Terapia intensiva neonatale, nominata ad Agrigento la nuova direttrice

L’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento accoglie una nuova direttrice neonatale, la dottoressa Maria Curto Pelle. La nomina rappresenta un importante passo in avanti per il rafforzamento dell’organizzazione dei reparti ospedalieri e conferma la centralità della cura neonatale nella struttura sanitaria agrigentina.

Profilo della neo-direttrice neonatale

La dottoressa Maria Curto Pelle arriva a Agrigento con un curriculum di rilievo. Già dirigente medico presso l’Unità Operativa Complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale con nido dell’Azienda Ospedaliera “Paolo Giaccone” di Palermo, vanta numerosi master universitari, tra cui:


• Accessi venosi pediatrici neonatali
• Terapia intensiva pediatrica
• Elettrocardiografia pediatrica
Oltre alla pratica clinica, la neo-direttrice neonatale ha maturato una significativa esperienza accademica come docente universitaria e tutor, contribuendo alla formazione delle nuove generazioni di medici specializzati in neonatologia.

L’incarico quinquennale ad Agrigento

La formalizzazione dell’incarico è avvenuta oggi presso la direzione generale dell’ASP di Agrigento, dove la dottoressa Curto Pelle è stata ricevuta dal direttore generale Giuseppe Capodieci e dal direttore sanitario Raffaele Elia. La firma del contratto quinquennale sancisce l’inizio ufficiale della sua attività come neo-direttrice neonatale, un ruolo chiave per lo sviluppo e il miglioramento dei servizi di terapia intensiva neonatale del presidio.

Obiettivi della nuova direzione

Con la nomina della dottoressa Curto Pelle, l’ospedale di Agrigento punta a:
• Rafforzare l’organizzazione e l’efficienza dell’Unità Operativa Complessa di Terapia Intensiva Neonatale
• Implementare le migliori pratiche cliniche in neonatologia
• Promuovere la formazione continua del personale sanitario
La presenza di una neo-direttrice neonatale con esperienza nazionale e internazionale rappresenta un valore aggiunto per la qualità dell’assistenza ai neonati e per il prestigio dell’ospedale sul territorio.

Termine cerca 4 assessori e 2 dovranno essere donne, Sinagra pronta a lasciare

Mentre tutto pare immobile, in realtà il sindaco di Sciacca, Fabio Termine, sta effettuando in queste ore le sue interlocuzioni per tenere fede a quanto annunciato durante l’ultima seduta del consiglio comunale quando ha ratificato che avrebbe proseguito il suo progetto politico aprendolo a “società civile” e ai consiglieri che “vogliono essere protagonisti”.

La quadra dovrebbe avvenire a cavallo con l’Immacolata e il sindaco avrebbe già individuato dei nomi per la nuova giunta avanzando loro una proposta.

Le indiscrezioni dell’ultim’ora sono che Termine non recluterà soltanto 3 nuovi componenti di giunta per completare la rosa come tutti in queste ore hanno pensato bensì 4 assessori.

Oltre a sostituire Alessandro Curreri, Valeria Gulotta e Simone Di Paola, infatti, sostituirà anche Agnese Sinagra. La fedelissima, tra le promotrici della sindacatura Fabio Termine, sarebbe pronta a lasciare il suo incarico. La docente saccense, già assessora part time da diversi mesi, tra le più attaccate dagli stessi consiglieri di maggioranza, avrebbe manifestato la voglia di fermarsi.

A questo punto ecco che la lista delle sostituzioni di Termine si amplierebbe a 4 conservando, invece, Salvino Patti, Francesco Dimino e Fabio Leonte. Nello “switch” anche di Agnese Sinagra, Termine avrebbe ulteriormente complicato la sua azione perché per riequilibrare le quote rosa, sarebbe in cerca di ben 2 profili al femminile per la giunta.

A quanto pare, il primo cittadino avrebbe gia’ individuato e contattato ben 2 professioniste di alto profilo e sarebbe in attesa di conferme. Stessa cosa per le altre 2 figure richieste: lo scouting di Termine sarebbe incentrato proprio sulla selezione di nomi dal più ampio respiro ad allargare il cerchio rispetto a papabili pseudo operatori vicini al mondo politico.

Violenza domestica a Palermo, uomo arrestato dopo aggressioni e abusi

La polizia di Palermo ha arrestato un uomo accusato di violenza domestica, dopo che la compagna è riuscita a fuggire dalla loro abitazione nella zona di via Malaspina. La donna, in stato di shock e con evidenti segni di percosse, ha trovato rifugio grazie all’intervento tempestivo degli agenti del commissariato Libertà.

La fuga della vittima e la collaborazione con la polizia

Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe picchiato e violentato la moglie, per poi addormentarsi. Approfittando della sua assenza, la donna ha fatto la valigia e, nel cuore della notte, è riuscita a scappare. La collaborazione della vittima è stata fondamentale per la polizia: raccontando dettagliatamente le violenze subite, ha permesso agli agenti di agire rapidamente.

Segni di violenza e accertamenti ospedalieri

Gli accertamenti previsti dal Codice Rosa hanno confermato la presenza di traumi compatibili con una presunta violenza sessuale. La donna, già in passato vittima di maltrattamenti, aveva denunciato l’uomo che le consentiva di usare il cellulare solo in sua presenza e la chiudeva in casa quando andava al lavoro. L’ultimo episodio, risalente alla sera precedente la fuga, ha incluso anche un rapporto sessuale forzato.

L’arresto e le conseguenze legali

Dopo aver raccolto tutte le testimonianze e le prove, la polizia ha raggiunto l’abitazione dell’uomo, sorprendendolo prima che si accorgesse della fuga della compagna. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti e violenza sessuale, in un’indagine rapida resa possibile dalla collaborazione della vittima e dall’efficienza degli agenti. La vicenda sottolinea l’importanza di un intervento immediato in casi di violenza domestica.

Protezione e supporto alle vittime

Le autorità ribadiscono l’importanza di denunciare ogni forma di abuso domestico. Gli ospedali, tramite i percorsi diagnostici previsti dal Codice Rosa, offrono supporto medico e psicologico alle vittime, mentre la polizia garantisce la tutela legale necessaria per fermare i responsabili di violenza domestica.

Fuochi d’artificio a Sciacca, Lav chiede un passo indietro al consiglio comunale (Video)

Per i fuochi d’artificio a Sciacca Lav sollecita consiglieri e presidente del consiglio a rivedere l’atto di indirizzo del 31 dicembre scorso. Il veterinario Mariagrazia Costa sottolinea, in un’intervista a Risoluto.it, i danni per gli animali determinati dai fuochi d’artificio e anche dai petardi.

Lav Sciacca ritiene doveroso chiarire i fatti riguardo alla recente decisione di destinare 26.000 euro ai festeggiamenti della notte di San Silvestro, inclusi i fuochi d’artificio, “per fornire informazioni precise ai cittadini e ai media”.

“Contrariamente a quanto poteva apparire in comunicazioni precedenti – scrive Lav – il Comune non aveva programmato alcun spettacolo pirotecnico”. 

La scelta di finanziare botti e spettacoli è stata introdotta da un maxi emendamento approvato dal consiglio comunale, ottenendo 15 voti favorevoli e un’astensione, ed è stata approvata nonostante la volontà iniziale dell’amministrazione, che non aveva previsto programmi per il Capodanno.

“A seguito di possibili fraintendimenti derivanti da comunicazioni precedenti, Lav Sciacca desidera “esprimere scuse formali se il sindaco o l’amministrazione comunale si sono sentiti ingiustamente accusati o travisati con il precedente comunicato”. 

Lav Sciacca invita ora il presidente del consiglio e i consiglieri comunali a valutare la possibilità di modificare l’atto di indirizzo sui fuochi d’artificio, “adottando soluzioni più sicure e rispettose degli animali, delle persone e dell’ ambiente”. 

L’associazione animalista ribadisce “preoccupazione per gli effetti dei fuochi su animali, persone fragili e ambiente, come evidenziato in precedenti comunicazioni. L’anno scorso, ad esempio, un giovane ha subito un infortunio legato a un petardo, episodio che conferma la necessità di cautela e prevenzione”.

Lav suggerisce “spettacoli alternativi e silenziosi (laser show, giochi di luci, musica)” e ricorda che “in molte città italiane, amministrazioni e consigli comunali hanno già scelto di superare i fuochi tradizionali, privilegiando eventi che coniughino festa, sicurezza e rispetto della fauna e dell’ambiente. Sciacca ha l’opportunità di seguire questa strada, dimostrando sensibilità e lungimiranza”.

“Gli animali possono subire gravi conseguenze da botti e petardi – dice il veterinario Mariagrazia Costa – perchè non solo si spaventano, ma rischiano di mettersi in situazioni gravissime”.

Mafia, arrestata Grazia Santapaola: il peso del suo ruolo nel clan

Grazia Santapaola è stata arrestata dai carabinieri del Ros, su disposizione del Gip di Catania e su richiesta della Direzione distrettuale antimafia; il suo arresto rappresenta un punto chiave per comprendere le dinamiche interne del clan Santapaola-Ercolano.

L’ordinanza attribuisce alla donna un ruolo di comando, ben oltre la sua posizione familiare. Per la DDA, Grazia Santapaola avrebbe avuto potere decisionale sulle attività strategiche del clan, confermando un profilo operativo e non solo rappresentativo.

Gestione diretta degli affari del clan

Secondo le indagini, la donna avrebbe supervisionato personalmente attività economiche fondamentali per la continuità del clan, compreso il sostegno alle famiglie dei detenuti e la gestione degli affari più delicati del gruppo Ottantapalmi, radicato nel centro storico di Catania. Le fonti investigative la descrivono come figura rispettata anche da altre consorterie criminali.

Interventi nei conflitti interni ed esterni

Grazia Santapaola sarebbe intervenuta in casi di tensioni interne, come il presunto scontro con il clan Nardo, difendendo il figlio di Francesco “Ciccio campetto” Santapaola, ex reggente oggi in carcere. Questi interventi sottolineano il suo ruolo operativo nella gestione del potere all’interno del clan.

Contrapposizioni con altri clan mafiosi

Le indagini segnalano anche scontri con Christian Paternò, ex capo del clan San Giovanni Galermo, dove Santapaola avrebbe reagito a gesti di mancato rispetto. Inoltre, nel conflitto del 2023 tra la fazione Santapaola-Ercolano e il clan Cappello, Grazia Santapaola sarebbe intervenuta per difendere l’onore della famiglia dopo presunte offese dai rivali, confermando la sua influenza nelle relazioni tra cosche.

Al via i lavori di bonifica dell’amianto a Montevago

Sono iniziati a Montevago i lavori di bonifica ambientale e di riqualificazione dell’area urbana di insediamento dei villaggi Bergamo, Tempo e Trieste realizzati dopo il terremoto del 1968. L’intervento, dal valore complessivo di 1.229.722,43 euro, è finanziato dalla Regione con risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione nell’ambito del 2021-2027.

L’impresa esecutrice è la Geos srl di Patti. I lavori hanno preso il via al villaggio Trieste, dove verranno bonificate dall’amianto 12 abitazioni. Successivamente, gli interventi proseguiranno nei villaggi Tempo e Bergamo, con la bonifica di ulteriori 44 abitazioni.

“È un momento storico”, dice il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo. “Questo intervento che finalmente consentirà, dopo anni di battaglie per ottenere i finanziamenti, la bonifica dell’amianto e la riqualificazione delle aree urbane dei villaggi storici, è un passo importante per la tutela della salute pubblica di Montevago. Con questi lavori, che si aggiungono ai numerosi interventi già svolti per la rigenerazione urbana, la nostra comunità – conclude il sindaco – compie un ulteriore passo verso un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, restituendo ai cittadini spazi più sicuri e decorosi”.

A rischio un milione di metri cubi di acqua senza motopompe sul Verdura, Ruvolo: “Il Comune pronto per i lavori” (Video)

Il Consorzio di bonifica Agrigento 3 chiede al Comune di Ribera la sistemazione della strada per consentire la collocazione delle motopompe sul Verdura che, nell’inverno scorso, hanno consentito di recuperare circa un milione di metri cubi di acqua per l’irrigazione.

Il Comune, con il sindaco, Matteo Ruvolo, riferisce di avere già chiesto al consorzio un sopralluogo congiunto per stabilire che tipo di interventi bisogna effettuare. In questo botta e risposta c’è attesa a Ribera e dopo i consiglieri di opposizione e l’associazione Liberi Agricoltori oggi sono i sindacati, Flai Cgil e Filbi Uil, a prendere posizione a tutela dei lavoratori del consorzio.


“A quasi un anno dagli incontri ufficiali e dalle segnalazioni – scrivono Franco Colletti e Leonardo Mule’ – nulla è ancora cambiato. Si tratta di una situazione che continua a creare serie difficoltà a chi, ogni giorno, svolge un
servizio pubblico essenziale, con inevitabili ripercussioni anche sugli agricoltori, già provati dalla carenza d’acqua e da problematiche strutturali note da tempo”.


“È importante ricordare – continuano – che i lavoratori hanno sempre operato con senso di responsabilità,
consapevoli del ruolo fondamentale dell’agricoltura e impegnandosi a garantire il servizio anche in
condizioni non facili. La loro disponibilità, il loro impegno costante sul territorio e la loro
attenzione verso le esigenze delle aziende agricole sono fatti, non dichiarazioni”.


Le organizzazioni sindacali “senza alcuna intenzione di alimentare polemiche”, chiedono “condizioni minime di sicurezza e rispetto del lavoro”.


“Questa situazione – aggiungono – non riguarda solo atti amministrativi rimasti sospesi, bensì persone, attività
produttive e servizi essenziali per il territorio”. Questa mattina, intanto, i consiglieri Angileri, Costa, Alfredo e Federica Mule’, Siragusa, Cibella, Ciancimino e Tortorici hanno presentato un’interrogazione chiedendo all’amministrazione quali sono le tempistiche per eseguire gli interventi strutturali che consentano la collocazione delle motopompe.

Capra selvatica attacca un isolano a Stromboli: nuovo caso e allarme sicurezza nelle Eolie

Un altro abitante dell’isola è finito in ospedale dopo essere stato caricato da una capra selvatica. L’episodio si è verificato mentre l’uomo camminava lungo una strada dell’isola: un caprone, probabilmente intento a proteggere il proprio gruppo, gli si è scagliato contro ferendolo a una gamba.

Il ferito è stato trasportato alla guardia medica con una motoape, unico mezzo immediatamente disponibile, poiché l’ambulanza elettrica non è ancora in funzione. Dopo le prime cure, il personale sanitario ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso del 118 che lo ha trasferito al Policlinico di Messina per il ricovero.

Si tratta del secondo attacco in pochi mesi. A marzo, un altro isolano era stato aggredito da una capra e l’episodio aveva spinto sei residenti a presentare un esposto alla magistratura. La questione non è nuova: da anni gli abitanti di Stromboli, Ginostra, Alicudi e di alcune zone di Vulcano segnalano una presenza sempre più numerosa di capre selvatiche, spesso in pieno centro abitato.

Il fenomeno, oltre ai rischi per l’incolumità delle persone, crea problemi anche sotto il profilo igienico. Le incursioni degli animali nei villaggi e persino nel cimitero lasciano escrementi sui tetti e attorno alle abitazioni, con il rischio che residui finiscano nelle cisterne d’acqua piovana.

Il nuovo episodio riaccende le richieste di intervento e potrebbe portare a ulteriori sviluppi sul piano giudiziario, in un contesto in cui la convivenza forzata con le capre selvatiche è ormai diventata una vera emergenza per le comunità eoliane.

Corruzione appalti sanitari”, 12 misure cautelari a Palermo

La Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito misure cautelari personali e reali nei confronti di 12 persone, tra manager pubblici, imprenditori, professionisti e intermediari, tutti coinvolti – secondo l’ipotesi accusatoria – in un articolato sistema di manipolazione delle gare d’appalto in ambito sanitario per un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Palermo dopo gli “interrogatori preventivi” previsti dalla legge. Cinque indagati sono ai domiciliari, uno è sottoposto all’obbligo di firma, mentre per tutti sono scattate misure interdittive.

Appalti sanitari e gare pilotate

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, coordinati dalla Procura di Palermo, la corruzione negli appalti sanitari avrebbe inciso sulla fase di predisposizione e gestione delle gare indette da alcune delle principali strutture sanitarie della regione.
Il materiale raccolto delineerebbe un sistema di anticipazione dei documenti di gara, circolazione di informazioni riservate e perfino la stesura dei capitolati tecnici direttamente da parte dei referenti delle imprese interessate ad aggiudicarsi i contratti.

Tangenti mascherate e accordi occulti

Gli inquirenti ipotizzano un sistema di corruzione basato su tangenti fissate in percentuale sul valore delle commesse, spesso camuffate come consulenze inesistenti.
Le attività investigative hanno documentato diverse consegne di denaro contante: 47.820 euro, poi sequestrati dal gip. Nelle conversazioni intercettate, il linguaggio usato per riferirsi alle somme sarebbe stato volutamente criptico, facendo riferimento alla consegna di generi alimentari.

Il “perno” del sistema corruttivo

Al centro della presunta rete di corruzione negli appalti sanitari figurerebbe un noto professionista palermitano, già titolare di importanti incarichi pubblici, indicato come principale destinatario delle tangenti e interlocutore privilegiato nelle relazioni tra gli operatori coinvolti.

Legalità e concorrenza: la posizione della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza ha evidenziato come l’operazione confermi l’impegno nel contrasto a ogni forma di illegalità che altera la competizione tra imprese, danneggia il mercato e incrementa i costi dei servizi pubblici, con ricadute dirette sulla collettività.
In attesa del processo, per tutti gli indagati vale la presunzione di innocenza.

Autobottisti in agitazione, il direttore Fiorino: “Nessun aumento con il nuovo contratto” (Video)

E’ il direttore generale di Aica Francesco Fiorino a fare chiarezza sulle preoccupazioni che agitano gli operatori del trasporto di acqua privati che in questi giorni hanno manifestato le loro titubanze rispetto il nuovo contratto che Aica ha imposto loro entro il prossimo otto dicembre.

Fiorino spiega che il nuovo schema contrattuale con gli operatori censiti, iscritti negli elenchi regionali, punta a tentare di regolarizzare gli utenti non serviti.

Nessun aumento dei costi. Nessun rincaro, secondo il numero due di Aica. “Il nuovo contratto non comporterà un aumento delle tariffe per chi è utente Aica. L’utenza continuerà a pagare l’acqua con la stessa tariffa mentre per chi non ha un contratto con Aica verranno applicate le tariffe medie per mezzo del trasportatore che fornira’ la risorsa”.

Anche per quanto riguarda la contestata “attività di accertamenti” alla quale gli autobottisti verrebbero chiamati, Fiorino stigmatizza: “Il nuovo contratto – spiega – semplifica le procedure finora applicate. Ho avuto un incontro nei giorni scorsi con gli autotrasportatori di Sciacca e ho chiarito questo aspetto”.

Insomma, più utenti contrattualizzati e allacciati al sistema integrato idrico, permetterà ad Aica di distribuire equamente i costi tra gli utenti.