L’Asp avvia procedura negoziata d’urgenza per l’acquisto di sistemi di isolamento per gli ospedali di Sciacca e Agrigento

Si corre ai ripari all’Asp di Agrigento in modo da poter eventualmente, rispondere tempestivamente al bisogno di assistenza nell’ambito dell’emergenza Covid 19.

Nelle ultime ore, l’azienda sanitaria provinciale ha diramato un avviso pubblico urgente per trovare la fornitura di un sistema di isolamento per gli ospedali “San Giovanni di Dio” e “Giovanni Paolo II”. 

La procedura negoziata ha carattere di estrema urgenza. Si intendono acquistare sette camere di isolamento.

Gli operatori interessati a prendere parte a questa procedura – hanno scritto nell’avviso dall’Asp – dovranno far pervenire all’indirizzo pec: forniture@pec.aspag.it, entro il termine perentorio, delle ore 12 di oggi una dichiarazione. I sette sistemi di isolamento sono destinati 4 per i posti intensivi isolati del presidio ospedaliero di Agrigento e 3 per i posti dell’ospedale di Sciacca

Provvedimenti varati dal Governo regionale oggi, seduta di Giunta dedicata interamente all’emergenza

Una seduta di Giunta dedicata interamente all’emergenza Coronavirus in Sicilia. Il governo Musumeci – riunito eccezionalmente in video conferenza tra Palermo e Catania ha dato il via libera a numerosi provvedimenti, straordinari e urgenti, che coinvolgono vari rami dell’Amministrazione regionale: dalla Salute alla Funzione pubblica, dalle Autonomie locali alle Attività produttive all’Economia.

In mattinata il presidente della Regione aveva convocato e presieduto un vertice – sempre in video collegamento – con gli Enti locali, al quale hanno partecipato, oltre all’assessore alla Salute Ruggero Razza e al capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, anche il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, i sindaci delle tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e i commissari dei sei Liberi consorzi dei Comuni. Nel pomeriggio, Musumeci ha preso parte, in collegamento dalla sede del governo a Catania, alla Conferenza unificata delle Regioni con gli altri governatori e il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia.

“Mentre al governo nazionale – evidenzia il presidente della Regione – abbiamo ancora sollecitato strumenti sanitari per la rianimazione, mezzi di protezione personale e misure urgenti di carattere sanitario ed economico, oggi siamo già passati a deliberare i primi provvedimenti di nostra competenza. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità, avendo già ascoltato anche le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Uno sforzo, quello della Regione, che possa far fronte all’eventuale evoluzione dell’epidemia e attenuare la devastante crisi economica che lascerà questo fenomeno nella nostra Isola”.

I provvedimenti approvati riguardano la realizzazione dei cosiddetti Covid-Hospital, il reclutamento di personale sanitario, fino al coinvolgimento di professionisti attualmente impegnati nell’ospedalità privata, l’acquisto di nuove attrezzature sanitarie, la moratoria per i mutui a favore delle imprese, le disposizioni per i dipendenti degli uffici regionali, il rinvio delle elezioni ne Comuni, l’annullamento della partecipazione alle fiere in Italia e all’estero.

Covid-Hospital

Una manovra, quella approvata su proposta dell’assessore Ruggero Razza, che coinvolge l’intero sistema sanitario siciliano. Si tratta di Aree sanitarie già esistenti che si occuperanno in via esclusiva del trattamento dei pazienti affetti dal Covid 19. Saranno dislocate in varie aree della Sicilia, in modo così di coprire l’eventuale fabbisogno per tutto il territorio. Potranno essere sia pubbliche che private appartenenti o integrate con il Servizio sanitario regionale. La ricognizione effettuata dall’assessorato con il management delle Aziende sanitarie ha già individuato alcuni siti come potenziali Covid-Hospital: l’ospedale di Partinico nel Palermitano; una palazzina dell’ex ospedale “Vittorio Emanuele” di Catania e il “Gravina” di Caltagirone nella provincia etnea; un’ala del Policlinico “Martino” di Messina e il “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese; parte dell'”Umberto I” di Enna; il “Maggiore” di Modica in provincia di Ragusa; un piano dell'”Umberto I” di Siracusa e non si escludono individuazioni di ulteriori siti.

Posti letto e nuovo personale sanitario

Per i presidi in questione è prevista l’attivazione di un determinato numero di posti letto (da impiegare solo per la durata dell’epidemia) di Terapia intensiva e sub-intensiva e di Malattie infettive, che andranno a sommarsi a quelli già disponibili presso le Aziende del Servizio sanitario, proprio per creare un’autentica rete regionale dell’emergenza sanitaria da Covid 19. Complessivamente è stata stimata una capacità di attivazione di posti letto, esclusivamente dedicati ai pazienti affetti da Coronavirus, pari a circa mille unità. Nella manovra varata dalla giunta Musumeci emerge il processo di unità e compattezza dell’intero sistema sanitario della Sicilia. Attraverso un protocollo d’intesa da sottoscrivere con i rappresentati dell’ospedalità privata, sarà possibile mettere a disposizione delle Aziende e degli enti del Ssr, i professionisti che attualmente operano nel privato destinandoli alle strutture pubbliche individuate dal dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute. E’ significativa anche l’azione di reclutamento di altro personale medico e infermieristico, grazie a una procedura urgente per popolare i nuovi Covid Hospital. Saranno due le aziende di riferimento regionale: il Policlinico “Martino” di Messina si occuperà di arruolare i medici specializzandi e i giovani professionisti, mentre per il personale infermieristico e di supporto sanitario (Oss, ausiliari etc.) è stata scelta l’Asp di Palermo. Già domani (venerdì 13 marzo) il Policlinico di Messina pubblicherà un avviso pubblico per la formazione di elenchi di medici disponibili a prestare attività assistenziale nelle Aziende sanitarie della Regione, da impiegare per la gestione dell’emergenza coronavirus. I professionisti verranno inseriti in appositi elenchi che verranno condivisi con le altre Aziende. Non verrà stilata alcuna graduatoria, ma si potrà procedere direttamente alla chiamata a seconda delle esigenze delle varie strutture sanitarie. Gli elenchi saranno aggiornati periodicamente. Sono ammessi alla procedura i medici specialisti, gli specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno di corso, laureati abilitati all’esercizio della professione e iscritti agli ordini professionali, personale medico collocato in quiescenza. L’avviso è aperto anche a medici stranieri, abilitati alla professione secondo i rispettivi ordinamenti di provenienza.

Le attrezzature

Per l’acquisto delle tecnologie (ventilatori e monitor) è stata indicata l’Azienda Cannizzaro di Catania come capofila regionale. In dirittura d’arrivo è anche la gara, sempre gestita dal settore Provveditorato dell’Azienda etnea, per i sistemi di monitoraggio dei parametri vitali. Si tratta di attrezzature necessarie all’attivazione dei nuovi posti di terapia intensiva.

Uffici regionali

In merito ai provvedimenti finalizzati a ridurre la presenza dei dipendenti negli uffici della Regione e a evitare, quindi, il loro spostamento, l’assessorato alla Funzione pubblica guidato da Bernardette Grasso applicherà l’apposita direttiva del ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone. Le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza e le attività indifferibili, con riferimento sia all’utenza esterna che a quella interna, verranno garantite. Ove possibile, si farà ricorso allo smart working. Negli altri casi, l’amministrazione procederà alla rotazione del personale e all’adozione di strumenti alternativi come la fruizione degli istituti di congedo, della banca-ore, nonché delle ferie pregresse nel rispetto del contratto di lavoro.

Elezioni comunali

Così come già annunciato, nei giorni scorsi, dal presidente della Regione, le elezioni amministrative in 61 Comuni dell’Isola, già fissate per il 24 maggio, verranno spostate al 14 giugno, con l’eventuale ballottaggio due settimane dopo.

Mutui e finanziamenti

In Sicilia scatta la moratoria sui mutui contratti con il sistema bancario prima del 31 gennaio. Su proposta dell’assessore all’Economia Gaetano Armao, infatti, è stata raggiunta un’intesa tra Regione e Abi Sicilia che consentirà la moratoria dei mutui contratti con il sistema bancario. L’intesa prevede, altresì, l’estensione della possibilità anche agli enti regionali Irfis Finsicilia, Ircac e Crias. L’accordo, che consente di sospendere le rate mensili, evitando il pagamento della quota capitale per un anno, è previsto per tutti i rapporti di mutuo di medio e lungo termine, compresi i leasing immobiliari. Viene prevista anche la possibilità di allungare il debito fino al 100 per cento della durata residua dell’ammortamento, con conseguente dimezzamento dell’importo della rata e liberazione di liquidità. Avviate anche le procedure per il raddoppio delle risorse, già assegnate e impegnate al 75 per cento, da destinare alla sezione del Fondo centrale di garanzia in favore delle imprese siciliane, per consentire un più agevole accesso (80 per cento di garanzia pubblica) delle Pmi in crisi di liquidità al credito bancario.

Stop a fiere fino ad agosto

Stop, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, alla partecipazione delle aziende siciliane alle attività fieristiche, in Italia e all’estero, fino ad agosto 2020. Saltano così gli appuntamenti di Singapore (Fh Asia, settore agroalimentare), Tokyo (Foode, agroalimentare), Mosca (Mosbuild, edilizia), Montreal (Sial Canada, agroalimentare), Francoforte (Imex, agroalimentare), Parma (Cibus), Johannesburg (Africa Health, biomedicale), San Diego (Bio international convention, biomedicale), Norimberga (Stonetech) e New York con il celebre Summer Fancy Food. Per il momento restano invariate le manifestazioni previste per il secondo semestre.

Coronavirus, in Sicilia ricoverati 44 pazienti e 82 sono in isolamento domiciliare

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (venerdì 13 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi negativi analizzati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 1.496, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 130 campioni (15 più di ieri).
Risultano ricoverati 44 pazienti (dieci a Palermo, quindici a Catania, sei a Messina, uno a Caltanissetta, quattro ad Agrigento, due a Enna, due a Siracusa  e quattro a Trapani) di cui solo 7 in terapia intensiva, mentre 82 sono in isolamento domiciliare, due sono guariti e due deceduti.

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87

Disinfezione a Sciacca, prosegue anche stasera in altri quartieri

L’attività di disinfezione della città proseguirà anche oggi dalle ore 21. I mezzi della Protezione Civile del Comune di Sciacca e il mezzo con gli uomini dell’associazione Vigili del Fuoco in congedo, il giro iniziato già due sere fa dal centro storico.

Stasera la disinfenzione nelle località San Marco, Sant’Antonio, Isabella, Stazzone e Perriera.

Coronavirus, decreti penali di condanna a Sciacca per mancato rispetto delle disposizioni previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri

Su richiesta della Procura della Repubblica il Tribunale di Sciacca ha emesso due decreti penali di condanna per violazione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri legati all’emergenza Coronavirus. A carico dei trasgressori la pena è di 1200 euro.

Le violazioni sono state contestate a una persona che è stata trovata fuori casa senza una motivazione tra quelle previste dai decreti e a un commerciante che non ha rispettato la disposizione di tenere chiuso il proprio locale.

Quarto caso certificato a Ribera, altri tre tamponi effettuati in attesa di esito

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Quarto caso certificato a Ribera di Covid 19. Si tratta di un riberese che trova oggi isolato e pare sia riconducibile al focalaio scoppiato all’interno dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca.

Sono così 4 gli infettati del coroavirus, di cui due a Sciacca e due a Ribera.Mentre sono stati eseguiti altri tamponi che sono stati prelevati su altri tre cittadini, tra cui un bambino.

Nuovo video messaggio della sindaca dopo gli altri cinque casi all’ospedale di Sciacca

Nuovo messaggio della sindaca alla citta’ di Sciacca dopo la notizia di altri cinque contagiati nell’ospedale saccense.

” La nostra situazione e’ grave – ha dichiarato all’Ansa- siamo ormai un caso a parte nell’emergenza attuale”

I cinque nuovi tamponi positivi al Coronavirus a Sciacca, il sindaco: “Aumento previsto e prevedibile”

I risultati dei nuovi tamponi hanno registrato altri cinque casi positivi riconducibili alla situazione emersa qualche giorno fa nell’ospedale di Sciacca. Sono operatori sanitari. È una delle notizie contenute nel video-comunicato del sindaco Francesca Valenti in cui fa sempre il punto della situazione, aggiornando anche sulle attività in atto . 

“E’ un aumento previsto e prevedibile”, spiega il sindaco che ringrazia tutti gli operatori della Sanità che, assieme a operatori di altri settori, “lavorano giorno e notte per la tutela della nostra salute”. 

“C’è grande attenzione da parte di tutte le autorità – prosegue il sindaco Valenti -. Ho avuto rassicurazioni dal Governo regionale, dal Prefetto, dalla direzione dell’Asp, che si stanno mettendo in campo tutti i possibili interventi. Ma ho chiesto e chiederò di più per Sciacca, in questo momento difficile”. 

L’appello ai cittadini è sempre quello di restare a casa. “Oggi – dice ancora il sindaco – ho ricevuto una nota del Questore in cui si dice espressamente che si deve uscire per ipotesi eccezionali. Ci sono controlli, anche sulla veridicità delle dichiarazioni. Stare a casa è fondamentale per superare questo momento di difficoltà. Ognuno, responsabilmente deve fare la propria parte: solo stando uniti si vincono le battaglie”.   

Continua, intanto, anche questa sera l’opera straordinaria di disinfezione nella città, con personale e mezzi della Protezione Civile e del Volontariato.

Nuovo messaggio dell’Arcivescovo Montenegro che dispone la chiusura di tutte le chiese della provincia

Con un nuovo messaggio di questa mattina l’Arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, dispone la chiusura di tutte le chiese, parrocchiali e non parrocchiali, e dei luoghi di culto di qualunque genere. Questo il testo: “Seguiamo con costante apprensione quello che sta vivendo il nostro paese. Negli ultimi giorni il Presidente del Consiglio ha dato delle misure sempre più restrittive che si riassumano dentro l’indicazione di restare a casa e di muoversi solo per casi gravi. Tutto questo perché, purtroppo, la diffusione del corona-virus è molto veloce e il sistema sanitario rischia di non riuscire a offrire la necessaria assistenza a quanti potrebbero arrivare negli ospedali. Viviamo un’emergenza sanitaria gravissima e non sappiamo ancora fino a quando. 

In questa situazione di difficoltà la comunità cristiana sta dando buona prova di sé rispettando le indicazioni e, soprattutto, intensificando la preghiera personale; ci sentiamo tutti responsabili del bene prezioso della salute nostra e altrui. In questa linea siamo chiamati a fare ancora qualche dolorosa rinuncia. 

Da qualche ora la CEI sta indicando a tutte le diocesi di tenere chiuse le chiese e i luoghi di culto. Finora, potendo uscire, abbiamo avuto la possibilità di entrare nelle nostre parrocchie e di rivolgere al Signore preghiere per noi e per quello che stiamo vivendo. 

Da oggi e sino a nuove disposizioni, in ottemperanza delle indicazioni della CEI, dispongo che rimangano chiuse al pubblico le chiese parrocchiali e non parrocchiali e in generale gli edifici di culto di qualunque genere. I fedeli sono in conseguenza dispensati dall’obbligo di soddisfare al precetto festivo come previsto dai cann. 1246-1247 del CJC.  Le nuove disposizioni del Governo ci chiedono di non uscire di casa per evitare qualsiasi contatto e per rallentare, in questo modo, il contagio. Ci sembra doveroso e responsabile dare un segnale che mostri coerenza con quello che il paese sta vivendo. Mentre ve lo chiedo (come già stanno facendo altri Vescovi) ne avverto tutta la pesantezza perché potrebbe passare il segnale che il Signore venga dopo cose quali la spesa, la farmacia … Lo ripeto: se scegliamo questa ulteriore misura è solo per tutelare la salute nostra e dei nostri fratelli e per evitare che il sistema sanitario vada in tilt. 

Sono certo che comprenderete lo spirito di questa limitazione e, soprattutto, sono fiducioso nel fatto che l’impossibilità di recarsi in un luogo di culto stimolerà di più la preghiera nelle nostre case. Possiamo valorizzare i tanti strumenti che ci offre la tecnologia e i vari programmi religiosi trasmessi da radio, TV e piattaforme digitali. So che molti sacerdoti si stanno organizzando con dirette facebook o altro (ovviamente nel rispetto delle norme, tenendo la chiesa chiusa e collaborato dal solo operatore). Mi sento di incoraggiare questi sforzi e di valorizzarli nel migliore dei modi. Tutti potete avere la certezza che i sacerdoti continueranno a esercitare il loro ministero attraverso l’offerta della loro vita e la prossimità a quanti si trovano nel bisogno. Continueranno a celebrare come hanno fatto in questi giorni e nel sacrificio eucaristico terranno presenti tutte le persone a loro affidate.

E’ questo il tempo in cui ognuno di noi si riscopre “tempio dello Spirito Santo” (1 Cor 6, 19) e nell’intimo della propria coscienza ritrova lo spazio per il dialogo costante con il Padre, il desiderio di amarlo attraverso una fiducia incondizionata in Lui e nella sua misericordia. Siamo tutti chiesa e, adesso più che mai, chiesa domestica, chiesa che vive nelle case con l’impegno a essere “lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera” (Rm 12, 12). A proposito sento di ripetervi quanto ho proposto la Domenica della Parola. Sarebbe bello e opportuno che in ogni casa cristiana, in questo tempo di digiuno eucaristico, la Bibbia o il Vangelo trovino un posto d’onore e visibile, quasi fosse il tabernacolo della piccola Chiesa domestica. La Bibbia non è semplicemente un libro, è “il libro” che baciamo e onoriamo, è Gesù a casa nostra.

Sin da adesso vi ringrazio per la comprensione che userete nei confronti di quanto vi sto chiedendo e sono fiducioso che, con l’aiuto del Signore, riusciremo a superare questo momento di dura prova.

Con affetto vi raggiungo tutti e su tutti invoco la benedizione del Signore”.

Agrigento, 13 marzo 2020 

+ don Franco, Arcivescovo

I cinque nuovi casi di Coronavirus nell’Agrigentino emersi dai tamponi effettuati a Sciacca

Un paziente e quattro operatori sanitari del Giovanni Paolo II di Sciacca sono risultati positivi al tampone per il Coronavirus tra i 119 eseguiti nei giorni scorsi.

Sono già stati messi in quarantena e in queste ore si sta valutando se procedere a ulteriori tamponi nella struttura ospedaliera saccense.