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Giusy Savarino nel governo Schifani, prende il posto di Elena Pagana

La parlamentare regionale agrigentina di Fratelli d’Italia Giusy Savarino sta per entrare a fare parte del governo regionale. Prenderà il posto di Elena Pagana che di e’ dimessa nelle scorse ore. Savarino era stata già a un passo dalla nomina ad assessore quando è stato composto il governo Schifani. Poi il posto in giunta è andato proprio ad Elena Pagana che adesso si è dimessa. «Ho partecipato oggi alla mia ultima giunta di governo, nel corso della quale sono state approvate le proposte che ho presentato. Al termine ho informato il presidente della Regione della mia decisione di presentare le dimissioni dalla carica e ho salutato i colleghi per questi ventidue mesi di lavoro insieme». Così Elena Pagana, ormai ex assessora regionale al Territorio e all’Ambiente. «A 31 anni, dopo cinque trascorsi in Parlamento – dice Pagana – non era scontato che potessi avere l’onore di servire i siciliani nel governo della Regione. Di questo sono molto grata a Fratelli d’Italia e alla nostra leader, Giorgia Meloni, che mi ha proposto al presidente della Regione, che mi ha nominato».Giusy Savarino nel governo Schifani, prende il posto di Elena Pagana

Crisi idrica: lavori finanziati dalla Regione nell’Agrigentino, aumento del 20% dell’acqua entro metà agosto

La realizzazione di nuovi pozzi e la riattivazione di altri già esistenti consentiranno di aumentare di quasi il 20 per cento entro metà agosto la fornitura di acqua nelle case della provincia di Agrigento. È quanto emerso durante una riunione della Cabina di regia regionale sull’emergenza idrica, presieduta dal presidente della Regione, Renato Schifani.

Alla riunione hanno partecipato Roberto Di Mauro, assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Salvo Cocina, coordinatore della task force e capo della Protezione civile regionale, Giovanni Cirillo ed Enzo Greco Lucchina, rispettivamente presidente e direttore dell’Ati di Agrigento, Settimio Cantone e Claudio Guarneri, presidente del cda e direttore generale di Aica, gestore del servizio idrico integrato della provincia.

Nel corso dell’incontro è stato esaminato l’avanzamento del Piano di emergenza idrica varato dalla Regione e sono state delineate le prossime azioni. Il piano prevede la realizzazione di nuovi pozzi e la riattivazione di quelli esistenti per compensare la diminuzione dell’apporto dell’invaso Fanaco, pari a 10 litri al secondo.

Recentemente, sono stati già immessi 18 litri al secondo nella rete idrica grazie al riutilizzo di pozzi comunali a Favara, Ravanusa e San Biagio Platani. Entro il 13 agosto, salvo imprevisti, ulteriori 133 litri al secondo saranno aggiunti, raggiungendo così un totale di 151 litri al secondo. Questo intervento aumenterà la fornitura attuale, che è di 830 litri al secondo.

A Sciacca verrà completato un nuovo pozzo gemello a Grattavole P3 e riattivato il Grattavole 4, con la costruzione di una condotta di collegamento che aggiungerà 100 litri al secondo. A Canicattì saranno riutilizzati i pozzi comunali delle contrade Gulfi e Capodacqua, incrementando di 30 litri al secondo, mentre a Naro saranno riattivati i pozzi di contrada Falsina, aggiungendo ulteriori 3 litri al secondo.

Sono inoltre previste ulteriori azioni per il recupero di risorse idriche entro la fine di agosto (+10%) e ottobre (+15%). Ulteriori lavori saranno programmati grazie a recenti stanziamenti del bilancio regionale, pari a 38 milioni di euro.

Il nodo dell’amicizia, nuova attività del Kiwanis Club di Menfi

“Il nodo dell’amicizia” è l’attività ideata dal Kiwanis Club di Menfi in collaborazione con Animazione Coro degli Angeli, Lega Navale di Porto Palo, Azione Cattolica della chiesa Maria SS Addolorata di Menfi.

Un’attività dedicata ai bambini che hanno avuto la possibilità di trascorrere, all’interno della base nautica della lega navale, una giornata di apprendimento ma anche di divertimento.

All’evento presente anche l’arciprete di Menfi, don Alessandro Santangelo Di Fede, che ha preceduto il pranzo con una breve benedizione dal taglio empatico e divertente per tutti i bambini.

“Il service di ieri – afferma il presidente del Kiwanis club, Antonino Palminteri – rientra nel progetto che mette a sistema la collaborazione tra club service, associazioni e famiglie con l’intendo di concretizzare iniziative mirate alla crescita sana, all’educazione ed al miglioramento delle condizioni di vita dei bambini”.

Ortopedia a Sciacca chiusa da un mese, interrogazione Pd al governo regionale

Il gruppo parlamentare all’Ars del Pd, primo firmatario l’onorevole Michele Catanzaro, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione Siciliana ed all’assessore regionale alla Salute, per chiedere chiarimenti in merito alla chiusura dell’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca.
“L’unità operativa – scrive il Pd – è stata chiusa lo scorso 3 luglio dopo essere rimasta senza ortopedici in seguito al termine della convenzione con il Civico di Palermo ed oggi le attività chirurgiche risultano centralizzate presso una sola struttura ospedaliera, individuata nell’ospedale di Agrigento. Tutto questo è molto grave – aggiunge Catanzaro – visto che si tratta di un presidio sanitario molto attivo che in estate è punto di riferimenti anche di una vasta utenza turistica”.

“Il direttore dell’Asp di Agrigento attraverso apposita nota, ha informato delle circostanze l’assessorato regionale della Salite, in particolare sull’inadeguatezza dei reparti di ortopedia degli Ospedali di Agrigento, Licata e Sciacca, evidenziando che sui 22 posti di dirigente medico previsti, solamente sei sono quelli ricoperti da personale di ruolo (di cui due con contratto part-time), mentre altri due posti sono ad oggi coperti con contratti a tempo determinato. A tali informazioni si aggiunge che dei tre posti di primario ne sono ricoperti soltanto due, uno dei quali, il dottor Giuseppe Tulumello, risulta essere stato trasferito dalle corsie di Sciacca – per le quali aveva vinto il concorso – all’Ospedale di Agrigento, fatto che ha determinato un’interruzione di pubblico servizio, come denunciato dai Comitati civici”.

“Non si comprende – si legge ancora nell’interrogazione – come si possa lasciare una struttura ospedaliera sede di Dea di I Livello priva di una unità operativa di Ortopedia. Vogliamo sapere quali iniziative urgenti questo Governo intende porre in essere – conclude Catanzaro – al fine di garantire la riapertura e il mantenimento del reparto e per quali ragioni il primario assegnato al reparto in oggetto presta servizio presso l’Ospedale di Agrigento, circostanza che ha contribuito a determinare l’interruzione di pubblico servizio presso il P.O. di Sciacca”. Per l’associazione “Orazio Capurro” “l’ospedale di Sciacca deve diventare un’Azienda Ospedaliera. Si tratta di una proposta realizzabile e che restituirebbe dignità ad un ospedale che da quando non è più Azienda ha visto sempre più indebolire la propria capacità di erogare ed assicurare prestazioni sanitarie all’altezza delle necessità e delle aspettative di un’utenza sempre maggiore e sempre più bisognosa di risposte adeguate, efficaci e rapide, nonostante l’impegno encomiabile del personale sanitario in servizio che sempre più spesso purtroppo è numericamente insufficiente”.

Sciacca attanagliata dalla crisi idrica, l’unione dei Comitati si rivolge al Prefetto

Situazione non più sotto controllo a Sciacca dal punto di vista idrico. Sono sempre di più le zone a secco a causa della mancata erogazione, turni slittati e cittadini che reclamano il servizio sostitutivo con autobotte che ormai non riesce più ad essere solerte. Si parla di settimane di attesa per avere il rifornimento. Gli stessi autobottisti riferiscono del caos in cui sono costretti ad operare e spesso proprio i trasportatori privati diventono lo sfogo dei cittadini esasperati. Intanto, oggi l’Unione dei Comitati dei Quartieri di Sciacca con una missiva si rivolge al Prefetto facendosi portavoce del disagio di tutti i cittadini rappresentati, circa 25.000 avendo anche raccolto la voce degli Amministratori di condominio della città.

“Dopo la riunione – scrive l’Unione presieduta da Giusy Corbo al Prefetto – svoltasi nell’aula consiliare tra gli scriventi, l’amministrazione e i rappresentanti di Aica, non avendo ad oggi potuto verificare alcun miglioramento nelle inefficienze dannose della gestione idrica già sottoposte al Sindaco ed ad Aica, non avendo avuto risposta ad alcuni degli interrogativi proposti in tale
adunanza, preoccupati dall’ingravescenza della situazione che si sta venendo a creare, con gravi problemi di ordine pubblico, ribadiamo e chiediamo, anche a S.E. il Prefetto un incontro urgentissimo sui punti sviluppati
e contestati: in merito al sistema di approvigionamento mediante autobotti private che in una prima fase era un sistema sostitutivo, oggi per alcuni quartieri è diventato la regola,
stante che, anche dopo un fine turno di erogazione di zona, non si riesce ad approvvigionare le utenze. A tal
proposito e visto ormai la frequenza settimanale con cui interi quartieri “debbono” rifornirsi con tale unica
modalità, si contesta che il costo del servizio trasporto acqua tramite autobotte è divenuto ormai
spropositato e non più sostenibile dalle famiglie, (attualmente un‘autobotte da 8mc. costa €100.00, escluso
il costo di approvvigionamento idrico che sarà fatturato da AICA in bolletta). Detti costi devono essere pagati
nell’immediato dagli utenti e solo successivamente l’AICA “dovrebbe” compensare in bolletta una parte. I
tempi e i modi degli eventuali rimborsi non sono noti e gli uffici preposti non sono in grado di fornire
informazioni.
Tale sistema è ormai fuori controllo, posto che si è in balia alla “volontà” dei trasportatori, non essendoci
certezze su liste di attesa, sui tempi della fornitura e, addirittura, ormai vi è chiaramente la probabilità di
alimentare un mercato “parallelo” che serve a scavalcare il sistema creato e a soddisfare le utenze non
approvvigionabili o con autobotti (vicoli stretti del centro storico, zone di montagna scoscese, piccoli
serbatoi) con pagamento che potrebbero essere esorbitanti.
La situazione è talmente grave che alle richieste telefoniche si risponde “Che non si può soddisfare la richiesta
prima di una o due settimane”.
Altra anomalia è che i trasportatori dei paesi limitrofi che effettuavano il servizio su Sciacca a soli 50 euro,
dopo tale protocollo, oggi si rifiutano di fornire acqua alla nostra città e non si comprende se “non vogliano”
o “non possano” entrare in città.
Tutto quanto manifestato DEVE essere oggetto di massima attenzione ed è necessario immediato intervento
correttivo da parte delle Autorità.
Problematiche tecniche per l’approvvigionamento ausiliario con autobotti private: dette modalità risultano lunghe e farraginose, soprattutto per i condomini, in quanto consistono nella
preventiva acquisizione di un codice (ODI) al punto di carico AICA, al fineTutto ciò comporta:

  • Il numero di emergenza predisposto da AICA risulta spesso e volentieri irraggiungibile o occupato;
  • La piattaforma telematica non sempre restituisce in tempi celeri il codice ODI necessario per poter
    caricare il mezzo;
  • Le suddette modalità di richiesta dell’ODI non generano nessun codice identificativo di riscontro che
    dia la tracciabilità e la garanzia dell’esito della richiesta;
  • Nei giorni festivi e prefestivi il servizio di richiesta ODI con piattaforma viene sospeso, per essere
    ripreso il Lunedi successivo;
  • Dette procedure pertanto non garantiscono che l’approvvigionamento avvenga in giornata con la
    conseguenza di non poter essere soddisfatto il fabbisogno degli utenti.
  • Turni di erogazione:
    A causa della frequenza con cui è capitato che siano stati rinviati o ridotti i turni di erogazione da parte di
    AICA, nel rifornire la cittadinanza tramite normale turnazione del servizio idrico, il servizio di
    approvvigionamento con autobotte è diventato il principale modo per rifornire alcune zone della città, si
    chiede che venga recepito il Vademecum per i sindaci messo a punto dal Dipartimento regionale della
    Protezione civile ( 22 luglio 2024), che già da mesi ha finanziato circa “140 interventi non infrastrutturali (tipo
    a) di riparazione di autobotti comunali e di acquisizione di ulteriori usate e nuove per circa 3,4 milioni di euro
    a valere su proprie risorse e su altre regionali e statali”.
    La turnazione dell’erogazione in città ormai è fuori controllo, da circa due mesi i turni saltano e vengono
    rinviati costantemente, i turni a volte risultano sul sito Aica con la dicitura “in corso” e in realtà non arriva
    acqua o talmente poca da soddisfare solo le prime utenze sulla condotta. Interi quartieri più periferici hanno
    in calendario ormai erogazioni a 10-12 giorni, anche questi regolarmente rinviati e spostati, e vi sono zone
    che non vedono acqua ormai da oltre un mese.
    E’ chiaro che tale gestione sia sotto l’aspetto pratico che sotto l’aspetto economico, oggi è fallimentare e non
    può continuare in tal senso con l’aggravio dei costi sui privati cittadini.
    Il Sindaco, quale massima autorità in materia di sanità e protezione civile e S.E. il Prefetto devono intervenire
    per tentare un riassetto di tale sistema, qualora non si ritenga possibile con gli strumenti attuali approntare
    delle situazioni immediate, si chiede che facciano da tramite per far intervenire la Protezione Civile su larga
    scala, anche con richiesta di autobotti dell’Esercito che potrebbero rifornire le utenze senza i costi che oggi
    si stanno affrontando.
  • Nuovi pozzi a Sciacca.
    E’ ormai notizia risaputa che a breve, si spera, sul territorio di Sciacca (Grattavoli) saranno attivi due nuovi
    pozzi, su tale nuova risorsa idrica il Sindaco ha già assunto un impegno con la cittadinanza, nel senso che la
    “maggior parte” di tale risorsa sarà trattenuta per le esigenze del territorio di Sciacca. Su tale promessa si
    chiede che S.E. il Prefetto possa fare da garante nelle sedi opportune (Ati, Aica e Sicil Acque) che andranno a
    decidere sui quantitativi di acqua da trattenere e da cedere.
    Perdite idriche.
    E’ fuori dubbio che una delle cause di questa crisi è anche, la presenza in tutta la ”rete” di innumerevoli
    perdite idriche.
    Con riferimento a quanto detto dal Sindaco nella lettera indirizzata ad AICA riguardo all’intervento
    tempestivo sulle perdite idriche, vorremmo conoscere esattamente quali azioni sono state svolte o si stanno per svolgere”.

Turni non chiari, Termine diffida Aica mentre i sindaci del riberese invocano la seconda irrigazione

Turni continuamente rinviati ed è così scattata ieri la diffida da parte del sindaco di Sciacca Fabio Termine nei confronti di Aica.

Termine contesta la mancata trasparenza del sito dell’azienda, costantemente consultato dagli utenti costretti poi a prendere atto che  quel che viene riportato rispetto ai turni di erogazione non corrisponde alla realtà. Un ulteriore inadempimento degli obblighi convenzionali imposti dalla legge, secondo Fabio Termine che ha concretizzato la diffida all’Azienda Idrica Comuni Agrigentini invitandola a ripristinare un rapporto di trasparenza e chiarezza con la cittadinanza in merito alla corretta informazione sui turni di erogazione.

Dall’altro versante, il disappunto espresso oggi dai sindaci del versante riberese per la mancata risposta alla richiesta di incontro immediato, al fine di ottenere una seconda irrigazione di soccorso per le colture del comprensorio. Una richiesta che i sindaci di Ribera, Bivona, Alessandria della Rocca, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Lucca Sicula, Montallegro e Villafranca Sicula, avevano già inoltrata lo scorso 26 luglio e che non ha ottenuto alcun riscontro.

A rischio non vi e’ soltanto la produzione ma anche gli impianti, e l’intero tessuto economico e sociale del territorio spiegano nella loro ulteriore disperata invocazione dei primi cittadini ad avere acqua per i campi.

La prima irrigazione di soccorso e’ stata ottenuta grazie anche all’intervento del Prefetto di Agrigento Filippo Romano.

La seconda irrigazione andrebbe effettuata entro la prima decade di agosto, per evitare danni irreparabili alle colture ed enormi perdite di natura economica per migliaia di aziende agricole già in ginocchio.

“Purtroppo – aggiungono i sindaci del comprensorio riberese- nonostante le varie interlocuzioni (avute con i rappresentanti del Dipartimento delle acque, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica ed Enel), e la richiesta formale di revisione dei volumi di riserva delle dighe Castello, Raia di Prizzi e Gammauta, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta ufficiale, ma soltanto una aleatoria disponibilità di massima, che non si è ancora tradotta in provvedimenti e concreti. Tutto ciò è inaccettabile – concludono- è inaccettabile perchè rischia di compromettere definitivamente la sostenibilità delle imprese agricole, si sta mettendo a dura prova la pazienza dei nostri agricoltori e delle loro famiglie, con il paventato rischio di conseguenze anche di ordine pubblico e sociale, che bisogna assolutamente cercare di scongiurare”.

Dalla Florida a Sambuca, Vedran e Guglielmo si sposano nel Borgo più bello d’Italia

Non solo terra di case ad 1 euro. Ma anche terra di amori. E di matrimoni arcobaleno.
Vedran e Guglielmo si sono uniti in matrimonio a Sambuca, nel Borgo più bello d’Italia. Una storia – con Sambuca – lunga esattamente 5 mesi. Uno croato, l’altro brasiliano, scelgono Sambuca di Sicilia per celebrare le loro nozze.

Vedran e Guglielmo hanno scelto Sambuca come luogo d’amore per celebrare il loro matrimonio. “Il primo aprile scorso – ha detto il sindaco Giuseppe Cacioppo – hanno inviato una e-mail a Sambuca per conoscere il progetto delle case ad 1 euro. Una lunga, circostanziata mail nella quale si sono presentati raccontando della loro vita, vita che è andata di pari passo dopo il viaggio in Spagna dove si sono conosciuti.

Dopo 45 giorni dall’invio della mail, – continua Cacioppo – Vedran e Guglielmo sono arrivati a Sambuca dalla Florida, dove hanno lavorato nel mondo dei viaggi a 5 stelle. Sono arrivati con 10 valigie al seguito. Via via, il progetto del mattone si è trasformato in un progetto di vita. E di famiglia.”
“È qui che vogliamo stare – dicono entrambi -. È qui che vogliamo costruire il nostro futuro. E insieme. Cercavamo il mattone e abbiamo trovato gli affetti.
Vogliamo mettere a disposizione la nostra formazione ed esperienza nel campo del turismo per far crescere Sambuca. Ci piace la gente. Ci piace il paese. Ci piace stare qui a tal punto che lo abbiamo scelto come luogo della celebrazione dell’unione civile”.

Inefficace la misura cautelare, in libertà l’ingegnere Costa

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E’ tornato libero l’ingegnere Maurizio Costa, ex dirigente della Protezione Civile di Agrigento, da qualche tempo in pensione, coinvolto nell’operazione del Gico di qualche settimana fa, indagato per corruzione e falso. Il Tribunale del Riesame di Palermo, nel tardo pomeriggio di ieri, ha accolto la richiesta del difensore di Costa, l’avvocato Fabrizio Di Paola, e dichiarato l’inefficacia della misura cautelare disposta nei confronti del tecnico con l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Palermo, eseguita l’11 luglio scorso, disponendone per l’effetto l’immediata liberazione.

L’ex della Protezione Civile, sempre su istanza della difesa, era stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari già qualche ora dopo l’esecuzione del provvedimento da parte del gip. Nel corso dell’udienza del riesame la difesa, anche attraverso idonea produzione documentale, ha contestato sia la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, stante l’assoluta estraneità dell’ingegnere Costa alle ipotesi di reato ipotizzate, che la ricorrenza delle esigenze cautelari. “E’ opportuno comunque ricordare che nei confronti dell’ingegnere Costa – fa sapere l’avvocato Di Paola – non era contestata alcuna aggravante di agevolazione mafiosa, sebbene il provvedimento nei suoi confronti sia stata eseguito contestualmente ad altre misure aventi ad oggetto contestazioni di reati associativi”.

Ztl a Sciacca con centinaia di multe in arrivo, si collocano i dissuasori elettronici

Sono diverse centinaia i trasgressori della Ztl in centro storico a Sciacca rilevati durante il primo mese. La Polizia municipale dopo avere effettuato tutti gli accertamenti con le rilevazioni dei varchi elettronici sta per inviare le multe da quasi 100 euro ad automobilisti e motociclisti.

A breve saranno attivati i dissuasori elettronici automatizzati nel centro storico di Sciacca, acquistati dall’amministrazione comunale per tutelare aree di pregio del centro storico. Si comincerà da piazza don Minzoni, isola pedonale. È quanto rende noto il sindaco Fabio Termine. 

I dissuasori elettronici automatizzati sono dei cilindri a scomparsa che, se azionati, si abbassano fino a terra per il passaggio solo di mezzi autorizzati, rialzandosi poi a barriera per impedire invece il transito di veicoli non autorizzati. 

I dissuasori  potranno essere attivati esclusivamente da residenti, operatori commerciali, titolari di studi professionali che si trovano nell’area il cui ingresso è da corso Vittorio Emanuele. 

Il comando della Polizia municipale da giorni sta provvedendo a informare gli interessati sulle modalità operative per azionare i dissuasori elettronici, omologati dal Ministero dei Trasporti.

Chiusura Ortopedia di Sciacca, il presidente del consiglio comunale di Menfi: “Obbligo amministrazioni mobilitarsi”

  • Il presidente del consiglio comunale di Menfi, Ezio Ferraro, gia’ dirigente medico del Pronto Soccorso di Sciacca, esprime alcune considerazioni oggi sulla temporanea chiusura dell’ Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale di Sciacca e il quotidiano trasferimento dei pazienti presso l’Ortopedia del P.O. di Agrigento e di Licata. Una situazione che secondo Ferraro “impone alcune considerazioni e, al contempo, soluzioni nel breve, medio e lungo periodo”.
  • “Il tutto – afferma – si verifica nel pieno della stagione estiva, a fronte di un incremento esponenziale della casistica traumatologica, legata ai notevoli flussi turistici che aumentano la popolazione residenziale. L’analisi del problema non può non guardare retrospettivamente, se si vuole costruire una prospettiva stabile nel tempo.
    Di certo, le soluzioni tampone, nonostante l’impegno e gli sforzi costanti messi in campo dall’Asp, non rimuoveranno le criticità senza una seria programmazione nazionale e regionale. I quesiti da porsi sono i seguenti: perché in un DEA di 1 livello queste disfunzioni costanti compromettono il bisogno di salute dell’utente, con disagi considerevoli per i pazienti e per il personale sanitario? Le cause sono da ascrivere esclusivamente alla fuga dei medici dal Servizio Sanitario Nazionale? E se l’attenzione dei medici si sposta verso il privato e il territorio, va recitato un mea culpa da parte della Politica a tutti i livelli? A mio avviso concorrono diversi fattori nella crisi ospedaliera: dalla non completa applicazione del Contratto della Dirigenza Medica attualmente vigente, alla pianificazione sanitaria regionale non pienamente aderente ai bisogni di salute dell’utente nel Distretto Ag 2 Sciacca -Ribera. Occorre agire a livello centrale con maggiori tutele dei Dirigenti medici, e a livello regionale promuovendo una Rete Ospedaliera che risponda ai bisogni di salute di un territorio, diversificando l’offerta sanitaria assistenziale, senza squilibri, ma garantendo l’integrazione funzionale, senza campanilismi invalidanti, ma con azioni lungimiranti. Va riconfigurato il modello organizzativo delle Asp, uscendo dalla delimitazione del perimetro provinciale e puntando sulle Aziende Sanitarie Territoriali, che tengano conto della viabilità, assicurando al cittadino risposte adeguate al bisogno di salute in un breve raggio di Km, senza ricorrere obbligatoriamente a distanze estenuanti e disagevoli”.
  • Secondo il presidente del consiglio menfitano, le amministrazioni e i consigli comunali del territorio hanno l’obbligo di mobilitarsi unitariamente in questo senso.
  • ” Ne va del diritto alla salute – conclude – sancito dalla Costituzione, oggi a tratti differito, ne va dell’ immagine di una città ( un tempo sede di prestigiosa Azienda Ospedaliera Autonoma ) che, nonostante il progressivo declino, continua ad avere i riflettori puntati per le innumerevoli potenzialità; ne va dello sviluppo di un intero territorio che merita una sanità all’avanguardia, con l’auspicio che dalll’autonomia differenziata si possa ricavare la spinta per il progresso in chiave prettamente autonomistica”

Oggi Agrigento scende in piazza per la crisi idrica, l’Arcivescovo: “Soluzioni risolutive”

“La Chiesa agrigentina sollecita gli enti preposti a trovare soluzioni emergenziali e strutturali risolutive, efficaci, efficienti, economiche e solidali tali da mitigare la crisi idrica dei comparti civile, agricolo, zootecnico e forestale
con costi di gestione proporzionati al servizio reso, vigilando su eventuali speculazioni, su un bene
primario, che possano danneggiare i cittadini”. Lo scrive in una nota l’Arcivescovo, monsignor Alessandro Damiano, nel giorno in cui la città dei templi scende in piazza per la crisi idrica.

L’Arvicescovo continua scrivendo che la Chiesa “offre la propria partecipazione alla soluzione dei problemi, a vivere la responsabilità e solidarietà, senza sprechi, nel consumo dell’acqua. Prega il Signore del cielo e della terra perché tutti sentano viva la responsabilità sociale del servizio alla persona e del bene comune in una continua ricerca della giustizia e mandi il dono della pioggia che irriga, rende feconda la terra, ristora l’uomo e lo disseta”.

Oggi, venerdì 2 agosto, alle ore 18, il corteo, ad Agrigento, si muoverà da piazza Cavour verso la Prefettura dove gli organizzatori consegneranno un documento al prefetto Filippo Romano sollecitando azioni urgenti contro la grave crisi idrica.

Salvo Toscano a Sciacca con l’ultima avventura dei Fratelli Corsaro (Video)

A settembre Beppe Fiorello vestira’ i panni di Fabrizio Corsaro, uno dei due fratelli protagonisti della saga dello scrittore palermitano Salvo Toscano. Una fiction Mediaset prodotta dalla Taodue in quattro puntate tratta dai primi quattro libri di Toscano che stasera ha presentato a Sciacca nel giardino del Palazzo Borsellino l’undicesimo libro “L’ultimo presagio” durante una serata di beneficenza organizzata dal “gruppo We help” con la partecipazione del Rotary Club Sciacca e dell’Inner Wheel Palermo Centro e della Mondadori Bookstore di Sciacca, partner dell’iniziativa.

Toscano già volto del Tgr Sicilia, ha esordito con i gialli nel 2005 portando avanti la fortunata serie che dal passaparola dei lettori e’ arrivata all’adattamento televisivo.