Raccolta dei rifiuti a Sciacca aggiudicata per un anno alla Teknoservice di Torino

Il Comune di Sciacca ha concluso la procedura di gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Servizio svolto con il metodo porta a porta e comprensivo del trasporto agli impianti di smaltimento e degli ulteriori servizi di igiene pubblica con una durata di dodici mesi, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026.

La gara, pubblicata il 28 agosto 2025 sulla piattaforma telematica comunale, è stata gestita con procedura aperta e aveva un valore complessivo stimato di 4.390.956,55 euro.

Il lotto unico, è stato aggiudicato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo.
L’importo a base di gara era così articolato : importo base: 1.573.890,52 euro, costi della manodopera: 2.789.174,29 euro, costi di sicurezza non soggetti a ribasso: 27.891,74 euro.

A seguito dell’esame delle offerte, il 28 novembre , l’appalto è stato definitivamente aggiudicato alla Teknoservice S.r.l., per un importo di 4.154.872,97 euro. Erano tre le aziende che avevano presentato offerta: Rti Ecolandia srl – Progitec srl, Rti Sea Servizi Ecologici Ambientali S.r.l. – Bono Slp Srl e Teknoservice Srl, quest’ ultima come operatore singolo risultato poi vincitore.

La società di Piossasco, provincia di Torino, si occuperà della gestione completa del servizio porta a porta, del trasporto dei rifiuti agli impianti autorizzati e delle attività accessorie di igiene urbana, come lo spazzamento e la pulizia del territorio.

L’affidamento a Teknoservice garantirà la prosecuzione delle attività di raccolta differenziata e dei servizi connessi a seguito della scadenza del vecchio piano Aro, già prorogato di un anno e in vista della definizione e approvazione del nuovo piano Aro da parte dell’amministrazione.

Legge 104, in arrivo fino a 1.200 euro a trimestre per i caregiver conviventi: ecco requisiti, categorie e novità del nuovo disegno di legge

Un nuovo disegno di legge dedicato ai caregiver familiari è pronto ad approdare in Consiglio dei Ministri e potrebbe rappresentare una svolta attesa da anni. Il testo introduce per la prima volta un riconoscimento giuridico chiaro del ruolo del caregiver e prevede un sostegno economico fino a 1.200 euro a trimestre, destinato solo a chi rispetta precisi requisiti.
Ecco tutto ciò che cambia.


Chi è il caregiver familiare secondo la legge

Il caregiver familiare è la persona che si prende cura, in modo continuativo e non professionale, di un parente o affetto con disabilità grave o non autosufficienza.
Parliamo spesso di assistenza quotidiana, intensa e prolungata, che va ben oltre il semplice supporto: gestione domestica, igiene personale, somministrazione farmaci, accompagnamento, vigilanza costante.

Il concetto di accomodamento ragionevole, previsto dalla Convenzione ONU sulla disabilità, riconosce la necessità di misure personalizzate per garantire pari diritti e dignità alle persone fragili e, di riflesso, ai loro caregiver.

In Italia, il Decreto Legislativo 62/2024 ha rafforzato questi principi, introducendo il concetto di accomodamento anche nei contesti lavorativi e aggiornando l’articolo 5-bis della Legge 104.


La ministra Locatelli: “È il momento di riconoscere i caregiver familiari”

La Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, sottolinea la necessità di tutelare chi assiste un familiare non autosufficiente:

“Chi si prende cura dei propri cari non vuole essere sostituito, ma sostenuto e riconosciuto. È tempo di dare una cornice normativa certa al ruolo del caregiver familiare convivente”.


Le quattro categorie di caregiver previste dal nuovo disegno di legge

Il ddl introduce un sistema di classificazione basato sul numero di ore settimanali effettivamente dedicate alla cura della persona disabile. Le categorie sono:

1️⃣ Caregiver prevalente convivente (oltre 91 ore settimanali)

👉 È la categoria più tutelata
👉 Ha diritto al nuovo contributo economico

2️⃣ Caregiver convivente con carico tra 30 e 91 ore settimanali

3️⃣ Caregiver non convivente con almeno 30 ore settimanali di assistenza

4️⃣ Caregiver con carico ridotto (10-30 ore settimanali)

👉 Possono essere conviventi o non conviventi

Solo la categoria 1, quella del caregiver prevalente convivente, potrà accedere al nuovo assegno.


Contributo fino a 1.200 euro a trimestre: a chi spetta

Il contributo economico – che partirà dal 2027 – potrà arrivare fino a 1.200 euro ogni tre mesi.
Non si tratta di un sostegno universale, ma di un aiuto selettivo con requisiti precisi:

Requisiti obbligatori

Caregiver prevalente
Convivenza con la persona assistita
✔ Carico assistenziale ≥ 91 ore settimanali
Non svolgere attività lavorativa, oppure lavorare con un reddito annuo non superiore a 3.000 euro lordi
✔ ISEE del nucleo familiare non superiore a 15.000 euro


Perché la misura è considerata una svolta

La proposta:

  • riconosce il valore economico e sociale dell’assistenza familiare
  • tutela chi rinuncia al lavoro per accudire un parente non autosufficiente
  • introduce un contributo stabile e non occasionale
  • getta le basi di una normativa organica sui caregiver, oggi ancora frammentata

Si tratta della prima misura strutturale che assegna un riconoscimento economico continuativo, differenziando i caregiver in base al reale impegno assistenziale.


Conclusione

Il nuovo disegno di legge segna un passo avanti importante per migliaia di famiglie italiane che vivono ogni giorno la realtà della non autosufficienza.
Il contributo fino a 1.200 euro a trimestre, anche se destinato a una categoria specifica di caregiver, rappresenta il primo tentativo concreto di riconoscere il ruolo – spesso invisibile – di chi dedica la propria vita alla cura di un familiare fragile.


Patente e diabete, arriva la semplificazione: cosa prevede il nuovo disegno di legge sul Codice della Strada

Ottenere o rinnovare la patente può essere un percorso complicato per chi convive con il diabete. Visite aggiuntive, tempi più lunghi e una valutazione sanitaria spesso diversa da quella riservata ad altri cittadini. Una situazione che, secondo la FAND – Associazione Italiana Diabetici, rischia di trasformarsi in una discriminazione e di limitare il diritto alla mobilità di milioni di persone.

Il tema torna oggi al centro del dibattito grazie a un nuovo disegno di legge che punta a semplificare le procedure del Codice della Strada per le persone affette da diabete, aggiornando una normativa considerata non più adeguata alle moderne tecnologie e terapie.


Diabete in crescita: i numeri in Italia e in Europa

Il provvedimento arriva in un contesto in cui il diabete è una delle patologie croniche più diffuse.
Nella Regione europea dell’OMS ne soffrono quasi 62 milioni di persone, con una prevalenza che in alcuni Paesi supera il 14%. Nel 2021, oltre 1,1 milioni di decessi in Europa sono stati associati alla malattia.

In Italia, i dati ISTAT e Ministero della Salute mostrano che nel 2022 il diabete noto ha raggiunto una prevalenza del 6,6% della popolazione, pari a circa 4 milioni di cittadini. Tra gli over 75, la percentuale sale al 21,6%.


Il nuovo disegno di legge: cosa prevede

Presentato in Parlamento lo scorso settembre, il disegno di legge intitolato “Semplificazione delle procedure per il rilascio, il rinnovo e la conferma della patente di guida ai soggetti affetti da diabete”, porta la firma del senatore Antonio De Poli e recepisce le richieste della FAND.

L’obiettivo principale è aggiornare l’articolo 119 del Codice della Strada, tenendo conto dell’evoluzione delle terapie e dei nuovi sistemi di monitoraggio, oggi capaci di garantire un controllo più stabile della glicemia e quindi maggiore sicurezza anche durante la guida.


Come funziona oggi: regole attuali per patente e diabete

La procedura per il rilascio o il rinnovo varia in base alla categoria di patente:

Gruppo 1 (AM, A, B, BE)

  • Valutazione del medico monocratico, che si basa sul parere di uno specialista diabetologo.
  • Per i pazienti in terapia insulinica o a rischio di ipoglicemie gravi, la validità della patente può essere limitata a 5 anni.
  • In presenza di complicanze può essere richiesta la valutazione della Commissione Medica Locale.

Gruppo 2 (patenti professionali e mezzi pesanti)

  • Valutazione sempre affidata alla Commissione Medica Locale.
  • Necessaria una relazione diabetologica dettagliata.
  • Obbligo di dimostrare assenza di episodi di ipoglicemia grave nell’anno precedente.

Cosa cambierà con la riforma

Il disegno di legge introduce diversi elementi di semplificazione:

  • Per i pazienti che utilizzano dispositivi avanzati – come il monitoraggio continuo della glicemia (CGM), microinfusori o terapie con basso rischio di ipoglicemia – l’idoneità alla guida potrà essere certificata direttamente dal medico monocratico.
  • In alcuni casi, la semplificazione potrà estendersi anche alle patenti di categoria superiore.
  • Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge sarà emanato un decreto dei Ministeri della Salute e dei Trasporti che definirà in modo preciso quali terapie e dispositivi rientrano nel nuovo regime semplificato.

Le posizioni di De Poli e FAND

Il senatore Antonio De Poli evidenzia come l’attuale disciplina non tenga conto dei progressi della diabetologia:

«Le terapie più avanzate permettono un monitoraggio efficace dei livelli glicemici, riducendo i rischi di ipoglicemia o iperglicemia alla guida. Serve una revisione della normativa per garantire sicurezza stradale senza discriminare chi convive con il diabete».

La presidente della FAND, Manuela Bertaggia, sottolinea l’assenza di evidenze che colleghino il diabete a una maggiore pericolosità alla guida:

«Le procedure sanitarie non erano uniformi e molte volte le persone venivano penalizzate solo per l’etichetta di “diabetico”. Ringraziamo il senatore De Poli per aver raccolto il nostro appello e auspichiamo una rapida approvazione del ddl».

La potenza del teatro contro la violenza sulle donne, spettacolo di beneficenza al Samona’ (Video)

Si è svolto questa sera a Sciacca l’evento promosso in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, un appuntamento che ha riunito associazioni e club service del territorio in un’unica iniziativa di forte valore sociale e culturale.

La serata è stata organizzata dalla Fidapa Sezione di Sciacca, guidata dalla presidente Maria Grazia Cascio, dall’Inner Wheel Club Sciacca Terme con la presidente Valentina Spagnolo, e dal Rotary Club Sciacca, rappresentato dalla presidente Stephanie Bisch. Una sinergia che ha voluto ribadire l’impegno condiviso nel sensibilizzare la comunità sul tema della violenza di genere.

Cuore della serata è stata la performance teatrale realizzata dall’Associazione Cine Micron, diretta da Ignazio Raso e Simone Perronace. Lo spettacolo, intenso e carico di significato, ha affrontato con sensibilità e forza narrativa le molteplici sfaccettature della violenza sulle donne, invitando il pubblico alla riflessione e alla consapevolezza.

Il ricavato della vendita dei biglietti sarà interamente devoluto in beneficenza all’Avulss di Sciacca, a sostegno delle attività dell’associazione impegnata quotidianamente nel volontariato socio-assistenziale.

Una serata partecipata e sentita, che conferma l’importanza della collaborazione tra realtà associative locali nel promuovere messaggi di rispetto, solidarietà e prevenzione.

Panchina rossa contro la violenza nella nuova pensilina del bivio Gulfa (Video)

È stata inaugurata al bivio Gulfa, in territorio di Santa Margherita Belice, una panchina rossa nella pensilina per l’attesa degli autobus, un’opera che assume un valore che va oltre la semplice funzione pratica: un luogo di passaggio quotidiano che diventa presidio di messaggi civili, dalla pace al contrasto della violenza di genere.

Leonardo Mauceri, past president del Rotary Menfi Belice Carboj, ha sottolineato il significato simbolico della struttura: “Il punto di incontro di tante cittadine che vanno a lavorare a Palermo, dove possono realmente vedere quest’opera, dove sono scritti i messaggi di pace, ma anche il messaggio contro la violenza sulle donne”. Un’eredità rotariana che continua: “La cosa più bella è che è un progetto partito l’anno scorso, ma che è continuato e è stato ben accolto quest’anno con Nino Verderrame”.

Il governatore distrettuale ha richiamato la cornice più ampia dell’iniziativa, che parte del progetto “Steli di Pace”: “Abbiamo voluto lasciare in tutti i territori di Sicilia e Malta dei segni tangibili del nostro impegno per la pace, dei simboli potenti che servono come monito per ricordare a ciascuno di noi che l’impegno per la pace è un impegno personale”.

Parallelamente, il sindaco di Santa Margherita Belice, Gaspare Viola, ha annunciato interventi imminenti sull’area del bivio Gulfa, che sarà presto più sicura e valorizzata: “Questo sito così ricco di storia e così importante strategicamente per tutto il territorio sarà adeguatamente illuminato”. L’attivazione dell’illuminazione è prevista a breve: “Io penso che ormai è questione di settimane”.

Il sindaco ha aggiunto prospettive di rilancio turistico e funzionale: “Le autolinee Gallo avranno un ruolo determinante in questo recupero” e l’obiettivo è favorire “il potenziamento della ricettività” per superare “un turismo toccata e fuga”.

Durante l’evento si è parlato anche di sostegno alle donne vittime di violenza, tema richiamato dalla panchina rossa. Marisa Gagliano, coordinatrice dell’area Violenza di genere della cooperativa Quadrifoglio, ha illustrato le misure disponibili: “È possibile chiedere una misura pari a 10.000 euro che consentono alle donne di poter sviluppare progetti di autonomia, autonomia abitativa, autonomia lavorativa”. Un sostegno importante ma non ancora pienamente sfruttato: “Purtroppo no, perché era stato emanato un decreto con un fondo di circa 300.000 euro e sono stati soltanto utilizzati circa 150.000 euro”.

La cooperativa ha ottenuto risultati significativi: “Su nove redditi di libertà finanziati cinque sono stati a favore delle donne che noi accogliamo”.

Interruzione idrica a Menfi, furto di cavi e disagi

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Un’interruzione idrica ha colpito oggi Menfi in seguito al furto dei cavi in rame che alimentano elettricamente le pompe di sollevamento dell’acqua. Il danneggiamento dell’impianto, avvenuto nel pomeriggio, ha impedito il normale funzionamento della rete idrica e creato immediati disagi a residenti e attività commerciali.

Furto dei cavi e conseguenze sull’interruzione idrica

Secondo quanto comunicato dal sindaco, Vito Clemente, ignoti hanno sottratto i cavi necessari ad alimentare l’impianto elettrico della stazione di sollevamento, lasciando di fatto le pompe senza energia. Il risultato è stato una interruzione idrica estesa, che ha portato alla sospensione del servizio in diverse zone della città.

L’amministrazione ha definito l’episodio un atto grave ai danni dell’intera comunità e segnalato il fatto alle autorità competenti, già impegnate nelle indagini per risalire ai responsabili.

Ripristino dell’impianto e tempi per il ritorno alla normalità

I tecnici comunali e gli operatori incaricati sono già al lavoro per reinstallare i cavi rubati e consentire alle pompe di tornare operative. Al momento, tuttavia, non è possibile indicare con precisione i tempi per superare l’interruzione idrica. Il Comune assicura aggiornamenti costanti per informare la cittadinanza sullo stato degli interventi e sull’eventuale ripresa dell’erogazione. A Menfi altri furti agli impianti idrici, nel passato, hanno causato disagi.

Azioni per limitare i disagi

In attesa del ripristino completo, l’amministrazione invita i residenti a razionalizzare i consumi d’acqua ancora disponibile nei serbatoi domestici, limitandoli alle necessità essenziali. Ogni ulteriore comunicazione ufficiale sarà diffusa tramite i canali istituzionali, per garantire informazioni corrette e tempestive.

Appello al senso civico

L’episodio mette ancora una volta in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture pubbliche e i gravi danni causati da atti vandalici o furti di materiali metallici. Comportamenti di questo tipo compromettono servizi fondamentali, generano costi aggiuntivi e rallentano la continuità di un bene primario come l’acqua.

Il Comune richiama quindi la cittadinanza alla collaborazione e alla vigilanza, segnalando alle autorità eventuali movimenti sospetti nei pressi degli impianti idrici.

Il Comune di Menfi si scusa per i disagi dovuti all’interruzione idrica e comunica che ogni progresso nei lavori sarà immediatamente condiviso con la popolazione.

Lo Sciacca batte 3-1 il Partinicaudace, quarto posto in classifica (Video)

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Una prova di carattere, un primo tempo spettacolare e una ripresa più guardinga. Lo Sciacca ha battuto al Gurrera 3-1 il Partinicaudace disputando la miglior partita della stagione. I verdenero sono quarti in classifica.

Già nei primi minuti di gioco, con Retucci, la squadra di Brucculeri ha costruito un paio di palle gol. La rete è arrivata al 16’ con Scalia, bravo a sfruttare una mischia in area battendo a rete con precisione. Nel recupero del primo tempo il solito Pierce, di testa, su calcio d’angolo di Licata per il doppio vantaggio dello Sciacca.

Il Partinicaudace è venuto fuori nella ripresa creando qualche problema allo Sciacca e riaprendo la partita con la rete del nuovo entrato Macaluso a 12 minuti dal termine su passaggio di Martignetti. In contropiede, al 92’, Mangiaracina, ha messo in ghiaccio la partita per i verdenero che mercoledì 3 dicembre affronteranno ancora il Partinicaudace, in Coppa Italia. La partita d’andata si disputerà al Gurrera.

“Ottimo Sciacca, una bella partita e vittoria meritata per la squadra di Brucculeri”. Questo, in pillole, il commento di Enzo Dimino.

Botti di Capodanno a Sciacca, la Lav attacca l’amministrazione: “Delusione e incoerenza”

Delusione e incoerenza: il Comune conferma i fuochi d’artificio nonostante anni di richieste e appelli”

Lav Sciacca, con la responsabile, Iris Pedrazzi, esprime “profonda delusione per la decisione dell’amministrazione comunale di confermare ancora una volta i fuochi d’artificio, ignorando le richieste di cittadini, attivisti e associazioni che da anni chiedono scelte più moderne, etiche e rispettose”.

“È una scelta che rappresenta una grave incoerenza – aggiunge l’animalista – rispetto agli impegni dichiarati pubblicamente sul benessere animale, sulla sicurezza e sulla necessità di ridurre l’impatto ambientale delle manifestazioni cittadine. I fuochi d’artificio causano ogni anno stress e traumi agli animali domestici e selvatici, problemi per persone fragili, inquinamento atmosferico e acustico, oltre a rischi concreti per l’incolumità pubblica”.

In molte città italiane – fa notare la Lav – si stanno scegliendo alternative più sicure e sostenibili: spettacoli silenziosi, tecnologie luminose innovative, eventi che non producono sofferenza. “Sciacca, invece, decide di rimanere indietro – aggiunge la Lav. Ribadiamo che una comunità che vuole crescere non misura la qualità delle feste dal rumore dei botti, ma dalla capacità di innovare e di mettere al centro il rispetto della vita e del territorio”.

Per questo l’associazione animalista chiede all’amministrazione comunale di “riconsiderare questa decisione e di avviare finalmente un percorso che porti Sciacca verso scelte più civili, più moderne e più responsabili”.

“Sciacca merita una festa che non lasci dietro di sé animali terrorizzati, persone a rischio e inquinamento – conclude la Lav – ed fuochi d’artificio non sono tradizione: sono sofferenza”.

Nella foto, Iris Pedrazzi e Silvana Fazio della Lav

Caro trasporti a Natale: rincari tra voli, treni e carburanti

Il caro trasporti a Natale torna a colpire con forza chi viaggia durante le festività, rendendo particolarmente costosi gli spostamenti in aereo, treno e auto. Assoutenti pubblica un’analisi dettagliata che conferma rincari pesanti, soprattutto per le tratte che collegano il Nord al Sud, con incrementi considerati “proibitivi” dai consumatori.

Caro trasporti a Natale: voli oltre i 500 euro

Secondo Assoutenti, chi programma la partenza il 24 dicembre e il rientro il 6 gennaio deve affrontare cifre elevate. La tratta Torino–Palermo andata e ritorno parte da 505 euro, mentre Pisa–Catania tocca 492 euro.
Non va meglio sulle altre rotte principali: Torino–Catania costa almeno 422 euro, Milano–Palermo 411 euro, stesso prezzo di Verona–Palermo.
Milano–Catania si ferma a 406 euro, ma in alcune combinazioni orarie e con determinate compagnie si arriva a superare gli 800 euro, come nel caso della Milano Linate–Catania, che raggiunge 841 euro.

Treni costosi anche sull’Alta Velocità

Il caro trasporti a Natale incide anche sui treni. Per viaggiare in Alta Velocità sabato 20 dicembre, le tariffe minime segnalate sono:

199 euro per la Torino–Reggio Calabria,
185 euro da Milano,
183 euro per la Torino–Lecce,
153 euro da Milano a Lecce,
167 euro da Genova a Reggio Calabria.

Si tratta di aumenti che confermano un trend stagionale ormai costante, con forti ripercussioni per i viaggiatori diretti nel Meridione.

Carburanti in aumento: spostarsi in auto costa di più

Chi sceglie l’auto deve fare i conti con l’ennesima voce di spesa in crescita. I listini dei carburanti, spiega Assoutenti, stanno aumentando da settimane, rendendo gli spostamenti più onerosi anche per chi rinuncia a voli e treni.

Le critiche dell’associazione dei consumatori

Il presidente Gabriele Melluso parla apertamente di “odiosa speculazione sulla pelle dei consumatori”. Nonostante indagini e annunci politici, la situazione non ha trovato una soluzione concreta, lasciando gli utenti esposti ai rincari proprio nel periodo in cui la mobilità cresce per ragioni familiari.

Il caro trasporti a Natale si conferma quindi uno dei problemi più sentiti dai cittadini: un fenomeno che accentua disuguaglianze territoriali e pesa in modo significativo sui bilanci delle famiglie chiamate a rientrare nelle proprie città durante le festività.

Incidente a Catania, muore 38enne: grave il figlio

Un incidente mortale a Catania nei pressi dell’intersezione con via Rosano, provocando la morte di un uomo di 38 anni, Christian Mandrà, e il ferimento grave del figlio 14enne. L’impatto, di particolare violenza, ha immediatamente richiesto l’intervento delle squadre di soccorso.

Secondo le prime verifiche, il 38enne stava percorrendo la strada in direzione sud alla guida di una Smart quando avrebbe perso il controllo del mezzo. L’auto ha urtato lo spartitraffico centrale, si è ribaltata più volte e ha terminato la sua corsa contro un muro.

Dinamica dell’impatto e intervento dei soccorsi

Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia municipale e due ambulanze del 118. Il personale sanitario ha tentato a lungo di stabilizzare il 38enne, ma le ferite riportate si sono rivelate fatali: l’uomo è deceduto durante il trasferimento in ospedale. Il figlio, invece, è stato ricoverato in gravi condizioni e rimane sotto osservazione.

Gli agenti stanno ora raccogliendo testimonianze e analizzando ogni dettaglio del luogo dello scontro per chiarire con precisione cosa abbia preceduto il ribaltamento della vettura.

Accertamenti in corso sulla causa dell’incidente

Le indagini dovranno ricostruire i secondi immediatamente precedenti all’urto. Si sta valutando la posizione dello spartitraffico, le tracce lasciate dall’auto e l’eventuale presenza di altri elementi che possano aver contribuito alla perdita di controllo. La rilevanza dell’incidente mortale a Catania pone nuovamente l’attenzione sulle condizioni di sicurezza del tratto stradale.

Una zona già segnalata per criticità

Via Palermo è una delle arterie più trafficate della città e negli anni non sono mancate le segnalazioni dei residenti riguardo alla pericolosità di alcuni punti, soprattutto nelle ore serali.

Comunità colpita e attenzione sulle condizioni del minore

La notizia ha scosso profondamente la comunità catanese, colpita da una tragedia che coinvolge una famiglia e un giovanissimo ragazzo. Mentre le indagini proseguono, resta alta l’attenzione sulle condizioni del 14enne, unico superstite del drammatico impatto. Una vicenda che riapre il tema della sicurezza stradale e dell’urgenza di prevenire sinistri così gravi.