Evade da una comunità e finisce in carcere un margheritese

Aggravamento della misura cautelare, dai domiciliari al carcere. Lo ha disposto il giudice del Tribunale di Palermo Guglielmo Nicastro nei confronti del margheritese Lorenzo Maniscalco, di 35 anni, trasferito da una comunità di Mazara del Vallo al carcere di Trapani. Nicastro era evaso dalla struttura mazarese. Il giovane, che è assistito dall’avvocato Enrico Di Benedetto, ha subito una condanna, in abbreviato, al Tribunale di Palermo, a 3 anni di reclusione per rapina. Era accusato di avere fatto irruzione in un albergo minacciando i due addetti alla reception con una siringa. Li avrebbe costretti a consegnargli il denaro custodito nella cassa puntandogli costantemente l’ago contro. Poi la fuga con circa 350 euro. La difesa impugnerà la sentenza. I fatti si riferiscono al 2016.

Furto di rame in un cantiere di Sciacca, Dimino torna libero con l’obbligo di recarsi, tutti i giorni, dai carabinieri

Ha lasciato gli arresti domiciliari, ma dovrà recarsi, tutti i giorni, presso la sede della compagnia dei carabinieri di Sciacca. Lo ha disposto il Gip del Tribunale di Sciacca per Calogero Dimino, di 49 anni, di Sciacca, pregiudicato, accusato di avere rubato  tubi in rame dall’impianto termoidraulico in fase di installazione presso il cantiere della scuola materna “Le Magnolie” dove si stanno svolgendo in questi mesi lavori di manutenzione straordinaria. Dimino era stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri. Il giudice, Alberto Davico, ha convalidato l’arresto e disposto una misura meno afflittiva dei domiciliari, l’obbligo di presentazione, tutti i giorni, alla polizia giudiziaria.  Negli ultimi giorni si erano verificati diversi episodi dello stesso tipo, tutti denunciati dai titolari della ditta, e così i carabinieri avevano predisposto un servizio di osservazione. Alle 3 e mezza di notte i militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sciacca avrebbero sorpreso, in flagranza di reato,  Dimino mentre asportava la refurtiva che gli avrebbe fruttato poche decine di euro per la vendita del rame a fronte di un danno procurato alla ditta che viene calcolato in circa 7 mila euro. Adesso Dimino è tornato in libertà, ma, tutti i giorni, dovrà andare dai carabinieri.

Dopo la Valle dei Templi, è il Castello Incantato il sito più visitato dai turisti in provincia

Se nel 1968, un collaboratore di Jaen Dubuffet, artista e teorico dell’Art Brut, non fosse arrivato a Sciacca per constatare di persona il lavoro di quello che fino ad allora veniva considerato il “pazzo di Sciacca”, oggi forse il meraviglioso Giardino Incantato, a cinquant’anni esatti dalla morte di Filippo Bentivegna, non potrebbe festeggiare i numeri che lo premiano come il luogo più visitato della città. Sedici mila le presenze registrate nel 2015 e diciottomila quelle del 2016. Un trend in crescita che pone il sito culturale al secondo posto in provincia subito dopo un gigante come il Parco della Valle dei Templi. E’ proprio il Castello Incantato il posto più visitato della città, i turisti che arrivano a Sciacca visitano il particolarissimo museo e sono tantissimi quelli che lo inseriscono come tappa intermedia di un itinerario che va da Agrigento fino a Selinunte. Il lavoro di “Filippo di li testi” come lo chiamavano in città rimase per lungo tempo in abbandono, molte opere, lasciate incustodite, furono distrutte, perdute o oggetto di sciacallaggio. Oggi grazie all’affidamento alla cooperativa Agorà, il podere di un tempo si è trasformato in un punto di riferimento culturale che impegna e impiega persone nel settore turistico.    

“Darshan”, l’album d’esordio del sassofonista jazz Giuseppe Santangelo

Non è nato nei sobborghi delle grandi metropoli americane come i grandi sassofonisti jazz del calibro di  Sonny Stitt. Non è venuto su respirando il melting pot culturale del quartiere  Marianella  di Napoli come Enzo Avitabile. Giuseppe Santangelo è cresciuto guardando dalla finestra di casa le pendici del Monte Kronio, ma la musica di quel sax si è fatta sempre più ispirata negli anni: dapprima come autodidatta e successivamente con il confronto di grandi maestri musicisti che ha incontrato nel suo lungo percorso di perfezionamento. Oggi che di musica vive e lavora nel milanese, il suono di quel sassofono si è fatto ancora più raffinato arrivando alla maturità nella scrittura delle otto tracce di “Darshan”, primo disco di una serie di tre che vedranno la luce successivamente, quello che oggi con certi inglesismi viene definito “concept album”. E “Darshan”, album di esordio del sassofonista siciliano con il suo quartetto composto da Giulio Stromendo al piano, Marco Brambilla al basso e Riccardo Bruno alla batteria, si potrebbe definire una sorta di “viaggio mistico e sensuale” parafrasando Battiato, autore tra le altre cose molto caro a Giuseppe, in cui il musicista saccense affronta un percorso filosofico-spirituale di ispirazione orientaleggiante, definito Apramada Project.

Centrodestra, la candidatura di Calogero Bono dovrà venir fuori dalle Primarie. E potrebbe esserci anche il simbolo di Fratelli d’Italia

Potrebbero essere 5 le liste del centrodestra alle prossime elezioni amministrative. Oltre ad Alternativa Popolare, Forza Italia, Progetto Sciacca e Sciacca al Centro si profila all’orizzonte la possibilità che confluisca, nello schieramento, anche una quinta lista col simbolo di Fratelli d’Italia. Un’operazione, quest’ultima, nelle mani di Francesco Pisano, professore di storia, di destra da sempre, eletto al Consiglio comunale nel 2012 con la lista ispirata da Fabrizio Di Paola per poi transitare in Forza Italia, al seguito del suo riferimento regionale, il deputato all’Ars Nello Musumeci. Pare che Giorgia Meloni in persona abbia deciso che nei comuni dove l’11 giugno si vota debba esserci anche il simbolo di Fratelli d’Italia, alleata naturalmente col centrodestra. E Pisano si è messo al lavoro per comporre un raggruppamento competitivo. Obiettivo difficile, nel quale però potrebbero confluire anche altri soggetti, tra cui un gruppo di giovani che da anni è vicino alla leader nazionale. L’ipotesi più probabile, realisticamente, è la creazione di una lista con i due simboli di Forza Italia Fratelli d’Italia, nella quale potrebbe entrare perfino qualche rappresentante di Noi con Salvini. Intanto la prospettiva dello schieramento è quello delle Primarie. Da svolgersi in tempi stretti. “Primarie aperte a chiunque voglia partecipare”, così come lo stesso coordinatore forzista Antonio Casciaro ha spiegato oggi in un’intervista a Rmk. Una concessione, quella delle Primarie, che in definitiva dovrebbe legittimare la candidatura che, al momento, appare la più accreditata, quella di Calogero Bono. Candidatura che, però, dovrà passare attraverso le Primarie, metodo che alla fin fine servirà a far uscire un raggruppamento finale coeso.

Recuperato dalla polizia municipale di Sciacca un falco finito in un condominio

Insolito salvataggio questa mattina da parte della polizia municipale di Sciacca che ha recuperato un falco che era finito all’interno di un pozzo di luce di un condominio della via Campania a Sciacca. Un agente in servizio, è riuscito ad immobilizzare il rapace, si tratta di una Poiana Harris e a recuperarlo, ora l’uccello che forse disorientato dall’inquinamento acustico cercava un posto idoneo per nidificare,  verrà trasferito ad Agrigento presso un centro di recupero specializzato per questi tipi di volatili selvatici.

Raimondo Moncada racconta suo padre nel libro “Il partigiano bambino”

Si chiama “Il partigiano bambino”, l’ultimo libro di Raimondo Moncada, edito da Ad Est, un “debito”, un “tributo” come lo definisce lo stesso autore, al proprio padre, Gildo Moncada.  Una storia mai raccontata. La storia di un ragazzino che dalla sua tranquilla Sicilia si ritrova in Umbria durante la seconda guerra mondiale e sceglie di salire in montagna per dare il proprio contributo alla Resistenza, alla lotta per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, rientrando a casa mutilato. Il libro è stato presentato in prima nazionale ieri  a Vignola, in provincia di Modena, nel circolo La Ribalta. Seguiranno altre presentazioni: l’1 aprile al circolo Dock61 di Ravenna, il 7 aprile a Licata (Sala “Rosa Balistreri”); l’8 aprile ad Agrigento, città di natale di Gildo Moncada, (centro culturale “Pasolini”); il 21 aprile a Ribera (Biblioteca comunale). Altre presentazioni programmate: Reggio Emilia, Brisighella (Ravenna), Cogoleto (Genova), Caltabellotta. Il libro, fresco di stampa dalla casa editrice indipendente, si apre con la prefazione dello scrittore Giulio Cavalli e una nota di Gaetano Alessi.

“Se ti sposo mi rovino”, stasera in scena al cine teatro Lupo di Ribera

“Se ti sposo, mi rovino” è il titolo della commedia per il  sesto appuntamento della “Rassegna Teatrale di Ribera Città delle Arance”, organizzata dall’associazione socio culturale “San Michele Arcangelo” di Calamonaci, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ribera. La nuova commedia di Marco Cavallaro, sarà in scena al cine Teatro Lupo,che ha fatto registrare il tutto esaurito presso i più importanti teatri di Roma, Milano, Como, Torino, Verona, Modena, Parma, Bologna, Bari e Foggia. “Se Ti sposo Mi Rovino”, è considerata non solo una commedia, ma una commedia d’autore: il cui testo è piacevolissimo e scorrevole e le battute sono inanellate con grande abilità linguistica in un percorso logico rapido ed efficace, che mantiene il ritmo sempre incalzante senza mai un attimo di calo né tregua alle risate. Gli interpreti sono oltre il regista Marco Cavallaro, Alberto Barbi, Ramona Gargano, Annachiara Mantovani , Olimpia Alvino e Valentina Tramontana.

Visite cardiologiche gratuite del cardiochirurgo Giovanni Ruvolo

Dopo Sciacca, Ribera, Naro e Montevago oggi visite gratuite di prevenzione anche a Cianciana, grazie all’associazione “A Cuore aperto”, nata nel 2001 su iniziativa del cardiochirurgo riberese Giovanni Ruvolo. La giornata di prevenzione di oggi prevede visite cardiologiche e cardiochirurgiche con ecocardiogramma color doppler nei locali del centro sociale in Corso Cinquemani Arcuri nel comune agrigentino. Sono stati già circa duecento i pazienti visitati dal team di medici composto oltre che dal professor Ruvolo anche dal cardiologi Fabio Triolo e dal cardiochirurgo Linda Pisano nelle iniziative delle scorse settimane. Durante la campagna di prevenzione vengono effettuati anche screening diabetologi e test delle intolleranze alimentari a cura del professor Orazio De Guilmi, presidente dell’associazione Diabetici e Cialiaci “Danilo Dolci”.

Dissesto finanziario, questo sconosciuto. Ma quali sarebbero le conseguenze per i cittadini?

“Sull’orlo del baratro”, “a un passo dal dissesto finanziario”. Sono anni che nel dibattito cittadino si parla dell’ipotesi default per il Comune di Sciacca. Una condizione che scaturisce da diversi fattori. Le operazioni tese a centrare il patto di stabilità hanno cominciato via via a rivelarsi insufficienti. Tanto più che oggi l’ente locale è esposto con la banca tesoriera per un’anticipazione di cassa di circa otto milioni di euro. In tale contesto, la necessaria austerità ha pervaso la gestione politica. Al punto tale da far domandare a più di qualcuno a cosa serva, ad oggi, un organo elettivo, quando non può fare alcuna scelta strategica, inseguito com’è dalle emergenze economico-finanziarie, sempre più frustrate nell’ottica della necessaria garanzia dei servizi minimi essenziali. E così, tra i cittadini che non riescono più a pagare i tributi locali, e i continui tagli decisi dagli organi superiori di governo, i comuni oggi sono in crisi profonda. E si torna a parlare di “dissesto” finanziario perfino come soluzione estrema, addirittura come possibilità di ripartire da basi migliori. Ma cosa significherebbe il dissesto? Quali scenari aprirebbe? Abbiamo provato a sintetizzarli. La prima conseguenza è la sospensione dei termini per l’approvazione del bilancio. Gli organi elettivi restano in carica, ma arrivano dei commissari liquidatori, come in una società che viene dichiarata fallita. Poi si sospendono tutte le eventuali procedure esecutive e i pignoramenti intrapresi dai creditori nei confronti del comune, e i debiti aperti finiscono nella massa passiva. Inoltre, tutti i debiti e le anticipazioni di cassa già erogate non producono più interessi. Ancora: non si possono più contrarre mutui, ad eccezione di quelli che prevedano oneri a carico della Regione o dello Stato. Ma, se qualcuno trascurasse questo fatto, a sostenere le conseguenze del dissesto finanziario sarebbe tutta a carico dei cittadini. Sì, perché per cinque anni le tariffe e le aliquote tributarie, ad eccezione della tassa sui rifiuti, sarebbero aumentate al massimo consentito dalla legge. Tutto questo nell’ottica di conseguire il riequilibrio del bilancio. Insomma: il dissesto avrebbe conseguenze devastanti. Un’ipotesi che occorrerebbe scongiurare a tutti i costi. Lo sanno bene i cittadini di quei comuni dove si è arrivati a questa soluzione. E pensare che, stando a quanto si dice, c’è chi la considera, perfino, una possibile scelta politica. È una cosa alla quale il buonsenso impedisce di credere.