“Se ti sposo mi rovino”, stasera in scena al cine teatro Lupo di Ribera
“Se ti sposo, mi rovino” è il titolo della commedia per il sesto appuntamento della “Rassegna Teatrale di Ribera Città delle Arance”, organizzata dall’associazione socio culturale “San Michele Arcangelo” di Calamonaci, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ribera.
La nuova commedia di Marco Cavallaro, sarà in scena al cine Teatro Lupo,che ha fatto registrare il tutto esaurito presso i più importanti teatri di Roma, Milano, Como, Torino, Verona, Modena, Parma, Bologna, Bari e Foggia.
“Se Ti sposo Mi Rovino”, è considerata non solo una commedia, ma una commedia d’autore: il cui testo è piacevolissimo e scorrevole e le battute sono inanellate con grande abilità linguistica in un percorso logico rapido ed efficace, che mantiene il ritmo sempre incalzante senza mai un attimo di calo né tregua alle risate. Gli interpreti sono oltre il regista Marco Cavallaro, Alberto Barbi, Ramona Gargano, Annachiara Mantovani , Olimpia Alvino e Valentina Tramontana.
Visite cardiologiche gratuite del cardiochirurgo Giovanni Ruvolo
Dopo Sciacca, Ribera, Naro e Montevago oggi visite gratuite di prevenzione anche a Cianciana, grazie all’associazione “A Cuore aperto”, nata nel 2001 su iniziativa del cardiochirurgo riberese Giovanni Ruvolo. La giornata di prevenzione di oggi prevede visite cardiologiche e cardiochirurgiche con ecocardiogramma color doppler nei locali del centro sociale in Corso Cinquemani Arcuri nel comune agrigentino. Sono stati già circa duecento i pazienti visitati dal team di medici composto oltre che dal professor Ruvolo anche dal cardiologi Fabio Triolo e dal cardiochirurgo Linda Pisano nelle iniziative delle scorse settimane. Durante la campagna di prevenzione vengono effettuati anche screening diabetologi e test delle intolleranze alimentari a cura del professor Orazio De Guilmi, presidente dell’associazione Diabetici e Cialiaci “Danilo Dolci”.
Dissesto finanziario, questo sconosciuto. Ma quali sarebbero le conseguenze per i cittadini?
“Sull’orlo del baratro”, “a un passo dal dissesto finanziario”. Sono anni che nel dibattito cittadino si parla dell’ipotesi default per il Comune di Sciacca. Una condizione che scaturisce da diversi fattori. Le operazioni tese a centrare il patto di stabilità hanno cominciato via via a rivelarsi insufficienti. Tanto più che oggi l’ente locale è esposto con la banca tesoriera per un’anticipazione di cassa di circa otto milioni di euro. In tale contesto, la necessaria austerità ha pervaso la gestione politica. Al punto tale da far domandare a più di qualcuno a cosa serva, ad oggi, un organo elettivo, quando non può fare alcuna scelta strategica, inseguito com’è dalle emergenze economico-finanziarie, sempre più frustrate nell’ottica della necessaria garanzia dei servizi minimi essenziali. E così, tra i cittadini che non riescono più a pagare i tributi locali, e i continui tagli decisi dagli organi superiori di governo, i comuni oggi sono in crisi profonda. E si torna a parlare di “dissesto” finanziario perfino come soluzione estrema, addirittura come possibilità di ripartire da basi migliori. Ma cosa significherebbe il dissesto? Quali scenari aprirebbe? Abbiamo provato a sintetizzarli.
La prima conseguenza è la sospensione dei termini per l’approvazione del bilancio. Gli organi elettivi restano in carica, ma arrivano dei commissari liquidatori, come in una società che viene dichiarata fallita. Poi si sospendono tutte le eventuali procedure esecutive e i pignoramenti intrapresi dai creditori nei confronti del comune, e i debiti aperti finiscono nella massa passiva. Inoltre, tutti i debiti e le anticipazioni di cassa già erogate non producono più interessi. Ancora: non si possono più contrarre mutui, ad eccezione di quelli che prevedano oneri a carico della Regione o dello Stato. Ma, se qualcuno trascurasse questo fatto, a sostenere le conseguenze del dissesto finanziario sarebbe tutta a carico dei cittadini. Sì, perché per cinque anni le tariffe e le aliquote tributarie, ad eccezione della tassa sui rifiuti, sarebbero aumentate al massimo consentito dalla legge. Tutto questo nell’ottica di conseguire il riequilibrio del bilancio.
Insomma: il dissesto avrebbe conseguenze devastanti. Un’ipotesi che occorrerebbe scongiurare a tutti i costi. Lo sanno bene i cittadini di quei comuni dove si è arrivati a questa soluzione. E pensare che, stando a quanto si dice, c’è chi la considera, perfino, una possibile scelta politica. È una cosa alla quale il buonsenso impedisce di credere.
Falsi rapporti lavorativi per ottenere la disoccupazione, Gdf denuncia due imprenditori di Castelvetrano
Due imprenditori, nell’arco di diversi anni, avrebbero simulato attraverso diverse società e ditte individuali, l’instaurazione di ben 634 falsi rapporti lavorativi con successivi licenziamenti, preordinati a far ottenere l’indebita percezione di indennità di disoccupazione ai fittizi lavoratori, a loro volta denunciati per concorso in truffa aggravata, ottenendo come contropartita una percentuale sulle somme erogate dall’Ente Previdenziale.
Le attività investigative di P.G., delle Fiamme Gialle e dei Carabinieri, costantemente coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala in particolare, sono state supportate da intercettazioni telefoniche che, unitamente ad appostamenti, pedinamenti, sopralluoghi, incroci di risultanze di varie banche dati, hanno consentito di provare in modo inequivoco la commissione della condotta truffaldina da parte dei due imprenditori colpiti dalle misure cautelari.
In concreto, è stata accertata la totale assenza di versamenti dei contributi ai fini previdenziali nelle casse dell’I.N.P.S., oltre che l’inesistenza di comunicazioni di inizio cantieri all’I.N.A.I.L.
A Montevago, la tassa sui rifiuti sarà ridotta del 17 per cento
La percentuale di raccolta differenziata nel comune di Montevago ha raggiunto il 68 per cento e questo ha comportato per i cittadini una riduzione della bolletta pari al 17 per cento.
Così, ieri sera, il consiglio comunale di Montevago ha potuto approvare il piano finanziario e la TARI, tariffa sui rifiuti, per il 2017 che sarà meno gravosa per le tasche dei cittadini.
Il sindaco, Margherita La Rocca, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto che come sottolinea è il frutto di un lavoro meticoloso, oculato, virtuoso da parte di tutti, dagli operatori ecologici, ai cittadini che stanno collaborando, dagli uffici agli amministratori.
Malgrado l’emergenza estiva, che ha visto il comune di Montevago, conferire a Lentini e i costi lievitare, si è riusciti a rispettare due grandi traguardi: aumento della raccolta differenziata e diminuzione del costo in bolletta.
L’impegno è di continuare su questa linea e alleggerire ulteriormente la tassa per i cittadini
A questi risultati si aggiunge il riconoscimento dell’Assessorato regionale Energia che annovera Montevago tra i 24 comuni virtuosi dell’Isola, che hanno superato la percentuale del 65%.
Perciò, il 6 Aprile, Montevago verrà premiato, nell’ambito del 9^ salone internazionale ” Progetto Confort”, come comune virtuoso
“Bancarotta fraudolenta alla cantina Enocarboy”, il giudice dispone 13 rinvii a giudizio
Sono stati rinviati a giudizio per bancarotta fraudolenta dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, 13 tra ex amministratori ed ex commissari liquidatori della cantina Enocarboy di Sciacca, che è stata dichiarata fallita nel 2010. Si tratta dei componendi del consiglio di amministrazione in periodi precedenti al 2010 Arturo Morreale, di 49 anni, di Sciacca; Francesco Turturici, di 75 anni, di Sciacca; Giuseppe Tulone, di 71 anni, di Sciacca; Matteo Cutino, di 54 anni, di Ribera; Giuseppe Bono, di 49 anni, di Sciacca; Antonino Sutera, di 58 anni, di Sciacca; Salvatore Ciaccio, di 77 anni, di Sciacca; Antonino Raffa, di 84 anni, di Cianciana; Pasquale Caro, di 70 anni, di Montallegro. Il giudice, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ministero, Michele Marrone, ha disposto il rinvio a giuidzio anche per Domenico Marchica, di 81 anni, di Agrigento, Concetta Chiaruni, di 67, di Porto Empedocle, e Vincenzo Marinello, di 45, di Sciacca, ex commissari liquidatori, da marzo 2003 a gennaio 2009. Rinvio a giudizio anche per l’imprenditore saccense Giuseppe Bono, di 46 anni. L’accusa è di avere tenuto i libri contabili e le scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, con operazioni per ritardare il fallimento, comunque aggravando il dissesto della società. I difensori avevano chiesto il non luogo a procedere. Il processo inizierà il 14 giugno prossimo dinanzi al Tribunale di Sciacca, in composizione collegiale.
Inchiesta sul sistema fognario di Ribera, rinviati a giudizio Campione e Giuffrida di Girgenti Acque
Rinvio a giudizio con prima udienza del processo, dinanzi al Tribunale di Sciacca, in composizione collegiale, il 10 maggio prossimo, per il presidente di Girgenti Acque, Marco Campione, e per l’ex componente del consiglio di amministrazione della società con delega in materia di ambiente, Giuseppe Giuffrida. Lo ha disposto ieri il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, nell’ambito della vicenda riguardante la gestione dell’impianto di depurazione del Comune di Ribera. Sulla base delle indagini svolte fino al mese di giugno dello scorso anno un guasto al sistema fognario avrebbe determinato lo sversamento di reflui non depurati nella contrada Mirillo Bocca di Vallone e poi, attraverso il fiume Verdura, in mare. A Campione vengono contestati abuso d’ufficio e truffa oltre a reati in materia ambientale. A Giuffrida, invece, in concorso con Campione, i reati in materia ambientale. L’avvocato Lillo Fiorello, difensore di Campione e Giuffrida, aveva chiesto il non luogo a procedere sostenendo che si è trattato di un guasto accidentale, subito riparato da Girgenti Acque. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Il Comune di Ribera si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Giovanni Forte.
Rapina alla Banca Sant’Angelo di Ribera, condannati un riberese e quattro palermitani
Il giudice del Tribunale di Sciacca Alberto Davico ha condannato un riberese e quattro palermitani nel processo per la rapina all’agenzia di Ribera della Banca Popolare Santangelo del 10 dicembre 2015. Per Giuseppe Centurione, di 28 anni, di Ribera, assistito dall’avvocato Giovanni Di Caro, il giudice ha disposto la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Centurione era accusato, assieme a un altro riberese, Giuseppe Triassi, di 24 anni, che aveva patteggiato, di essere stato basista del colpo. Agli altri imputati, tutti di Palermo, veniva contestato di essere stati esecutori del colpo a Ribera e di un’altra rapina in banca, a Licata. Sono Mariano Ficarra e Vincenzo Adelfio, entrambi di 25 anni, condannati a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Per Ficarra, difeso dall’avvocato Francesco Di Giovanna, il pm aveva chiesto 5 anni, mentre per Adelfio 5 anni e 4 mesi. Condannati anche Giuseppe Cusumano, di 43 anni, e Salvatore Bruno, di 27, a 5 anni di reclusione. Pene leggermente superiori erano state sollecitate dal pubblico ministero, Alessandro Moffa, che aveva chiesto il giudizio immediato nei confronti del quattro. Poi la richiesta di abbreviato da parte delle difese e dunque la decisione del processo allo stato degli atti. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Sciacca e della tenenza di Ribera.
Sulla nuova rete ospedaliera è scontro politico. Al momento sembra piacere solo ad Alternativa Popolare
“Capisco che a qualche politico che si lamenta questa rete ospedaliera non piaccia perché non può sistemare qualche amico primario”. È stato questo il tenore dell’attacco di oggi di David Emmi, che pur non essendo formalmente assessore alla Sanità è di quella che si occupa. Sostiene, l’esponente di quello che ieri si chiamava Ncd e oggi è Alternativa Popolare, che il documento finale firmato Gucciardi approvato dalla giunta Crocetta non ha affatto penalizzato gli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera per due semplici ragioni. La prima riguarda la conferma del riconoscimento di ospedale “spoke”; la seconda è relativa al fatto che il Giovanni Paolo II e il Fratelli Parlapiano non sono stati depotenziati. Freddi numeri alla mano, Emmi fa notare che i posti letto previsti sarebbero addirittura aumentati (+16), e che le critiche di queste ore hanno la coda di paglia. Emmi ce l’ha col Movimento Cinquestelle ma, più o meno velatamente, con lo stesso Comitato civico per la Sanità. L’accusa è chiara: sulla rete ospedaliera farebbero politica cavalcando un malcontento che, tuttavia, a suo dire, non avrebbe ragione di esistere. “Anche se non sono stati istituiti nuovi reparti, l’offerta qualitativa e quantitativa è rimasta invariata”, spiega Emmi. Chiarendo anche che il declassamento della Chirurgia generale e dell’Urologia da struttura complessa a semplice è un errore che sarà corretto. La riduzione di posti letto in alcuni reparti è stata compensata dall’aumento in altri (per esempio ne sono stati istituiti 8 in astanteria, quella che serve l’area di emergenza. Prima non ce n’era neanche uno). Insomma: per Emmi chi critica questa rete ospedaliera dovrebbe ricordarsi che nella bozza precedente quelli di Sciacca e Ribera erano stati classificati come ospedali di base. E gli ospedali di base, normalmente, sono dotati di appena tre reparti.
“Contento Emmi, contenti tutti”. Così, però, ha ironizzato Matteo Mangiacavallo che, al pari del Comitato per la Sanità, ritiene che questa rete ospedaliera non può lasciare soddisfatti. “Il Governo ha fatto arrivare il documento in Commissione Sanità chiedendone l’approvazione in fretta e furia. Chiaro il motivo, dovevano far passare subito una rete ospedaliera assurda. Questo governo prima se ne va, meglio è per tutti”, ha detto Mangiacavallo. Il quale non è convinto della presunta bontà di questo progetto solo per il riconoscimento di “spoke”. D’accordo con lui anche il deputato di maggioranza Salvatore Cascio, per quale la programmazione della rete ospedaliera privilegia alcuni ospedali della provincia di Trapani (quella di appartenenza dell’assessore Gucciardi) a discapito di quelli di Sciacca e Ribera.
Insomma: è guerra di cifre sulla rete ospedaliera. Posti letto riveduti (al ribasso), nuovi reparti non istituiti, unità semplici rimaste tali (il caso dell’oncologia grida vendetta). Uno strumento che sta scontentando tre quarti di Sicilia. E un motivo ci sarà.
Settimana per l’autismo: “gli omini blu” invadono Sciacca
Solitudine, isolamento sono le parole che vengono abbinate all’autismo, una sindrome che colpisce sempre più bambini che poi diventano adulti. Dalle ultime stime degli Stati Uniti un bambino su 68 ha questo tipo di disturbo, un dato che è cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni.
Chi ne è affetto, oltre che di cure e di ricerche per conoscere e saperne di più, ha bisogno anche di inclusione scolastica, didattica inclusiva, metodologie d’insegnamento, pedagogia, ma soprattutto superiore le barriere sociali create da chi si trova dinnanzi una persona autistica.
La Fia, fondazione italiana per l’autismo, promuove ogni anno una settimana di sensibilizzazione per rompere il silenzio assordante che circonda gli autistici con la campagna #sfidAutismo17 sfidiamo l’autismo.
Anche a Sciacca, “gli omini blu” che sono il simbolo di questa campagna, hanno invaso le strade di Sciacca con una passeggiata per le vie della città e i negozi per sensibilizzare sul tema la cittadinanza. Sono stati i ragazzi dell’associazione “Crescere Insieme” accompagnati dai loro tutor oggi pomeriggio a far tappa in diverse attività del centro al motto di “l’autismo non è contagioso”.