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Il premio letterario Tomasi di Lampedusa tra le manifestazioni di Grande Richiamo Turistico della Regione

Il Premio Letterario – Giuseppe Tomasi di Lampedusa di Santa Margherita di Belìce – Città del Gattopardo è stato inserito nel “Calendario delle Manifestazioni di Grande Richiamo Turistico 2024-2025 della Regione Siciliana”. Lo ha comunicato l’assessore comunale Deborah Ciaccio che aveva presentato la richiesta nel maggio 2023 in qualità di Presidente in carica dell’Istituzione G. Tomasi di Lampedusa.

E’ stato il decreto assessoriale n. 2495 del 22 agosto dell’Assessorato Turismo Sport Spettacolo Regione Siciliana a firma dell’Assessore Regionale Elvira Amata a stabilirne l’inserimento.

“Il premio – Giuseppe Tomasi di Lampedusa – ha commentato Deborah Ciaccio – rappresenta il fiore all’occhiello della Regione Siciliana e questo importante riconoscimento va a valorizzare ulteriormente il nostro patrimonio turistico e culturale dando lustro ad un intero territorio”

Consiglio comunale su crisi idrica a Sciacca, documento condiviso e nuova voce di bilancio per le perdite

Dibattito pacato come non si vedeva da tempo stasera al consiglio comunale di Sciacca sull’emergenza idrica in citta’. I consiglieri comunali hanno avuto modo di ascoltare in ben tre passaggi nel corso della seduta il primo cittadino Fabio Termine che ha riferito degli ultimi sviluppi della vicenda che vede l’Aica, l’azienda consortile che gestisce il servizio idrico integrato in provincia sempre più in difficoltà.

Nel corso della prima parte della seduta, il consiglio ha prodotto un documento condiviso con una serie di richieste avanzate alla Regione siciliana e all’Ati. In particolare, nel documento approvato all’unanimità, i consiglieri hanno chiesto al presidente della Regione siciliana “azioni forti e decise” come l’attivazione per i finanziare i restanti stralci della rete idrica rimasti fuori dai progetti Pnrr, che si attivi per finanziare emergenti e necessarie riparazioni delle reti di proprietà di Siciliacque e Idrosicilia. Infine, e’ stato richiesto l’intervento per bloccare la selezione di nuove figure assunzioni in quanto pericolose per gli equilibri politici e illegittime in quanto Aica e’ in perdita o destinata al fallimento.

Ad Aica, invece nel documento approvato all’unanimità si chiede di accogliere la procedura amministrativa e contabile per permettere alla città di Sciacca di riparare le perdite idriche in punti strategici. E ancora di utilizzare per i comuni morosi lo stesso trattamento applicato agli utenti morosi, di procedere al distacco e/o decreti ingiuntivi dei comuni morosi., di procedere ad un massivo intervento manutentivo straordinario sulle reti idriche di distribuzione. Infine, di comunicare tramite il sindaco quali saranno le procedure relative ai rimborsi delle somme pagate dai cittadini alle autobotti private.

Nello stesso documento, anche una serie di richieste avanzate all’Ati, assemblea territoriale idrica, alla quale il documento del consiglio comunale chiedono di non ostacolare la procedura di compensazione, di arrivare il controllo analogo, di chiedere congiuntamente al sindaco di Sciacca, le procedure immediate di distaccamento dei morosi, infine una immediata frenata alle procedure di reclutamento personale.

Nella seconda parte della seduta che si è aperta con la spiegazione della proposta di variazione di bilancio del dirigente dell’Ufficio Ragioneria, Filippo Carlino , e’ stato istituita un’apposita voce grazie ad una variazione che compensa entrare e uscite dell’ente per poterli destinare ad interventi di manutenzione sulle innumerevoli perdite idriche. Il capitolo di bilancio prevede somme per 150 mila euro.

Dissesto finanziario, commissione straordinaria al Comune di Menfi

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Il Comune di Menfi affronta un momento cruciale per il proprio futuro economico. Mercoledì 28 agosto si insedierà la commissione straordinaria di liquidazione, nominata dalla Presidenza della Repubblica, per gestire il dissesto finanziario. L’obiettivo primario dell’organismo sarà quello di amministrare la gestione con tutti i provvedimenti necessari. Il disavanzo ammonta a 14 milioni di euro.

La situazione attuale del comune di Menfi

Il dissesto finanziario Menfi è stato ufficialmente riconosciuto il 22 aprile scorso, quando il consiglio comunale ha approvato l’atto deliberativo. La decisione è stata inevitabile di fronte a un disavanzo così significativo, che richiede misure straordinarie per essere risolte. La commissione straordinaria avrà un compito non facile, dovendo ripristinare l’equilibrio finanziario e riportare il comune su una via di sostenibilità economica.

Componenti della commissione straordinaria

La commissione straordinaria per il dissesto finanziario Menfi sarà composta da tre figure chiave: gli ex segretari comunali Carmelo Burgio e Raimondo Liotta, e il dottore commercialista e revisore contabile Orazio Mammino. Questi esperti avranno il compito di elaborare un piano di rientro del debito e monitorare l’implementazione delle misure necessarie per l’estinzione del deficit accumulato.

Le prossime fasi per il risanamento

Il lavoro della commissione sarà determinante per il futuro economico di Menfi. Uno dei componenti della commissione, Carmelo Burgio, nel passato e’ stato segretario del Comune di Menfi.

Maria Grazia Angileri eletta presidente del consiglio comunale di Ribera

L’opposizione alla giunta guidata da Matteo Ruvolo, che è maggioranza nel consiglio comunale di Ribera, ha eletto questa sera Maria Grazia Angileri al vertice di Sala Frenna. Il nuovo presidente del consiglio comunale prende il posto di Vincenzo Costa che si è dimesso nei giorni scorsi e questa sera si è astenuto nella votazione.

Maria Grazia Angileri ha ottenuto 9 voti, quelli dei consiglieri di opposizione alla giunta Ruvolo, compresa la Dc di Carmelo Pace. I cinque consiglieri vicini al sindaco hanno votato scheda bianca. Il nuovo presidente del consiglio è un’esponente di Diventerà Bellissima. Era assente questa sera in consiglio Enza Mulè, indipendente, che il sindaco avrebbe voluto alla guida di Sala Frenna.

Il viaggio di Escher e la riscoperta di Caltabellotta

Era la primavera del 1935 quando il grande disegnatore olandese Maurits Cornelis Escher, maestro nell’arte dell’illusione ottica, si trovava in viaggio per la Sicilia. Quell’isola dalle mille sfaccettature, con le sue città antiche e i paesaggi mozzafiato, lo aveva già affascinato in precedenti visite, tanto da spingerlo a tornare più volte tra il 1928 e il 1936. In quei giorni primaverili, Escher annotava meticolosamente le tappe del suo tour nella sua agenda di viaggio, documentando ogni luogo che lo colpiva e dove si fermava per disegnare. Così, alla data del 17 maggio, compare una semplice ma significativa nota: «Caltabellotta 4° disegno».

Quell’appunto, apparentemente insignificante, è stato riscoperto durante la mostra «Escher» a Catania nel 2017, curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea. Tra le opere esposte, una selezione inedita di disegni realizzati dall’artista durante i suoi soggiorni siciliani. Tuttavia, tra i vari paesaggi e cartoline, il disegno di Caltabellotta non era presente. Questo dettaglio, apparentemente irrilevante, ha invece catturato l’attenzione di due insegnanti di liceo della provincia di Agrigento, Salvatore Alessandro Turturici e Salvatore Presti, che per la prima volta, si incontrarono proprio grazie a questa scoperta.

Turturici, originario di Caltabellotta e insegnante di Disegno e storia dell’arte a Ribera, e Presti, originario di Santo Stefano Quisquina e insegnante di Storia e filosofia a Bivona, non si conoscevano prima di quella mostra. Ma la passione condivisa per l’arte di Escher e per la logica paradossale delle sue opere li ha portati a dialogare e scoprire di aver notato lo stesso dettaglio nell’agenda dell’artista. La mancanza del disegno di Caltabellotta nella mostra non fece che alimentare la loro curiosità, spingendoli a iniziare una ricerca appassionata.

Le ricerche non portarono subito ai risultati sperati, e per un certo periodo i due professori abbandonarono il loro obiettivo. Tuttavia, il 17 maggio 2023, esattamente 88 anni dopo la nota di Escher, il destino volle che un post su Facebook, contenente una foto dell’agenda di Escher, riaccendesse in loro la passione e la speranza. Decisero così di riprendere le indagini, questa volta con un pizzico di fortuna in più.

Frugando nell’archivio di Google Book, i due insegnanti si imbatterono in un curioso testo del 1975, «Predicting Adolescent Drug Abuse», scritto da un medico americano. Nel testo, tra le illustrazioni, compariva un’opera intitolata «Caltabellotta or Prickle Flower», attribuita a Escher e donata da Mr. C.V.S. Roosevelt alla National Gallery of Art di Washington. Sebbene il disegno non raffigurasse il paese, ma un fiore spinoso, il riferimento a Caltabellotta destò il loro interesse. Controllando sul sito della National Gallery of Art, scoprirono però che il titolo dell’opera non riportava più il riferimento a Caltabellotta. Fu allora che un’intuizione li spinse a consultare un botanico di Ribera, Leonardo Scuderi, per capire se quel fiore potesse essere presente nelle campagne della città.

La conferma del botanico non tardò ad arrivare: il fiore spinoso, che Escher aveva ritratto, fiorisce proprio tra aprile e giugno nei prati aridi e rocciosi delle alture di Caltabellotta. Questa scoperta diede una nuova dimensione al lavoro di Escher, e soprattutto al suo legame con quel piccolo angolo di Sicilia.

Ma non finì lì. I due professori decisero di scrivere direttamente alla Fondazione Escher nei Paesi Bassi, e un anno dopo, il 13 maggio 2024, ricevettero una risposta inaspettata. Il direttore della Fondazione, Mark Veldhuysen, confermò che Escher aveva realizzato una xilografia del «Prickle Flower» nel febbraio 1936, a partire da un disegno preparatorio eseguito proprio il 17 maggio 1935 a Caltabellotta. Ma la vera sorpresa fu un’altra: oltre alla xilografia del fiore, la Fondazione scoprì un disegno inedito del 19 maggio 1935, raffigurante uno scorcio di Caltabellotta, realizzato a matita sul posto. Il disegno mostrava il paese siciliano, con al centro la casa natale del maestro scultore Salvatore Rizzuti, oggi trasformata in studio-laboratorio.

Questo inaspettato legame tra il fiore spinoso e la geometria pentagonale presente nella sua struttura, che tanto affascinava Escher per la sua connessione con la sezione aurea e i solidi platonici, ha gettato nuova luce sulla complessità delle opere dell’artista olandese. Per Turturici e Presti, la scoperta di questi disegni ha rappresentato la realizzazione di un sogno, ma ne rimane ancora uno da realizzare: portare gli originali di Escher a Caltabellotta, magari in occasione di Agrigento Capitale della Cultura 2025, per chiudere così il cerchio di un’avventura iniziata quasi per caso, ma destinata a lasciare un segno indelebile nella storia culturale siciliana. 

La storia è raccontata dal Corriere della Sera in un articolo di Ornella Sgroi. 

Per le immagini delle opere di Escher  “M.C. Escher works ©️ 2024 The M.C. Escher Company – the Netherlands All rights reserved. Used by permission. www.mcescher.com”

Troppe perdite e non riparate a Sciacca, il Comune vuole sostituirsi ad Aica

La proposta di istituire un capitolo di bilancio apposito in modo che l’amministrazione possa intervenire sulle perdite idriche sostituendosi al gestore compensando debiti e crediti: e’ quanto previsto nel punto all’ordine del giorno suppletivo della seduta del consiglio comunale di Sciacca diramato oggi.

Capitolo che con una variazione di bilancio si vorrebbe impinguare con circa 150 mila euro. La vertenza acqua e tutte le sue problematiche tornerà ad essere oggetto del consiglio comunale mentre la crisi idrica non ha mai lasciato e anzi ha accompagnato segnandola l’intera estate.

Ma per potersi sostituire ad Aica nella manutenzione, e’ necessario l’assenso dello stesso gestore, consenso ancora non pervenuto. L’spedale di Sciacca e il fenomeno sempre più incontrollabile del randagismo saranno invece, i temi del prossimo consiglio.

Unitas Sciacca ancora un mese a Burgio, nuova semina al Gurrera (Video)

Continuerà ancora per un mese la permanenza a Burgio dell’Unitas Sciacca. Si rende necessario procedere a una nuova semina del terreno di gioco del Gurrera e così la dirigenza ha deciso di lasciare la squadra a Burgio. Calciatori e staff del tecnico, Angelo Galfano, viaggeranno ogni giorno da Sciacca. La squadra ha già lasciato la struttura religiosa di Sant’Anna di Caltabellotta dove alloggiava. In un’intervista a Risoluto.it il presidente, Ignazio Rizzuto, fa il punto sulla preparazione e parla della prossima fase fino all’inizio delle gare ufficiali, domenica 1 settembre a Gela nell’andata del primo turno di Coppa Italia. Le squadre da battere nella corsa alla serie D sono Atletico Palermo e Gela. “Noi abbiamo fatto una buona campagna acquisti – dice Rizzuto – e diremo la nostra”.

A Sciacca in servizio gli ausiliari del traffico ma niente straordinario per i vigili, interrogazione della Dc

Con una specifica determinazione dirigenziale del 19 agosto 2024 attraverso un impegno di spesa di 9.993,29 a favore dell’Associazione di Volontariato “S.S.T.” e’ stato attivato a Sciacca un servizio stradale e ambientale ausiliari Codice della strada per un periodo di 60 giorni.

E’ l’oggetto oggi di una interrogazione della Democrazia Cristiana che sottolinea il fatto che si tratta di “uno strumento che ha valenza strategica nel periodo estivo per il maggior afflusso di cittadini locali e forestieri ma che il servizio non prevede la possibilità per gli ausiliari del traffico di fare multe.

“Ritenuto – scrivono i cinque consiglieri comunali della Dc – che il personale della Polizia Municipale avrebbe dato disponibilità a garantire servizi straordinari durante il periodo estivo. Interrogano le autorità in indirizzo per sapere i motivi che hanno determinato la esclusione di un servizio straordinario da parte degli agenti di Polizia Municipale; i motivi del ritardi nell’avviamento del servizio; i motivi della mancata assegnazione agli ausiliari del traffico dell’autorità a redigere verbali di multa che invece erano stati consentiti nel 2023; i compiti specifici, in assenza di autorità sanzionatoria, assegnati ai volontari di protezione civile”.

Azzurro Food Festival a Sciacca, annunciato il cast completo dell’undicesima edizione

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Pronto il cast completo dell’undicesima edizione di Azzurro Food Festival, l’evento dedicato agli amanti del mare, della buona cucina con un programma ricco di momenti culturali e gastronomici, degustazioni, cooking show, expo village, musica e spettacolo in programma, a Sciacca, dal 29 agosto al 1 settembre.

Gli spettacoli musicali di punta saranno con PETIT che si esibirà il 29 Agosto e con gli EIFFEL 65 che si esibiranno domenica 1 Settembre, a Sciacca, sul palco di Piazza Angelo Scandaliato con ingresso gratuito.

A completare il programma degli spettacoli musicali, tante band locali: I Malaluna, H-Demia, Cantu e Cuntu. Spazio anche alla comicità con gli spettacoli de I 4 Gusti e dei Falsi d’Autore rispettivamente venerdì 30 e sabato 31 Agosto.

Tutti gli spettacoli di Azzurro Food Festival 2024 si terranno sul palco di Piazza Scandaliato e saranno totalmente gratuiti ed è questa una delle tante novità di questa XI edizione del festival, che si sviluppa nel cuore del centro storico della città di Sciacca.

Un’altra delle novità sarà la nuovissima area dedicata allo street food che, per quattro serate, diventerà il più grande ristorante a cielo aperto della Sicilia, nel quale si potranno assaporare tantissime delizie sia di cucina siciliana che internazionale, piatti gourmet realizzati con il pesce, sfiziosi street food siciliani, l’irresistibile mondo dei fritti e l’immancabile cous cous di pesce, la paella, ma anche le sezioni dedicate a chi non mangia il pesce: le proposte vegane e gluten free, una sezione a base di carne e la bontà dei dolci siciliani.

Protagonisti dei cooking show saranno Giusina in Cucina, Peppe Giuffrè, Francesco Bonomo, Gian Vito Bianco e i Fratelli Calogero e Salvatore Lo Monaco. Si parlerà anche di educazione ambientale con un laboratorio a cura di Marevivo Sicilia in un’area interamente dedicata ai bambini. Spazio anche ad attività di promozione artistica e culturale del territorio, con tour gratuiti guidati dalle guide turistiche finalizzati alla valorizzazione della ceramica e del corallo di Sciacca.
Presentatrice dell’XI edizione di Azzurro Food Festival sarà Rosy Abruzzo.

Tappeti di Dolce&Gabbana a Sciacca, da icona di lusso a oggetti di scena

Nel 2019 Sciacca era salita agli onori della cronaca mondiale grazie alla sfilata di haute couture maschile di Dolce&Gabbana. Un evento blindatissimo che aveva richiamato in piazza Angelo Scandaliato l’élite internazionale della moda e del giornalismo, contribuendo a proiettare la città su un palcoscenico globale. In quell’occasione, gli stilisti avevano fatto dono alla città dei tappeti, pensati per adornare le piazze Duomo, Purgatorio e Inveges, e per decorare via Roma. Un regalo che sembrava destinato a restare un simbolo perenne di quel magico momento, un omaggio alla bellezza di Sciacca che avrebbe potuto impreziosire le sue piazze e vie per gli anni a venire.

E invece, oggi, ci ritroviamo a raccontare una storia ben diversa. Una storia di scelte discutibili, che ha visto questi tappeti trasformarsi da simbolo di orgoglio cittadino a meri oggetti di scena, utilizzati senza un chiaro progetto di valorizzazione.

Dopo il loro trionfale debutto, i tappeti sono stati riposti in locali attigui al comando della Polizia municipale, dove sono rimasti in uno stato di semi-abbandono fino all’estate del 2021, quando l’assessore Sino Caracappa ha deciso di impegnare delle somme  per la pulizia. Per un breve momento, sembrava che i tappeti potessero tornare a svolgere la loro funzione originaria, adornando piazza Duomo e via Garibaldi. Ma questa parentesi si è chiusa rapidamente e i tappeti sono stati nuovamente accantonati.

Sono stati poi prestati alla compagnia di Salvatore Monte per allestire scenografie teatrali, utilizzati nello spettacolo “Icaro” a San Calogero e successivamente per “Ferdinandea” sulla spiaggia di Muciare.

Il colpo di scena più eclatante è arrivato l’anno scorso, quando il Comune di Sciacca ha concesso l’utilizzo di questi preziosi tappeti per un matrimonio in un noto albergo a cinque stelle. Trasferiti in loco per ornare l’ingresso della struttura, sono stati messi a disposizione degli sposi e degli invitati per farsi fotografare. Una decisione che ha suscitato non poche polemiche e che è stata giustificata dal Comune con una nota in cui si sosteneva che “trattandosi di cerimonia nuziale si evidenziava un manifesto decoro nell’utilizzo”. La nota precisava inoltre che tutte le operazioni di prelievo, pulizia e riconsegna erano state a carico del richiedente.

Da allora, i tappeti erano scomparsi dalla vista del pubblico. Fino a ieri sera, quando alcuni tappeti sono riapparsi per allestire il set dello spettacolo “Creazioni sotto le Stelle” in piazza Gerardo Noceto, nel quartiere di San Michele. Un evento durante il quale la presentatrice ha voluto togliersi qualche “sassolino dalla scarpa”, come da lei stessa affermato, ricordando che un paio di anni fa, per lo stesso evento, era stato chiesto di utilizzare i tappeti, ma la richiesta era stata respinta con la motivazione che “si sarebbero sporcati”. Un’allusione chiara alla precedente amministrazione, guidata da Francesca Valenti, che, evidentemente, aveva un’idea diversa sul modo di gestire i tappeti.

Alla luce di questi fatti, non possiamo che porci alcune domande: perché il Comune non li utilizza per valorizzare il centro storico, soprattutto durante l’estate, quando la città è invasa dai turisti e le condizioni meteorologiche sono ideali? È davvero accettabile che un bene così prezioso venga conservato e utilizzato solo su richiesta, per eventi occasionali o, peggio ancora, per cerimonie private?

Ciò che emerge chiaramente è un quadro di gestione approssimativa e poco lungimirante, che non tiene conto né del valore simbolico né di quello economico di questi tappeti.

Il risultato è che, a distanza di cinque anni dall’evento che li ha visti protagonisti, i tappeti di Dolce&Gabbana, anziché essere un motivo di orgoglio per Sciacca, sono diventati il simbolo di una gestione superficiale. L’ennesima occasione persa per valorizzare davvero la città e per rendere omaggio a un dono che avrebbe potuto – e dovuto – avere un destino ben diverso vista anche l’importanza degli stilisti che li hanno ideati.

PaceFest a Caltabellotta, gli organizzatori: “Grande edizione e guardiamo già al futuro”

“La presenza costante di centinaia di spettatori, provenienti anche da diverse località, premia il lavoro e i sacrifici di questi mesi. Siamo felici che il programma sia piaciuto, al pubblico, ma anche agli stessi prestigiosi ospiti di questa edizione. In soli tre anni siamo molto cresciuti e abbiamo intenzione di continuare a farlo”. Lo hanno dichiarato Gero Tedesco e Michele Ruvolo, organizzatori delPaceFest di Caltabellotta, poche ore dopo la conclusione della manifestazione.

La storia di Emanuela Orlandi, la giovane della quale non si hanno più notizie da 40 anni, raccontata dal fratello, Pietro, una delle ultime raccontate a Caltabellotta.

Ieri sera, un esperimento interessante “Nella mente dell’assassino”: tratteggiare l’identikit psicologico di un killer. Cosa passa nella mente di un assassino su commissione, quale può essere stata la sua formazione, quali le regole, i rituali, i desideri e le paure. Sul palco il procuratore della Repubblica di Gela, Salvatore Vella, e lo psichiatra forense e divulgatore Fausto D’Alessandro.

“Siamo molto felici anche del legame sempre più forte con la comunità di Caltabellotta – hanno aggiunto Tedesco e Ruvolo – che ci stimola a fare sempre meglio. Il PaceFest ha anche portato centinaia di visitatori a Caltabellotta, che non avevano fino ad oggi avuto occasione di conoscere questo splendido borgo e sono rimasti affascinati dalla bellezza del luogo e dalla sua atmosfera magica. Nei giorni del festival tutte le strutture ricettive del borgo erano al completo, altre attività commerciali hanno registrato notevoli incrementi e questo ci inorgoglisce. Cultura e arte giocano un ruolo fondamentale per una comunità e l’amministrazione con il sindaco, Biagio Marciante, stanno dimostrando sensibilità”.

Consulta di Aica chiede la rimozione dei sindaci: “E’ colpa loro il disastro del gestore”

Non ha dubbi il presidente della Consulta di Aica Alvise Gangarossa che a poche ore dalla urgente riunione della vigilia d Ferragosto convocata dal Prefetto, ha messo nero su bianco la richiesta di rimozione dei sindaci in quanto ritenuti incompetenti rispetto la situazione venutasi a creare.

Secondo Gangarossa, sono incompetenti anche le strutture che vedono un loro impegno come l’Ati e l’assemblea di Aica.

“Qualche buontempone – scrive Gangarossa- vorrebbe approfittarne per colpire Aica, il gestore paralizzato dai sindaci piuttosto che i sindaci stessi, responsabili politici del disastro”.

Della Consulta Aica fanno parte le associazioni Agrigento punto e a capo, Titano, A testa alta, centro studi De Gasperi, Codacons di Agrigento, comitato civico Cantavenera, Ethikos Aps e Konsumer-Agrigento.

-“La mole di interventi – si legge ancora – suggeriti dalla Consulta per rispondere a una strutturale carenza di approvvigionamento idrico, già dalla nascita del nuovo gestore, è stata per lungo tempo ed è ancora ignorata e più passa il tempo, più Aica affonda sia dal punto di vista patrimoniale che infrastrutturale ed economico-finanziario. Basti pensare che vengono accumulati ritardi su ritardi nel presentare i fondamentali documenti di programmazione, che gli interventi di ristrutturazione e adeguamento di reti e impianti non sono stati effettuati nonostante siano previstte in tariffa delle apposite voci pagate dai cittadini con la bolletta. Non vi è quel controllo aziendale richiamato dai revisori dei conti nelle loro relazioni ai bilanci del gestore, non viene notificato a quanto ammonta il prelievo di acqua da Siciliacque e come la risorsa idrica venga ripartita tra utenti dello stesso ambito (per i quali si aggrava ulteriormente la già insopportabile disparità di trattamento). In questo contesto quell’apporto fondamentale, di indirizzo, controllo e supporto da parte dell’Ati e dei Comuni è fortemente insufficiente”. Basti pensare che vengono accumulati ritardi su ritardi nel presentare i fondamentali documenti di programmazione, che gli interventi di ristrutturazione e adeguamento di reti e impianti non sono stati effettuati nonostante siano previste – aggiunge – in tariffa delle apposite voci pagate dai cittadini con la bolletta. Non vi è quel controllo aziendale richiamato dai revisori dei conti nelle loro relazioni ai bilanci del gestore, non viene notificato a quanto ammonta il prelievo di acqua da Siciliacque e come la risorsa idrica venga ripartita tra utenti dello stesso ambito”.

“Si consideri altresì – scrive Gangarossa – che vi sono serie responsabilità dei sindaci per i mancati pagamenti delle utenze dei locali e dei servizi comunali (da non confondere con le utenze private dei cittadini che pagano ciascuno per proprio conto) verso Aica che hanno creato danno alla stessa Aica. Trattasi di circa nove milioni rilevati dai vertici amministrativi di AICA e sai documenti pubblici. In particolare descriviamo i valori al 31.12.2023 che si sono ad oggi incrementati. Agrigento e Palma di Montechiaro si attestano ciascuno su 1.200.000 euro. Canicattì supera 800 mila euro. Sciacca e Licata superano i 700 mila euro. Favara e Raffadali i 400 mila euro. Porto Empedocle e Ravanusa i 200 mila euro e poi a seguire tutti gli altri comuni nell’ordine di 100/70 mila euro. Non ci sono assunzioni di responsabilità dei sindaci dei comuni nel voler corrispondere ad Aica le somme dovute. Quindi, stanno danneggiando l’Azienda Pubblica e il patrimonio del Demanio pubblico”.

ll presidente della Consulta, pertanto, chiede infine l’attivazione dei poteri sostitutivi e la valutazione della decadenza dei sindaci che hanno deliberatamente ostacolato le disposizioni normative provocando incalcolabili danni di ordine economico, societario, finanziario, sociale e ambientale pagato a caro prezzo dalla collettivita’ con l’esplosione della crisi idrica. Gangarossa propone l’insediamento di una struttura di coordinamento unica, partecipata anche dalla Protezione civile , con i poteri necessari a risolvere la crisi nel minor tempo possibile a partire dal reinveniment delle risorse idriche, presenti e abbondanti sul territorio, ma non adeguatamentevsfruttate.