Trenta migranti sbarcati a Torre Salsa in fuga nelle campagne di Siculiana
Migranti sbarcati ieri a Torre Salsa si sono messi in fuga tra le campagne di Siculiana. Due sbarchi “fantasma” ieri nell’Agrigentino. L’altro è stato sull’isola di Linosa. Complessivamente una cinquantina i migranti sbarcati, almeno trenta a Torre Salsa. Secondo quanto ha fatto sapere l’associazione ambientalista “Mare Amico”, nella tarda mattinata di ieri, sono sbarcati una trentina di migranti che, immediatamente, si sono dileguati tra le campagne di Siculiana. Qualche ora più tardi la Capitaneria ha provveduto a trainare la barca in porto. “Per il futuro sarebbe necessario modificare la legge al fine di permettere il riutilizzo di queste imbarcazioni per fini sociali, – scrive l’associazione ambientalista ‘Mare Amico’ – invece di assistere alla loro demolizione, a spese dello Stato e quindi dei cittadini”. In ogni caso, la situazione resta difficile. L’aspetto più problematico è quello del controllo delle coste. E sono sempre più frequenti, ormai, anche gli sbarchi nella zona occidentale della provincia di Agrigento, da Torre Salsa a Porto Palo di Menfi, passando per le spiagge saccensi.
Nella foto di Mare Amico il barcone giunto a Torre Salsa
I primi dati della Procura della Repubblica di Sciacca indicano una drastica riduzione degli incendi nel territorio rispetto all’estate 2016
Il bilancio ufficiale verrà stilato nel prossimo mese di ottobre, ma si rileva già un calo tra il 30 e il 40 per cento degli incendi nel territorio di competenza della Procura della Repubblica di Sciacca durante la stagione estiva. La conferma è arrivata anche dall’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Agrigento, con il direttore, Calogero Crapanzano, che ha dichiarato al Giornale di Sicilia: “Gli incendi sono stati in numero limitato e per i grossi interventi soltanto qualcuno a Sciacca. Rispetto ad altre province della Sicilia nell’Agrigentino è andata meglio. Ad ottobre avremo il quadro ufficiale e definitivo”. Crapanzano ha espresso apprezzamento per il protocollo di indagini finalizzato a regolare il primo intervento e le attività di susseguenti al verificarsi di incendi che è stato promosso dalla Procura della Repubblica di Sciacca. Il protocollo, fortemente voluto dal Procuratore, Roberta Buzzolani, definisce “linee condivise in materia di indagini per le ipotesi di incendi occorrenti sul territorio di competenza della Procura della Repubblica di Sciacca, procedure omogenee di acquisizione delle notizie di reato e delle successive attività, fino alla redazione della relazione conclusiva”. Per il direttore Crapanzano “quest’attività ha favorito i risultati ottenuti”.
Nella foto, il Procuratore della Repubblica di Sciacca, Roberta Buzzolani
Calato il sipario su Azzurro Food, gli organizzatori: “Il bilancio è positivo”
Con la sua quarta serata, si è conclusa ieri la quarta edizione di Azzurro Food – La cucina al centro del Mediterraneo e per gli organizzatori il bilancio è stato positivo. Anche nell’appuntamento domenicale, si è registrata una foltissima presenza di pubblico per il festival che mette in mostra le migliori eccellenze del territorio. Altra grande serata per il Ristorante A Cielo Aperto gestito da Natale Giunta: in tantissimi hanno gustato le ricette dell’apprezzato chef palermitano che si è spostato dalle sue cucine per diventare il protagonista di uno show cooking sul palco di piazza Rossi. Il cuoco de La Prova del Cuoco ha mostrato sul palcoscenico della manifestazione, al fianco della Instagram Influencer Roberta Mandalà, come realizzare alcune delle gustosissime ricette studiate appositamente per Azzurro Food, svelando inoltre numerosi segreti culinari. A far calare il sipario sulla manifestazione è stato lo spettacolo dei Cantu E Cuntu – I cantastorie di Sicilia che, dopo aver intrattenuto il pubblico di piazza Scandaliato, si sono esibiti in piazza Rossi raccogliendo grandi consensi da parte del pubblico. Bilancio senza dubbio positivo quello della quarta edizione della kermesse per gli organizzatori che affermano: “Azzurro Food si è affermato, sempre di più, come appuntamento di rilievo dell’estate, regalando al suo pubblico 4 giorni di grande cucina, spettacoli e concerti di respiro nazionale. Appuntamento a questo punto al 2018 per la quinta edizione di Azzurro Food”.
Nella foto, Antonio Di Marca, durante la conferenza stampa di presentazione di Azzurro Food
Santa Margherita Belice partecipa a un concorso nazionale per valorizzare il dialetto
“Salva la tua lingua locale, pillole di dialetto”. E’ un concorso nazionale di poesie e prose dialettali ideato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, al quale la Pro Loco Gattopardo Belìce ha deciso di aderire organizzando una serata in collaborazione con il Comune di Santa Margherita. Si tratta di una recita di poesie in dialetto siciliano di autori locali. La manifestazione, ad ingresso gratuito, si è svolta nel terzo cortile del palazzo Filangeri Cutò di Santa Margherita. Al concorso hanno dato adesione sette autori locali. Recitate poesie di Autilia Bilello, Leonardo Tumminello, Giuseppe Scarpinata, Margherita Avona, Francesca Bilello, Pippo Monteleone, Giuseppe Giarraputo e Andrea Randazzo, autori che amano scrivere poesie in dialetto siciliano. La declamazione delle poesie è stata intervallata da canti e balli del gruppo folkloristico “Sicilia bedda” di Salemi – Vita. I testi recitati sono stati video filmati e inviati a Roma, presso la sede centrale dell’Unpli, che provvederà attraverso una giuria qualificata alla selezione e premiazione delle migliori poesie pervenute. L’obiettivo, all’insegna della sicilianità per non dimenticare le nostre origini, è quello di valorizzare il dialetto margheritese. L’iniziativa ha ricevuto il plauso di Nino La Spina, presidente nazionale delle oltre 6 mila Pro loco italiane.
Verso le Regionali: una poltrona per troppi. I grillini rimangono i favoriti. Per ora.
Sembra strano, eppure la presidenza della regione è una carica più ambita di quanto non si pensi. E dire che si tratta di una poltrona piuttosto scomoda, dove la popolarità accumulata con anni di fatica rischia di sgretolarsi in poco tempo, come d’altronde è successo a Rosario Crocetta. Il quale continua a dichiarare di volersi ricandidare a succedere a se stesso. E questo malgrado il PD gli abbia già dato il benservito. I Democratici, infatti, si sono affidati al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha raggruppato movimenti civici e i centristi di Giampiero D’Alia, puntando sul Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari. La cui candidatura dovrebbe essere formalizzata nelle prossime ore. Centrosinistra che, però, non sarà unito. Sarebbe stato strano il contrario. Articolo 1 e la Sinistra, infatti, potrebbero puntare su Claudio Fava, anche se scalpita anche l’editore Ottavio Navarra. Un frastagliamento delle proposte possibili che, ovviamente, preoccupa l’area progressista. Ma se Sparta piange, Atene non ride. Nel centrodestra, infatti, i conflitti romani tra Berlusconi da una parte e Salvini (e Meloni) dall’altra, si stanno proiettando anche a Palermo. Il Cavaliere, infatti, ha deciso di puntare tutte le sue fiches su Gaetano Armao, mentre Fratelli d’Italia (e i leghisti) vorrebbero confermare la candidatura di Nello Musumeci. È da cinque anni che il presidente della Commissione regionale antimafia costruisce il suo nuovo tentativo, dopo la sconfitta del 2012. In questo quadro non si capisce che ruolo possa avere Roberto Lagalla, che non si è mai tirato indietro, malgrado il suo progetto Idea Sicilia non sembra proprio avere suscitato grossi interessi, non negli schieramenti tradizionali almeno, e così intende ritagliarsi un ruolo da outsider. Così come sta provando a farlo anche Piera Maria Loiacono, candidata democristiana e autonomista, che sta girando in lungo e in largo la Sicilia, evidenziando che “la classe politica siciliana di destra e di sinistra è assolutamente distratta e tesa soltanto alla ricerca di intese di potere o di poltrone da dividere”. È in questo quadro che, ragionevolmente, al momento si continua a ritenere che siano ben pochi gli ostacoli per la vittoria finale a favore di Giancarlo Cancelleri. Per Palazzo d’Orleans non è previsto alcun ballottaggio. Turno unico, e vince chi arriva primo. Anche se conquistasse solo il 25%. Il Movimento 5 Stelle, dunque, stando così le cose, potrebbe essere chiamato a governare la Regione siciliana. Ma è una sensazione attuale. Chissà cosa potrà accadere da qui ai prossimi due mesi. In questo quadro si cominciano già a ipotizzare i primi movimenti, dalle nostre parti, in vista delle candidature per un seggio all’ARS. Ma, di questo, parleremo tra pochi giorni.
Fiamme domate, torna la tranquillità tra Arenella e San Marco
È stata messa in sicurezza la zona compresa tra le località Arenella e Capo San Marco interessata oggi pomeriggjo da un incendio. I vigili del fuoco, prontamente intervenuti, sono riusciti a domare le fiamme. Non si è reso necessario alcun intervento dall’alto. Tuttora ignote le cause dell’incendio.
Ultim’ora. Incendio tra Arenella e San Marco: Vigili del fuoco all’opera
Un vasto incendio si è propagato negli scorsi minuti in località San Marco, nella zona che si affaccia sulla spiaggia di Arenella. Le fiamme si sono originate da una vasta area di vegetazione che si trova a monte della battigia. Si tratta di un’area interessata anche dalla presenza di alcune abitazioni. Sul posto i vigili del fuoco per lo spegnimento delle fiamme. Sembra che si tratti di un incendio è piuttosto consistente, al momento non è esclusa la necessità di ausilio di mezzi aerei. Continueremo ad aggiornarvi i prossimi minuti.
Il magistrato De Francisci a Sciacca: “Attenti alla retorica dell’antimafia, ma la memoria va mantenuta”
“Sciascia aveva ragione a criticare i professionisti dell’antimafia, solo che sbagliò bersaglio, perché Paolo Borsellino tutto era fuorché un professionista dell’antimafia”. Lo ha detto Ignazio De Francisci, ex procuratore di Agrigento ed aggiunto a Palermo, oggi Procuratore generale di Bologna. De Francisci è stato a Sciacca ieri sera per partecipare alla proiezione del docufilm Ansa e Miur “L’eredità di Falcone e Borsellino” e al successivo dibattito che ne è scaturito. Una presenza prestigiosa, quella di De Francisci, nell’ambito dell’anteprima dello Sciacca Film Fest 2017. Il magistrato ha messo in guardia dal rischio della retorica dell’antimafia, ma ha anche evidenziato la necessità di mantenere viva la memoria, posto che la coscienza civile in Sicilia ha registrato, comunque, una evoluzione favorevole.
Cassonetti svuotati, malgrado l’emergenza. L’amministrazione replica al centrodestra: “Fingono di non capire”
Cassonetti svuotati stamattina a Sciacca. Malgrado la situazione di emergenza, il servizio di raccolta dei rifiuti è stato garantito, tra le tante difficoltà. “E senza aumentare i costi ai saccensi”, fanno notare stamattina l’assessore Mandracchia è il sindaco Valenti. A giudizio dei quali,
“i consiglieri del centrodestra dovrebbero distinguere il pessimismo dal realismo.
Questa emergenza non è dovuta a disattenzioni, incapacità di programmazione etc., ma è generata dalla chiusura della discarica Saraceno Salinella a causa di un guasto tecnico. Certo, se si pensa che il tritovagliatore è stato noleggiato potremmo dire: questi bravi ex amministratori perché non hanno programmato e vigilato per tempo?”. Insomma: la città è stata sgomberata dai rifiuti, nel pomeriggio di ieri la zona del porto e durante la serata la zona Lido Foggia. Oggi il servizio è stato garantito: la raccolta dei rifiuti è avvenuta regolarmente e la zona del porto è stata oggetto di lavaggio. “Questa – dicono dall’amministrazione – è la migliore risposta a questo centrodestra che non sa distinguere e finge di non capire le difficoltà di un’emergenza, pur avendo in seno ai gruppi consiliari uomini che hanno amministrato fino a ieri. Finita la stagione estiva, nella quale si sono presentate tante emergenze, si avrà modo di programmare e informare la città sul modello di raccolta dei rifiuti che vuole portare avanti l’amministrazione e la maggioranza politica che governano la città”.
Il Comune di Sciacca saluta il Cupa: dopo 15 anni si va verso la revoca del finanziamento
Dopo quindici anni il Comune di Sciacca si appresta ad uscire dal Cupa, il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento. L’Amministrazione Valenti, evidentemente nel tentativo di recuperare un po’ di somme, e nell’obiettivo finale di chiudere il bilancio di previsione 2017, avrebbe deciso di revocare il versamento annuale di 30 mila euro in favore della discussa succursale agrigentina dell’Università di Palermo. Comune di Sciacca che potrebbe giungere a questa decisione dopo diversi altri enti che nel corso degli anni hanno dovuto fare la stessa cosa. La parola finale, naturalmente, spetterà al Consiglio comunale. È chiaro, in ogni caso, come il Comune abbia considerato l’effettiva utilità dell’investimento per il Consorzio Universitario. Un tema, questo, oggetto da anni di discussioni. Politicamente, il centrosinistra (oggi al governo della città) già negli anni scorsi aveva posto sotto i riflettori la questione, domandandosi quali fossero i benefici per il territorio saccense dal finanziamento del Comune in favore del Cupa in termini di giovani saccensi iscritti. All’inizio di questa vicenda, nel 2002 era stato promesso che a Sciacca sarebbero stati organizzati appositi corsi di laurea, a partire da quello in Economia del turismo. Non se n’è mai fatto nulla. E, forse, l’epilogo di questa avventura è quello più giusto.