio, ha registrato diversi momenti e esaltato le testimonianze dei momenti del dramma, con la consegna di targhe alla memoria di personalità che si distinsero, in occasione del tragico sisma per l’aiuto prestato alle popolazioni terremotate, sono state consegnate nel corso della cerimonia. Un riconoscimento è andato alla memoria dei quattro vigili del fuoco Giuliano Carturan, Savio Semprini, Alessio Mauceri e Giovanni Nuccio morti durante le operazioni di soccorso. A consegnarla il superstite Franco Santangelo, all’epoca un bambino, estratto dalle macerie. Secondo Mattarella, i sindaci “rappresentano il riferimento primo che compongono il nostro Paese”. “Questa zona – ha aggiunto – ha sollecitato l’intero Paese, per più aspetti a rinnovarsi – ha detto il Capo dello Stato – In prima fila, allora come oggi, gli istituti dello Stato e della Regione, ma, sul terreno, soprattutto i Sindaci e le amministrazioni locali, le parrocchie, i volontari di tante realtà. Il nostro ringraziamento, rinnovato, va a quanti ebbero parte nell’opera dei soccorsi, a quanti avviarono il processo di ripresa”. Prima di Mattarella avevano parlato il sindaco di Partanna Nicolò Catania e il presidente della Regione Nello Musumeci, ed è stata ricordata la storia di “Cudduredda”, al secolo Eleonora Di Girolamo, la bambina salvata dalle macerie ma poi morta qualche giorno dopo a causa di una bronchite. Un riconoscimento ufficiale è stato consegnato anche a Ivo Soncini, il vigile del fuoco volontario che l’aveva salvata. Poi i momenti artistici, con Lello Analfino dei Tinturia e l’attore Alessandro Preziosi.

Libertà, strade e Cocciu d’amuri: Lello Analfino la star del cerimoniale del sisma del Belice

Lello Analfino, l’artista agrigentino, chiamato oggi a Partanna a rappresentare le note di Sicilia davanti al Presidente, ha esordito con un non scontato richiamo al valore della libertà. “Ringrazio – ha detto il cantante –  per essere qui e di poterlo fare in piena libertà. E’ bello sapere che posso salire su questo palco e che nessuno mi ha chiesto prima quello che avrei voluto dire, così come è bello sapere che nessuno di voi ha avuto nulla da ridire su come mi sono vestito per venire qui”. Poi si è subito rivolto a Mattarella, in prima fila davanti a lui: “Caro Presidente – ha detto – io viaggio tanto per l’isola, lo faccio per raggiungere i posti dove faccio i miei concerti e mi piace raggiungerli in moto, lo faccio per assaporare meglio il profumo di questa terra piena di bellezza. Non abbiamo bisogno di grandi cose, signor Presidente, ci servono semplici  strade”. Infine, accompagnato dai suoi musicisti, il leader dei Tinturia ha dedicato alla Sicilia e ai siciliani, la bellissima serenata “Cocciu d’amuri”.  Analfino tra gli applausi della sala, si è congedato rompendo il rigido cerimoniale per avvicinarsi al Presidente per una calorosissima stretta di mano.