Dopo il video social di Giuseppe Corona, presidente della Futuris, in risposta al messaggio polemico del cantante saccense Nana’ Gulino che ha accusato la Futiris, società che organizza il Carnevale di Sciacca di volerlo escludere dalla festa, è arrivata in queste ore la controreplica del musicista che allo stesso modo avanza una proposta alla stessa società.
“Non costa niente alla Futuris la mia sfilata – afferma – anzi è solo una
miglioria in più per loro e per la manifestazione.
Se la Futuris non firma noi non possiamo sfilare e questa si chiama
discriminazione e tutti devono saperlo non è giusto per i miei collaboratori,
non è corretto per tutti quelli che ogni anno ci vengono a trovare non è
giusto per i saccensi e non è giusto per la manifestazione stessa”.
Nanà sostiene, inoltre che nessuna proposta alternativa sarebbe arrivata da parte della Futuris, ma di essere stato informato di questa eventualità solo per mezzo di altre persone.
“Qual’è la differenza – si chiede in una nota firmata – tra una discoteca all’aria aperta con migliaia di persone e sfilare per le vie
della città? in questo caso i problemi di sicurezza non esisterebbero? Cosa
cambia?”.
A quanto pare, al cantante sarebbe stato chiesto di esibirsi in una sorta di “village” riservato ai più giovani, creato ad hoc in piazza Duomo, proposta che lo stesso avrebbe rifiutato.
“Non hanno capito -aggiunge riferendosi alla Futuris – ancora che il mio principio è quello che il carnevale sia di tutti e per tutti nessuno escluso è questa la mia lotta. Infine, voglio pubblicamente e tramite questa comunicazione stampa rilanciare la loro proposta e anzi la raddoppio personalmente mi metto a disposizione della Futuris anche per un’eventuale spettacolo sul palco di Piazza A. Scandaliato anch’esso offerto gratuitamente a condizione che mi sia concesso di sfilare rispettando sempre e comunque tutte le procedure di sicurezza del caso che non sono mai state messe in discussione da parte mia.
Io sono per la pace ma difendo un principio ossia quello che il carnevale è di tutti e per tutti”.
