Il mistero dell’isola Ferdinandea a “L’Arca di Noè” su Canale 5

Le telecamere della storica rubrica di Canale 5 “L’Arca di Noè”, dedicata al mondo della natura e degli animali, sono arrivate a Sciacca per raccontare uno dei casi più affascinanti del Mediterraneo: quello dell’isola Ferdinandea. Una vicenda che intreccia storia, geologia e geopolitica.

L’isola, conosciuta anche come Graham Island in inglese e île Julia in francese, nacque nel 1831 a seguito di un’improvvisa eruzione vulcanica nel Canale di Sicilia, tra Sciacca e Pantelleria. La nuova terra emerse in pochi giorni, imponendosi all’attenzione internazionale. Francia, Regno delle Due Sicilie e altre potenze europee tentarono di rivendicarla. Il nome Ferdinandea fu scelto proprio in onore di Ferdinando II di Borbone.

Ma l’ambita isola durò poco. Mentre si accendevano le dispute territoriali, Ferdinandea scomparve sotto la superficie marina così rapidamente quanto era comparsa. Al suo posto, le navi inviate per prenderne possesso trovarono soltanto il blu del mare. Oggi, di quell’effimera isola rimane una piattaforma rocciosa situata a circa sei metri dalla superficie.

La troupe di “L’Arca di Noè” ha raccontato questo enigma geologico direttamente da Sciacca, città legata da secoli alle dinamiche del suo mare. La puntata ha poi dedicato uno spazio di approfondimento al celebre corallo di Sciacca, altra ricchezza naturale e identitaria del territorio.

Assemblea civica per le Terme, Nino Porrello: “Siamo già in ritardo di un anno sul cronoprogramma” (Video)

Partecipata assemblea civica per le Terme di Sciacca indetta dal Comitato Patrimonio Termale che stamane ha convocato la cittadinanza per fare il punto sulla situazione in corso per il rilancio delle Terme di Sciacca.

Il coordinatore Nino Porrello spiega i due aspetti che preoccupano rispetto il nuovo bando pubblicato per la seconda volta e con scadenza a febbraio prossimo.

“Sono due gli aspetti – spiega chiaramente Nino Porrello – che preoccupano da un lato, nel caso in cui questo bando andasse nuovamente deserto e dall’altro invece, i fondi a disposizione che sono legati anche ad una tempistica e sul quale rispetto il cronoprogramma definito, siamo già in ritardo di almeno un anno”.

L’assemblea cittadina ha visto la partecipazione anche del primo cittadino Fabio Termine con un lungo intervento, ma anche di consiglieri comunali e presidenti di altre associazioni cittadine.

Più caro il costo autobotte con il nuovo contratto Aica, trasportatori di Sciacca preoccupati

Entro l’otto dicembre i trasportatori privati dovranno firmare il nuovo contratto di utenza con Aica che in questi giorni ha inviato il modello, i relativi adempimenti che gli operatori del servizio alternativo di approvvigionamento devono sottoscrivere per continuare ad operare.

Anche gli autotrasportatori saccensi hanno ricevuto il nuovo contratto e si dicono molto preoccupati su diversi aspetti delle nuove regole contrattuali.

In primis, le tariffe. Con il nuovo contratto e le tariffe proposte da Aica agli operatori, aumenterà il costo del servizio finale sull’utenza di circa il 40 per cento. Vorrà dire dagli attuali cento euro a 140 euro per una autobotte più piccola poiché la tariffa applicata crescerà da 1,98 a 3,95 al metro cubo.

Altro aspetto che non convince gli autobottisti saccensi che hanno gia’ chiesto attenzione sulla vicenda, e’ legato al censimento degli utenti serviti che saranno chiamati a fare ad ogni consegna. Infatti, secondo le disposizioni contrattuali gli operatori dovranno compilare un modello su dati sensibili degli utenti. Una procedura che gli stessi ritengono non nell’ambito delle loro competenze.

Della nuova fase contrattuale per gli autobottisti dell’intera provincia, e’ gia’ a conoscenza anche il Prefetto e da quest’ultimo gli autobottisti si aspettano risposte precise.

Stato di agitazione del personale del Comune di Sambuca, sindacati pronti allo sciopero

Le segreterie provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Csa hanno dichiarato l’agitazione del personale del Comune di Sambuca di Sicilia, avviando la procedura di raffreddamento. La decisione arriva dopo la riunione del 25 novembre, convocata dal commissario che guida il Comune e seguita dall’assemblea dei lavoratori, nella quale sono emerse criticità ormai strutturali. L’agitazione del personale rappresenta, per i sindacati, l’unico strumento per richiamare l’attenzione sulla situazione di sofferenza dell’ente.

Carenze di organico e servizi essenziali in difficoltà

Le sigle sindacali denunciano una grave carenza di organico, acuita dai pensionamenti e dalla mancata sostituzione del personale cessato. Questa riduzione progressiva ha compromesso la capacità del Comune di garantire servizi essenziali alla cittadinanza.

I dipendenti part-time, pur con orari minimi, hanno sostenuto negli anni carichi di lavoro ben superiori alle ore previste, assicurando comunque l’operatività degli uffici. Questa condizione, però, non è più sostenibile. L’agitazione del personale nasce proprio dall’impossibilità di mantenere l’equilibrio tra risorse umane disponibili e mole di servizi richiesti.

Precari, part-time e retribuzioni insufficienti

La protesta riguarda anche i 67 dipendenti precari che lavorano per sole 24 ore settimanali. Senza alcuna possibilità di integrazione oraria, non riescono a soddisfare neanche le esigenze primarie delle loro famiglie, con retribuzioni che si aggirano attorno ai mille euro mensili.

Nel contempo, l’utilizzo delle risorse interne per coprire mansioni aggiuntive – incluse convenzioni con altri enti – rischierebbe di aggravare ulteriormente i già pesanti carichi di lavoro dei dipendenti comunali.

Procedura di raffreddamento avviata: prossime tappe della vertenza

Poiché non si è registrata alcuna volontà politica di intervenire sull’organico, né attraverso assunzioni né tramite integrazioni temporanee dei contratti, i lavoratori hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di dichiarare lo stato di agitazione.

Da qui l’avvio formale della procedura di raffreddamento, primo passaggio obbligatorio prima di un eventuale sciopero. L’obiettivo è ottenere un confronto con gli organi istituzionali per definire interventi immediati e strutturali.

L’agitazione del personale continuerà seguendo i tempi fissati dalla normativa, mentre i sindacati ribadiscono che senza un potenziamento dell’organico il Comune non potrà garantire i servizi fondamentali richiesti dalla comunità.

Venditore ambulante riberese trovato senza vita in una roulotte in Toscana

Un grave lutto ha colpito la comunità riberese: Calogero Coffaro, ambulante conosciutissimo per la vendita di arance e castagne, è stato rinvenuto privo di vita all’interno di una roulotte a Ponsacco, in provincia di Pisa, dove da qualche tempo si era stabilito per motivi di lavoro.

A trovare il corpo sono stati alcuni operai diretti verso un vicino centro di autodemolizioni, che hanno subito dato l’allarme. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato colto da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo.

La salma è stata trasferita al centro di medicina legale di Pisa per gli accertamenti di rito e successivamente riconsegnata ai familiari. Le esequie verranno celebrate lunedì a Ribera, sua città d’origine, dove Coffaro era molto apprezzato e stimato per la sua attività commerciale e per il suo carattere cordiale. A Ribera era chiamato anche “il Castagnaro” dove nel periodo autunnale vendeva caldarroste in corso Umberto.

Aica introduce il nuovo contratto per i prelievi idrici con autobotte, lotta serrata abusivismo

L’Aica ha trasmesso alla Prefettura di Agrigento, all’ATI AG9 e alle forze dell’ordine lo schema del nuovo “Contratto di somministrazione temporanea del servizio idrico integrato – fornitura presso punto di carico”, il documento che regolamenterà l’attività degli operatori accreditati che effettuano prelievi d’acqua tramite autobotti.

Il contratto è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione, presieduto da Danila Nobile, con il supporto del consulente legale dell’ente. Al suo interno vengono disciplinati in maniera dettagliata i punti di carico autorizzati, le modalità operative, le condizioni economiche, i criteri di fatturazione e le procedure di rendicontazione. Sono previste anche sanzioni per i casi di utilizzo improprio o irregolare del servizio.

Secondo lAica, l’obiettivo principale dell’iniziativa è contrastare fenomeni di abusivismo idrico e garantire un utilizzo corretto e controllato di una risorsa sempre più preziosa. La sottoscrizione del nuovo contratto sarà obbligatoria per tutti gli operatori autorizzati. A Sciacca, nell’estate del 2023, la regolarizzazione tra le polemiche è già avvenuta. Ora tocca al resto della provincia entro l’otto dicembre.

Uno strumento che consente di mettere ordine in un settore spesso soggetto a irregolarità.

Dopo la presentazione della relativa documentazione, Aica effettuerà il sopralluogo entro venti giorni dall’istanza.

Nuovo condono edilizio: doppia sanatoria per regolarizzare abusi e irregolarità edilizie. Tutte le novità in arrivo

Il Governo prepara un doppio condono edilizio per affrontare una delle questioni più complesse e radicate del settore immobiliare italiano: la presenza massiccia di abusi, difformità e irregolarità accumulate negli ultimi decenni.
La riforma punta a sbloccare migliaia di pratiche ferme nei Comuni, rilanciare il mercato immobiliare e permettere a molte famiglie di regolarizzare finalmente immobili mai del tutto conformi.

Condoni del 1985, 1994 e 2003: tutti i Comuni dovranno chiudere le pratiche entro marzo 2026

Il primo pilastro della riforma riguarda proprio le vecchie sanatorie.
Il decreto stabilisce che entro il 31 marzo 2026 ogni Comune dovrà concludere tutte le pratiche rimaste aperte relative ai tre condoni edilizi storici:

  • 1985 (Legge Craxi)
  • 1994 (Governo Berlusconi)
  • 2003 (Governo Berlusconi)

In molti Comuni si tratta di pratiche ferme da oltre vent’anni, bloccando vendite, ristrutturazioni e trasferimenti di proprietà.
La criticità: non sono previsti fondi aggiuntivi né sanzioni per gli enti inadempienti — tutto dipenderà dall’organizzazione interna degli uffici tecnici.

Nuova sanatoria “leggera” per irregolarità minori

Il Governo introduce una sanatoria moderna e limitata, ispirata alla filosofia del condono del 1985 ma applicata alle micro-irregolarità.

Saranno regolarizzabili solo opere realizzate entro il 30 settembre 2025, come:

  • tettoie
  • portici
  • balconi e logge
  • piccole pertinenze
  • chiusure leggere
  • difformità interne non strutturali

Sono esclusi:

  • nuovi volumi
  • ampliamenti significativi
  • sopraelevazioni
  • nuove costruzioni illegittime

Questa prima sanatoria nasce per sbloccare compravendite, successioni, mutui e interventi tecnici rimasti fermi per irregolarità spesso minime.

Sanatoria per abusi in aree vincolate: si riapre il caso del 2003

La parte più discussa della riforma riguarda gli abusi storicamente non sanabili a causa dei vincoli paesaggistici, ambientali o storico-artistici.

La novità:
Possibile sanatoria se il vincolo è arrivato dopo la costruzione dell’immobile
Servirà sempre il parere della Soprintendenza
✔ Le Regioni potranno decidere come attivare e regolamentare le procedure

L’intervento supera il divieto assoluto previsto dalla legge del 2003, aprendo alla regolarizzazione di opere considerate finora insanabili — tranne quelle realizzate in aree con inedificabilità assoluta.

Riabilitazione edilizia completa: tornano i bonus anche per gli immobili condonati

Oggi gli immobili condonati non possono accedere a molti incentivi per la riqualificazione, come ecobonus e bonus ristrutturazioni, a causa di due sentenze della Corte Costituzionale (24/2022 e 142/2024).

La riforma ribalta questo scenario:
Bonus edilizi e premi volumetrici torneranno ad essere accessibili anche alle case condonate
L’obiettivo è non lasciare fuori dalla rigenerazione urbana migliaia di edifici che, pur regolarizzati, oggi restano penalizzati.

Obiettivi della riforma

  • sbloccare pratiche ferme da decenni
  • ridurre la mole di irregolarità che frena il mercato immobiliare
  • ridare valore a immobili oggi penalizzati
  • favorire la riqualificazione energetica e strutturale anche degli edifici sanati
  • rendere più uniforme la normativa su tutto il territorio nazionale

Cosa cambia per i cittadini

Chi possiede un immobile con:

  • piccole difformità
  • abusi formali
  • abusi realizzati prima dei vincoli
  • abusi risalenti e non ancora esaminati

potrebbe finalmente ottenere una regolarizzazione definitiva.

Il provvedimento, però, è ancora in fase di discussione parlamentare. Per ora si tratta di una proposta concreta, considerata prioritaria dalla maggioranza.

Pensione anticipata, arriva il riscatto di 24 mesi per stage e tirocini: come funziona la nuova proposta

Pensione anticipata, arriva il riscatto di 24 mesi per stage e tirocini: ecco la proposta della Manovra 2026

Una delle misure più attese dai giovani lavoratori potrebbe presto diventare realtà. Tra gli emendamenti prioritari alla Manovra 2026 spunta una novità di forte impatto: la possibilità di riscattare fino a 24 mesi di stage o tirocini extracurricolari, anche non continuativi, rendendoli validi ai fini pensionistici.
Una misura che si aggiungerebbe ai già noti riscatti di laurea fino a cinque anni.

L’obiettivo è chiaro: recuperare periodi privi di contribuzione, colmare i “buchi” previdenziali e aiutare le nuove generazioni ad avvicinarsi prima al traguardo della pensione, spesso ostacolato da carriere discontinue e retribuzioni iniziali molto basse.


Come funzionerebbe il riscatto degli stage

La proposta, sostenuta da Fratelli d’Italia, ricalca il meccanismo già esistente per il riscatto degli anni di studio universitari. In pratica, chi ha svolto stage extracurricolari non coperti da contributi potrebbe trasformare quei periodi in anzianità utile per la pensione, attraverso un versamento volontario.

Requisiti per accedere al riscatto

Potranno aderire solo i lavoratori interamente nel sistema contributivo, cioè coloro che:

  • non hanno contributi versati prima del 1° gennaio 1996,
  • risultano iscritti a una gestione previdenziale obbligatoria (AGO, gestioni speciali, gestione separata, etc.),
  • hanno iniziato un lavoro subordinato o autonomo entro sei mesi dalla fine dello stage.

Un elemento importante: se successivamente il lavoratore acquisisse contributi precedenti al 1996, il riscatto verrebbe annullato d’ufficio, con restituzione degli importi versati.


Quanto costa il riscatto? Le regole previste

Come avviene per il riscatto della laurea, l’onere verrebbe calcolato secondo i criteri del decreto legislativo 184/1997.

Il pagamento potrebbe avvenire:

  • in unica soluzione,
  • oppure in 120 rate mensili senza interessi, rendendo la misura più accessibile ai giovani.

Un altro elemento molto interessante riguarda il ruolo delle aziende.
Il datore di lavoro, infatti, potrebbe destinare premi di produzione al pagamento del riscatto. Il vantaggio è duplice:

  • l’impresa avrebbe una deduzione fiscale,
  • il giovane dipendente otterrebbe il riscatto senza anticipare denaro proprio.

Fino a 7 anni di anticipo sulla pensione

Secondo le prime simulazioni, combinare:

  • 24 mesi di stage,
  • 5 anni di laurea,

potrebbe consentire un anticipo sulla pensione fino a 7 anni rispetto ai tempi ordinari.

Un beneficio particolarmente rilevante in un sistema pensionistico che si basa sempre più sui contributi effettivamente versati e sul principio dell’età mobile.


Perché questa misura è così importante

Il provvedimento risponde a una realtà ormai diffusa: tantissimi giovani iniziano la loro carriera con stage non retribuiti o con compensi minimi, senza alcuna copertura previdenziale.
Periodi che spesso si protraggono per anni, rallentando in modo significativo il percorso pensionistico.

Il riscatto di stage e tirocini:

  • riconosce valore formativo e lavorativo a questi periodi,
  • evita che interi anni vadano perduti ai fini previdenziali,
  • rafforza la posizione dei giovani nel sistema Inps,
  • rappresenta un passo avanti in termini di equità generazionale.

La misura entrerà davvero in vigore?

L’emendamento è stato segnalato come prioritario, ma per essere inserito nella Legge di Bilancio serviranno coperture economiche adeguate.
Se approvato, costituirebbe una delle novità più rilevanti della Manovra 2026 per i giovani e per il loro futuro previdenziale.

La riberese Anna Ruvolo domani alla gran finale dello Zecchino d’Oro

Si avvicina il momento più atteso dello Zecchino d’Oro: domenica, dalle 17.20 alle 20 su Rai 1, andrà in onda il gran finale dell’edizione 2024, con il riascolto di tutti i brani in gara e la proclamazione del vincitore o della vincitrice.

In competizione ci sono 14 canzoni. Ribera e Sciacca e tutto il territorio fanno il tifo per Anna Ruvolo, la bimba di 10 anni allieva della Skene’ Academy che e’ in gara con il brano “Canta la conta”.

Per la serata conclusiva saliranno sul palco tutti i 20 piccoli cantanti, pronti a conquistare pubblico e giurie con energia, talento e freschezza. Anna in coppia con un’altra bimba, ha tutte le caratteristiche per arrivare ad una vittoria e anche il brano e’ molto orecchiabile e pronto a diventare un baby tormentone.

A valutare le esibizioni ci saranno due giurie: una giuria di grandi, composta da ospiti e amici dell’Antoniano e una giuria di bambini, formata da 20 giovanissimi giudici.

A questi si aggiungerà anche il voto del Piccolo Coro dell’Antoniano, come da tradizione.

La finale vedrà la partecipazione di Flavio Insinna, Gabriele Cirilli, Vincenzo Schettini e dei conduttori delle semifinali, Alessandra Benvenga e Andrea Baglioni.

Immancabili, Topo Gigio e il Grande Mago Alessandro Politi, che accompagnerà il pubblico con i suoi divertenti numeri di magia. A condurre la finale arriverà Carlo Conti.

Pronto soccorso a Castelvetrano, interviene Faraone

Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva, torna a parlare del pronto soccorso dell’ospedale di Castelvetrano, una situazione che definisce “inaccettabile” e che si trascina da cinque anni. La questione era già emersa quasi due mesi fa con l’intervento di Faraone insieme alla referente di Italia Viva – Casa Riformista, Francesca Balsamo, che aveva sollecitato il sopralluogo.

Durante quella visita, Faraone aveva potuto constatare direttamente il quadro: un pronto soccorso bloccato, lavori mai ultimati e un reparto costretto a operare in condizioni precarie, non adeguate alle esigenze sanitarie di un territorio vasto e complesso.

Ripresa dei lavori e confronto con l’Asp

Secondo quanto dichiarato, il parlamentare si è confrontato più volte con la commissaria dell’Asp di Trapani, Anna Maria Pulvirenti, e con l’ingegner Costa, responsabile della direzione lavori. Entrambi hanno confermato la ripresa del cantiere e un cronoprogramma finalmente definito. La conclusione dell’intervento è prevista per febbraio 2026, una data che Faraone accoglie con “apprezzamento e grande attenzione”, sottolineando però che non potranno esserci ulteriori ritardi.

Un presidio che non può restare un cantiere

Il vice-presidente di Italia Viva ribadisce che un ospedale non può restare un cantiere aperto per così tanto tempo, soprattutto considerando che Castelvetrano rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la tutela della salute pubblica nell’intera area del Belice. Garantire un pronto soccorso efficiente significa assicurare un servizio essenziale, non rinviabile e mai secondario, soprattutto in un territorio geograficamente ampio e con esigenze crescenti.

Ringraziamenti e monitoraggio costante

Faraone esprime un ringraziamento alla coordinatrice di Italia Viva–Casa Riformista, Francesca Balsamo, per aver insistito sulla vicenda, al vicesindaco ingegnere Mariano Palermo per la disponibilità istituzionale e al coordinatore infermieristico Mimmo Celia. Annuncia inoltre che il gruppo continuerà a seguire con attenzione ogni fase dell’avanzamento dei lavori, affinché la promessa del 2026 venga rispettata.

L’obiettivo resta chiaro: trasformare un pronto soccorso bloccato in un reparto finalmente moderno, efficiente e pienamente operativo, come la comunità di Castelvetrano attende da troppo tempo.

La conclusione naturale della vicenda sarà la restituzione di un servizio essenziale ai cittadini, che meritano infrastrutture sanitarie solide e funzionanti, non parole e ritardi.