Il sequestro di 800 stecche di sigarette a Piana Grande di Ribera, un patteggiamento e due richieste di rinvio a giudizio

Francesco Zerilli, di 28 anni, di Marsala, ha patteggiato, mentre per Vittorio Messina, di 56 anni, e Bruno Giacalone, di 57, entrambi mazaresi, la Procura della Repubblica di Sciacca ha chiesto il rinvio a giudizio.  Si tratta dei tre indagati nella vicenda riguardante il ritrovamento, a settembre del 2017, a Piana Grande di Ribera, di 815 stecche di sigarette. Zerilli, che venne fermato poco dopo dai carabinieri, ha patteggiato un anno e 6 mesi con pena sospesa e la revoca della misura dell’obbligo di dimora a Marsala.  Il sostituto procuratore Christian Del Turco ha chiesto il rinvio a giudizio per i due mazaresi che,  in concorso con Zerilli e con  altre persone rimaste ignote, avrebbero coordinato l’approdo di un motoscafo contenente i tabacchi a Piana Grande, partecipando al trasbordo dal natante,  pronti per essere trasportati con un furgone.

Manifestazione d’interesse del comune di Sciacca per acquisire tre appartamenti confiscati alla criminalità organizzata

Due appartamenti situati in via Di Paola e uno in via Valverde. Sono tre gli immobili “in condominio” ubicati sul territorio comunale di Sciacca per i quali l’amministrazione Valenti ha approvato la manifestazione d’interesse per la loro acquisizione per finalità sociali. Si tratta di beni che sono tuttora nella disponibilità dell’A.N.B.S.C. (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata). Ieri in Prefettura si è svolta la conferenza di servizi finalizzata all’assegnazione dei beni confiscati. È intendimento dell’amministrazione comunale, per l’alto valore simbolico che rappresenta il pieno utilizzo dei beni confiscati alla criminalità, creare luoghi dove possano essere svolte attività sociali al servizio del territorio, al fine di rafforzare e accrescere la cultura della legalità e creare un’opportunità di sviluppo in un contesto definito “sofferto ma desideroso di cambiamento, con l’obiettivo di creare centri e luoghi di aggregazione capaci di contrastare il disagio sociale, l’emarginazione, l’isolamento, la disoccupazione, fenomeni che riguardano soprattutto i giovani del sud”. Secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare i tre appartamenti confiscati che il comune di Sciacca vuole acquisire hanno un valore complessivo di 612 mila euro.

Scontro sulla 115 tra due auto, 5 feriti trasportati al Giovanni Paolo II di Sciacca

Brutto incidente stradale questo pomeriggio sulla statale 115 all’altezza di Cattolica Eraclea. Uno scontro frontale che ha coinvolto due auto, una Nissan e una Toyota. La dinamica del sinistro è ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri della stazione di Cattolica che sono intervenuti sul posto. Cinque le persone che sono rimaste ferite, sono state le ambulanze provenienti dai presidi medici di Siculiana e Ribera a prestare per prime soccorso, trasportando i feriti al pronto soccorso dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca. E’ rimasto illeso, invece, un bambino di poco meno di un anno che si trovava nel sedile posteriore di una delle due vetture. Su una autovettura viaggiava una famiglia tedesca, in questi giorni  in vacanza nell’agrigentino. Sull’altra, invece, c’era una famiglia di Siculiana.
 (Foto fonte agrigentonotizie.it)
 

L’opposizione di centrodestra: “L’amministrazione tace sulle Terme, forse non ci sono elezioni all’orizzonte”

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“C’è un silenzio assordante sulle Terme. Sembra quasi che l’Amministrazione Comunale di Sciacca voglia lasciare le Terme al proprio destino. Tanto ormai non ci sono elezioni all’orizzonte e quindi non bisogna specularci sopra”. I gruppi di opposizione del centrodestra così commentano l’atteggiamento dell’amministrazione comunale sulla vicenda Terme di Sciacca in una nota trasmessa questa mattina “Sono passate diverse settimane – scrivono-  da quando il Consigliere Deliberto di è dimessa polemicamente da Presidente della Commissione speciale sulle Terme, nessun intervento della maggioranza e del sindaco a spiegare quello che stava succedendo e come si sarebbe proseguito con la Commissione. Non che la Commissione stesse risolvendo un granchè ma quantomeno aveva il merito di tenere i riflettori accesi sulla questione. Inoltre non si è a conoscenza delle procedure di verifica della consistenza dei beni, sembra sia tutto fermo, e comunque nessuno viene informato su dove si è arrivati”. Insomma, i cinque consiglieri di opposizione accusano l’amministrazione anche di essere poco comunicativa con la città e pertanto invitano il sindaco a farsi promotore di un pubblico chiarimento. “Lo invitiamo – conclude nella nota il gruppo del centrodestra – a parlarne in Consiglio Comunale e a chiamare a raccolta tutte le forze politiche e sociali della città. Noi non ci rassegniamo, siamo pronti a fare la nostra parte. Ma vorremmo capire se oltre ai proclami di apertura politica del sindaco seguiranno anche i fatti”.

Rimessi in libertà con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria i due giovani menfitani fermati con un panetto di hashish

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Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Rosario Di Gioia, ha convalidato l’arresto per droga di due giovani menfitani operato dai carabinieri, disponendo nei loro confronti l’obbligo di presentazione, tre volte alla settimana, alla polizia giudiziaria. Francesco Sabella e Rosario Gianluca Ruggia, entrambi ventenni, erato stati posti ai domiciliari. Nell’udienza di convalida avrebbero sostenuto la tesi dell’uso personale di circa 100 grammi di hashish. Sono stati fermati sulla scorrimento veloce per Palermo. A quanto pare sarebbero partiti da Sambuca ed erano diretti a Menfi.  Ruggia, passeggero dell’Alfa condotta da Sabella, avrebbe cercato di far cadere fuori dalla vettura il panetto di hashish.  Sono tornati in libertà, con obbligo di presentazione alla pg. Sabella è difeso dall’avvocato Aurelio Riportella e Ruggia dall’avvocato Alberto Di Carlo.

Caso ex parroco Davide Mordino in Cassazione, a fine maggio la sentenza

Si pronunceranno il prossimo 31 maggio  le sezioni unite della Cassazione che decideranno, sul ricorso avanzato dalla difesa avverso la sentenza che ha condannato, in primo grado e in appello, Davide Mordino, di 47 anni, ex parroco della Basilica di San Calogero, a Sciacca. Accusato di atti sessuali con minori, l’ex parroco e’ stato condannato a 9 anni e otto mesi nel giudizio di secondo grado. L’ex sacerdote e’ difeso dagli avvocati Antonino Agnello e Giovanni Aricò che hanno presentato il ricorso eccependo nullità che riguardavano la fase delle indagini preliminari e il giudizio di primo grado oltre a vizi di motivazione della sentenza della Corte di Appello di Palermo.

Fenomeno slime, firmacopie della youtuber napoletana Iolanda Sweets

Rilassa ed è un ottimo antistress. Così Iolanda Sweets, youtuber spiega cosa fa più impazzire degli slime. Per chi non lo sapesse un materiale gelatinoso che si compone e colora a proprio piacimento con l’utilizzo di ingredienti vari che la quasi trentenne napoletana, considerata la maestra in Italia di quella che è una vera moda importata dall’oriente, consiglia a tutti. Anche se il pubblico accorso ad abbracciarla, a scattare un selfie e a richiedere un autografo sul suo libro al firmacopie organizzato nel cortile della libreria Ubik di via Giuseppe Licata, sono sopratutto bambini dai sei anni in sù che con grande ammirazione la seguono su youtube. I suoi video hanno più di 200 milioni di visualizzazioni, e vengono seguiti ogni giorno da migliaia di ragazzi. Un fenomeno senza precedenti che neanche lei si aspettava, come ci ha raccontato oggi pomeriggio. Il suo primo slime lo ha creato appena due anni fa traducendo ricette che attingeva a sua volta anche lei da youtube fino a quando i suoi video di ricette slime non sono diventate seguitissime. “Tra dieci anni – ha detto senza alcun dubbio rispondendo alle domande – mi vedo a condurre un programma per bambini”.

Il Comune di Montevago vuole acquisire beni confiscati alla mafia da affidare a scopi sociali

“Il comune di Montevago, così come deliberato dal consiglio comunale, ha manifestato l’interesse all’acquisizione dei beni confiscati alla mafia ricadenti nel proprio territorio al fine di realizzare progetti sociali”. Lo spiega il sindaco della città termale, Margherita La Rocca Ruvolo, al termine della conferenza di servizi provinciale indetta dall’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati e svoltasi oggi alla prefettura di Agrigento.

Sono complessivamente 14 gli immobili confiscati a Montevago, solo 11 quelli che potranno essere utilizzati, poiché 3 si trovano nel vecchio centro distrutto dal terremoto del ’68 e non sarà possibile riutilizzarli. Adesso si attende dall’Anbsc l’emanazione del decreto di destinazione dei beni al comune che, con proprio regolamento, stabilirà poi come affidarli a fini sociali.

“Durante l’incontro in prefettura – aggiunge il sindaco di Montevago – si è parlato anche della Calcestruzzi Belice, sulla questione c’è la massima attenzione da parte di tutti. Per quanto riguarda i locali dell’azienda si stanno valutando varie ipotesi per la fruizione di questo posto che non può essere lasciato in abbandono. Ritengo importante e necessario che vengano restituiti alla comunità i beni sottratti a circuiti illegali per il loro riutilizzo a fini sociali e per la valorizzazione del territorio”.

Mercoledì scorso, il Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, insieme al sindaco di Montevago, ha visitato la Calcestruzzi Belice. “Un ringraziamento – conclude Margherita La Rocca Ruvolo – va al Prefetto Caputo per la grande sensibilità mostrata oggi e mercoledì scorso quando, visitando la Calcetruzzi Belice, ha espresso solidarietà ai lavoratori impegnati in questi mesi in una lunga battaglia per il lavoro ed è rimasto colpito dalla grandezza dell’impianto estrattivo e degli uffici impegnandosi ad affrontare, con l’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati, eventuali ulteriori difficoltà che si dovessero frapporre all’ottimale gestione di questo patrimonio che non può essere disperso”.

Belgio. Figlio di emigrati di Sciacca accoltellato a morte: stava tentando di sedare una rissa

Era intervenuto per separare i contendenti di una violenta rissa, ma ha trovato la morte. È stato questo il tragico destino nel quale è incappato Gaëtan Sedici, 43 anni, figlio di emigrati di Sciacca e padre di due figlie, ucciso da una coltellata al torace la sera di venerdì, nel quartiere di Près-Javais, a Verviers, grosso centro situato nella provincia belga di Liegi. I soccorsi per Sedici sono stati immediati, ma purtroppo per lui non c’è stato niente da fare. Il decesso è avvenuto in ospedale. La magistratura belga ha aperto un’inchiesta. Oltre all’omicidio di Sedici la vicenda ha generato anche il ferimento di un’altra persona. Un centinaio di poliziotti sono giunti sul posto direttamente da Bruxelles. I sospetti si sono diretti immediatamente su un gruppo di giovani africani, provenienti dalla Costa d’Avorio. Uno di loro è tuttora agli arresti. I familiari di Gaëtan hanno annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile. L’inchiesta è tuttora in corso. L’omicidio di Gaëtan sta generando rabbia nella popolazione belga, con forti ripercussioni politiche e in ordine ai temi dell’intolleranza razziale. Gaëtan Sedici era stimato e benvoluto. Era nato a Verviers nel 1975. Purtroppo la sua famiglia è stata segnata da diverse tragedie in passato. Il padre, il fratello sono morti in due incidenti stradali. Stessa sorte (in Italia) è toccata ad una cugina. È una sorta di maledizione, dunque, quella che ha accompagnato i Sedici.