Il 21 maggio 2020 Sciacca ha perso improvvisamente un giovane imprenditore che si distingueva per le capacità nel portare avanti il suo lavoro, per signorilità e amore per la sua famiglia e per città. A distanza di poco più di due anni dalla morte di Claudio Allegro la famiglia ha voluto fare restaurare, in sua memoria, un Cristo Risorto reggente la Croce, un’opera della seconda metà del XVI secolo, di bottega siciliana.
Si trova nella chiesa del Carmine dove sabato 22 ottobre, dopo la messa delle 18,30, si svolgerà una breve cerimonia, presenti i genitori e la sorella di Claudio, con il papà Nonò, che è stato sindaco di Sciacca, la compagna, Amedea Mazzarella, e il figlio Enea.
Classe
1970, Claudio Allegro si laurea nell’anno accademico ‘97/’98 in
Giurisprudenza presso l’Università Cattolica Sacro Cuore di
Milano. Collabora con l’azienda familiare e crea un realtà
imprenditoriale più unica che rara negli anni 2000 in provincia di
Agrigento con centinaia di dipendenti che ha seguito ed aiutato. Si
abilita consulente del lavoro e fa dell’intraprendenza la sua
stella polare.
Diventa
papà di Enea nel 2014, calandosi nel ruolo di genitore con amorevole
premura e completa dedizione. La sua vita terrena si è consumata
troppo presto, in maniera improvvisa, “tuttavia, la sua
testimonianza – dice la compagna Amedea – ci lascia sicure impronte
su cui fondare il nostro cammino, sulla scia del suo esempio”.
La
famiglia Allegro ha finanziato il restauro del simulacro del Cristo
Risorto, grazie alla disponibilità della Curia di Agrigento, e la
statua verrà custodita presso la Chiesa del Carmine, parrocchia cui
apparteneva Claudio. Il restauro è stato curato dal professore
Franco Fazio con il tecnico Maurizio Catalano.
Sabato
sera a Sciacca sarà anche un momento di preghiera nel ricordo di
Claudio Allegro ed Amedea Mazzarella ricorda le parole di
Sant’Agostino:
“Signore,
non ti chiediamo perché ce lo hai tolto ma ti ringraziamo per
avercelo dato”.