La Polizia Municipale sequestra a Sciacca la struttura in legno di un bar

Non sarebbe stata autorizzata ed è stata sottoposta a sequestro preventivo, disposto dal giudice, la struttura in legno di un bar nel centro di Sciacca. Il sequestro è stato eseguito dalla Polizia Municipale.

La struttura nel passato era stata autorizzata, ma poi sarebbe stata richiesta una nuova autorizzazione che non è stata rilasciata. Adesso è scattato il sequestro preventivo della struttura da parte della Polizia Municipale che attualmente è impegnata in una serie di controlli proprio in questo settore.

Pittore dipinge en plein air uno scorcio di Sciacca, nel quadro anche la buca stradale.

Cavalletto e tela in strada per dipingere an plein air un angolo caratteristico di Sciacca. Calogero Termine, pittore e copista saccense, oggi pomeriggio ha effettuato la sua sessione di pittura in Corso Vittorio Emanuele tra macchine e gente a passeggio.

Nel suo dipinto ad acquarello che riprende la parte posteriore della Basilica del Soccorso in piazza Farina, Termine ha anche immortalato una buca stradale, una delle tante che insistono a Sciacca e che sono tema del dibattito cittadino tra lamentele e disagi.

“Anche cio’ che appare brutto ai nostri occhi – ha detto il pittore – grazie alla pittura puo’ essere visto in un’ altra maniera”.

Al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II armato di coltello: denunciato un saccense

Un uomo di 47 anni, di Sciacca, è stato denunciato dagli agenti della polizia di Stato per essere stato trovato in possesso di un coltello, mentre camminava nei corridoi del Pronto Soccorso dell’ospedale di Sciacca. Sembrerebbe che l’uomo fosse in possesso di altri pericolosi oggetti che gli sono stati sequestrati.

Il quarantasettenne, C.C. queste le iniziali, è stato segnalato dal personale sanitario dell’ospedale di Sciacca, che aveva notato un uomo armato di coltello nel corridoio del Pronto Soccorso. Così gli agenti del commissariato di Sciacca sono giunti immediatamente presso il nosocomio e, nel corso della perquisizione, fatta all’uomo, hanno rinvenuto un cutter ed un grosso coltello.
A conclusione degli accertamenti, il soggetto, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato e gli oggetti posti a sequestro penale.

Il Meetup Grilli di Sciacca: “Se il Comune non programma per la stagione estiva i ragazzi continueranno a spostarsi ogni giorno in altre città”

I ragazzi di Sciacca, se non si programma niente per la stagione estiva, continueranno ad andare ogni giorno in altre città che presentano un’offerta maggiore per i giovani ed a Sciacca si vedranno soltanto la domenica pomeriggio in spiaggia. E’ questo, in sintesi, il significato di una nota del Meetup “Grilli di Sciacca” che dovrebbe richiamare la giusta attenzione anche per le questioni attinenti alla sicurezza dei giovani durante questi continui spostamenti.

Il consigliere Alessandro Curreri ha inviato una nota al sindaco per stimolare gli assessori al Turismo e al Decoro Urbano sui temi riguardanti la movida Saccense. “Ogni anno – scrive il Meetup – puntualmente si esita e si assiste alla lenta morte dell’intrattenimento saccense. Apprendiamo con piacere che grazie ad un lavoro di squadra e dopo continui solleciti da parte del consigliere Curreri, le spiagge siano state pulite prima di Pasqua e finalmente le strade per raggiungere i lidi siano state rattoppate. Ma ciò non basta; da una località che si definisce turistica, ci si aspetta di più. Molto di più! Non si è pronti, e non si danno certezze e fiducia a chi per esempio spende migliaia di euro per band e Siae. Esitare non va bene per un paesello che sembra passeggiare sulle sabbie mobili. Bisogna partire e
pianificare; coordinare la “Show Tax” sul vecchio articolo 29 del Regolamento Cosap, riferito al diritto di esenzione. È innegabile come lo spettacolo proposto dal Comune di Sciacca vada da metà luglio a metà agosto e che i gestori dei pub arricchiscono il calendario. Ma come si può
programmare se non si conoscono le linee guida e progettuali dell’amministrazione, volontà, interlocuzione con i comitati dei residenti e con le forze dell’ordine? Quali orari, quanti decibel, quali deroghe?”
E qui c’è il passaggio sui giovani che vanno fuori città quando scrivono: “Intanto l’esodo dei nostri giovani verso le località limitrofe continua senza sosta. Li troviamo solo la domenica pomeriggio in Spiaggia grazie ad imprenditori coraggiosi che investono parecchio”.

Le sollecitazioni avanzate comprendono la necessità di varare Linee guida Primavera/Estate per organizzare eventi e “Show Tax”; Regolamento Decoro Urbano e modifiche Cosap; Coinvolgimento singolo e tavoli di concertazione tra tutti gli attori della Movida; Incentivi per chi applica il Vuoto a Rendere, utilizzo materiali ecologici e organizza spettacoli in prima serata; Nuove soluzioni per la raccolta della differenziata nel weekend come la creazione di isolette ecologiche per i locali come accade in diverse località turistiche.

Cagnolino impiccato ad un albero a Cammarata, indagini in corso

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Barbarie contro un cucciolo a Cammarata dove un cagnolino è stato ritrovato impiccato ad un albero, in contrada Balatelle.

Su segnalazione dell’associazione cittadina “Una zampa per amica”, sono intervenuti i carabinieri della locale compagnia e il veterinario dell’Azienda ospedaliera agrigentina.

Olga Mangiapane, componente dell’associazione animalista, ha volutamente pubblicato la foto della carcassa del povero animale impiccato all’arbusto, per denunciare la mostruosità del gesto e anche al fine, di poter ricevere informazioni da qualcuno che possa riconoscere il cane e quindi, contribuire alle indagini delle autorità in corso e risalire all’autore del deplorevole gesto.

La morte dell’animale ad una prima ispezione da parte del veterinario risalirebbe a quanto pare, a circa cinque/sei giorni fa.

Nuovo allarme delle organizzazioni professionali agricole ai deputati Agrigentini all’Ars: “Subito un intervento per i costi della bonifica”

Le organizzazioni di Agrinsieme, Confagricoltura, Cia, Copagri, le associazioni delle Cooperative, Uci e Feder.agri si sono appellati alla deputazione agrigentina all’Ars affinchè si trovi una soluzioni ai problemi riguardanti il costo dell’acqua per uso irriguo ed i costi di bonifica.

“La problematica dei costi ai consorzi di bonifica ed in modo particolare Agrigento 3 – sostengono le organizzazioni – è arrivata ad un punto critico e ad un livello di insostenibilità da parte degli agricoltori ricadenti nel perimetro di competenza di Ag3, un consorzio dove i produttori hanno sempre pagato e in anticipo”. Agrinsieme, unitariamente ai sindaci e a tutte le organizzazioni agricole, continua a chiedere aiuto e impegno ai parlamentari “per dare le doverose risposte ai consorziati, poiché è assurdo oggi, pretendere e chiedere, per una esigenza di equilibrio di bilancio del consorzio di bonifica Agrigento3, un pagamento retrodatato di 6 anni, con un aumento del 325% della “bonifica””.

I consorzi di bonifica, rilevano ancora le organizzazioni professionali agricole, “sono stati, da sempre, governati e gestiti dalla Regione Sicilia con propri dipendenti, direttori e commissari e tutti in stretto rapporto e in contatto con l’assessorato all’Agricoltura e con i governi che si sono succeduti. Ignorare questo dato di fatto, voluto e governato da scelte politiche è ingiustizia e un torto sfacciato verso gli agricoltori e verso tutto il mondo agricolo. Pensare di estraniarsi o far finta che la problematica dei costi e della gestione dei consorzi di bonifica sia una cosa ordinaria o spetti ad altri risolverla, è come nascondersi dietro un dito. Agrinsieme, in un impegno unitario, non permetterà che questo accada e continuerà a coinvolgere tutta la deputazione, nonostante alcune assenze ingiustificate o distrazioni più o meno volontari”.

Per il ruolo che i consorzi di bonifica rivestono e per la molteplice problematica di cui sono vittime, il mondo agricolo ha “il diritto di un confronto immediato per capire quali possano essere le risposte più appropriate per il presente e per il futuro, nell’interesse di tutti”. Agrinsieme, forte delle ragioni, continuerà caparbiamente a sensibilizzare e responsabilizzare il Governo della Regione e la rappresentanza politica per un impegno risolutivo fin da subito.

Saccense evade dai domiciliari per andare al Commissariato, riportato a casa dai poliziotti

Personale della Polizia di Stato di Sciacca ha tratto in arresto C.L., di 48, di Sciacca per evasione dagli arresti domiciliari.
L’uomo poco prima aveva telefonato al 113 lamentando all’operatore che il suo avvocato non gli rispondesse al telefono e pertanto pretendeva che la volante lo raggiungesse a casa per attestare la veridicita’ di quanto attestato.
Al diniego da parte del poliziotto a mandargli la volante, C.L. lo minacciava che avrebbe violato la misura e si sarebbe portato in Commissariato.
Nonostante il Poliziotto lo invitava a non uscire di casa, l’uomo poco dopo si e’presentato in Commissariato.
A quel punto, al Personale di Polizia non e’ rimasto altro che arrestarlo per evasione e condurlo nuovamente presso la sua abitazione.

Abbandona rifiuti a Menfi e in poche ore viene individuato e sanzionato anche con addebito delle spese per la rimozione dei sacchi di spazzatura

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Quello che è stato fatto ieri a Menfi viene invocato, da tempo, a Sciacca: una squadra addetta alla verifica del territorio che, nel caso di abbandono di rifiuti, intervenga tempestivamente anche con l’individuazione di chi si è reso responsabile, sanzionandolo e dando notizia degli interventi.

Non ci vuole tanto ed a Menfi, così come a Santa Margherita Belice, a Ribera e in altri Comuni continuano a farlo e a dare notizia degli interventi. Sul sito della Polizia locale di Menfi è stato pubblicato ieri il collage di foto che vi mostriamo con la notizia dell’intervento effettuato. In contrada Agareno – Terranova sono stati segnalati dei sacchi pieni di rifiuti, il Nucleo Ambientale della Polizia Locale è intervenuto, ha aperto i sacchi, riuscendo a risalire al responsabile dell’abbandono dei rifiuti che è stato sanzionato (da 50 a 500 euro quanto previsto) anche con addebito delle spese di pulizia del sito. A Sciacca ci sarebbe l’imbarazzo della scelta per decidere dove iniziare. E con l’inizio della stagione estiva, l’arrivo dei turisti e la necessità di migliorare l’immagine della città sarebbe ancora più utile.

Cinquantotto ex articolisti stabilizzati a Santa Margherita, trent’anni per la stabilizzazione

Ci sono voluti trent’anni ed oggi la gioia di chi ha potuto apporre la propria firma sul contratto a tempo indeterminato dopo una vita da precari, era ben visibile.

Cosi’ si unisce anche il Comune di Santa Margherita tra i comuni che hanno potuto stabilizzare i propri precari. Dopo Ribera, Menfi, Cattolica Eraclea e Sambuca, ora anche Santa Margherita.

E’ stato il sindaco Franco Valenti a presenziare il momento tanto atteso per gli ex articolisti che davanti i componenti dell’ Ufficio Tecnico guidato dall’ingegnere Levoy hanno messo la firma sul nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato parziale da 24 ore settimanali.

(Il video con le interviste sono tratte dala pagina “Il futuro dipende da te” realizzate da Francesco Graffeo”)

Niente porto d’armi al figlio di Cutro’ e lui scrive a Salvini:”Mi rivolgo a lei che si batte per gli italiani, mio diritto negato”

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Lo sfogo di Giuseppe Cutrò, figlio dell’imprenditore di Bivona, testimone di giustizia di Bivona, e’ rivolto al ministro Salvini. Il figlio dell’imprenditore ha deciso di rivolgersi al ministro dell’Interno, per reclamare giustizia dopo il decreto di diniego della richiesta del porto d’armi. Richiesta gia’ negata in passato perche’ inserito come figlio di testimone nel programma di protezione che prevedeva la scorta.

“Non è – ha scritto il ragazzo – mio solito scrivere, solitamente è mio padre a denunciare ciò che  ci accade. Sono Giuseppe Cutrò, figlio di Ignazio, l’imprenditore che ha denunciato la mafia ed è divenuto Testimone di Giustizia. Una Giustizia piena di ingiustizie, oggi cosa voglio raccontarvi? La voglio raccontare agli italiani, ma vorrei fare arrivare il mio sfogo al ministro Salvini. Non avrei voluto, per tutelarmi e non sbandierare mie situazioni personali, però è doveroso raccontare in questa Sicilia  aspra e affranta.

Ieri, mi è stato notificato un decreto di diniego per il porto d’arma corta per difesa personale; istanza che avevo presentato il 19 maggio  2018 e che solitamente richiede 120 giorni. Ho richiesto nuovamente il  rilascio, dopo che la scorta dei carabinieri ad incolumità mia e della  mia famiglia era stata revocata, prima me lo negarono poiché appunto asserivano che “fossi protetto”.
Un decreto di diniego orientato sul fatto che si ritiene non vi sia attualità del pericolo, riportante la data del 15 aprile; notificato ma  già nullo poiché l’iter amministrativo prevedeva un ulteriore passo  prima del decreto di diniego: il preavviso di diniego ai sensi dell’art  10 bis della L 241/90 e che la Prefettura di Agrigento ha omesso, così  non permettendomi di partecipare al procedimento amministrativo e  negando un mio ulteriore diritto. Non è il primo caso, e non è la prima volta, mi appello al Ministro  Salvini, io non ho le somme per pagarmi il ricorso al TAR, però ritengo  di essere esposto a rischio e ritengo che, a questo punto, la mia  posizione non è stata approfondita con le dovute cautele; forse non è  neanche la prima volta, e forse anche quella dei miei familiari?  Se con il gessetto scriviamo sulla lavagna e poi passiamo la spugnetta,  rimangono le tracce, figuriamoci se la mafia dimenticherà mai quello che  la mia famiglia ha fatto, nella normalità, e quello che lo Stato gli ha  tolto per causa nostra. C’è una certa discrezionalità in materia di armi, si parla di legittima  difesa, ma qui a mio avviso si tratta di diritto negato, accessibile solo a chi economicamente può affrontare un ricorso al TAR. Ministro, lei che può far rivalutare l’istanza, e che si batte ogni  giorno per gli Italiani, intervenga sul mio caso, e la prego di  approfondire, poiché lei ha gli strumenti e rappresenta, appunto, il  Ministero che può ribaltare questa situazione”.