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Il Covid blocca l’esame della finanziaria all’Ars, l’ira di Micciché: “Quando chiedevo il vaccino per i deputati mi hanno preso in giro”

Un caso di Covid, appreso durante i lavori della manovra finanziaria, ha costretto stasera il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, a chiudere immediatamente la seduta parlamentare e mandare tutti a casa. Miccichè ha dato comunicazione al Parlamento dopo avere avuto un colloquio col governatore Nello Musumeci e col segretario generale dell’Ars, Fabrizio Scimè. Ad avere contratto il virus è stato l’autista del ragioniere generale della Regione. Il problema, ha spiegato Miccichè, è che il ragioniere generale ha partecipato alle riunioni con i deputati della commissione Bilancio dell’Ars che ha esaminato la manovra prima dell’approdo in aula. Il ragioniere generale ha già fatto il tampone, aspetta l’esito previsto per martedì. “Quando ho detto che bisognava fare i vaccini ai deputati – dice Micciché – proprio perché stavamo per affrontare la manovra finanziaria mi hanno preso per il culo, ma era matematico che accadesse. Ma noi siamo la casta: prima ci sono i poveri, gli avvocati, i magistrati. E noi? Noi siamo la casta di m. Ma io rischio la vita”.

Il Commissario Zappia:”Situazione peggiorata in provincia sia dal punto di vista dei casi che dei ricoveri”

Una curva in ascesa. E’ la descrizione più esemplificativa dello stato del Covid-19 in provincia di Agrigento data dal commissario dell’Asp, Mario Zappia nel consueto punto settimanale. Un contributo video dove il commissario dati alla mano mette in evidenza le criticità del momento. Più casi Covid ma anche più posti occupati in ospedale.

Nel video il commissario poi fa anche il punto della situazione sulla vaccinazione. Diciotto i punti vaccinali al momento, attivi in tutta la provincia .

A Ribera i positivi al Covid schizzano a 135 e da domani controlli serrati per il rispetto delle regole (Video)

Non molla la presa il Covid neanche a Ribera, da due giorni gia’ “zona rossa”. Sono ventidue i nuovi casi in citta’ e solo due guarigioni che fanno schizzare il dato degli attuali positivi a 135.

Da due giorni Ribera e’ “zona rossa” e adesso il numero fa davvero paura tanto che il primo cittadino Matteo Ruvolo ha convocato per stasera stessa il comitato per la sicurezza pubblica. Da domani controlli serrati di Polizia, Carabinieri, Polizia municipale, Guardia di Finanza, Corpo Forestale e Protezione Civile.

Situazione molto preoccupante in citta’ e pertanto, si vogliono rafforzare l’osservanza delle restrizioni.

Altri 5 nuovi positivi a Santa Margherita di Belice

Salgono ancora i casi di positività a Santa Margherita di Belice. Ai 10 registrati ieri se ne aggiungono altri 5 in data odierna.

Si tratta di due signori di anni 65 e 34, due signore di anni 76 e 59 e di una bambina di 5 anni.I nuovi positivi hanno ricevuto come da prassi la notifica di “Permanenza domiciliare per quarantena con sorveglianza attiva. Covid-19”.

Il sindaco Franco Valenti ha rinnovato l’invito ad evitare assembramenti e visite a familiari e amici oltre che all’utilizzo dei dispositivi anticovid.

Quattro nuove zone rosse in Sicilia, tre sono comuni agrigentini

Tre delle nuove quattro zone rosse in Sicilia sono comuni agrigentini, segno che nelle ultime settimane il Covid corre in provincia come non mai. I tre comuni si aggiungono ai quattro gia’ dichiarati zona rossa ovvero Raffadali, Palma Ribera e Sciacca. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha infatti firmato l’ordinanza che istituisce quattro nuove “zone rosse”. Si tratta di Centirupe, in provincia di Enna, Comitini, Racalmuto e Siculiana, in provincia di Agrigento. L’ordinanza entrerà in vigore sabato 27 marzo e sarà valida fino al 6 aprile compreso. Con la stessa ordinanza viene prorogata sino al 6 aprile la “zona rossa” a Caltavuturo e a San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo.
Il provvedimento, che prevede anche la chiusura delle scuole, è stato richiesto dai sindaci e deciso in base alla relazione delle rispettive Asp.
Nella stessa ordinanza, esclusivamente per i territori comunali dichiarati “zona rossa”, è disposto il divieto di transito in ingresso e in uscita per raggiungere le seconde case.
Infine, è estesa la chiusura delle scuole dal 29 marzo al 31 marzo nel Comune di Biancavilla, in provincia di Catania. mentre, rispetto alla precedente ordinanza, è stata esclusa nel Comune di Casteltermini, in provincia di Agrigento.

Non si ferma il focolaio di Sciacca, quattordici nuovi casi e sette fine isolamento

Non c’è tregua al cluster gia’ attivo in citta’ da qualche giorno. Sono altri quattordici i casi di positivi che si aggiungono agli ottantaquattro segnati stamattina dal Bollettino Asp a Sciacca. Le notifiche sono giunte alla sindaca Francesca Valenti nella tarda serata di oggi. Sono cosi’ 91 gli attuali positivi considerando anche i sette fine isolamento certificati con i quattordici nuovi casi di oggi.

Il Covid non molla in Sicilia, altri 892 nuovi positivi e aumentano i ricoverati nelle terapie intensive

Sono 892 i nuovi positivi in Sicilia nelle ultime 24 ore, numeri invariati rispetto alla giornata di ieri quando erano stati 895. È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute. I tamponi eseguiti sono stati 27.829 e così il tasso di positività è sceso al 3,2% (ieri era al 3,5%).

Attualmente sono 16.403 i positivi al Coronavirus in Sicilia, di cui 799 ricoverati in ospedale (-14), 121 in terapia intensiva (+3) e 15.483 in isolamento domiciliare. I guariti salgono a 148.870 (+461) mentre i decessi a 4.535 (+22).

Da inizio pandemia sono 169.808 le persone risultate positive in Sicilia. Per quanto riguarda la distribuzione dei nuovi positivi nelle province: Palermo 346, Catania 201, Messina 30, Siracusa 40, Trapani 47, Ragusa 56, Caltanissetta 61, Agrigento 91, Enna 20.

Consiglio comunale di Agrigento non vota per la societa’ consortile, l’Ati:” “Stupiti e mortificati, ci presenteremo dimissionari”

“Apprendiamo, ma non con stupore, che il Consiglio Comunale di Agrigento ha di fatto frenato bruscamente il percorso di ripubblicizzazione dell’Acqua intrapreso dai Sindaci dell’ATI di Agrigento”. Lo scrive il presidente dell’Ati Francesca Valenti che dopo il mancato voto del consiglio comunale di Agrigento ieri sera, rivendica gli importanti obiettivi raggiunti in questi anni, dalla risoluzione della Convenzione con la Girgenti Acque Spa all’approvazione del Piano d’ambito della Provincia che consentirà investimenti per oltre 500 milioni di euro nei prossimi anni e prende atto della reale mancanza di volontà di procedere alla costituzione di una Azienda pubblica di gestione del Servizio idrico integrato da parte di importanti comuni come Agrigento e Favara, nonché del probabile intendimento della Regione Siciliana di garantire scenari alternativi che portano ad altri possibili soggetti gestori.
“Si tratta – scrive il direttivo – di comportamenti che mortificano non solo il lavoro dei Sindaci, che spesso operano nel silenzio assordante delle altre Istituzioni e nel subdolo mormorio di altri fantomatici soggetti che continuano a difendere gli interessi di soggetti privati che continuano a non mollare la presa, ma anche dei cittadini che da anni vedono snaturati, nel senso pirandelliano del termine, i loro diritti.
È il momento di dire basta.
Alla prossima Assemblea ci presenteremo dimissionari e daremo spazio a chi certamente saprà interpretare in modo diverso le esigenze del territorio.
Non possiamo rimproveraci nulla, se non l’utopia di volere cambiare le cose”.

Il rilancio economico dopo la pandemia, gli studenti del “Don Michele Arena” di Sciacca si confrontano con l’assessore Zambuto (Interviste)

La gestione dell’emergenza sanitaria e sociale, la sfida del rilancio economico nell’agrigentino. Sono temi affrontati questa mattina, al “Don Michele Arena” di Sciacca, in occasione di un seminario al quale ha partecipato l’assessore regionale alle Autonomie locali, Marco Zambuto.

Al seminario, che si è svolto in modalità videoconferenza, coordinato dalla professoressa Carmen Sferlazza, sono intervenuti anche il presidente del consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Civiltà, e il dirigente del “Don Michele Arena”, Calogero De Gregorio.

L’Ora della Terra, tante adesioni in Sicilia all’iniziativa organizzata dal Wwf contro i cambiamenti climatici

Avrà luogo domani, dalle 20,30 alle 21,30, L’ora della Terra, evento mondiale organizzato dal Wwf al fine di sensibilizzare i Governi e modificare le politiche sui cambiamenti climatici.

L’iniziativa prevede che per l’ora indicata tutto il mondo partecipi spegnendo le luci di un monumento, di un palazzo, di una piazza o di ogni altro luogo pubblico, un gesto simbolico contro la grave situazione climatica in cui l’umanità si trova oggi.

Grande partecipazione quest’anno in Siciia con adesioni arrivate da diverse province. In provincia di Agrigento hanno aderito alla manifestazione: Ribera, Caltabellotta, Sciacca, Realmonte, Agrigento, Santo Stefano Quisquina, Caltabellotta, Lucca Sicula, Villafranca, Burgio, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago, Sambuca di Sicilia, è in arrivo Licata e altri comuni. In provincia di Trapani hanno aderito: Campobello di Mazara, Trapani, Castelvetrano, Mazara del Vallo, il Parco di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, il Parco di Segesta. In provincia di Ragusa abbiamo ricevuto l’adesione di Modica, Vittoria, Monterosso Almo e stanno arrivando quelle di Ispica, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ragusa, Giarratana, Scicli e Pozzallo.

“Ci auguriamo che questa sensibilità dei nostri Amministratori locali si estenda a tutti i responsabili delle azioni di Governo, da Sydney a Shanghai, da Mosca a Pechino, da Washington ad Ankara, Buenos Aires, in tutto il pianeta” – ha dichiarato il Wwf.

Ventiseienne di Sciacca si laurea con una tesi sulla rinascita delle Terme, Alessandro Tornetta:”Un tributo civico”

Neoarchitetto, ventisei anni, Alessandro Tornetta ha dedicato il suo lavoro di laurea alla rinascita delle Terme di Sciacca.

Abbiamo incontrato il neolaureato stamattina per una intervista proprio dinnanzi l’ingresso di quello che un tempo era lo stabilimento.

Sullo Stromboli il primo sistema al mondo di allerta in tempo reale di un’eruzione vulcanica

Evitare effetti devastanti e prevenire in anticipo eruzioni vulcaniche e conseguenti tsunami e maremoti, questo è lo scopo dell’indagine del team di ricercatori coordinati da Maurizio Ripepe, ricercatore dell’Università di Firenze.
È stato sperimentato sul vulcano Stromboli nell’ arcipelago delle Eolie, ed è operativo dall’ottobre 2019 un sistema di monitoraggio dell’attività vulcanica che sarebbe in grado di rilevare in tempo reale l’eruzione esplosiva.
Tutto ciò grazie all’ausilio di una rete di sensori collocati sul suolo dell’edificio vulcanico che tengono sotto controllo l’inclinazione e la deformazione del terreno, gli eventi naturali che precedono sempre le eruzioni parossistiche.
Hanno collaborato alle ricerche il Dipartimento della Protezione civile, delle Università di Palermo, Pisa e Torino, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Napoli e l’Università di Tohoku in Giappone.
Si punta al potenziamento del sistema di allerta automatico così da avvisare in anticipo residenti e turisti ed evitare catastrofi.

Lorella Rizzuto