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Comune di Sciacca
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C’è sempre la corsa all’apertura di negozi a Sciacca, i dati del 2018 dell’ufficio Commercio

Il centro storico che si spopola, le saracinesche che si abbassano. Accade tutto questo, ormai da tempo, a Sciacca, ma dati alla mano dall’ufficio Commercio, per il 2018, arriva notizia di un numero maggiore di nuove attività rispetto a quelle che optano per la cessazione.

Per quanto riguarda le attività in locali fino a 150 metri quadrati nel 2018 ci sono state 62 aperture e 40 cessazioni. Di questo gruppo fanno parte attività commerciali di diversi settori: abbigliamento, alimentari ed altri.

Per quanto riguarda, invece, la somministrazione (bar, pizzerie, ristoranti) ci sono state 36 nuove attività nel 2018 e 19 che hanno chiuso i battenti.

Dieci nuove attività nel settore alberghiero tra B&B e case vacanze. Due hanno cessato l’attività.

Nonostante la crisi Sciacca sembra in controtendenza con l’avvio di nuove attività in numero maggiore rispetto a quelle che chiudono.

Il Tordo Occhio Nero, una specie poco comune nel mare di Sciacca e Santo Tirnetta lancia l’idea di una riserva a Capo San Marco

Un’altra ricerca scientifica vede il mare di Sciacca come punto di ripopolamento di una specie poco comune del Mediterraneo, il pesce Tordo Occhio Nero. E’ Santo Tirnetta, un sub che da anni effettua reportage fotografici con immagini straordinarie che fanno parte anche della pubblicazione “Relitti di Sicilia”, che ha assunto l’iniziativa ed avanzato la proposta.

Potrebbe essere spunto per far diventare capo San Marco una zona di riserva.

In un’intervista a Risoluto.it Tirnetta spiega perchè Sciacca dovrebbe puntare su un progetto di questo tipo.

“Aumento del randagismo a Sciacca: troppi abbandoni di cuccioli e somministrazione senza regole di cibo”

Dalla relazione del servizio veterinario sul randagismo a Sciacca, e nei comuni di competenza, nel 2018, è emerso che sono 345 i cani identificati presso l’ambulatorio veterinario comunale di Sciacca e altrettanti registrati presso l’anagrafe canina, mentre 115 sono i cani sterilizzati e 28 quelli dati in affido. Sono 27, invece, i cani che, sempre a Sciacca, nello scorso mese di febbraio, sono stati avvelenati.

A Sciacca il numero dei cani nei branchi è aumentato e nel corso del 2018 sono stati solo 15 quelli reimmessi nel territorio. L’attività di contrasto all’espansione del fenomeno del randagismo, svolta a Sciacca nei mesi di Marzo Luglio e Novembre scorsi, ha permesso di censire circa 350 cani distribuiti  in branchi,  più o meno numerosi, dislocati in diversi punti del territorio comunale, tra cui  Contrada Muciare,  San Antonio, Sovareto, Molinelle,  San Calogero,  Santa Maria,  Cannaceci, Via Allende, Corso Miraglia, Stadio Comunale e  Contrada Seniazza. Molti di questi  branchi, in alcune zone della città, sono potenzialmente pericolosi per l’incolumità altrui. Le cause dell’aumento dei branchi di cani è dovuto ad un abbandono indiscriminato di cuccioli da parte di privati cittadini e dalla somministrazione indiscriminata di cibo ai randagi che richiama cani da  ogni parte. Tutto ciò non fa altro che provocare un impatto ambientale negativo su tutto il territorio.

Nel comune di Menfi, l’attività svolta nei mesi di Aprile e Settembre, 2018 ha permesso di censire circa 90 cani costituiti da piccoli branchi dislocati principalmente nelle zone di Contrada Fiori, Porto Palo, e zone periferiche della città. Il numero dei cani non è aumentato nè diminuito. Il Comune, in questo caso, effettua catture di cani su segnalazione dei cittadini. A Santa Margherita Belice, invece, durante l’attività svolta nei mesi di Maggio e Ottobre sono stati censiti circa 80 cani dislocati in alcune zone del territorio comunale. Si tratta per lo più di cani reimmessi nel territorio, mentre la parte restante comprende cani randagi. Lo stesso dicasi per il comune di Montevago dove, però, nei mesi di Maggio e Ottobre sono stati censiti circa 60 cani. Le associazioni animaliste, nel corso dell’anno, hanno provveduto a prelevare dietro autorizzazione dei Comuni, numerosi cani ricoverati nei rifugi. Sono stati 96 quelli adottati da cittadini  residenti in ambito provinciale, nazionale e all’estero.

Infine, su richiesta delle amministrazioni comunali, ma anche di privati cittadini, il servizio in questione ha effettuato dei controlli sulla detenzione degli animali in appartamento, di concerto con i Carabinieri e la Polizia Municipale, nel corso dei quali, qualche volta, si sono accertati casi di maltrattamento animale.

 

Indagati per tentato omicidio i due egiziani fermati a Ribera per l’accoltellamento di un romeno

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La Procura della Repubblica di Sciacca ha indagato per tentato omicidio i due egiziani fermati a Ribera per l’accoltellamento di un romeno. I due potrebbero presentarsi già nella giornata di oggi davanti al Gip del Tribunale di Sciacca per l’udienza di convalida.

Le indagini dei carabinieri della tenenza di Ribera sono coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone. Ci sarebbe stata una lite tra tre egiziani, uno dei quali minore, e tre romeni. Il gruppo dei romeni, però, non avrebbe avuto alcuna arma. Uno dei romeni, quello ferito, è ricoverato all’ospedale Civico di Palermo. Gli egiziani finiti in carcere sono difesi dagli avvocati Giovanni Forte e Giuseppe Tramuta. Al momento non si conoscono le motivazioni della lite avvenuta in pieno centro, a poca distanza dal palazzo municipale.

Commento inneggiante al boss Denaro sul canale di un’emittente trapanese

L’incredibile commento e’ comparso sul canale YouTube dell’emittente  trapanese “Telesud” .

“Col cavolo che lo prenderete. Forza padrino, non mollate mai. Voi siete il più grande”.

Il messaggio che chiaramente inneggia al boss mafioso castelvetranese Matteo Messina Denaro e’ stato inserito a commento di un’intervista al prefetto di Trapani, Darco Pellos, il quale faceva riferimento proprio al superlatitante mafioso  e all’impegno delle forze di polizia per cercare di catturarlo.

Nuovo movimento politico a Santa Margherita, “Dicobene” raccoglierà i giovani margheritesi vogliosi di impegnarsi

Si chiama “Dicobene”, mettendo al contrario il nome del cane Bendicò tratto dal celebre romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tommasi di Lampedusa.

Si tratta di un movimento giovanile di natura politica e sociale che si presenterà nei prossimi mesi a Santa Margherita. Tra i promotori ci sono Onorio Di Giovanna e Nicola Ganci, ma ci saranno le adesioni di tanti altri ragazzi del posto che vogliono mettersi in gioco.

“Dicobene”, secondo i fondatori, non vuole essere un movimento di opposizione all’attuale amministrazione, ma neanche vuole stare a guardare passivamente le scelte amministrative, insomma il movimento vuole ritagliarsi un ruolo di critica rispetto la vita politica cittadina

“Parte dal piccolo – si legge nel comunicato stampa –  dalla consapevolezza che i giovani hanno una grande forza che ha bisogni di essere tirata fuori.

“L’obiettivo  è  quello di presentare al territorio e alle coscienze che lo abitano, uomini e donne meritevoli di attenzione ed ascolto, uomini e donne che hanno ben chiare le idee sul proprio futuro, che sanno bene come realizzare i propri sogni, che credono che le cose possono cambiare, che si mettono davvero in gioco, che sono affamati di riscatto e che partecipano per vincere. Supereroi? No, sono la classe sociale più attraente e potente presente sul territorio, i Giovani Margheritesi”.

Il movimento sarà presentato ufficialmente nel prossimo mese di febbraio

Riconoscimento degli errori della Chiesa verso i sindacalisti uccisi dalla mafia come Accursio Miraglia, la Fondazione e la Cgil chiedono intercessione al Papa

ll Presidente della Fondazione Accursio Miraglia, Nico Miraglia ed il Segretario della CGIL Agrigento Massimo Raso, hanno chiesto al Cardinale Montenegro di investire della questione il Papa affinché giunga dall’insieme della Chiesa il riconoscimento dell’errore storico di lasciare fuori dai portoni delle chiese le vittime innocenti dello stragismo mafioso degli anni 44-56 che ha seminato decine di vittime tra i dirigenti della CGIL del tempo colpevoli solo di essere comunisti e socialisti.

La richiesta arriva dopo le parole di apertura pronunziate da don Gino Faragone durante le celebrazioni per il 72′ anniversario della strage del sind’acquisto saccense.

Miraglia e Raso nella missiva in cui chiedono l’intercessione del Cardinale presso il Santo Pontefice, prendono atto del cambiamento dell’atteggiamento della Chiesa nei confronti della questione mafia.

Trasformazione dei defunti in diamanti da indossare: anche in Sicilia arriva “Il Diamante della Memoria”

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Quando si dice “un diamante è per sempre” si associa sempre il valore economico della pietra a quello affettivo di chi la regala e non solo. Il diamante è, infatti, il simbolo di amore, purezza, eternità e ricordo. È proprio in relazione al suo significato che è stato inventato “Il Diamante della Memoria”, una pietra preziosa realizzata con le ceneri dei cari defunti.

In Sicilia è una pratica attiva solo da qualche mese, ma è un’usanza molto in voga da diversi anni oltreoceano.
Un’alternativa alla sepoltura tradizionale che coniuga dimensione economica e affettiva in un oggetto prezioso da indossare al collo, al dito, al polso o alle orecchie; un modo per avere il caro estinto sempre con se ed onorare la sua memoria.

A realizzarla nella nostra regione è soltanto un’agenzia funebre catanese che a sua volta, per via della legge italiana secondo cui in Italia le ceneri possono essere sparse ma non utilizzate, commissiona un gruppo internazionale svizzero, con cui collabora, per la trasformazione.
Al processo di cremazione, segue quello della lavorazione del diamante realizzato con il carbonio estratto dalle ceneri del defunto che può assumere diverse tonalità di bianco o di blu in relazione al numero di boro presente.

I prezzi dei diamanti variano in funzione alla quantità e alla grandezza che si vuole ottenere che dipende dal tempo di permanenza del carbonio a temperatura e pressioni elevate; ma il prezzo minimo si aggira a poco più di 3mila euro.

Inoltre, la trasformazione non viene applicata solo alle persone, ma anche agli animali, in modo tale che il loro ricordo potrà essere reso eterno al pari degli esseri umani.

L’Asp autorizza l’acquisto di due incubatrici per il “Giovanni Paolo II” di Sciacca

Le due incubatrici andrebbero ad aggiungersi a quella già donata al nosocomio saccense dall’associazione “Orazio Capurro Amore per la Vita”.

 L’ azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha autorizzato l’acquisto di nove incubatrici. Nello specifico, tre per il reparto di Neonatologia, Utin e Pediatria dell’ospedale “San Giovanni di Dio”, due per il “Barone Lombardo” di Canicattì, altrettante per il “San Giacomo d’Altopasso” di Licata e altre due per il “Giovanni Paolo II” di Sciacca. I medici delle rispettive unità operative avevano inoltrato la richiesta con carattere “di necessità e urgenza”. La spesa per l’acquisto delle incubatrici, che dovranno essere di ultima generazione, è di circa 153 mila euro.

 

Registro per il Testamento biologico attivo da oggi anche al Comune Sciacca

Il Comune di Sciacca istituisce il registro DAT per la raccolta delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento sanitario, detto testamento biologico, in attuazione della legge 219/2017. È quanto rendono noto il sindaco Francesca Valenti e l’assessore ai Servizi Demografici Fabio Leonte.

Il registro DAT è stato istituito a seguito di una deliberazione di Giunta comunale che ha approvato il disciplinare per la tenuta dell’elenco delle dichiarazioni predisposto dal dirigente del I Settore Michele Todaro.

La finalità è la tutela della piena dignità delle persone e la promozione del pubblico rispetto anche in riferimento alla fase terminale della vita umana.

“Con l’espressione ‘Dichiarazioni anticipate di trattamento’ – specifica il disciplinare – si fa riferimento a un documento contenente la manifestazione di volontà di una persona che, dotata di piena capacità, esprime la sua volontà circa i trattamenti ai quali desidererebbe o non desidererebbe essere sottoposta nel caso in cui, nel decorso di una malattia o a causa di traumi improvvisi, non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso o il proprio dissenso informato”.

Il registro DAT è tenuto presso l’Ufficio di Stato Civile, i cui locali sono nell’atrio inferiore del Palazzo Municipale.

“La dichiarazione – dice il disciplinare – deve essere redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata o per scrittura privata non autenticata consegnata personalmente dal disponente presso l’ufficio di Stato Civile del Comune di residenza del disponente medesimo ovvero per scrittura privata non autenticata consegnata personalmente dal disponente direttamente presso le strutture sanitarie. Il Comune di Sciacca non fornisce indicazioni sulle disposizioni che devono essere contenute nel Testamento Biologico”.

Uno speciale questa sera in diretta Facebook su Risoluto.it sull’Unitas Sciacca condotto dall’ex calciatore Enzo Dimino

A partire dalle 19,30 uno Speciale Risoluto.it sul calcio e in particolare, sull’Unitas Sciacca che milita nel campionato di prima categoria, andrà in onda in diretta sulla pagina Facebook di Risoluto.it. 

Un momento per commentare l’ultima partita affrontata dall’Unitas Sciacca i futuri impegni che la vedono in questo momento alla guida della classifica, ma anche per parlare dell’entusiasmo ritrovato attorno alla squadra e alla nuova compagine societaria che ha permesso il ritorno dello Sciacca nel mondo del calcio.

Lo Speciale targato Risoluto.it sarà condotto dall’ex calciatore Enzo Dimino e avrà come ospite Fabio Miraglia, ex presidente dello Sciacca e attualmente componente del direttivo dell’Unitas. Durante il collegamento in diretta web dagli studi di Risoluto.it sarà possibile per gli utenti interagire in diretta con i commentatori in studio.

Sarà eseguita oggi pomeriggio l’autopsia sul corpo di Massimo Aliseo, il giovane morto dopo l’esplosione di una bombola di ossigeno in fabbrica

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Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati – per l’ipotesi di reato di omicidio colposo – dopo l’incidente sul lavoro, verificatosi lo scorso 2 gennaio, all’interno della “Medical gas criogenici srl”, impresa che si trova nella zona industriale fra Agrigento, Aragona e Favara.

A perdere la vita, dopo l’esplosione della bombola di ossigeno che stava maneggiando, è stato il ventottenne Massimo Aliseo, sposato e padre di due bambine piccole, originario di Canicattì ma residente ad Agrigento. Nel primo pomeriggio di oggi, all’obitorio dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, su disposizione della Procura della Repubblica, il medico legale incaricato effettuerà l’autopsia. Intanto gli inquirenti stanno cercando di capire cosa possa essere successo quel giorno perchè, ad oggi, non è chiaro come possa essere esplosa la bombola di ossigeno che il giovane aveva tra le mani. Oggi, dunque, sarà il giorno dell’autopsia che cercherà di chiarire una volta per tutte l’inchiesta.