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Il Riesame conferma le misure cautelare per gli indagati su presunti abusi sessuali su una tredicenne a Menfi e Gibellina

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Il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato le richieste di revoca e confermato le misure cautelari per i sei indagati per presunti atti sessuali su una ragazzina di 13 anni, a Menfi e Gibellina. Restano in carcere la madre della piccola e Pietro Civello, di 63 anni, di Gibellina, indagati per induzione alla prostituzione minorile. Ai domiciliari gli altri quattro indagati, tre dei quali di Menfi.

Confermati i domiciliari per i menfitani Calogero Friscia, di 25 anni, e Vito Campo, di 69, difesi dall’avvocato Calogero Lanzarone, e per Vito Sansone, di 43 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Buscemi, così come per Viorel Frisal, di 37, di Gibellina, assistito dall’avvocato Antonino Vallone. I quattro sono indagati per presunti atti sessuali con la minore. L’avvocato Vallone difende anche Civello, mentre la madre della giovane, una romena che vive a Menfi, è assistita dall’avvocato Nino Sutera. La ragazzina è stata allontanata da casa già nel dicembre del 2017, quando sono state avviate le indagini da parte dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palermo. Sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali e la madre l’avrebbe accompagnata nei luoghi dove si consumavano gli incontri per somme che andavano dai 30 ai 200 euro.

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