L’associazione “A cuore aperto” dona un defibrillatore alla squadra di calcio di Montevago

L’associazione onlus A Cuore Aperto, presieduta dal professor Giovanni Ruvolo, ha donato oggi un defibrillatore automatico esterno all’associazione sportiva dilettantistica Real Montevago che milita nel campionato di calcio di terza categoria. Il defibrillatore è un apparecchio salvavita in grado di rilevare le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca e di erogare una scarica elettrica al cuore qualora sia necessario. L’erogazione di uno shock elettrico serve per azzerare il battito cardiaco e, successivamente, ristabilirne il ritmo. Secondo quanto prevede la legge, tutti gli impianti sportivi devono essere dotati della presenza di un defibrillatore e del relativo addetto al suo utilizzo. “Ringraziamo l’associazione onlus A Cuore Aperto per averci donato questo importante strumento che ci consente di completare il servizio di primo soccorso e dunque di poter disputare regolarmente il campionato di terza categoria”, ha detto il presidente dell’Asd Real Montevago. “Speriamo che non serva mai, ma è importante avere il defibrillatore nelle strutture sportive, è fondamentale in caso di necessità di primo soccorso”, ha detto il professor Ruvolo.

Il Comune di Menfi spenderà 50 mila euro sulla base delle proposte dei cittadini

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Il Comune di Menfi vuole spendere 50 mila euro sulla base delle indicazioni ricevute dai cittadini. C’è tempo fino al 17 marzo per presentare osservazioni, proposte e progetti che verranno sottoposti all’esame dell’amministrazione comunale. Una scelta che denota un modo diverso di amministrare quella assunta a Menfi del bilancio partecipativo che incide in settori importanti quali sviluppo socio economico e in particolare turismo con progetti ed attività che migliorino la funzionalità e la gestione delle infrastrutture esistenti sulle spiagge e nel territorio urbano e rurale. A Menfi, durante la scorsa estate, c’erano i bagni e le docce pubbliche a Porto Palo. In altre zone della costa, compresa Sciacca, di questi servizi, pubblici, nemmeno l’ombra e così, complice la maleducazione di tanti, in prossimità delle spiagge si crea, spesso, un tappeto di bottiglie di plastica, frutto di un deprecabile fai da te. La presentazione delle osservazioni, proposte e progetti dovrà avvenire tramite una scheda che potrà essere ritirata presso gli uffici comunali o scaricata direttamente dal sito internet del Comune. La scheda dovrà essere consegnata a mano all’ufficio Protocollo del Comune o trasmessa tramite posta elettronica a protocollo@comune.menfi.ag.it o protocollo@pec.comune.menfi.ag.it

Pro Loco, polemiche e conflitti d’interesse.

La parola Pro loco, come indica la locuzione latina, vuol dire “a favore del luogo”, si tratta di associazioni locali, nate con scopi di promozione e sviluppo del territorio. Da quando la “Pro Loco Sciacca Terme” si è costituita a Sciacca, però, le polemiche hanno sempre accompagnato la vita dell’associazione. Tra i suoi fondatori infatti, figura il più noto assessore Salvatore Monte che al momento della sua nomina ad amministratore ha dovuto rinunciare, per ovvie ragioni, al suo posto di socio in Pro Loco. Ma neanche l’abdicazione di Monte ha mai del tutto spento il “chiacchiericcio” sui conflitti di interesse all’interno della stessa, visto che alla guida della Pro Loco, fino a qualche mese fa, c’è stato Antonio Di Marca, amico strettissimo dell’amministratore e compagno di un sodalizio artistico che li ha portati insieme a calcare le scene a Roma da giovani esordienti attori e poi successivamente spalla di una premiata ditta come organizzatori di eventi culturali e spettacoli in genere, come “Veneralia”, ad esempio, commedia mitologica finanziata nell’epoca dell’amministrazione Vito Bono, stesso anno in cui Monte e Di Marca furono rispettivamente il direttore di palco e il direttore artistico di una delle edizioni più costose nella storia recente del Carnevale saccense. Tanto che quando la Pro Loco stipula una convenzione con il Comune di Sciacca per la gestione del punto informazioni turistico di Piazza Saverio Friscia, l’affidamento della gestione, seppur temporanea, del museo del Carnevale prima della più recente riqualificazione, il vespaio delle polemiche ha continuato ad alimentarsi. E poi c’è l’Azzurro Fest, la manifestazione estiva di punta della Pro Loco che per il suo esordio ha perfino avuto a disposizione, come se fosse un luogo privato, la stessa piazza Angelo Scandaliato che per l’occasione si è presentata, per la prima volta nella sua storia cittadina, addirittura transennata. Infine, la grande parentesi del Carnevale, altro appuntamento “clou”per le attività della Pro Loco che da un paio d’anni, ossia da quando proprio l’assessore allo spettacolo è l’amico Salvatore Monte, ne gestisce con l’affidamento tramite bando la maggior parte dei servizi. Ma il legame stretto e simbiotico tra l’amministratore e Pro loco non è l’unico rapporto che da vita allo strascico di polemiche in città. La Pro Loco vive ben altre situazioni di conflitto al suo interno, a cominciare dal fatto che la Futuris s.r.l., società a responsabilità limitata semplificata, che si occupa di attività di supporto alle rappresentazioni artistiche e all’organizzazione di spettacoli e servizi ausiliari del settore dello spettacolo come impianti di illuminazione e del suono, partner ufficiale sia dell’Azzurro Fest, ma anche la medesima società che si occupa di fornire tali servizi al palco del Carnevale di Sciacca, ha come amministratore unico proprio Giuseppe Corona, attuale presidente della Pro Loco che ha preso in mano l’eredità lasciata dall’ex presidente Antonio Di Marca, che al 50% detiene con lui le quote societarie della Futuris, società con un capitale sociale di 1.800 euro costituita il 14 febbraio 2014. Qualcuno alla fine commenterà che tutte queste polemiche sorgono solo a Sciacca, città assai incline alle critiche e alle bagarre, ma l’azione delle Pro loco ha bisogno di puntualizzazioni anche in altri comuni suscitando identici polveroni come nella vicina Castelvetrano dove il presidente della Pro Loco Selinunte, Pier Vincenzo Filardo, oggi ci tiene a precisare con una nota che “ la sua associazione “non ha avuto alcun ruolo nell’organizzazione dei festeggiamenti del Carnevale 2017, che hanno interessato il Sistema delle Piazze la serata di Martedì 28 Febbraio 2017, ma il progetto dei festeggiamenti è ascrivibile alla nuova Pro Loco Selinunte-Triscina con Presidenza Sig. Catalanotto, e alla associazione La Rivista con presidente Sig. Romano, con patrocinio e contributo dell’amministrazione comunale”.  Paese che vai, Pro Loco che trovi.

Giallo di Carnevale, i secondi classificati pronti a ricorrere in Tribunale: “L’ex-aequo? Sono stati i giurati a parlarne”

“Abbiamo chiesto ad un legale di valutare se ci siano gli estremi di un ricorso giudiziario”. Potrebbe approdare alle carte bollate, dunque, la vicenda del discusso responso della Giuria del Carnevale 2017, che ha visto prevalere sebbene di appena un punto (520 a 519) il carro “Raggi di luce” su “Battito animale”. E, a nome dell’associazione “Nuova Isola”, il carrista Vincenzo Cucchiara è chiaro: “Non abbiamo niente contro chi è stato proclamato vincitore, ma sono stati gli stessi giurati a dire che i loro voti avevano dato un risultato di ex-aequo, alcuni di loro sabato scorso sono anche venuti all’atrio del Comune per dire che c’era stato un errore. Nessuno – aggiunge Cucchiara – sapeva che avevano deciso per un risultato di parità, sono stati loro stessi a sostenerlo, ed è strano che oggi abbiano dichiarato il contrario”. Cucchiara parla anche di schede cancellate a penna e coi i voti poi riscritti. Accuse chiare, che evidentemente il raggruppamento giunto secondo vuol cercare di far valere perfino in una sede giurisdizionale. Giurati che, oggi, con la loro dichiarazione, avevano tentato di chiudere il caso, dicendosi anche offesi dalle illazioni che sono circolate sulle modalità da loro seguite nell’espressione del giudizio. Nel video, tratta dal sito di Rmk, l’intervista telefonica al carrista Vincenzo Cucchiara.

Giuria del Carnevale: “Abbiamo votato con trasparenza”

Si difendono i diciotto componenti della giuria del Carnevale dopo le polemiche scaturite in seguito alla diffusione di voci circa un ex aequo tra i primi due carri classificati e presunti errori da parte dei giurati nella valutazione dei sei carri in concorso. “Nella mattinata di sabato 4 marzo – scrivono oggi i componenti della giuria 2017 ripercorrendo le ore del voto –  i giurati hanno proceduto alla votazione delle singole voci del concorso, a chiudere le buste e a consegnarle, secondo le direttive degli organi preposti all’organizzazione del carnevale”. Da quanto emerge dalla ricostruzione della giuria, non si sarebbe dunque proceduto alla conta dei voti complessivi, perché ad ogni singolo giurato si chiedeva la valutazione personale su determinate voci e non il parere finale. “Il risultato finale – ribadiscono i membri di giuria – ha decretato lo scarto di un solo punto tra i due carri, ciò testimonia che ciascun componente della giuria ha votato con trasparenza, serenità e senza influenze e/o pressioni esterne” Facevano parte della giuria del Carnevale di quest’anno: Girolamo Dimino, Vincenzo Raso (nella foto insieme all’assessore Salvatore Monte), Marilù Criscenti, Martina Ciaccio, Calogero Ribecca, Vito Bono, Antonio Guirreri, Antonino Interrante, Angelo Pumilia, Alida Alessi, Daniela Rizzuto, Salvino Galluzzo, Giovanni Palagonia, Maria Navarra, Francis Pullicino, Alice Alaimo, Francesca Friscia, Salvatore Tornambè.

M5S: “Di questa ProLoco così com’è non abbiamo bisogno”

A mettere le mani avanti, erano stati per primi i gruppi consiliari dell’opposizione, oggi la medesima richiesta arriva dall’assemblea M5S di Sciacca in riferimento al rinnovo della convenzione tra comune e Pro Loco “Sciacca Terme” che scade il prossimo mese. Movimento 5 Stelle che, a gennaio, aveva anche posto la questione della presunta illegittimità del bando di affidamento dei servizi connessi al Carnevale di Sciacca 2017, rivolgendosi all’Anac. “Mettiamo – scrivono oggi i grillini –  in evidenza la poca trasparenza che in questi anni sembra aver caratterizzato la Pro Loco “Sciacca Terme”, ricordando ad esempio la presentazione del bilancio inerente “Azzurro Fest”, avvenuta solo dopo continui solleciti da parte del Comune (ancora non disponibile sull’albo pretorio) e, non ultima, la vicenda dei manifesti presunti abusivi sempre per “Azzurro Fest” per i quali la Polizia Municipale con nota prot. n. 184/16 – P.G. Del 13/10/2016 chiede ed attende notizie dal Comune di Sciacca al fine di adottare eventuali provvedimenti”. “Prima di stipulare qualsivoglia convenzione – conclude il M5S – occorre una regolamentazione dettagliata basata sui principi meritocratici rispettando l’obiettivo principale della Pro Loco ovvero promuovere lo sviluppo e la valorizzazione turistica, culturale e sociale con particolare riferimento alla conservazione e valorizzazione delle tradizioni locali”.  

Mizzica si sfoga dopo il Carnevale e scrive a Peppi Nappa…

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Presa di posizione forte e provocatoria  dell’associazione “Mizzica” che a seguito della conclusione dell’ultima edizione del Carnevale di Sciacca, ha preso carta e penna e scritto direttamente e simbolicamente alla mascotte del Carnevale di Sciacca. Vi proponiamo, qui di seguito in integrale, la lettera dell’associazione. “Caro Peppi Nappa, ti scriviamo questa lettera perché siamo veramente preoccupati per la brutta piega che sta prendendo la gestione della nostra amata festa da quando ti è stato strappato lo scettro dalle mani. Abbiamo perciò deciso di farti arrivare queste parole per raccontarti tutto ciò che di sconvolgente è successo in tua assenza. Tutto è cominciato quando, dopo il famigerato consiglio comunale sul bilancio, sei stato costretto ad abbandonare la città. Proprio quel giorno in cui l’amministrazione ha deciso di sfruttare la tua popolarità ma soprattutto l’amore che i saccensi nutrono nei tuoi confronti per tenere sotto scacco la città e mascherare così le sue inefficienze e i suoi clamorosi ritardi. Quell’amore spontaneo di carristi, coreografi, attori, copionisti e ballerini che rappresenta il vero cuore pulsante della festa e che la tua presenza, caro Peppi, tutelava e difendeva da ogni forma di strumentalizzazione politica. Ricordi quando il carnevale serviva ad unire e non a dividere? Quant’era bello quando il Carnevale era la festa di tutti e non di pochi? Quando bastava mettersi una maschera per essere veramente protagonisti? Scoddatillu. Ormai è diventato un affare in mano a pochi intimi, gestito da un club ristretto dal quale anche tu, caro Peppi Nappa, sei stato escluso senza pietà. Un club così “competente ed affidabile” che si è dimostrato più interessato ai suoi onori e troppo sbadato sui suoi oneri; che non è riuscito nemmeno a tenere aperto un infopoint turistico o il tuo museo, ma al quale è stata data ugualmente CARTA BIANCA sull’organizzazione dell’evento annuale più importante e complesso del nostro calendario. Ti sembra normale il fatto stesso che circolino voci su inqualificabili richieste fatte ai commerciati? Questi pochi eletti hanno preso con arroganza il sopravvento sulla festa fino a spodestarti. Pensa che il loro fondatore ha occupato il tuo posto in testa alla sfilata: un oltraggio senza precedenti! Ma il Carnevale questa volta non si è fermato alla notte del rogo. Al contrario, la farsa – in tua assenza – è continuata; solo ieri abbiamo assistito a quello che, speriamo, possa essere l’ultimo atto di questo copione. Tu non sei stato qui Peppi, e noi ne abbiamo viste e sentite davvero di tutti i colori… Abbiamo sentito di SMS dai poteri straordinari, tanto da bloccare una cerimonia di premiazione. Abbiamo letto di giurati sbadati, pronti a ritrattare il loro voto. Abbiamo saputo di giurie chiaroveggenti capaci addirittura di calcolare con estrema esattezza un risultato statisticamente quasi impossibile da prevedere. E sbagliare di appena un punto: stupefacente! È veramente troppo. A Carnevale è tradizione scherzare, prendersi amichevolmente in giro l’un l’altro e sfidarsi fino all’ultima battuta… ma questa barzelletta non fa più ridere nessuno. Peppi, è rimasta soltanto una cosa da fare: togliere la Corona dalla testa di chi non la merita e tornare ad organizzare una manifestazione per tutti, in grado di dare i giusti riconoscimenti a chi spende tempo e lavoro per la sua realizzazione, ma garantendo la dovuta trasparenza – e i dovuti introiti – alla città. Insomma: regole chiare e condivise, pensate per includere e non per escludere. Programmiamo insieme a te, senza nessun club esclusivo, le prossime edizioni, perché con questa siamo arrivati a toccare il fondo (di riserva). L’improvvisazione lasciamola ad altri palcoscenici: la nostra festa merita qualità e serietà organizzativa degna della bellezza dei lavori delle maestranze! Caro Peppi Nappa, torna presto nella tua città e scaccia via questi fantasmi! Ti aspettiamo. Ps. Non tornare troppo presto però, perché per potersi fare belli con la LORO modalità di organizzazione della TUA festa hanno prosciugato l’imposta di soggiorno: in quest’estate saccense ci sarà ben poco da divertirsi. Ti facciamo uno squillo in autunno!”

Furto nell’area archeologica di Monte Adranone, a Sambuca, ed i carabinieri fanno scattare sei arresti

I carabinieri hanno arrestato sei persone, tutte di Catania, per furto nella zona archeologica di Monte Adranone, a Sambuca. Nei confronti degli indagati non è stata applicata alcuna misura cautelare e sono stati rimessi in libertà. Le indagini, però, continuano ed i militari ritengono che altre persone, forse anche loro catanesi, siano riuscite a darsi alla fuga portando via reperti trafugati nella zona archeologica. A quanto pare i carabinieri avevano organizzato un servizio di controllo nella zona che è già stata, più volte, oggetto di furti negli anni scorsi. I particolari dell’intervento verranno resi noti questa mattina dal comando della compagnia dei carabinieri di Sciacca che continua l’attività investigativa ed i controlli finalizzati a tutelare l’area archeologica di Monte Adranone.

Tombaroli in azione sul monte Adranone: sei paternesi fermati dai Carabinieri in flagranza di reato

Dopo l’anticipazione di stamattina di Risoluto.it, giungono le notizie ufficiali da parte degli investigatori in merito ai sei tombaroli, tutti di Paternò (CT), bloccati dai Carabinieri sul monte Adranone, nel comune di Sambuca di Sicilia, dopo essere stati sorpresi in flagranza di reato armati di pale, picconi, torce e di tutti gli utensili utili per scavare e raccogliere i vari reperti. Si tratta dei quarantatreenni Filippo Germanà, Vincenzo Antonino Sinatra e Vito Stancanelli, di Salvatore Anicito di 40 anni, Salvatore Di Stefano di 54, e Vincenzo Longo di 45. Già da qualche notte i militari si erano appostati nella zona, nell’ambito di un’indagine scaturita dalle numerose denunce, presentate nel corso del tempo dai responsabili di uno dei siti archeologici più importanti del territorio, di furti, saccheggi, danneggiamenti e scavi indiscriminati su tutta la superficie del sito. Il monte Adranone è particolarmente ricco di reperti risalenti al IV secolo a.C. Sito da qualche tempo non solo meta di turisti ma anche di ladri, che nottetempo si impossessano di monili, vasi e monete d’epoca. Un mercato fiorente, quello del commercio di reperti storici, soprattutto destinato a collezionisti d’oltralpe.   Gli investigatori fanno notare che le sei persone fermate conoscevano bene il territorio. Lo si intuisce dai loro movimenti notturni precisi e silenziosi. Verosimilmente, dunque, non era la prima volta che facevano visita in quei luoghi. Tre di loro, infatti, hanno precedenti per reati contro il patrimonio, due dei quali in modo specifico per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. I sei, dopo essere stati compiutamente identificati, sono stati accompagnati negli uffici del comando Compagnia di Sciacca per le operazioni di rito. Nei prossimi giorni il G.I.P. presso il Tribunale di Sciacca, deciderà in merito alla relativa convalida degli arresti. Il deturpamento ed il depauperamento continuo dei siti archeologici rappresenta, in queste terre così ricche di storia e cultura, una condotta altamente lesiva, non solo al patrimonio storico dello Stato, ma soprattutto alla stessa identità di un popolo.  

Franco Valenti si ricandida a Santa Margherita, a Sciacca Fabrizio Di Paola prende tempo

Venticinque punti in un documento che gira sui social tramite l’hashtag AndiamoAvanti, è questo il motto della seconda campagna elettorale di Franco Valenti, attuale sindaco di Santa Margherita che oggi ha ufficializzato la sua candidatura. Era già trapelato ufficiosamente il nuovo impegno per l’ennesima corsa del primo cittadino, ma oggi tramite il documento che è una vera e propria lettera aperta ai suoi concittadini, Valenti ha tolto ogni indugio e posto il primo passo per ripresentarsi nuovamente dinnanzi al giudizio degli elettori il prossimo undici giugno spiegando le ragioni della sua scelta e scegliendo il mezzo social per una più ampia condivisione. A Sciacca, si aspetta ancora che Fabrizio Di Paola sciolga, invece le riserve poste sulla sua candidatura. Decisione che viene posticipata di volta in volta, anche se il sindaco dice di aver già assunto in cuor suo la fatidica scelta. Da Capodanno, l’attuale primo cittadino rinvia l’ufficializzazione sul suo futuro politico che per fatti concludenti, dal discorso di fine anno di davanti la stampa di un auspicato passaggio di testimone dell’esperienza amministrativa del 2012 all’interno della coalizione di centrodestra, fino a quella sorta di non tanto velato congedo pronunziato dallo stesso dal palco del Carnevale, oltre che sempre più accreditati rumors di ragioni di natura personale, fanno crescere le quotazioni di un Fabrizio Di Paola pronto a tornare alla professione forense. I beni informati dicono che ormai, è solo questione di qualche giorno e l’attuale sindaco comunicherà l’uscita di scena.