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Tra gli undici contagiati al Giovanni Paolo II di Sciacca anche un menfitano

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La notizia è stata ufficializzata soltanto nelle ultime ore al sindaco di Menfi, Marilena Mauceri.

Tra gli undici contagiati che sono risultati positivi al tampone del Corona virus dopo il caso della dottoressa del reparto saccense, c’è anche un soggetto di Menfi. Lo stesso è stato rimandato al suo domicilio per la quarantena obbligatoria.

Intanto, la parlamentare Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della Commissione Sanità all’Ars, hafatto sapere che stanno partendo le notifiche per informare i sindaci di casi di soggetti positivi al virus che non hanno rispettato la quarantena.

A quanto pare, si sarebbero verificati casi di soggetti che posti in isolamento fiduciario, non hanno osservato gli obblighi.

Consiglieri e sindaco in riunione via Skype, la riunione ai tempi del Coronavirus

E’ simbolica di come le cose sono cambiate negli ultimi giorni. Così la convocazione dei consiglieri comunali da parte della sindaca Valenti per le 17,30 di oggi pomeriggio ha subito una modifica per evitare assembramenti.

Così la sindaca comunicherà ai componenti del civico consesso tramite Skype gli ultimi atti predisposti e le ultime notizie sul fronte Coronavirus. La decisione di dar vita ad una riunione virtuale è stata assunta dal presidente del consiglio comunale dopo la richiesta giunta da alcuni consiglieri comunali.

La riunione è stata rinviata di un’ora poichè la sindaca è stata convocata dal Prefetto.

Quarantuno persone in isolamento, sale il numero delle quarantene per i contatti con il giovane di Calamonaci positivo

Crescono i casi di isolamento fiduciario legati ai possibili contatti con un giovane di Calamonaci che oggi si trova in Toscana e che e’ risultato positivo al Coronavirus.

Fino a poche ore fa erano 31 i soggetti che avendo avuto contatti con il giovane, si sono posti in isolamento. Ora si aggiungono ora altre nove persone a Ribera ed una a Burgio. Tutti sono in isolamento fiduciario, senza alcun sintomo di febbre o tosse, sotto stretta sorveglianza attiva da parte dei dirigenti medici dell’Asp di Agrigento, in questo caso del servizio di igiene pubblica del comune di Ribera che segue 24 ore 24 l’evolversi della situazione.
Il numero ieri è cresciuto perché sono venuti fuori i nomi di altri cittadini ed amici che si sono intrattenuti con il giovane nei pochi giorni di permanenza a Calamonaci, prima del suo ritorno in una citta’ Toscana.

La Valenti scrive a Conte e Musumeci: “Servono risorse a sostegno della città di Sciacca, siamo preoccupati”

La missiva della Valenti è indirizzata al Presidente Conte e al governatore Musumeci e a catena a tutti gli organi competenti in maniera e la lista delle cose che servono alla città sono tante.

La prima cittadina rivolgendosi al Governatore riferisce che la preoccupazione in città in queste ore sta crescendo per l’emergenza Covid 19 e che la città sta facendo il possibile per arginare il fenomeno rispondendo bene alle disposizioni.

“La Città di Sciacca – -si legge in un passaggio della lettera – ripone fiducia massima negli operatori sanitari del nostro nosocomio che tra l’altro serve altri comuni dell’hinterland, ma chiede a gran voce interventi, risorse, attrezzature, presidi sanitari, il potenziamento del personale sanitario quale risposta dovuta all’eccezionalità e dell’emergenza che si è venuta a creare a Sciacca. Si chiede in particolare, e con urgenza: “che vengano aumentati i posti di terapia intensiva con tende di biocontenimento, ventilatori, polmonari e monitor; che vengano aumentati i posti di isolamento dei pazienti; che vengo potenziato il numero dei sanitari, che venga aumentato il numero dei tamponi; che ci sia una fornitura di dispositivi di protezione individuale da metter a disposizione degli operatori sanitari, del volontariato, della protezione civile; che si predisponga la sanificazione di tutti gli uffici pubblici e le scuole; che si proroghi la chiusura della scuola oltre il quindici marzo, che si mettano in atto, come già chiesto con precedente nota, anche misure a sostegno dei nostri operatori economici e produttivi del territorio”.

L’Asp di Agrigento ribadisce: “Chi proviene dalle zone a rischio deve comunicarlo” (Nell’articolo tutti i numeri a cui rivolgersi)

In ottemperanza a quanto disposto dal DPCM 8 marzo 2020 e delle ordinanze contingibili e urgenti numero 3 e 4 del Presidente della Regione Siciliana, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento torna a ribadire che: “Chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione delle suddette ordinanze del Presidente della Regione Siciliana (8 marzo 2020) abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato e abbia sostato nei territori della Regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova, Treviso; Asti e Alessandria, Novara, Verbanio-Cusio-Ossola, Vercelli deve comunicare tale circostanza al Comune, al Dipartimento di Prevenzione dell’ASP nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta con obbligo di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni dall’arrivo con divieto di contatti sociali, di osservare il divieto di spostamento e di viaggi, di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza”.

Al fine di adempiere a quanto prescritto, si informa che possono essere contattati i seguenti numeri del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento attivi tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 20.00:

· Per il Distretto di Agrigento (comuni di Agrigento, Aragona, Comitini, Favara, Ioppolo Giancaxio, Porto Empedocle, Raffadali, Realmonte, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta e Siculiana) 339.6738639 (ed inoltre i numeri fissi 0922/407537 e 0922/407192 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 14.00)

· Per il Distretto di Bivona (comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano di Quisquina) 338.4148660

· Per il Distretto di Canicattì (comuni di Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto e Ravanusa) 331.2343319

· Per il Distretto di Casteltermini (comuni di Cammarata, Casteltermini e San Giovanni Gemini) 333.6185977

· Per il Distretto di Licata (comuni di Licata, Palma Montechiaro) 339.5008613

· Per il Distretto di Ribera (comuni di Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Montallegro, Ribera e Villafranca Sicula) 331.8123910

· Per il Distretto di Sciacca (comuni di Caltabellotta, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita e Sciacca) 334.1565298

Raccontano di provenire dalla zona “rossa” in un video, denunciate due trentenni agrigentine

Sono state identificate e denunciate, alla Procura della Repubblica, due ragazze di 34 anni, una di agrigento l’altra di Favara che protagoniste di un video diventato poi virale raccontavano dinnanzi ad un locale della movida agrigentina, del loro rientro dalla cosiddetta “zona rossa”.

Le due ragazze sono state denunciate per le ipotesi di reato di “procurato allarme” e per “inosservanza ai provvedimenti dell’autorità”. “

E’ stato il sindaco Lillo Firetto a girare il video alla cabina di regia del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

I poliziotti della sezione Volanti, commissario capo Francesco Sammartino in testa, sono riusciti, nell’arco di pochissimo tempo, a identificare le due ragazze e a convocarle alla caserma “Anghelone”. A loro carico è scattata la denuncia per “procurato allarme” e per “inosservanza ai provvedimenti dell’autorità”. I poliziotti hanno anche sequestrato i loro telefoni cellulari.    

Il procuratore Patronaggio ha spiegato anche, sempre chiaramente, a giovani e meno giovani, che “la diffusione di false notizie sulla epidemia in corso sui social network può integrare il reato di ‘procurato allarme’ di cui all’articolo 658 del codice penale. 

La polizia di Stato e l’Arma dei carabinieri stanno già identificando – aveva detto, qualche ora prima dell’avvenuta denuncia, il procuratore capo – i responsabili di alcune gravi ed irresponsabili condotte diffuse ieri su internet”.“

L’Ordine dei Medici di Agrigento: “I medici di Famiglia siano i “sorveglianti” dei domiciliati in zona rossa che stanno rientrando nei nostri comuni”

L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Agrigento, in riferimento all’attuale condizione di emergenza sanitaria, invita i Cittadini e la collettività tutta a rispettare ed attenersi alle disposizioni emesse dagli Organi istituzionali preposti.

In particolare, L’Ordine dei Medici invitai cittadini, unitamente ai familiari o congiunti che provengono dalle zone dichiarate “a rischio”, ad osservare un periodo di “quarantena” al proprio domicilio, anche in assenza di sintomi clinici, avendo cura di informare al loro arrivo nei Comuni di residenza il Medico curante o il dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria di Agrigento.

Si ricorda ai cittadini utenti, di contattare preventivamente per via telefonica gli studi di medicina generale e le sedi di continuità assistenziale, in caso di necessità.

Si invitano inoltre i Medici di Famiglia, in virtù del loro radicamento sul territorio e della loro conoscenza dei nuclei familiari e del singolo cittadino utente a “sorvegliare” coloro che, domiciliati per motivi di lavoro o di studio nelle zone “a rischio”, stanno rientrando nei Comuni di residenza.

L’Ordine dei Medici confida nel senso di responsabilità e nell’impegno di ogni cittadino, nel contribuire a superare il momento di emergenza che il nostro Paese sta vivendo, collaborando fattivamente al fine di garantire la salute alla intera collettività.

Emergenza Coronavirus, gli ultimi dati aggiornati della situazione in Sicilia

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale. 
Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 836 tamponi, di cui 771 negativi e 11 in attesa dei risultati. 
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 54 campioni, uno in più di ieri, cui 16 già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania).

Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 35 sono in isolamento domiciliare.

Tornano a casa, dopo il periodo di quarantena, 25 componenti della comitiva bergamasca in vacanza a Palermo: sono risultati negativi dopo aver eseguito per tre volte il tampone.

I barbieri di Sciacca si fermano per una settimana, Michele Tulone:” Riapriremo quando saremo in grado di garantire la salute di tutti”

Non sono ancora attrezzati e hanno deciso di fermarsi per questi giorni di emergenza. I Barbieri di Sciacca osserveranno un periodo di chiusura poi riapriranno con i dispositivi necessari.

Stamattina Michele Tulone rappresentante dei Barbieri di Sciacca ai nostri microfoni ha riferito la decisione concertata e condivisa fra tutti i titolari dei saloni saccensi.

I medici di famiglia ricevono telefonate a raffica con richieste di informazioni, Sandullo: “Dico a tutti di mantenere la calma e rispettare le regole” (Intervista)

Nella sola giornata di ieri, domenica, il medico di Sciacca Nino Sandullo ha ricevuto ben 70 telefonate con richieste di informazioni sul Coronavirus. Si è trattato, in particolare, di gente che ha familiari che risiedono al nord e che vogliono rientrare a Sciacca. Sandullo ha dato tutte le informazioni utili e fornito i numeri per dare le comunicazioni alle autorità preposte.

“Bisogna mantenere la calma – dice il medico, in un’intervista a Risoluto.it – e non farsi prendere dall’ansia”.

Nino Sandullo è alle prese con un gran lavoro soprattutto di carattere informativo per rispondere a tutte le domande che gli vengono poste. Il medico saccense ha ben 1500 mutuati.

Siciliani in fuga dalle zone rosse, l’assessore Razza:”Aumenteremo posti letto ma ora più che mai non abbassare la guardia”.

“Abbiamo dimostrato in queste settimane di essere in linea con tutte le regioni e abbiamo contenuto il contagio. La mia preoccupazione è legata al numero fortissimo di casi aggiuntivi per questo esodo indotto al Sud”. Sono le parole dell’l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, che invita, chi rientra dal nord, alla massima prudenza.

“Abbiamo chiesto a tutti i ragazzi di registrarsi al nostro sito – ha affermato Razza – lo hanno fatto in oltre settemila, ed è determinante poter tracciare la presenza di gente che viene in Sicilia dall’area rossa o gialla”. Razza ha parlato anche del rischio che una sanità come quella siciliana non riesca ad affrontare un elevato numero di casi di coronavirus e, in particolare, ha detto: “Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, creare più posti letto, anche in terapia intensiva, e contenere il contagio. Ieri il numero dei contagiati è aumentato di pochissime unità, ma questo non deve farci abbassare la guardia. La Sicilia sta lavorando in maniera forte, come tutte le altre regioni italiane. Aumenteremo di 100 posti i letti di terapia intensiva, arrivando a 500 posti nell’Isola”.

Coronavirus, calo delle donazioni all’Avis di Sciacca ma Gallerano rassicura:”Agiamo in sicurezza e con dovute precauzioni”

L’emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio anche l’Avis di Sciacca che ha visto calare, progressivamente, il numero delle donazioni per la paura del contagio. Ma il direttore Gallerano tranquillizza tutti i donatori: “Sono previste tutte le precauzioni del caso”.

“Ormai da diversi giorni si registra un calo delle donazioni di sangue dovuto, principalmente, alla paura del Coronavirus. Se il trend dovesse continuare, si rischiano gravi ripercussioni sulle terapie necessarie per i pazienti del nostro territorio”. E’ quanto fa sapere in un comunicato Pasquale Gallerano, direttore dell’unità operativa di Medicina Trasfusionale dell’ospedale di Sciacca, che invita tutti a non avere paura di donare il proprio sangue. “Le donazioni possono anche essere prenotate – afferma Gallerano – per evitare assembramenti. L’ingresso, in Avis, avviene dall’esterno, senza commistioni con percorsi comuni a personale e pazienti, e si sta prestando massima attenzione alla sanificazione degli ambienti dedicati all’attività di raccolta sangue. Le donazioni saranno fatte in sicurezza, ma si invitano i donatori a supportare il Sistema Sanitario nel garantire l’approvvigionamento di sangue”. E una nota arriva anche dall’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Agrigento, a firma del presidente Giovanni Vento, che invita i cittadini provenienti dalle zone “a rischio”, ad osservare un periodo di “quarantena” al proprio domicilio, anche in assenza di sintomi clinici avendo cura di informare, al loro arrivo nei Comuni di residenza, il proprio medico curante e l’Asp.