Mario Gallina, di 49 anni, di Sambuca, condannato, nei mesi scorsi, a 2 anni e 6 mesi di reclusione per droga, è tornato in libertà. La prima sezione penale della Corte di Appello di Palermo ha accolto l’istanza del difensore, l’avvocato Calogero Santangelo. Il processo d’appello a Gallina è già stato fissato e in attesa che venga celebrato il sambucese torna in libertà perché, come scrivono i giudici, “durante la vigilanza della misura cautelare non sono state accertate violazioni”.
Gallina è accusato di avere detenuto, nella propria abitazione, occultati all’interno di un beauty-case, di cui avrebbe tentato di disfarsi, mezzo panetto di hashish, pari a 56 grammi lordi, e tre involucri di cocaina per un totale di poco meno di 15 grammi.
Per la Corte di Appello di Palermo “vi sono le condizioni per escludere l’attuale persistenza delle esigenze cautelari” e pertanto ha revocato i domiciliari rimettendo in libertà Gallina.
E’ morto, 9 giorni prima di compiere 85 anni, l’ex deputato regionale Vincenzo Lo Giudice, di Canicatti’.
Il politico, per due legislature parlamentare all’Ars ed ex assessore regionale ai Lavori pubblici, era finito in carcere nel 2004 e aveva scontato una condanna a poco meno di 11 anni nell’ambito. della maxi inchiesta “Alta mafia” che ha evidenziato il suo ruolo di personaggio chiave di un complesso intreccio affaristico mafioso che condizionava appalti e lavori pubblici.
I funerali si terranno domani, venerdì 22 novembre, alle ore 15.30, nella parrocchia Maria Ausiliatrice.
L’Unitas Sciacca ha presentato ricorso al giudice sportivo chiedendo di ottenere la vittoria della partita con l’Atlhetic Palermo, valida per i quarti di finale di Coppa Italia, disputata mercoledì 20 novembre a Terrasini e vinta dalla formazione di casa con il risultato di 1-0. Questo risultato, dopo lo 0-0 della partita d’andata, ha consentito alla squadra palermitana il superamento del turno. Lo Sciacca basa il ricorso sul fatto che l’Athletic Palermo ha impiegato, nella gara di ritorno, un giocatore che era stato squalificato per un turno, in coppa, e che non aveva ancora scontato la squalifica.
Il consigliere comunale Paolo Mandracchia lascia il gruppo misto e si costituisce in quello denominato “Ventiventidue” come la lista con la quale si era candidato ed eletto alle ultime elezioni insieme a Filippo Bellanca, quest’ultimo ora transitato nella Dc. Mandracchia e’ stato autorizzato da Filippo Bellanca e da Irene Pumilia a utilizzare il nome della lista,
Mandracchia ha potuto costituire il gruppo da solo in virtù dell’applicazione dell’articolo 22 comma 8 del regolamento consiliare che prevede la possibilità nel caso in cui una lista presentata alle elezioni abbia avuto eletto un solo consigliere, o che tale situazione si sia determinata nel corso del mandato (il caso di specie di Mandracchia) ed il consigliere non intenda aderire ad alcun gruppo consiliare, ovvero al gruppo misto, a questi sono riconosciuti i diritti e la rappresentanza spettanti ad un gruppo consiliare, ove si tratti di consigliere che aderisce ad un partito o movimento politico rappresentato al parlamento nazionale ovvero all’Assemblea Regionale Siciliana, sempre che tale partito o movimento non sia già rappresentato nel consiglio comunale da apposito gruppo consiliare.
Il passaggio di Mandracchia apre la possibilità ad altri consiglieri di non dovere aderire al gruppo misto, ma di poter essere gruppo consiliare anche da soli come nei casi di Fabio Leonte, ora anche assessore, ma candidato ed eletto in “Ferdinandea” e Daniela Campione, consigliera eletta in “Mizzica”.
Mandracchia lascia il gruppo misto al quale aveva dovuto aderire dopo l’addio di Bellanca che resta costituito da Raimondo Brucculeri, Carmela Santangelo e Maurizio Blo’.
Erano in carcere da febbraio 2023, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e il pubblico ministero, al processo, aveva chiesto la loro condanna per uno a 9 anni di reclusione e per due a 7 anni e 6 mesi ciascuno. Sono stati scarcerati dopo l’assoluzione disposta dai giudici del Tribunale di Agrigento. Tre pescatori hanno aiutato 11 migranti in mare e non erano scafisti. A questa conclusione è giunto il Tribunale di Agrigento.
La richiesta del pm di condanna a 9 anni di reclusione era stata avanzata per il capitano del motopesca, Mohsin Alahemar, di 52 anni. Gli altri due imputati Mohamad Ayed, di 37, e Hedi Mokni, di 68, il primo difeso dall’avvocato Enrico Di Benedetto e gli altri due dagli avvocati Francesco Cardaci ed Enrico Platania.
Le attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento, riconducibili ad uno sbarco del 17 febbraio 2023, erano scaturite da un accertamento effettuato da Frontex nella zona di Lampedusa. Era stato effettuato un video che riscontrava la presenza del peschereccio guidato da Alahemar che trainava un piccolo barchino in ferro con all’interno 11 migranti più bambini.
Nell’immediatezza del fatto il capitano e gli altri componenti dichiaravano di essersi limitati a salvare dalle correnti i migranti rimasti senza motore ed in balia del maltempo. Tuttavia, venivano dapprima posti in stato di fermo e poi sottoposti alla custodia in carcere. Altri componenti dell’equipaggio, invece, accusavano il capitano di avere favorito l’immigrazione clandestina definendo la loro posizione con riti alternativi. Il Tribunale ha assolto i tre imputati che sono stati scarcerati e torneranno in Tunisia.
Tre anni e 4 mesi di reclusione è la pena disposta dal giudice del Tribunale di Sciacca Antonino Cucinella nei confronti di Stefano Tavormina, di 19 anni, di Ribera, in un processo per droga celebrato con il rito abbreviato.
Tavormina, sottoposto all’obbligo di dimora, era accusato di avere detenuto, in parte nel marsupio e in parte in una stanza a lui in uso, il 17 maggio scorso, circa 10 grammi di cocaina e 42 di hashish.
Il difensore, l’avvocato Mirella Vento, aveva chiesto l’assoluzione previa derubricazione con il riconoscimento del fatto di lieve entità.
E’ stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri della locale Stazione dei carabinieri di Cammarata, un ottantaquattrenne del luogo per abbandono di rifiuti speciali
I militari hanno individuato un terreno all’interno del quale vi era una pluralità di rifiuti; infatti erano ammassati un ciclomotore, pneumatici, ferraglia, frammenti di cemento, pedane e materiali vari. Avendo essi natura di rifiuti speciali, l’ottantaquattrenne cammaratese, proprietario del terreno, è stato segnalato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento.
L’area, di circa 600 mq, è stata posta sotto sequestro. Tale condotta, oltre a violare le normative vigenti in materia ambientale, contribuisce a creare degrado e rischi igienico-sanitari per la comunità.
Gli agenti del commissariato di polizia di Sciacca hanno svolto questa mattina un servizio di controllo nell’area parcheggio dell’ospedale Giovanni Paolo II. L’operazione ha portato ad elevare 30 sanzioni. Sono state rilevate violazioni nelle aree dove è assolutamente vietata la sosta, come quella riservata al pronto soccorso, nonché negli stalli destinati ai parcheggi per disabili. Multe da 165 euro.
Le sanzioni previste per questi casi sono notevolmente più salate rispetto alle 41 euro per divieto di sosta. I controlli continueranno nei prossimi giorni. Nell’area dell’ospedale ci sono un parcheggio a pagamento, nella parte basse, e uno libero, nella zona della chiesa. Eppure, c’è ancora chi vuole “entrare in ospedale con l’auto”.
La seduta di ieri sera del consiglio comunale ha prodotto poca cosa: l’approvazione degli oneri concessori 2024 e poi spazio al dibattito con le comunicazioni che le opposizioni hanno voluto portare in aula nonostante le assenze che hanno caratterizzato i lavori, a partire da quella del primo cittadino per motivi di salute. Ieri sera in aula sono mancati anche alcuni dirigenti e pertanto, e’ stato difficile affrontare alcune delle tematiche delle quali si e’ dibattuto.
Temi importanti che le opposizioni hanno portato in aula sono stati il contratto in scadenza della Aeternal, del quale vi abbiamo gia’ dato menzione
Ma anche la revoca del bando 110 che il sindaco aveva pubblicato per la ricerca del dirigente del primo settore. Un bando emanato tramite piattaforma ministeriale per un contratto a tempo e su incarico fiduciario del sindaco che poi ha ritirato il provvedimento per “errori tecnici”. Almeno, secondo quanto riferito dall’assessore Fabio Leonte rispetto le motivazioni espresse dal primo cittadino nella revoca.
Anche ieri sera Fabio Leonte chiamato ad un “tour de force” per riempire e colmare le assenze in aula. Retroscena, rispetto la revoca del bando raccontano che invece, dietro il ritiro dell’avviso di ricerca del dirigente, vi sia una precisa richiesta del Pd tra le altre avanzate negli ultimi giorni e che vede ancora lontane anche le designazioni degli assessori. Decisioni che si attendono da settimane da parte del sindaco.
Più volte ieri sera, dai banchi delle opposizioni, si è fatto un richiamo al primo cittadino a chiudere la quadra sulle sostituzioni assessoriali che precede a rilento, congelata proprio dalle mancate indicazioni dei nominativi del Pd. Ieri in aula era presente anche il consigliere Alessandro Curreri, uno dei papabili sostituto di Salvatore Mannino, quest’ultimo anche ieri sera assente. Curreri ieri sera e’ apparso il più “pimpante” tra le fila di maggioranza prendendo parola con interventi in difesa dell’amministrazione e cercando di tenere testa alle annotazioni dell’altra parte. Tavola piatta dal resto dei colleghi che si sono limitati a semplice spettatori.
Consiglio comunale che ha poi affrontato comunicazioni sui mancati rimborsi Aica e convenzione, sul mancato bando per l’alienazione dei beni comunali e che ha raggiunto i toni più aspri in chiusura con le comunicazioni di Fabio Bivona sui recenti fatti di cronaca di aggressioni tra minori legate al disagio sociale.
Imbarazzata la vice sindaca Valeria Gulotta ha preso parola per poi ripassarla alla collega Sinagra pesantemente attaccata nell’operato complessivo dallo stesso Bivona. Seduta aggiornata a giovedì 28 novembre.
Ignazio Messina, portavoce di “Noi Moderati” e presidente del consiglio comunale di Sciacca è stato eletto vice presidente di Anci, l’ Associazione Nazionale Comuni Italiani.
L’ex sindaco e’ stato scelto dagli amministratori italiani durante la convention nazionale che si e’ svolta a Torino.
Alla presidenza il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi che nella sua relazione di apertura ha così detto: “Noi sindaci siamo il fronte più esposto alle sfide della realtà, il primo riferimento per chi vive il malessere sociale e civile, per chi chiede risposte a istanze spesso ignorate”.
Il neo presidente Manfredi ha poi nominato l’Ufficio di presidenza e ad Ignazio Messina sono state affidate come competenze Pubblica Amministrazione, personale e relazioni sindacali.
“Sono molto soddisfatto – ha commentato Messina – per questa nomina ed auspico un coinvolgimento sempre maggiore dei vice presidenti da parte del presidente Manfredi a cui auguro un buon lavoro”.