Non c’è tranquillità in via Ulisse a Sciacca. Non basta, infatti, il cedimento della strada che ogni anno si ripresenta, ma adesso è caduto anche lo specchio parabolico, pare durante l’esecuzione di alcuni lavori nella zona.
Speriamo, adesso, che la sistemazione dello specchio venga fatta in tempi più celeri rispetto a quella del manto stradale, soprattutto per ragioni di sicurezza dato che la zona in autunno è ancora molto frequentata.
Sono 198 i nuovi positivi registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Gli attuali positivi sono 3.448 e passano a 368 i ricoverati in ospedale. Di questi 28 si trovano in terapia intensiva. Sono 3.052 sono i pazienti in isolamento domiciliare ed i tamponi eseguiti 6754. Si registra un morto positivo al covid, a Sciacca, che porta il totale a 322. I guariti nelle ultime ore sono 107. Questa la presenza dei nuovi positivi per provincia: Palermo 72; Catania 51; Agrigento 12 (2 dei quali migranti); Ragusa 8; Siracusa 7; Messina 5; Trapani 28; Caltanissetta 15.
Aveva deciso di lasciare la sua amata barca “Apollo” ai suoi figli tramandando la sua passione per il mare. Il nome del suo natante era diventato anche il suo soprannome dove alla marina di Sciacca lo conoscevano tutti. Il destino ha voluto che i suoi due figli, Salvatore e Calogero, quattro anni fa, al varo della nuova imbarcazione, la ribattezzassero proprio “Giuseppe Apollo”, un gesto di riconoscenza e affetto verso i sacrifici del genitore e un modo per celebrare il grande capitano. Una simbiosi perfetta quella di Giuseppe Principato e la sua barca che ogni sera attendeva alla banchina del porto di ritorno dalla sessione di pesca per poi salutare i figlioli e per quelle abitudini di “uomo di mare” che non aveva mai abbandonato nonostante la pensione.
Trascorreva il tempo libero tra famiglia, una giocata a carte con gli amici del porto e le fughe in mare con un piccolo natante per continuare a pescare per hobby e non più per vivere.
Una persona buona, umile. Un grande lavoratore. Lo descrivono così i familiari. Un signore mite, ma soprattutto un grande capitano, fiero del suo posto di comando e che possedeva quel senso di responsabilità che ha chi affronta l’immensità del mare che deve calibrare ogni giorno l’imprevedibilità della forza della natura.
Giuseppe Principato ventitrè giorni fa, a metà di settembre ha iniziato ad avere la febbre, poi una mattina sta peggio, la febbre non passa e fa fatica a respirare. Settantatrè anni e nessuna patologia cronica alle spalle. Un uomo dalla tempra forte e dallo spirito giovanile. Sua moglie Francesca capisce che sta davvero male ed ecco che chiama i soccorsi. Sarà l’ultima volta che vedrà il suo capitano.
In ospedale, Giuseppe Principato risulta positivo al tampone del Covid 19, ma le sue condizioni sono così compromesse che è impossibile trasportarlo altrove e così viene ricoverato nella terapia intensiva del “Giovanni Paolo II” di Sciacca dove resterà per quindici giorni tra la vita e la morte fino a questa mattina quando il capitano si è spento, nell’ultima battaglia con il virus che sta affliggendo e cambiando il mondo. I medici del nosocomio di Sciacca hanno fatto il possibile, due volte al giorno hanno continuato a informare e a sostenere i familiari, disperati, per ovvie ragioni lontani e increduli che proprio al loro caro fosse toccato di affrontare il male di cui tutti parlano.
Non potrà avere neanche un funerale Giuseppe, nonno anche di quattro amati nipoti, come impongono le disposizioni del momento. La sua salma e’ stata condotta dall’agenzia di pompe funebri Peppino Santannera direttamente al cimitero di Sciacca per la sepoltura.
La sua famiglia ha affidato a Risoluto.it il suo ricordo. Giuseppe Principato è la sesta vittima del Covid di Sciacca. Non ci si può limitare soltanto alla conta dei numeri. Non si può semplicisticamente affermare che muoiono soltanto gli anziani come talvolta un ragionamento troppo riduttivo esorcizza la morte più lontano possibile . Dietro i numeri, i casi, i decessi, ci sono persone e c’è vita come quella di Giuseppe, figlio del meraviglioso mare di Sciacca, caduto nella battaglia contro questo spaventoso male.
Pubblichiamo la lettera che una saccense, Franca Ambrogio, ha inviato ieri al Presidente della Regione, Nello Musumeci. Riguarda gli aiuti alle imprese siciliane. Franca Ambrogio fa parte di quel tessuto di piccole attività che ieri sono rimaste deluse per il click che non è andato in porto.
Spett.le
Governatore Nello Musumeci,
sono giorni
che penso e rimugino sulla eventualità di scriverLe e finalmente mi sono
decisa. Mi chiamo Franca Ambrogio sono
siciliana, innamorata di quest’isola e coadiuvante di una piccola impresa
artigiana a conduzione familiare.
Sono giorni
che si parla del BonuSicilia e di questo importantissimo aiuto che verrà erogato
alle imprese come ad un’opportunità che non ci si può fare sfuggire. Ed infatti
tutti quanti vorremmo coglierlo al volo, solo che questo aiuto non è per tutti,
perché i soldi non bastano, perché chi ha predisposto il progetto non ha
pensato di dare meno ma a tutti. Quindi si
attribuirà il Bonus a chi quel
giorno avrà fortuna. Non posso dire che verrà attribuito a chi avrà il dito più
veloce, perché le posso assicurare che tutti ma proprio tutti questa mattina
eravamo collegati e davanti al pc già
un’ora prima del fatidico momento del click. L’ansia, il nervosismo e la
concentrazione che ho accumulato già da giorni
per poter gestire al meglio il fatidico momento è stato spossante e
umiliante. Sì umiliante. Mi sono sentita umiliata come siciliana e come
lavoratrice. Umiliata da questa assurda lotteria, umiliata perché mi sento
figlia di un dio minore solo perché
siamo lavoratori autonomi. Siamo una
categoria lavorativa non tutelata, non capita, non apprezzata o forse la si
vuole ignorare proprio perché siamo in tanti e se non ci viene data la giusta
considerazione, continuiamo a tenere la testa bassa a lavorare a produrre per
mantenere tutto il sistema. Mi sono
sentita umiliata come lavoratrice, mi vergogno persino e nel contempo mi
avvilisco. Quindi chi non riuscirà ad accedere al bonus che colpa avrà? La
colpa di non avere una super connessione, un super computer, o magari di vivere in una zona in cui la connessione non
è delle migliori o di non aver fortuna. Non è questo il modo di trattare i propri
figli. Noi siciliani figli di questa terra, che colpa abbiamo per essere
trattati in questo modo! Forse la colpa di non essere andati via. L’isola più
bella del mondo che potrebbe far vivere benissimo i propri figli visto tutto
ciò che abbiamo: cultura, arte, bellezze paesaggistiche, gastronomia, clima, artigianato, eppure siamo sempre gli
ultimi in tantissime classifiche, e dire che potremmo essere più ricchi di
tante, non regioni ma, nazioni. La
prossima volta che alla Regione decidete di dare i bonus produttività, di
aumentare gli stipendi ai parlamentari,
di aumentare gli stipendi ai dipendenti, e ai dirigenti, mi faccia un favore,
lo faccia fare con un click. Un click day sarebbe un’ottima cosa per
immedesimarsi, certo si fa per dire visto i lauti stipendi, ma ogni tanto
dovreste mettervi nei panni dei lavoratori artigiani siciliani.
Non è questo
il modo di far le cose, non è questo il modo
di trattare i lavoratori.
Si aggiungono altri due nuovi casi nella giornata di oggi a Sciacca per quanto concerne i nuovi positivi. Si tratta di due persone di mezza età, un uomo di cinquant’anni e una donna di sessant’anni.
Una nuova guarigione è stata attestata anche nelle ultime ore. Si tratta di un uomo di 60 anni che è risultato negativo al doppio tampone.
Considerando gli ultimi casi, compreso il decesso del signore di 73 anni, la situazione resta ferma a 48 attuali positivi a Sciacca.
Il terzo caso riguarda invece, un soggetto di mezza età di Santa Margherita
Dovrebbe finire a breve la lunghissima quarantena di Pippo Vullo, operatore sportivo presidente della società “Il Discobolo”. Ha appreso ieri sera informalmente dall’Usca che finora lo ha seguito che anche l’ennesimo tampone e’ negativo, attende soltanto la comunicazione ufficiale per tornare libero di uscire di casa. E’ adesso negativo al Covid-19.
Il suo isolamento e’ iniziato ai primi del mese di settembre dopo l’avviso di un possibile contatto con un positivo durante una competizione sportiva fuori dalla Sicilia. Poi la positività al Covid che ha trasformato il suo isolamento da volontario ad obbligatorio. Non ha avuto sintomi ed e’ stato sempre bene, ha perfino continuato ad allenarsi tutti i giorni, ma oggi lamenta i ritardi nell’ottenere gli esiti dei tamponi e le lungaggini dei procedimenti per le notifiche. Vullo parla anche di quanto subito di essere diventato “untore” nelle chat di concittadini che si giravano il suo nominativo ancor prima che lui conoscesse di essere risultato positivo al tampone. Una gestione disastrosa dei dati sensi sensibili tra i vari enti a vario titolo che si occupano della comunicazione ai soggetti positivi, è quanto ha evidenziato l’istruttore saccense che ha però sottolineato la grande professionalità delle risorse umane dell’Asp di Agrigento con i quali ha avuto in queste giornate delle interlocuzioni per il monitoraggio del suo isolamento.
Oggi la fine di un incubo, ma anche di una prova sotto l’aspetto psicologico con una reclusione di trenta giorni in perfetta solitudine, una prova anche umana ed emotiva che l’istruttore ha deciso di raccontarci.
Sicilia in Bolle 2020 si farà: in un anno in cui tutto appare incerto e muta nell’arco di pochi giorni, confermare la sesta edizione del Festival delle bollicine è di per sé una notizia. L’appuntamento è per il 10 e 11 Ottobre presso il ristorante Madison a Realmonte, location che ospita la manifestazione sin dalla prima edizione
L’evento, organizzato da Ais Agrigento in collaborazione con Ais Sicilia, nonostante le limitazioni e nel rispetto delle normative vigenti sarà un’edizione non ridotta, anzi, per certi versi ancora più ricca delle precedenti, fra importanti novità e preziose conferme.
Carmelo Pace si prende ogni responsabilità della sconfitta elettorale. “Lo sconfitto sono io”, dice in un’intervista a Risoluto.it.
Il sindaco uscente di Ribera, però, evidenzia che la sua lista è stata la più votata al consiglio comunale. “Lo slogan si cambia – dice Pace – era rivolto a me ed ha funzionato, ma adesso bisogna fare solo un grande in bocca al lupo al sindaco Ruvolo ed ai consiglieri comunali che invito a non fare mai mancare il numero legale nelle sedute consiliari”.
E’ la sesta vittima di Sciacca da quando ha avuto inizio la pandemia, la seconda della seconda ondata di contagi ripresi da agosto in città.
Il signore di 73 ha lottato per giorni nella terapia intensiva del nosocomio saccense dove era ricoverato dalla seconda metà di settembre. L’uomo era risultato positivo al tampone.
Una donna di 68 anni, la prima vittima, era morta lo scorso ventisette settembre sempre nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II”.
Intanto, sono quattro i saccensi ricoverati al Sant’Elia di Caltanissetta, un’altra persona e’ degente in un ospedale palermitano.
Al momento sono 15 i consiglieri eletti a Ribera. Sul sedicesimo è in corso un approfondimento con il conteggio dei voti che riguarda le componenti di minoranza.
Con Matteo Ruvolo comporranno la maggioranza di 10 consiglieri a Sala Frenna, 4 per Diventerà Bellissima: Maria Grazia Angileri, Giuseppe Ciancimino, Calogero Cibella e Giuseppe Tramuta.
Per Fratelli d’Italia eletto Giovanni Di Caro.
Forza Italia ha eletto Enza Mulè e Vincenzo Costa.
La Lista Matteo Ruvolo Sindaco porta in consiglio Elisa Ganduscio, Pietro Siragusa e Rosalia Miceli.
Sul fronte dell’opposizione i quattro eletti per lo schieramento di Alfredo Mulè sono per la lista Ribera Paolo Caternicchia e Aurora Liberto; per i Popolari e Autonomisti Nicola Inglese; per Insieme per Ribera Federica Mulè; per Ribera di Centro Giovanni Tortorici.
Il sedicesimo è Alfredo Mulè, candidato a sindaco la cui coalizione ha ottenuto 4531 voti, superando quella di Ruvolo.
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Un progetto esecutivo per mettere in sicurezza la zona a monte del centro abitato di Lucca Sicula. E’ questo il primo e indispensabile passaggio per restituire la piena fruibilità dei luoghi ed è proprio quello che ha fatto la Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal governatore Nello Musumeci, colmando una lacuna di quindici anni.
Gli Uffici diretti da Maurizio Croce hanno infatti pubblicato la gara – termine per la presentazione delle domande previsto per l’11 novembre per un importo di 118 mila euro – per la progettazione, utile alla realizzazione di un canale di gronda nella zona est dell’abitato, tra via Pizzo di Santa e via Campo Sportivo.
Parte quindi da oggi il countdown per la soluzione di un problema annoso, che non pochi disagi e pericoli ha creato ai residenti soprattutto nella stagione invernale, a causa delle piogge che si riversano nelle strade sino a raggiungere la centralissima piazza Vittorio Emanuele. Il sistema viario e il traffico veicolare sono gli ambiti che più hanno risentito di questi disservizi, con percorsi alternativi difficoltosi e l’inagibilità di alcuni tratti tra cui quello di via Teatro.
L’intervento consiste principalmente nella realizzazione di un canale di gronda con tubazioni in pead di vari diametri in funzione della portata, della pendenza e della migliore rispondenza. Previste altresì opere per una migliore raccolta delle acque con un sistema di caditoie, e soluzioni per il contenimento di fenomeni erosivi e la riduzione delle potenzialità di rischio.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, ha convalidato l’arresto di T.F., di 25 anni, il commerciante che era stato posto ai domiciliari, disponendo nei suoi confronti l’obbligo di dimora a Ribera.
Nel suo esercizio i carabinieri avrebbero rinvenuto, occultati dietro a un arredo, 800 grammi di marijuana, 2 grammi di infiorescenze nonché del cellophane per la confezione delle dosi. Poco distante i militari della tenenza di Ribera hanno trovato anche 400 euro circa in denaro contante di vario taglio.
Il commerciante è assistito dall’avvocato Antonio Palmieri. La misura disposta dal giudice è quella che era stata sollecitata dalla Procura della Repubblica.