Poche ore dopo la protesta di Bonifacio iniziati i lavori di messa in sicurezza della strada che collega Santa Margherita Belice alla Fondovalle per Palermo
“La lotta dura, l’indignazione, l’impegno e la protesta Pagano…!!!! Finalmente, dopo poche ore, il Libero Consorzio di Agrigento ha accolto la nostra protesta, il grido di aiuto. Stanno iniziando i lavori per la messa in sicurezza della Provinciale Santa Margherita Belice, Fondo Valle Sciacca-Palermo. Ma questo deve essere e sarà solo l’inizio. Finalmente….!!!”. Così poche ore fa Tanino Bonifacio, vice sindaco di Santa Margherita Belice, ha annunciato l’avvio dei lavori di messa in sicurezza del tratto più critico della strada che collega il centro belicino alla Fondovalle per Palermo. Sabato scorso Bonifacio aveva protestato su quella strada, mostrando un cartello con la scritta: “Nella provincia di Agrigento le strade provinciali sono da terzo mondo: intransitabili e pericolose. Chiediamo aiuto. Adesso è arrivato il momento di dire basta”. Questa mattina è previsto un sopralluogo dei tecnici del Libero Consorzio per fare il punto sui lavori da realizzare. Nella foto, il cantiere allestito sulla strada provinciale.
Ambulatorio veterinario ancora chiuso e il Comune di Sciacca corre ai ripari
Il Comune di Sciacca ha acquistato un computer per l’ambulatorio veterinario che, però, resta chiuso in attesa dei lavori di sistemazione dei locali che ospitano la sala operatoria. Nel 2016 sono stati sterilizzati 80 cani e circa 300 microcippati. Se il Comune ha ridotto considerevolmente la spesa riguardante la custodia e il mantenimento degli animali lo deve anche all’attività svolta dal veterinario Gino Raso e dal gruppo di operatori dell’ambulatorio veterinario che hanno dato anche un’importante supporto per favorire le adozioni di cani randagi. Adesso, però, necessitano lavori di sistemazione della sala operatoria, soprattutto delle pareti. Si tratterebbe di un intervento di poco conto, da poter delegare alla squadra comunale di manutenzione che, però, non è stato ancora effettuato. “Il computer che ci è stato richiesto lo abbiamo consegnato nell’arco di qualche giorno – dice l’assessore Comune ai Servizi a rete, Gaetano Cognata – mentre per i lavori ci vorrà un po’ più di tempo perché deve intervenire la squadra comunale addetta alle manutenzioni”. Al momento è tutto bloccato. Una relazione del servizio Veterinario dell’Asp fotografa l’imponente attività svolta nel 2016, a Sciacca, per la lotta al randagismo.
Rassegna Teatrale a Ribera, in scena la commedia “Minchia Signor Tenente”
Antonio Grosso e il suo capolavoro teatrale “Minchia Signor Tenente”, commedia che ha riportato enormi consensi di critica e di pubblico nei più importanti teatri italiani e che ha fatto registrare più di 250 repliche in tutta la penisola, andrà in scena mercoledì 15 marzo, alle ore 21.00, in occasione del quinto appuntamento della “Rassegna Teatrale di Ribera Città delle Arance”, organizzata dall’Associazione Socio Culturale “San Michele Arcangelo” di Calamonaci, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ribera e la collaborazione del comitatoprovinciale di Agrigento Libertas e Radio Torre Ribera.
Saranno ospiti per l’occasione, Salvatore fratello del magistrato Paolo Borsellino e Nico Miraglia, figlio di Accursio Miraglia segretario della C.G.I.L. di Sciacca ucciso il 4 gennaio del 1947.
Trovate anfore bizantine nella casa dell’imprenditore Burgio, Gdf sequestra i reperti
Il nucleo della polizia Tributaria della Guardia di finanza di Agrigento ha rinvenuto, all’interno di uno degli immobili dell’imprenditore Giuseppe Burgio tre anfore di epoca bizantina e un vaso medievale. Gli immobili erano stati sequestrati lo scorso 16 febbraio su disposizione del l Gip Francesco Provenzano su richiesta del sostituto procuratore Brunella Sardoni. L’immobile faceva riferimento ad un patrimonio stimato in circa 16 milioni di euro.
I finanzieri hanno contattato due funzionari della Sovrintendenza ai beni culturali di Agrigento per ottenere un parere qualificato e grazie alla perizia degli esperti hanno potuto accertare l’autenticità dei reperti.
L’imprenditore è stato denunciato per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, fattispecie che prevede la pena della reclusione da uno a sei anni. Le anfore ed il vaso sono stati affidati in custodia giudiziale ai funzionari della Soprintendenza di Agrigento per consentirne, in futuro, la fruizione alla collettività.
Mensa ospedaliera, i lavoratori si rivolgono all’Ispettorato del lavoro
Sono anni, ormai, che i lavoratori che si occupano del servizio mensa e fornitura pasti ai degenti dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca chiedono che vengano rispettati i loro diritti. Più volte sono stati costretti, sotto le bandiere della Cgil, a inscenare sit-in di protesta all’ingresso del nosocomio per attirare l’attenzione sulla loro situazione. Chiedono il rispetto dei propri diritti, a partire da quello riguardante la regolarità degli stipendi. Rivendicazione, questa, contenuta oggi all’interno di una informativa firmata da otto dipendenti della Blue Coop di Agrigento inviata all’Ispettorato del lavoro, oltre al prefetto e al direttore generale. Evidentemente la sola impostazione sindacale non funziona più, visto che gli addetti denunciano un trattamento non equo: dalle ore di straordinario lavorate e non pagate al loro utilizzo in mansioni superiori (la guida dei furgoni per il trasferimento dei pasti).
Una vicenda, quella dei lavoratori della mensa dell’ospedale di Sciacca, che è passata anche attraverso una gestione da una società all’altra, con chiare ripercussioni negative nei confronti dei lavoratori ma anche della stessa qualità del servizio stesso, con il personale paramedico dei vari reparti più volte costretto ad occuparsi della distribuzione del vitto ai degenti. Vitto la cui qualità, in diversi casi, è stata anche oggetto di lamentela da parte dei pazienti dell’ospedale.
Dopo l’ultimatum di oggi, inviato all’Ispettorato del lavoro, i dipendenti della Blue Coop si aspettano novità sostanziali, altrimenti – minacciano – adiranno le vie legali e proclameranno nuove giornate di sciopero.
Mafia. La Cassazione dice no al dissequestro dei coltelli da collezione dei Campo
Volevano indietro i coltelli da collezione che la Polizia aveva sequestrato nella loro abitazione Pietro e Giovanni Campo, padre e figlio, di Santa Margherita Belice, coinvolti nell’operazione antimafia denominata “Icaro”. La Corte di Cassazione, però, alla quale i loro legali si sono rivolti per chiedere il dissequestro, spiegando che quei coltelli venivano utilizzati per l’attività di allevamento di pecore, ha rigettato il ricorso.
Pietro Campo è tra gli accusati del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo le rivelazioni del pentito Vito Bucceri di Menfi, sarebbe stato lui il capomandamento della zona del Belice negli anni in cui Leo Sutera, detto “il professore” era detenuto.
Viviana Rizzuto pronta a candidarsi (se il marito dice sì)
Deve solo consultarsi con il coniuge e dopo indiscrezioni e ipotesi di una sua candidatura, oggi ha ammesso a mezzo Facebook di stare meditando anche se i toni utilizzati sono già quelli da candidato. Viviana Rizzuto, l’ex ristoratrice di Sciacca ha spiegato oggi con un post il suo possibile coinvolgimento nella vita politica cittadina confermando le voci delle trattative avviate per una sua discesa in campo.
“Negli ultimi mesi, e soprattutto settimane – scrive – sono stata (piacevolmente) “assalita” da messaggi e telefonate da persone di diversa estrazione sociale, età, colore politico ecc..che hanno richiesto una mia discesa in campo in prima linea per giugno 2017.
E cosi, richiesta dopo richiesta, ho iniziato a riflettere sul serio su quest’invito a candidarmi a Sindaco, soprattutto perché arrivava dal “basso”, da gente come me, semplice, onesta, in gamba, ma esasperata da una realtà svuotata delle sue grandi potenzialità e nella quale ormai non ci si riconosce più”.
Viviana Rizzuto con un passato professionale da ingegnere in Spagna, dopo aver aperto un ristorante nel centro storico di Sciacca, è tornata a vivere in Svizzera con il marito. Riporta di incontri interlocutori avuti con diversi professionisti saccensi che potrebbero far parte della sua squadra. Si dice anche al di fuori e al di sopra da ogni schema di partito, anche se Michele Ferrara, esponente dell’ex Mpa, è da sempre a lei vicino politicamente.
“Adesso sono di nuovo in Svizzera – continua a scrivere – e sto analizzando la situazione con mio marito. Se risolvo i miei impedimenti di carattere familiare, mi candido. E se mi candido, se lascio di nuovo la Svizzera, non è per far chiacchiere ma per vincere”.
“Il tempio d’oro” del Mandorlo in fiore a Israele e Palestina
Si è conclusa ieri la festa del Mandorlo in Fiore con la vittoria dei gruppi provenienti da Israele e Palestina che sono saliti sul palco davanti al Tempio della Concordia, nella tradizionale location della kermesse, dandosi la mano. Una festa del folclore che riesce a far sfilare insieme popoli come Israele, Giordania Turchia, Palestina, Iran nel segno della pace nel mondo.
Dopo l’esibizione sul palco di ieri mattina, nel pomeriggio poi la sfilata per le vide del centro del capoluogo che ha chiuso la manifestazione 2017.
(Nella foto il gruppo della Giordania, gentilmente concessa da Alan David Scifo)
Calcestruzzi Belice, durissimo attacco di Giuseppe Marinello al giudice che ne decretò il fallimento
Un’ispezione al Tribunale di Sciacca. È la richiesta del senatore Giuseppe Marinello contenuta in un’interrogazione al Governo nella quale il parlamentare dell’Ncd attacca duramente i magistrati che hanno dichiarato il fallimento della Calcestruzzi Belice Srl. A giudizio di Giuseppe Marinello, alla luce della normativa del 2012 che imponeva all’azienda di non pagare il debito in attesa della procedura, “o il giudice che ha disposto il fallimento ignorava l’esistenza della normativa esistente, o ha deliberatamente ignorato una rilevante parte di normativa applicabile al caso concreto. A mio avviso – riflette il parlamentare – in entrambi i casi vi sarebbero i presupposti per identificare un’azione del giudice lacunosa, aggravata, quantomeno, dalla colpa grave, se non dal dolo”. Un attacco pesantissimo, destinato a far discutere.
Marinello osserva che il rinvio disposto dalla Corte di appello di Palermo al 14 aprile 2017 va unicamente a discapito dei lavoratori che hanno perso il loro impiego, perso il loro impiego. “Un periodo di inattività di così lunga durata delle estrazioni e
della vendita del materiale – osserva Marinello – potrebbe determinare la perdita del pacchetto clienti che, a causa della persistente temporanea inattività, potrebbero rivolgersi a terzi. Per il senatore merita attenzione la proposta dell’Agenzia nazionale per
l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati che, in attesa del pronunciamento della Corte di appello, ha individuato una soluzione possibile di transito volta a
salvaguardare la prosecuzione delle attività aziendali e ha disposto una momentanea destinazione del compendio aziendale della fallita Calcestruzzi Belice srl, ad altra società della stessa confisca Cascio, la Inerti srl, che ha lo stesso oggetto sociale della fallita. Marinello ricorda che il debito per il quale la magistratura ha stabilito che l’azienda potesse fallire ammonta a 30.000 euro, nei confronti dell’ENI. “Credito molto modesto – dichiara il senatore – per mandare a gambe all’aria una struttura come quella della Calcestruzzi Belice, azienda sana con un volume d’affari superiore al 1.200.000 euro all’anno, e il giudice che ha disposto il fallimento, ha agito con superficialità e
negligenza. Motivo per cui chiede al ministro della giustizia di avviare un’attività ispettiva “per valutare – sostiene – il grado di negligenza dell’operato del giudice che ha emanato la sentenza di fallimento, e rilevare se sussistano i presupposti per promuovere una procedura disciplinare nei confronti dello stesso.
I bimbi di Sciacca la domenica non vanno al parco giochi, si indignano ancora i consiglieri Ambrogio e Di Paola
Le domeniche dei bambini di Sciacca non sono momenti da passare al parco perché l’unica area verde della città con i giochi per i più piccoli, resta inspiegabilmente chiusa anche la domenica mattina.
Da qualche mese, i consiglieri Giuseppe Ambrogio e Simone Di Paola continuano a reclamare l’apertura sollecitando l’amministrazione comunale a garantire una fruizione regolare del parco, ma senza trovare alcuna risposta all’interpellanza, ma ricavandone soltanto un “batti e risposta” al vetriolo con l’assessore Salvatore Monte che dopo l’ennesima presa di posizione dei due consiglieri dopo un’ennesima domenica con i cancelli d’ingresso del parco giochi di contrada Perriera sbarrati, ha risposto a mezzo stampa garantendo un’apertura regolare dell’area con un’unica giornata di osservanza di chiusura fissata il martedì. Era il 31 gennaio 2017.
Oggi, il parco giochi è rimasto un’altra volta chiuso. Senza bimbi al suo interno a correre e giocare.



