Il deejay saccense trionfatore al Dance Music Awards ora guarda al futuro: “Non vedo altro che la mia passione”

Adesso che il trofeo del Dance Music Awards è nelle sue mani, Stefano Gallo, il deejay saccense che ha battuto anche i grandi nomi della musica dance, con il suo personale remix del brano “We don’t talk anymore” di Charlie Puth e Selena Gomez, adesso guarda con maggiori opportunità al prosieguo della sua carriera a partire dalle prossime uscite di alcuni brani già realizzati. Nel frattempo, Esteban Galo, questo il suo nome d’arte, si gode il grande trionfo e oggi di ritorno da Milano dove appena 48 ore prima ha ricevuto a sorpresa il premio, ha svelato ciò che vede nel suo futuro: “La mia è una grande passione e questo premio consolida il mio convincimento di voler vivere di questo”.

Samonà, Michele Catanzaro sfida l’assessore Armao e presenta emendamento da 150 mila euro per la riapertura del Teatro

Un emendamento alla Legge Finanziaria tuttora in discussione all’ARS finalizzato a destinare la somma di 150 mila euro in favore del Comune di Sciacca per la riapertura e il riutilizzo del Teatro Popolare Samonà. Ad avanzare la proposta al Governo Musumeci sono stati i parlamentari regionali del Partito Democratico Michele Catanzaro e Luca Sammartino. Oltre al conferimento di apposite risorse finanziarie, l’emendamento prevede che l’assessore al Turismo sottoscriva apposita convenzione col Comune per la gestione del Teatro e per la programmazione di eventi teatrali, musicali ed altri di interesse culturale. “Riteniamo – osserva Catanzaro – che attraverso l’accoglimento di questo provvedimento l’assessore Gaetano Armao possa concretizzare il proprio dichiarato interesse nei confronti della valorizzazione dell’impianto teatrale, nell’ottica di una gestione condivisa con l’amministrazione comunale”.

Cianciana. Il sindaco Santo Alfano: “Procedimento penale a mio carico appena iniziato, non posso ricandidarmi”

“Ho deciso di non ricandidarmi alla carica di sindaco del Comune di Cianciana per senso di responsabilità e per rispetto delle Istituzioni”. Inizia così il post pubblicato poco fa sulla sua pagina Facebook da Santo Alfano. Il quale chiarisce che alla base della sua decisione c’è sicuramente il procedimento penale per abuso d’ufficio aggravato nel quale è sottoposto, nell’ambito dell’inchiesta riguardante la nomina del saccense Vincenzo Marinello alla carica di presidente della Società di Regolamentazione dei Rifiuti. Vicenda da cui scaturì un’inchiesta della procura della Repubblica di Sciacca. “Il percorso di questo procedimento -spiega Alfano – è appena all’inizio, e seppur fiducioso nell’esito del processo, ritengo che il sindaco, primo cittadino di una comunità, debba essere libero da ogni ombra. Inoltre – aggiunge Alfano – una eventuale condanna comporterebbe la sospensione di diritto del sindaco e il conseguente commissariamento del comune, con ripercussioni negative sull’immagine del nostro amato paese e sui servizi a favore dei cittadini. Non posso e non voglio consentire tutto questo”. Santo Alfano precisa poi che il gruppo politico da lui guidato in questo quinquennio gli ha chiesto di ricandidarsi. “Tuttavia – spiega il sindaco uscente – nell’interesse della comunità ciancianese e consapevole di assicurare comunque una continuità politica all’altezza delle sfide future, ho rifiutato. Ciò – conclude Alfano – non comporta il venir meno al mio impegno politico per Cianciana, che rimane costante, quotidiano e presente nel movimento politico che sosterrà Francesco Martorana, con un contributo diretto o indiretto sulla base delle scelte condivise dal gruppo”.

Milioti: “Uffici di Riscossione Sicilia aperti appena due giorni la settimana e non garantiscono tutti i servizi agli utenti”

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“Gli uffici di Riscossione Sicilia continuano ad essere aperti solamente per due giorni a settimana e non rispondono alle esigenze degli utenti, ai quali vengono negate financo stampe di qualsiasi genere, anche di un foglio”. A metterlo in evidenza è oggi il Consigliere comunale Giuseppe Milioti, che interviene non solo nella qualità di politico di opposizione ma anche come professionista (Milioti è un consulente del lavoro). Milioti lamenta che “non vengono forniti agli utenti gli estratti di ruolo, impedendo agli utenti di venire a conoscenza dei propri ruoli esattoriali”. Chiede, il consigliere Milioti, che i parlamentari regionali di Sciacca Catanzaro e Mangiacavallo intervengano per pretendere un servizio più adeguato a favore della collettività.

Salta la condotta idrica a Bordea, interrotta l’erogazione idrica a San Marco

Si presenta, con preoccupante puntualità, l’ennesimo guasto alla condotta idrica a Sciacca. Girgenti Acque S.p.A. ha fatto sapere che nella mattinata di oggi i suoi operatori hanno riscontrato in contrada Bordea, nel Comune di  Sciacca, un guasto alla condotta idrica che approvvigiona la località di Capo San Marco. Per tale motivo la distribuzione idrica nella zona (turno 10) è stata temporaneamente sospesa. La distribuzione idrica tornerà regolare non appena saranno ultimati i dovuti interventi di riparazione, normalizzandosi nel rispetto dei necessari tempi tecnici. È la stessa società ad evidenziare la sistematicità del problema su questa zona, a causa della ormai nota vetustà della condotta. C’è un progetto di rifacimento già redatto da Girgenti Acque che è in attesa dei finanziamenti.

Rimossi a Sciacca gli otto impianti pubblicitari che erano stati sequestrati dalla Procura della Repubblica

Rimozione, questa mattina, a Sciacca, degli otto impianti pubblicitari che erano stati oggetto di un sequestro preventivo e che sono riconducibili a una ditta di Agrigento. E’ stata la stessa ditta a rimuoverli. Il sequestro era scaturito da un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica che ha visto in azione la sezione della Polizia Municipale presso l’ufficio giudiziario ed i carabinieri. Questi impianti, secondo quanto emerso dalle indagini,  facevano parte di un totale di 13 per i quali già nel 2016 era divenuta irrevocabile una sentenza che ne prevedeva la rimozione.  La rimozione è stata eseguita questa mattina alla presenza di agenti del comando della Polizia Municipale di Sciacca. L’indagine è  stata coordinata dal Procuratore Roberta Buzzolani e dal sostituto Michele Marrone.

Subito una proposta per i locali della Badia Grande: “Centro diurno per i diversamente abili”

Mizzica è pronta a donare un progetto di riqualificazione degli spazi della Badia Grande alle associazioni che hanno chiesto di ottenerne l’affidamento.

È questa la nuova proposta del movimento, dispiaciuto per il momento critico che il quartiere di San Michele sta vivendo a causa della chiusura dell’asilo che da anni offre servizi qualificati ai cittadini e alle famiglie.

“Sappiamo – afferma Mizzica –  che alcune associazioni che si occupano di disabilità hanno chiesto al Sindaco Valenti di essere assegnatarie di questi spazi per rispondere finalmente a delle esigenze precise. Si metterebbe così in moto una macchina organizzativa specializzata pronta a fornire una serie di servizi utili ai cittadini, ad iniziare dal centro diurno, e per dare risposta al tanto atteso “dopo di noi”. La Badia Grande è un luogo già dotato di tutte le caratteristiche e pronto per essere riqualificato in questo senso. Per questo Mizzica oggi rilancia sul suo futuro e sulla sua funzione sociale non soltanto da mantenere, ma da far accrescere sfruttando tutte le potenzialità della struttura. Tra l’altro, si rispetterebbe anche la volontà – quella di aprire la struttura alla disabilità – che era già stata manifestata anche da suor Lucia, figura storica fondamentale della Badia Grande”.

La morte del saccense Pignocco in un incidente stradale nel 2010, la Cassazione conferma il diritto al risarcimento dei prossimi congiunti della vittima

Dopo 8 anni si è concluso il processo per la morte, in un incidente stradale, avvenuto nel 2010, a Enna, del saccense Pietro Pignocco. La Cassazione ha messo un punto definitivo in ordine alla colpevolezza del conducente del mezzo sul quale Pignocco era terzo trasportato, dichiarando inammissibile, così come richiesto dal Procuratore Generale e dalle parti civili costituite, gli avvocati Sandro e Luigi La Placa e Antonino Alagna, il ricorso proposto dagli imputati, confermando quindi la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta, concernente il diritto al risarcimento dei danni in capo ai prossimi congiunti della vittima. L’11 maggio del 2010, sull’autostrada Palermo – Catania, il veicolo Fiat Iveco 35, di proprietà di Paolo Montalbano, sul quale viaggiava Pignocco, mentre percorreva la A 19 Palermo – Catania, direzione Palermo, dopo aver sfondato le barriere di protezione del viadotto in prossimità dello svincolo di Mulinello, precipitava nella scarpata sottostante. Per il saccense non c’è stato nulla da fare. All’esito delle indagini espletate dai periti della Procura, Montalbano veniva individuato quale conducente del veicolo e pertanto tratto a giudizio avanti il Tribunale di Enna per rispondere di omicidio colposo. Nel corso del giudizio di primo grado si sono costituiti parti civile alcuni congiunti di Pignocco, otto dei quali difesi dallo studio La Placa di Menfi. Il Tribunale di Enna, in composizione monocratica, ha dichiarato Antonino colpevole del reato a lui ascritto e, concesse le circostanze attenuanti generiche, ritenute equivalenti alla contestata aggravante, lo ha condannato a 6 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese del procedimento, disponendo anche il risarcimento dei danni arrecati alle parti civili. Avverso la sentenza ha proposto appello l’imputato chiedendo la riforma dell’impugnata sentenza e quindi l’assoluzione, perché, a suo dire, il veicolo al momento del sinistro era condotto da Pignocco. La Corte di Appello di Caltanissetta ha integralmente confermato la sentenza di primo grado, riconoscendo ancora una volta il diritto delle parti civili al risarcimento dei danni non patrimoniali. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dall’imputato, confermando l’impostazione dei precedenti gradi di giudizio e dunque la linea seguita anche dalla parte civile con gli avvocati Sandro e Luigi La Placa ed Antonino Alagna. Nella foto, l’avvocato Sandro La Placa

Sospesa la distribuzione del kit per la differenziata, “problemi al server” si giustificano le ditte “Bono-Sea”

Nessuna coda e gente in fila stamattina nei due centri di distribuzione dei kit per il nuovo sistema di raccolta differenziata. Ne all’isola ecologica di contrada Perriera, ne all’ufficio dell’ex mattatoio comunale questa mattina e per le prossime ore, saranno consegnati i mastelli. Sospesa per ventiquattro ore la distribuzione per problemi al server che assegna ad ogni utenza i relativi codici di riconoscimento dei contenitori. Stamattina, secondo l’ordinanza sindacale emessa, doveva essere avviata già la seconda fase che prevedeva l’estensione anche alla contrada Perriera, al Fondo La Seta e alla contrada Ferraro. Invece, stamattina la raccolta è stata operata soltanto in alcune strade.  

Operazione “Caronte” per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, rimessi in libertà dal Riesame il margheritese Giuseppe Morreale e il tunisino Bouaicha Montasar

Rimessi in libertà dal Tribunale del Riesame di Palermo Giuseppe Morreale, di Santa Margherita Belice, e Montasar Bouaicha, tunisino, indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’operazione “Caronte”. I giudici per entrambi hanno annullato le misure cautelari che erano state emesse dal Gip del Tribunale di Marsala. Morreale, difeso dall’avvocato Antonino Augello, era ai domiciliari, e Montasar,assistito dall’avvocato Accursio Gagliano, si trovava in carcere. L’accusa per il margheritese è di avere dato supporto logistico dopo lo sbarco dei migranti e per il tunisino di avere fatto da scafista. Due gli sbarchi riguardanti l’operazione. Nei giorni scorsi avevano già lasciato il carcere, messi ai domiciliari, Salvatore Calcara, di Sambuca, e Marco Bucalo, di Menfi, coinvolti nella stessa operazione.