Dieci nuovi funzionari negli uffici giudiziari di Sciacca
Dieci nuovi funzionari al palazzo di giustizia di Sciacca. Hanno superato il concorso di riqualificazione bandito dal ministero della Giustizia e assunto le funzioni. Si tratta di Paola Ziccone e Antonino Milanese alla Procura della Repubblica e Giovanni Trovato, Giuseppe Caramella, Gemma Parisi e Anna Maria Montalbano al Tribunale. I nuovi funzionari in servizio all’ufficio notifiche sono Emanuele Scalia, Elvira Caccamo, Domenico Muscarnera e Maurizio Turturici. Il personale amministrativo ha sempre garantito un apporto fondamentale per il buon funzionamento degli uffici giudiziari di Sciacca come riconosciuto in sede ministeriale e dai magistrati che operano nel presidio saccense. Alla cerimonia di insediamento sono intervenuti il Presidente del Tribunale, Antonio Tricoli, e il dirigente amministrativo, Rosanna Grisafi.
Anziana rapinata e picchiata: la polizia arresta i malviventi
Erano in trasferta da Catania a Piazza Armerina per rapinare una anziana signora ma scoperti l’hanno picchiata ferocemente prima di darsi alla fuga. La squadra mobile di Enna e il commissariato di Piazza Armerina, con la collaborazione della squadra Mobile di Catania, stanno procedendo all’arresto di alcune persone che abitano nei quartieri catanesi di Librino e San Cristoforo, nell’ambito dell’operazione denominata «Predator», in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Enna, Elisa Mazza. Le indagini della squadra mobile di Enna, anche mediante l’analisi dei dati di traffico telefonico e intercettazioni, hanno confermato le immagini catturate dal sistema di videosorveglianza della città.
Definiva gli abusi sui minori “atti purificatori”: prete pedofilo arrestato a Catania
Un sacerdote, Padre Pio Guidolin, è stato arrestato dai carabinieri a Catania per violenza sessuale aggravata su minori. I militari, su delega della Procura distrettuale, hanno eseguito nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini hanno consentito di accertare che dal 2014 il sacerdote, sfruttando il suo ruolo e approfittando della condizione di particolare fragilità di diversi ragazzini di età minore dei 14 anni provati da vicende personali che li avevano turbati, li avrebbe costretti a subire e compiere atti sessuali. Padre Pio Guidolin avrebbe cosparso i minorenni di olio santo prelevato dai locali della sua chiesa ammantando i suoi gesti di una valenza spirituale e proponendoli ai minori come ‘atti purificatori’ in grado di lenire le loro sofferenze interiori. Uno dei ragazzini che aveva opposto resistenza alle azioni del sacerdote, rivelando gli abusi subiti negli anni, era stato isolato dalla comunità di fedeli ed accusato di asserzioni calunniose nei confronti del prete. Nel corso delle indagini inoltre è emerso come il sacerdote, per esercitare pressione psicologica nei confronti dei genitori delle piccole vittime che avevano deciso di denunciare i fatti, abbia anche millantato la possibilità di far intervenire esponenti della criminalità organizzata etnea per indurli a desistere dal loro proposito. Uno dei genitori delle vittime è stato denunciato per favoreggiamento personale perché, subito dopo che il figlio aveva reso sommarie informazioni all’autorità giudiziaria, avrebbe contattato il sacerdote per avvertirlo delle indagini a suo carico.
Contrabbando di oli esausti: quarantacinquenne denunciato a Palermo
Nell’ambito dell’operazione denominata “Oil Box” e rivolta a individuare fenomeni di
contrabbando di prodotti petroliferi, i finanzieri del Gruppo di Palermo hanno scoperto
un traffico di olio lubrificante di provenienza sconosciuta, in violazione delle norme
sul trasporto e lo stoccaggio dei combustibili. Un continuo andirivieni di furgoni pronti al successivo carico ha insospettito le Fiamme Gialle, entrate in azione, alle prime ore del mattino, all’interno della sede operativa di una ditta dedita da anni alla vendita al dettaglio di ricambi auto. Qui sono state trovate migliaia di lattine e di flaconi di olio lubrificante, tenuti senza alcuna cura delle prescrizioni sulla sicurezza della conservazione di liquidi infiammabili e, quindi, altamente pericolosi. Fra batterie, rotoloni di carta, supporti meccanici ed utensili vari, nel box/magazzino è stata inoltre rinvenuta, ben occultata da una parete costituita da materiale plastico, una gigantesca cisterna di olio lubrificante di provenienza sconosciuta. Complessivamente, il lubrificante sequestrato sfiora i 18 mila litri per un valore stimato di circa 95 mila Euro. Il titolare della ditta, un palermitano di 45 anni, è stato denunciato per contrabbando di prodotti energetici e per l’omessa denuncia di un ingente quantitativo di prodotto infiammabile detenuto in assenza del prescritto Certificato di Prevenzione Incendi. Proseguono gli accertamenti dei finanzieri per appurare la reale provenienza e la destinazione del prodotto, nonché per ricostruire il giro d’affari della ditta che, per ora, ha evaso al fisco circa 7 mila euro di imposte di consumo
Cassazione bis per la maxi inchiesta “Nuova Cupola”, 12 imputati della mafia agrigentina
L’inchiesta “Nuova Cupola” condotta nel 2012, avrebbe scardinato la nuova costituente famiglia mafiosa agrigentina, il processo agli esponenti di Cosa Nostra agrigentina, approderà nuovamente in Cassazione il prossimo mese di marzo, per la seconda volta dopo che la Suprema Corte, un anno e mezzo fa, si era già pronunciata sulle posizioni di alcuni degli indagati, ma disposto un ulteriore passaggio in appello.
Dopo l’appello bis, sono state impugnate, le posizioni di Gaspare Caparezza, accusato di estorsione ed assolto, quella di Leo Sutera, sambucese, ritenuto il capo di Cosa Nostra agrigentina, successore dell’altro capo mafia, Giuseppe Falsone.
La condanna, per lui, inflitta è stata a 3 anni, ma il Procuratore Generale aveva chiesto di aumentare la pena ritenendo sussistente l’aggravante del riciclaggio delle risorse economiche.
Pene più severe in appello pure per Francesco Ribisi, 35 anni di Palma, e Giovanni Tarallo, 32 anni, di Santa Elisabetta. Per il palmese, ritenuto il numero due di Cosa Nostra, i giudici della Cassazione, la prima volta, avevano accolto in parte il ricorso dei difensori e disposto una nuova valutazione su alcune attenuanti e sul calcolo della pena. Al tempo stesso, però, il processo era stato rimandato in Corte di appello per valutare la sussistenza dell’aggravante del riciclaggio: il pg aveva chiesto di aumentare la pena da 13 anni a 16 anni e 10 mesi: i giudici di appello gli hanno inflitto 15 anni e 4 mesi e la difesa adesso chiede una riduzione.
Identica la posizione di Tarallo, considerato collaboratore fidato di Ribisi, che in appello era stato condannato a 13 anni e 6 mesi: all’appello “bis”, invece la condanna ha previsto quindici anni.
Benedetta Rossi a Sciacca al Circolo di Cultura grazie ad Ubik con la sua cucina buona e genuina
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Rifiuti. Musumeci firma la proroga all’utilizzo delle discariche
È stato firmato nelle scorse ore da Nello Musumeci il primo suo provvedimento da Governatore. Si tratta, in particolare, della proroga trimestrale al conferimento dei rifiuti nelle discariche siciliane. Si rischiava seriamente, da domani, di bloccare il servizio, dando vita ad una emergenza di cui, naturalmente, non si sarebbe sentita alcuna necessità. Servizio che, dunque, può proseguire, anche se per quanto riguarda Sciacca, com’è noto, il conferimento dei rifiuti indifferenziabili (il cosiddetto “sottovaglio”) avviene ancora presso la discarica di Siculiana, in attesa della nuova piena disponibilità dell’impianto di Saraceno Salinella.
Peculato e falso: ai domiciliari professore universitario e avvocato palermitani
Su delega della Procura della Repubblica di Palermo e dopo articolate indagini, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno eseguito un’ordinanza del G.I.P. del locale Tribunale, traendo in arresto 2 persone per i reati di peculato e
falso. Gli arresti domiciliari sono stati disposti nei confronti di Luca Nivarra, professore di diritto privato presso l’Università degli studi di Palermo, e di Fabrizio Morabito, avvocato. Disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e patrimoniali per un ammontare complessivo di circa 160.000 euro. L’attività investigativa della Procura e delle Fiamme Gialle è scaturita dagli esiti
di una consulenza tecnica d’ufficio, disposta dal Tribunale Civile di Palermo, nell’ambito di un procedimento promosso dagli eredi di una persona defunta. Dopo la morte di quest’ultima, risalente all’anno 2004, il Tribunale di Palermo aveva
nominato Luca Nivarra amministratore provvisorio di un ingente patrimonio immobiliare che il defunto, con testamento pubblico, aveva destinato alla costituzione di una fondazione a suo nome. Nell’espletamento del suo incarico, Nivarra è stato dapprima coadiuvato e successivamente (nel marzo 2014) sostituito
dall’avv. Morabito. Nel settembre del 2014 il Tribunale civile di Palermo ha
annullato il testamento per incapacità di intendere e di volere del testatore, disponendo la devoluzione del patrimonio ai legittimi eredi. Dalle indagini eseguite
è emerso che Nivarra e Morabito, in relazione al loro incarico di amministratori giudiziari dei beni facenti parte dell’eredità, e, quindi, pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, si sarebbero appropriati di consistenti somme di
denaro derivanti dagli incassi dei canoni di locazione degli immobili dell’amministrazione provvisoria, di cui avevano la disponibilità in ragione del loro
ufficio. Inoltre, dagli accertamenti sarebbe emerso che il prof. Nivarra, nel corso degli anni, avrebbe presentato al Tribunale di Palermo delle relazioni ideologicamente false, in quanto riportanti informazioni e dati finanziari relativi alla gestione provvisoria dei beni del defunto non corrispondenti alla realtà, in modo
tale da occultare l’ammontare degli importi indebitamente sottratti. Morabito, dal canto suo, avrebbe cercato di giustificare gli ammanchi di denaro
rilevati dalla consulenza tecnica d’ufficio disposta dal Tribunale di Palermo,
sovrastimando l’entità di alcuni crediti vantati dall’amministrazione provvisoria nei confronti di inquilini morosi. A conferma del quadro probatorio che si è delineato, nel novembre 2016 MORABITO ha restituito agli eredi del defunto
denaro e titoli per oltre 67.000 euro ritrovati “casualmente”, a suo dire, all’interno di “16 buste” rinvenute tra la documentazione afferente la gestione provvisoria.
Centrodestra all’attacco: “Giunta Valenti è un fallimento su tutta la linea”
Acqua, rifiuti, ma anche Terme, Ospedale e Agricoltura: è un fallimento su tutta la linea quello dell’Amministrazione Valenti secondo il giudizio dei partiti del centrodestra, quelli che alle ultime elezioni amministrative hanno sostenuto la candidatura di Calogero Bono. Liste che stamattina hanno tenuto una conferenza stampa nel corso della quale hanno attaccato il sindaco, titolando l’iniziativa in modo provocatorio: #maipiùcinquemesicosì, parafrasando l’ormai celebre slogan elettorale dell’attuale sindaco. “La precedente amministrazione più agguerrita di quella attuale nei confronti di Girgenti Acque”, hanno detto i protagonisti della conferenza stampa. E sui rifiuti: “Non stanno facendo niente per valorizzare la raccolta differenziata”. Infine i consiglieri di centrodestra hanno chiesto a Francesca Valenti di chiarire il suo rapporto di lavoro con l’Università di Palermo: “Il sindaco è dipendente dell’Università”, è stato evidenziato.
A Ribera Pace da oggi amministra con una nuova giunta ed a Mangiacavallo e Ruvolo augura “buon lavoro”
Il “Pace bis” da oggi amministra il Comune di Ribera. Il sindaco, Carmelo Pace, che ieri sera ha presentato in consiglio la nuova giunta, adesso conta sul sostegno di 11 consiglieri comunali. Ci sono due indipendenti, uno che vuole valutare punto per punto le singole proposte che passeranno al vaglio del consiglio (Gioacchino Turano) e un altro che, comunque, ha dichiarato l’appoggio all’amministrazione Pace (Pellegrino Quartararo). Il consiglio ieri sera ha approvato il punto riguardante la salvaguardia degli equilibri di bilancio. All’onorevole Mangiacavallo ed al senatore Ruvolo il sindaco Pace augura “buon lavoro”.